PERSO IN UN PAIO
D’OCCHI VERDI
Era
una bellissima giornata di sole, quella. La coltre di nubi che si era
abbattuta
sulla città di Amburgo, ormai era svanita. Ma nel suo cuore
c’era ancora aria
di tempesta.
Seduto
su quella poltrona logora da tempo, il suo guardo era rivolto sul
giardino. La
testa gli pulsava come sempre.
Chiuse
gli occhi, respirando a fatica. Ormai era rimasto solo e sapeva che
prima o poi
se ne sarebbe andato. Avrebbe incontrato gli angeli e anche esso
sarebbe
diventato uno di loro e in più avrebbe rivisto Marika, la
sua Marika.
Era
trascorso un anno dalla sua morte, ma lui non aveva superato ancora
questo
momento. Tutte le mattine si svegliava con un senso di panico e, dopo
aver
fatto colazione, si sedeva su quella poltrona. La preferita di sua
moglie.
Chiuse
nuovamente gli occhi. Le immagini del suo passato continuavano a
tormentarlo:
la band, Marika, i suoi figli. Vedeva tutta la sua vita svanire nel
nulla.
Ormai
di Tom Kaulitz non si ricordava più nessuno. Era sparito
nell’ombra. Nessuno,
adesso, si ricordava dei Tokio Hotel.
Sorrise.
Non aveva mai immaginato che la vita gli avrebbe riservato tante belle
sorprese
e una di queste era proprio sua moglie. I suoi occhi verdi lo
perseguitavano e
lui era felice di questo.
Ogni
giorno guardava vecchie foto e anche in quell’istante decise
di prendere
l’album che conteneva le foto di famiglia.
Si
alzò da quella poltrona, aiutandosi con il vecchio bastone e
salì le scale del
piano di sopra. Ora quella casa era vuota. Non c’erano
più le urla di Giada,
non c’era più Daphne a soffrire per amore e non
c’era nemmeno Max a farlo
divertire con le sue fantasie. Tutti se ne erano andati.
Aprì
la porta della sua camera da letto e rovistò in un cassetto
prima di trovare
l’album.
Scese
di sotto e si posizionò sulla poltrona, iniziando a
sfogliare quell’album dei
ricordi.
Le
sue foto con Marika lo fecero trasalire. I suoi occhi sembravano ancora
più
verdi in quelle foto. C’erano le foto della band, del suo
matrimonio con
Marika, quelle di sua figlia Daphne, di Max e quelle della piccola
Giada.
Rimase
a guardare la piccola per molto tempo e con la mano, le
sfiorò il volto. Era
molto fiero di lei. Almeno un’altra Kaulitz scatenata doveva
esserci nella
famiglia!
Aveva
seguito le orme del padre. Era stata la chitarrista di una band che
aveva avuto
successo in tutto il mondo.
Guardò
di nuovo la sua foto. Sorrideva ed era abbracciata al suo
papà. Ricordava
ancora quando le aveva detto di essersi innamorata del suo amico di
infanzia
Jacob. In un primo momento non era d’accordo, ma poi
capì che Jacob era
il ragazzo giusto per lei e fu felice di
diventare nonno di uno splendido bambino.
Sfogliò
un’altra pagine dell’album. Ritraeva Ivan e Daphne.
Nel giorno del loro
matrimonio.
Erano
entrambi emozionati. Erano tutti felici quel giorno. Sorrise al
pensiero che
ora anche la sua piccola Daphne era diventata nonna.
Suo
figlio Pablo aveva avuto una bellissima bambina dai riccioli
d’oro.
Aveva
la mani che gli tremavano, al solo pensiero di pronunciare quel
nome…
Altre
foto ritraevano Max con sua moglie Lexie e anche tutti gli
amici di sua figlia.
Erano
bei momenti,ma tutto svanisce prima o poi. L’ultima foto
ritraeva tutta la
famiglia Kaulitz: Lui abbracciato con Marika, Daphne con la mano a Max
e la
piccola Giada sempre sorridente in primo piano.
Stava
per chiudere l’album quando una vocina lo fece voltare verso
la porta di casa.
“Nonno,
nonno!”urlava.
Tom
sorrise e si alzò dalla poltrona per aprire la porta.
“Ciao
Riccioli D’Oro!”disse. La voce era un po’
affaticata. Essere bisnonno non è una
cosa semplice!
La
piccola rise ed entrò in casa.
“Ciao
papà!”esclamarono in coro Ivan e Daphne dandogli
un bacio sulla guancia.
Anche
loro, ormai erano anziani, ma non dimostravano affatto di avere
cinquanta anni.
“Ciao!”rispose
lui, andandosi a sedere nuovamente sulla poltrona.
La
piccola si sedette sulle ginocchia.
“Nonno,
lo sai che mamma e papà domani tornano a
casa?”esclamò la piccina felice.
“Davvero?”
esclamò Tom. Non vedeva suo nipote Pablo da anni.
“Si.
Lui e la moglie hanno concluso l’affare e hanno aperto la
migliore catena di
alberghi in tutta la Germania e anche in
Italia!”spiegò Ivan contento.
“Sono
molto felice!”rispose l’ex chitarrista.
“Che
cosa è questo?” esclamò la piccola
Lizzie prendendo in mano l’album di famiglia.
“Papà
hai guardato di nuovo quelle foto?”domandò Daphne.
Il
padre annuì.
“E’
una specie di libro che contiene tante foto della nostra
famiglia!”spiegò alla
piccina.
“Belloooo!”esclamò
Lizzie che prese a sfogliarlo.
“Comunque
ci stavamo dimenticando una cosa!” disse Ivan.
“Oh
no. È vero!”rise sua moglie.
“Cosa?”chiese
Tom che non riusciva a capire bene cosa volessero dire.
“Abbiamo
una sorpresa per te!”esclamarono loro due in coro. Aprirono
la porta.
“Ciao
papà!”esclamò un uomo.
“Non
ci posso credere, Max. Che bello
rivederti!”esclamò abbracciandolo.
Ivan
e Daphne risero. Finalmente ora suo padre era un
po’ più felice.
“Vedo
che qui non è cambiato nulla!”Esclamò
Max, guardandosi intorno. “Tutto è
rimasto come prima. Hai ancora la
playstation!”continuò. La sua playstation era
ancora lì, un po’ inpolverata ma c’era.
“E
funziona ancora!”disse Tom che non ci giocava da anni. Ogni
giorno l’accendeva
e dopo qualche minuto la spegneva di nuovo, forse lo faceva per
ricordarsi di
suo figlio.
“ Voglio
giocarci!”esclamò la piccina che corse
nel salotto seguita da Max.
“Bene,
ci gioco anche io!”disse.
Tom
rimase da solo con sua figlia Daphne e
Ivan.
Il suo sguardò si posò su una vetrinetta.
All’interno di essa, ci aveva
rinchiuso la sua chitarra, quella di tutta la sua vita.
“Ti
manca eh?”chiese Ivan vedendolo sospirare.
“Un
po’!” rispose sorridendo, il suo cuore prese a
battere forte, mentre ricordava
i concerti e la band.
“Ma
come è possibile che una bambina di soli 5 anni possa
battermi ad un
videogame??”urlò Max Kaulitz entrando in cucina a
piagnucolare.
“Certo
che può. E’ tutta suo nonno!”
esclamò Ivan vantandosi e andando in salotto per
giocare anche lui.
“Si
come no!”rise sua moglie seguendolo.
Tom
rise a quelle battute e salì in camera sua. Si
avvicinò alla finestra aperta e
guardò il tramonto.
“Non
ne posso più!”esclamò la Kaulitz
vedendo come si divertivano suo marito, suo
fratello e sua nipote ad uccidere degli animaletti verdi.
Decise
di alzarsi dal divano e andare da suo padre.
Tom
era intento a guardare il tramonto che calava sulla città,
non accorgendosi
della porta che si apriva piano.
“Ehi,
sei qui?” la sua voce lo fece voltare.
“Si!”rispose
piano, tornando a guardare fuori dalla finestra.
Daphne
gli si avvicinò.
“E’
bellissimo, non è vero?”chiese il padre alla sua,
ormai grande, bambina.
“Si
è bellissimo, papà!”rispose lei,
tornando a guardare il sole giallo-rossastro
dietro le montagne, colorando il cielo del suo stesso colore, mentre
due
gabbiani volavano alti
nel cielo,
giocando tra di loro.
Fine
Vale
spero che ti sia piaciuta, è un piccolo regalo per te e
spero
che sia piaciuta anche a voi, fan della chiave dei ricordi.
Baci
dalla vostra piccola, ma grande
Miss
Miyu 91