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Autore: carachiel    06/05/2019    2 recensioni
"Cos'è successo, dopo? Hai fatto..." domandò Five, gettando un'occhiata verso le macerie della torre.
"Ho fatto di peggio." lo interruppe Tron, il tono spettrale
"Gli ho salvato la vita."

Di come gli Arclight si svegliano dopo il WDC, e di tutto ciò che ne consegue.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Byron Arclight/Tron, Christopher Arclight/ Five, Michael Arclight/ Three, Thomas Arclight/ Four
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non erano mai tornati del tutto.
E nonostante una parte di ognuno di loro fosse ben conscia di aver percorso in silenzio quei pochi passi, mentre qualcosa dentro di loro si alleggeriva, svuotandoli, era come se fossero morti là, dove il loro spirito si era esaurito una volta per tutte, risparmiandogli una morte solitaria.
Il buio non si era mai ammorbidito, e nessuno aveva varcato una seconda volta quella soglia polverosa.
 
Il buio non si era rischiarato neppure quando Three aveva aperto di colpo gli occhi, un breve ansito a scuoterlo dal sonno interrotto, e per una ragione non comprensibile se non per la vaga certezza che quella leggerezza provata addormentandosi era stata sostituita da un bizzarro senso di pesantezza che gli gravava addosso.
Non era sicuro di dove si trovasse, dato che una parte di lui continuava a credere fermamente di essere con Yuma da qualche parte, eppure sotto di sé sentiva un materasso soffice. Si alzò di scatto e per poco il mondo non gli si riversò addosso, dato che il suo cervello non pareva preparato a uno scatto simile.
Si poggiò al materasso, cercando di calmarsi, finché un gemere metallico e dei fruscii alla sua destra non lo riportarono in allerta.

"Chi c'è?" domandò, la voce stranamente arrochita come se non fosse stata usata per molto tempo "Coff... Yuma?"
"No, sono Pinocchio." gli replicò una voce familiare con la sua medesima intonazione roca.
"Four?" domandò, strizzando gli occhi per distinguere le sagome nel buio.
"Three. Che piacere."
E se non fosse stato per la vena sarcastica a smorzare, a giudicare dal tono sollevato Three avrebbe giurato che era davvero felice di sentirlo.
"Three? Four?" domandò un'altra voce, ancora più in fondo.
"Five? Fantastico, la riunione di famiglia... Al buio. E qualcuno mi spiega che cosa è successo e che cosa ci facciamo qui? Io stavo duellando!" esplose Four in una valanga di parole che ebbero se non altro la capacità di esprimere i dubbi degli astanti in una sola frase.
Five replicò dopo qualche istante, in tono velatamente agitato "Abbiamo perso."
"Come, perso... Tron... Lo stemma..." mormorò Three, confuso. I pezzi nella sua mente non trovavano un nesso, come poteva aver perso se Tron gli aveva affidato un simile potere?
"Ti ha cancellato i ricordi." mormorò Four mentre tastava alla ricerca di qualcosa. "Ai piedi del letto ci sono dei vestiti."
"Cerco la finestra." replicò Five allontanandosi, l'eco dei suoi piedi scalzi che risuonava sul marmo.
 
Mentre si vestiva alla cieca, Four gettò un'occhiata in tralice verso dove pensava essere il fratello minore
"Non pensavo che Tsukumo ti potesse sconfiggere... Ma a quanto pare i poteri di Tron non erano poi così eccezionali." commentò in tono asciutto
"Talmente eccezionali che è stato un bene non te li abbia conferiti." ricordò Five in tono piccato
"Aspetta, tu... Gli hai chiesto i miei poteri??"
E non appena le tende delle finestre ebbero lasciato passare un filo di luce a illuminare di traverso la sala, Four si ritrovò col fratellino stretto contro, e chiaramente riluttante a lasciarlo andare.
"Come hai potuto anche solo pensare una cosa così stupida??" singhiozzò Three affondando il viso nell'incavo della spalla del fratello
"Io... Non lo so perché l'ho detto. Volevo che riconoscesse che anche io sapevo rendermi utile... Esattamente come il bravo burattino che voleva fossi..."
"Sapeva che non lo saresti mai stato. Ed è stato un bene." replicò Three.
Four stava per replicare che se 'bene' era il riassunto di tutte le ingiurie che Tron gli aveva sputato contro durante il duello con Shark, il suo concetto di 'bene' andava aggiornato, ma Five li interruppe.
"Penso che dobbiate vedere questo" mormorò, con un tono spettrale che lasciava presagire il peggio.
 
Dalla finestra centrale si aveva una buona vista della Heart Tower, e Four era piuttosto sicuro che Tron avesse scelto quella casa proprio per la posizione, così da poter rimirare in ogni istante il dominio del suo nemico.
Tuttavia, quando Four raggiunse la finestra, tutto quel che vide fu il vuoto, laddove la torre avrebbe dovuto ergersi fieramente nella linea dell'orizzonte. A terra, c'erano solo macerie, pareti spezzate col ferro sottostante visibile, con un lento filo di fumo che saliva e fili elettrici tranciati ai margini di essa.
 
"Bruciata... Completamente distrutta." mormorò Three, in un tono che lasciava intendere quanto poco avesse desiderato guardare quello scenario.
"Dov'è?" domandò Four seccamente, cercando di non guardare verso la torre distrutta.
"Non lo so" ammise il fratello maggiore "Posso soltanto immaginare che abbia sconfitto Tsukumo e si sia preso... Ciò che gli spettava."
"Dobbiamo trovarlo." affermò Three in tono sorprendentemente determinato "Ci sono molte cose che voglio chiedergli."
"Cercalo tu, se ci tieni. Io, da parte mia, voglio cercare di dimenticarlo il prima possibile." replicò Four in tono arido, andandosi a poggiare con le braccia incrociate contro la parete.
"D'accordo. Io prendo il primo piano. Four, il secondo. Three, tu occupati del terzo."
A quell'imposizione Three scattò come una molla verso le scale, mentre Four esitò, salvo poi rassegnarsi e seguirlo.
Five lo guardò salire con la netta sensazione che tutto ciò che il mezzano diceva fosse volto a celare il bisogno di avere una spiegazione dal padre.
 
 
L'intera casa era avvolta dal buio e dal silenzio, e l'unico suono udibile erano i suoi stessi passi che risuonavano contro il pavimento di marmo polveroso.
Ad ogni porta che apriva, trovandola oscura e vuota, si faceva strada nel suo cuore la possibilità che loro padre avesse deciso di andarsene, ponendo che fosse stato lui a provocare il crollo della torre dopo essersi vendicato di Faker.
Avrebbe potuto non rivederlo più, del resto anche suo padre doveva essere consapevole del fatto di aver distrutto la propria famiglia in ogni modo e Three sapeva, perché glielo aveva detto lui stesso, molti anni prima, che certe persone non possono cambiare perché hanno fatto troppo danno e perciò devono allontanarsi dalla società, se non c'è prova visibile di un pentimento.
E Tron ricalcava perfettamente tale possibilità.
 
Quando si trovò davanti la porta della stanza padronale esitò, bussando una, due, tre volte. Dopo che solo il silenzio gli ebbe risposto, entrò con somma cautela e difatti l’ambiente pareva davvero deserto.
Al centro di essa troneggiava un ampio letto a baldacchino, talmente largo che vi avrebbero potuto dormire in sei, e che pareva smisurato per Tron.
Davanti era allocata su un mobiletto di legno una vecchia TV con un DVD, ora muta e scura, ma che solitamente proiettava ininterrottamente repliche di cartoni mentre Tron dormiva.
L’idea era nata dalla necessità, dato che se posto in una stanza silenziosa e buia Tron passava le notti piangendo e lamentandosi a causa degli incubi, immagini che non poteva o non voleva neppure tentare di descrivere.
Three poteva contare sulle dita le volte in cui si era svegliato a notte fonda per confortare Tron dall'ennesimo incubo, finché Five non aveva notato che si addormentava serenamente solo davanti alla televisione, che illuminava a giorno la stanza mentre un coro di 'bonk' 'squash' ed altri rumori componevano una sorta di demenziale ninnananna.
 
Una volta aperta e scrutata l'ultima stanza iniziò a pensare che Tron potesse essere sul tetto dell'edificio, se non al di fuori di esso.
E, per quanto rara fosse la possibilità che Tron fosse lì, era altrettanto rara la possibilità che si fosse allontanato dalla casa. No, probabilmente doveva star rimirando le macerie della torre, gustandosi la vittoria.

Three non era così intimo della famiglia di Faker come lo era Five, eppure l'idea di contemplare quella devastazione gli fece salire un conato, facendolo tossire.
Poteva solo che augurarsi che non fossero lì al momento del crollo, per quanto improbabile fosse l'ipotesi.
 
Fissò per un istante la porta che conduceva al tetto, per poi poggiare la mano sulla maniglia, mentre un brivido gli attraversava la spina dorsale spingendo cautamente la porta e salendo le scale, non senza ansia.
 
 
Non appena aprì la porta, vide Tron pigramente appoggiato con le braccia contro la balaustra, le gambe leggermente incrociate una dietro l'altra.
Sembrava un turista che si stava godendo il panorama, imperturbato dal mondo circostante.
Three guardandolo si rese conto chiaramente, che ora che il proposito di vendetta gli si era realizzato, tutto ciò che rimaneva di suo padre era un estraneo, ignaro ma non incosciente del male che aveva provocato.
 
Rimase fermo, non sapendo se poteva attrarre la sua attenzione da quel sogno ad occhi aperti in cui Tron pareva veleggiare mollemente.
Alla fine optò per un aproccio cauto, ben sapendo che le sue reazioni sapevano essere talvolta spropositate.
"S-Signore?" domandò, tossicchiando per tentare di darsi un tono.
A quel rumore Tron sembrò ritornare nella realtà, abbandonando la posa rilassata e poggiando i palmi sulla balaustra.
"Sei sveglio." mormorò in tono distratto girando il viso verso Three, come se il figlio si fosse appena svegliato da un pisolino. "Bene."
 
A quella replica inaspettata Three tacque, non sapendo come ribattere a quel tono candido, tipico di chi non ha fatto nulla o non sa ciò che ha fatto.
Dopo qualche secondo, notando che Tron pareva essere ripiombato in uno stato catatonico, fece qualche passo a ritroso e urlò verso la tromba delle scale "Four, Five, l'ho trovato! È qui sul tetto!"
E nonostante la sua voce sembrasse ancora rauca e stridente, Tron non sembrò darsene cura; difatti non si mosse finché i fratelli non raggiunsero Three, che nonostante tutto pareva sollevato che fossero lì con lui, ad affrontare un discorso che sapeva fin troppo accantonato, almeno da quando Tron era entrato a far parte delle loro vite, sbiadendo, se non cancellando del tutto, ciò che vi era stato prima.
 
"Siete tutti qui." mormorò Tron in tono sereno, quasi sognante, continuando a dargli la schiena mentre rimirava la skyline.
E nonostante quel tono insolitamente rassicurante, quasi felice, i tre fratelli non poterono reprimere un brivido che li percorse. Tron non era mai sembrato sereno, e ciò li terrorizzava sin nel profondo, nell'immaginare quale machiavellico piano ne potesse rendere il tono così lieto.
Tuttavia, dato che Tron seguitava a tacere, V prese la parola con tono incolore, puntandogli contro lo sguardo.
"So, you've got your revenge. Are you happy with yourself?*"
A quella frase, Three represse un fremito, nel sentire il gelo di un'odio atavico tagliare quella breve domanda retorica.

Un attimo prima che la domanda cadesse senza risposta, Tron scosse lentamente il capo "No."

A quella laconica risposta Five tacque, e Four, tremante, mormorò "No? Dopo tutto quello a cui siamo andati incontro non è ancora abbastanza per te?" tacque per un istante, il tono che si impennava minacciosamente "Cosa vuoi ancora? COSA VUOI, RISPONDIMI!"
 
"Non volevo farlo."
 
A quella risposta, Four fremette, e Three iniziò a temere che sarebbe saltato addosso a Tron ancor prima che quest'ultimo avesse potuto aggiungere alcunché.
"Vuoi dire che dopo tutto ciò che hai fatto, dopo che ci hai fatto attraversare l'inferno per accontentarti... Non volevi?"
Il tono di Four si spezzò pericolosamente.
 
"So che ho sbagliato." mormorò Tron, guadagnandosi lo sguardo di comprensione da parte del figlio minore.
"Non... dire così." replicò Four inaspettatamente, con un tremore nella voce che si avvicinava di più all'irrimediabile rassegnazione "Sembrano parole di nostro padre, se non fosse che se lui fosse qui piangerebbe per la vergogna!" concluse avvicinandosi a Tron, che poté solo che abbassare lo sguardo.
"Four..." lo ammonì Five, afferrandogli una mano come a voler essere sicuro che non facesse sciocchezze.
"Perché no?" continuò Four, voltandosi "Se lui ha cambiato idea perché non dovrei io?"
"Fratelli, vi prego..." insistette il minore, a tentare di placare quel ricongiungimento mai così travagliato "Non possiamo...?"
"Cosa, vivere coi paraocchi come abbiamo fatto finora?" replicò sardonicamente Four "Non mi interessa. Qualunque cosa possa dire, non gli credo."
A quell’aspra replica, Tron non rispose subito, lasciando prima vagare lo sguardo sul viso del figlio "Hai ragione: vi ho dato tre volte tanto ragioni per odiarmi."
L'altro alzò le spalle, guardando i fratelli come a dire che se lo aspettava.
 
Dopo un istante di silenzio, Five domandò, guardando verso il sole che lentamente collassava dietro l'orizzonte: "Perché la torre di Heartland è crollata?"
Four sapeva che avrebbe voluto chiedere dei due Tenjo, ma che doveva mancargli il coraggio.
"Non dipendeva da me. Il marchingegno ideato da Faker per distruggere il mondo Astrale è andato fuori controllo, dopo che Shark, Kite e Yuma lo avevano sfidato. Ho assistito al duello, loro non mi hanno visto. Tutto ha iniziato a crollare, e ho deciso di intervenire solo quando l'ho visto penzolare da un precipizio, sorretto da Kite, che a sua volta si teneva a Yuma." si fermò, il tono fievole, quasi non credesse a quel che stava raccontando.
 
“Cos'è successo, dopo? Hai..." domandò Five, gettando un'occhiata verso le macerie della torre.
"Ho fatto di peggio." lo interruppe Tron, il tono spettrale "Gli ho salvato la vita.”
 
A quella risposta, tutti e tre poterono solo che guardare verso il cielo sanguinante, mentre con l’avanzare delle tenebre sparivano anche le ultime vestigia della loro vendetta, con la comune consapevolezza che le notti che sarebbero giunte non sarebbero mai state così scure come quelle già trascorse.
 
 
 
*Hai ottenuto la tua vendetta. Sei in pace con te stesso?
 
Angolo Autrice:
Ennesima toppa volta a descrivere un momento fin troppo trascurato nell'anime, ringrazio le mie compagne di fandom che mi hanno ricordato di pubblicarla, altrimenti sarebbe potuta restare nel mio computer ancora per molti secoli.
O forse avrebbe dovuto restarci, ma questo non sta a me dirlo. Ringrazio chi recensirà :D
   
 
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