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Autore: clumsy_writer    30/04/2019    1 recensioni
[ATTENZIONE: SPOILER SU AVENGERS ENDGAME]
"Quando si è giovani, si crede di essere invincibili e immortali. Thanos aveva dimostrato che non era così, che era bastato uno schiocco di dita per ridurre tutto in polvere.
Allora si creano degli eroi e si è convinti che siano loro ad essere invincibili e immortali. Iron Man aveva dimostrato che non era così, che un eroe non è solo colui che crolla e rimette insieme i pezzi, ma anche colui che capisce quando dover cadere perché gli altri possano ergersi al di sopra di lui e continuare a vivere."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Peter Parker/Spider-Man, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Quando Peter vede andare in polvere un altro Chitauro, è confuso. Si chiede come mai sia scomparso, non si spiega in che modo sia successo, ma non gli importa poi così tanto: hanno vinto, gli basta sapere questo.
Si guarda intorno e sorride, ma è un sorriso nervoso. In realtà gli fanno male le gambe e a stento si regge in piedi, sente del sangue che gli si è incrostato dalla tempia fino alla guancia e ha delle piccole ustioni lungo il braccio destro. Eppure è felice, immensamente.
Devo avvisare il signor Stark, cavolo, questa cosa è pazzesca, pensa e subito comincia a correre, nonostante il dolore alla gamba, forse zoppica un pochino, anche, ma può resistere ancora un po’. Non vuole usare le ragnatele, non ne ha le forze.
Mentre corre vede Tony in lontananza che è appoggiato con la schiena contro qualcosa e lo capisce anche da lì che quell’uomo è stanco e vorrebbe solo riposare, però deve assolutamente fargli vedere che sta bene e quanto è felice per la vittoria.
Tuttavia, più si avvicina, più sente che qualcosa nel suo petto comincia a incrinarsi e inizia a capire come mai Thanos e il suo esercito siano stati polverizzati. Allora accelera, mordendosi il labbro per non urlare per il dolore e cerca disperatamente di capire chi sia stato a farli vincere.
Infine, vede il guanto sulla mano di Tony, tutta la brillantezza dorata completamente svanita, sostituita da un colore nero carbone; anche le gemme, terrificanti nella loro luce splendida, non sono più luminose, ma sembrano morte.
Adesso Peter non sorride più e lotta contro le lacrime che spingono per uscire.
 «Cosa è successo?» chiede ad alta voce, ma è più una domanda a se stesso che a qualcun altro dei presenti.
 «Ha schioccato le dita. Il Guanto…» gli risponde Captain America e non c’è bisogno che aggiunga altro, perché Peter ha già capito e fa male, così tanto che in confronto le ustioni e i tagli sembra quasi non sentirli più.
Peter si avvicina, ormai non riesce più a stare in piedi, ma questa volta non c’entra il male che lo affligge in tutto il corpo: è una desolazione profonda, radicata, una tortura che non vuole, non può sopportare di nuovo.
 Non ora, ti prego, non ora che abbiamo vinto, non ora che siamo di nuovo insieme.
Quando è vicino a Tony, può vedere meglio la situazione: il braccio destro è completamente nero, come se si fosse carbonizzato, e così fino alla spalla e metà del volto.
 «Signor Stark, abbiamo vinto! Abbiamo vinto» dice, tentando di mantenere la stessa risolutezza che Iron Man aveva sempre avuto di fronte alle difficoltà; ma non ce la fa, Peter non è come lui, è solo “l’amichevole Spider-Man di quartiere”.
Lui non salva il mondo.
Peter sente le parole che pronuncia deformate dal pianto, che ormai è un flusso incontrollabile: continua a ripetere che la vittoria è loro, che Tony ce l’ha fatta. L’uomo lo fissa vacuo e non risponde, sembra aver già esalato l’ultimo respiro, eppure Spider-Man è sicuro che, dentro di sé, il signor Stark sia felice.
Peter non riesce più ad esserlo, la sua mente si è aggrovigliata intorno a una serie di ricordi: la battaglia su Titano, lui che diventava polvere fra le braccia di Tony e che fra quelle stesse stava tornando a vivere solo poco tempo prima.
Sentiva che, mentre lentamente spirava, una parte di lui se ne andava via con quell’uomo.
Si accasciò a terra, tenendo le mani strette intorno a quella di Iron Man, ancora ricoperta dall’armatura ammaccata.
Quando si è giovani, si crede di essere invincibili e immortali. Thanos aveva dimostrato che non era così, che era bastato uno schiocco di dita per ridurre tutto in polvere.
Allora si creano degli eroi e si è convinti che siano loro ad essere invincibili e immortali. Iron Man aveva dimostrato che non era così, che un eroe non è solo colui che crolla e rimette insieme i pezzi, ma anche colui che capisce quando dover cadere perché gli altri possano ergersi al di sopra di lui e continuare a vivere.
Peter avverte delle mani tirarlo su e abbracciarlo teneramente: è Pepper. Non vuole andarsene, vuolw stare sempre lì finché Tony non muore definitivamente, ma è stanco di lottare.
Si ricompone in fretta e maldestramente asciuga le lacrime che ormai non ha più premura di trattenere.
Signor Stark, mi sentirò mai bene?
   
 
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