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Autore: miss miyu 91    23/07/2009    5 recensioni
one-shot tratta dalla fic di Valemma "La chiave dei ricordi 2-il destino del ciondolo" Era una bellissima giornata di sole, quella. La coltre di nubi che si era abbattuta sulla città di Amburgo, ormai era svanita. Ma nel suo cuore c’era ancora aria di tempesta. Seduto su quella poltrona logora da tempo, il suo guardo era rivolto sul giardino. La testa gli pulsava come sempre. Chiuse gli occhi, respirando a fatica. Ormai era rimasto solo e sapeva che prima o poi se ne sarebbe andato. Avrebbe incontrato gli angeli e anche esso sarebbe diventato uno di loro e in più avrebbe rivisto Marika, la sua Marika.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Tom Kaulitz
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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PERSO IN UN PAIO D’OCCHI VERDI

 

Era una bellissima giornata di sole, quella. La coltre di nubi che si era abbattuta sulla città di Amburgo, ormai era svanita. Ma nel suo cuore c’era ancora aria di tempesta.

Seduto su quella poltrona logora da tempo, il suo guardo era rivolto sul giardino. La testa gli pulsava come sempre.

Chiuse gli occhi, respirando a fatica. Ormai era rimasto solo e sapeva che prima o poi se ne sarebbe andato. Avrebbe incontrato gli angeli e anche esso sarebbe diventato uno di loro e in più avrebbe rivisto Marika, la sua Marika.

Era trascorso un anno dalla sua morte, ma lui non aveva superato ancora questo momento. Tutte le mattine si svegliava con un senso di panico e, dopo aver fatto colazione, si sedeva su quella poltrona. La preferita di sua moglie.

Chiuse nuovamente gli occhi. Le immagini del suo passato continuavano a tormentarlo: la band, Marika, i suoi figli. Vedeva tutta la sua vita svanire nel nulla.

Ormai di Tom Kaulitz non si ricordava più nessuno. Era sparito nell’ombra. Nessuno, adesso, si ricordava dei Tokio Hotel.

Sorrise. Non aveva mai immaginato che la vita gli avrebbe riservato tante belle sorprese e una di queste era proprio sua moglie. I suoi occhi verdi lo perseguitavano e lui era felice di questo.

Ogni giorno guardava vecchie foto e anche in quell’istante decise di prendere l’album che conteneva le foto di famiglia.

Si alzò da quella poltrona, aiutandosi con il vecchio bastone e salì le scale del piano di sopra. Ora quella casa era vuota. Non c’erano più le urla di Giada, non c’era più Daphne a soffrire per amore e non c’era nemmeno Max a farlo divertire con le sue fantasie. Tutti se ne erano andati.

Aprì la porta della sua camera da letto e rovistò in un cassetto prima di trovare l’album.

Scese di sotto e si posizionò sulla poltrona, iniziando a sfogliare quell’album dei ricordi.

Le sue foto con Marika lo fecero trasalire. I suoi occhi sembravano ancora più verdi in quelle foto. C’erano le foto della band, del suo matrimonio con Marika, quelle di sua figlia Daphne, di Max e quelle della piccola Giada.

Rimase a guardare la piccola per molto tempo e con la mano, le sfiorò il volto. Era molto fiero di lei. Almeno un’altra Kaulitz scatenata doveva esserci nella famiglia!

Aveva seguito le orme del padre. Era stata la chitarrista di una band che aveva avuto successo in tutto il mondo.

Guardò di nuovo la sua foto. Sorrideva ed era abbracciata al suo papà. Ricordava ancora quando le aveva detto di essersi innamorata del suo amico di infanzia Jacob. In un primo momento non era d’accordo, ma poi capì che Jacob  era il ragazzo giusto per lei e fu felice di diventare nonno di uno splendido bambino.

Sfogliò un’altra pagine dell’album. Ritraeva Ivan e Daphne. Nel giorno del loro matrimonio.

Erano entrambi emozionati. Erano tutti felici quel giorno. Sorrise al pensiero che ora anche la sua piccola Daphne era diventata nonna.

Suo figlio Pablo aveva avuto una bellissima bambina dai riccioli d’oro.

Aveva la mani che gli tremavano, al solo pensiero di pronunciare quel nome…

Altre foto ritraevano Max con sua moglie Lexie e anche tutti gli

 amici di sua figlia.

Erano bei momenti,ma tutto svanisce prima o poi. L’ultima foto ritraeva tutta la famiglia Kaulitz: Lui abbracciato con Marika, Daphne con la mano a Max e la piccola Giada sempre sorridente in primo piano.

Stava per chiudere l’album quando una vocina lo fece voltare verso la porta di casa.

“Nonno, nonno!”urlava.

Tom sorrise e si alzò dalla poltrona per aprire la porta.

“Ciao Riccioli D’Oro!”disse. La voce era un po’ affaticata. Essere bisnonno non è una cosa semplice!

La piccola rise ed entrò in casa.

“Ciao papà!”esclamarono in coro Ivan e Daphne dandogli un bacio sulla guancia.

Anche loro, ormai erano anziani, ma non dimostravano affatto di avere cinquanta anni.

“Ciao!”rispose lui, andandosi a sedere nuovamente sulla poltrona.

La piccola si sedette sulle ginocchia.

“Nonno, lo sai che mamma e papà domani tornano a casa?”esclamò la piccina felice.

“Davvero?” esclamò Tom. Non vedeva suo nipote Pablo da anni.

“Si. Lui e la moglie hanno concluso l’affare e hanno aperto la migliore catena di alberghi in tutta la Germania e anche in Italia!”spiegò Ivan contento.

“Sono molto felice!”rispose l’ex chitarrista.

“Che cosa è questo?” esclamò la piccola Lizzie prendendo in mano l’album di famiglia.

“Papà hai guardato di nuovo quelle foto?”domandò Daphne.

Il padre annuì.

“E’ una specie di libro che contiene tante foto della nostra famiglia!”spiegò alla piccina.

“Belloooo!”esclamò Lizzie che prese a sfogliarlo.

“Comunque ci stavamo dimenticando una cosa!” disse Ivan.

“Oh no. È vero!”rise sua moglie.

“Cosa?”chiese Tom che non riusciva a capire bene cosa volessero dire.

“Abbiamo una sorpresa per te!”esclamarono loro due in coro. Aprirono la porta.

“Ciao papà!”esclamò un uomo.

“Non ci posso credere, Max. Che bello rivederti!”esclamò abbracciandolo.

Ivan e Daphne risero. Finalmente ora suo padre era un  po’ più felice.

“Vedo che qui non è cambiato nulla!”Esclamò Max, guardandosi intorno. “Tutto è rimasto come prima. Hai ancora la playstation!”continuò. La sua playstation era ancora lì, un po’ inpolverata ma c’era.

“E funziona ancora!”disse Tom che non ci giocava da anni. Ogni giorno l’accendeva e dopo qualche minuto la spegneva di nuovo, forse lo faceva per ricordarsi di suo figlio.

Voglio giocarci!”esclamò la piccina che corse nel salotto seguita da Max.

“Bene, ci gioco anche io!”disse.

Tom rimase da solo con sua figlia Daphne e        Ivan. Il suo sguardò si posò su una vetrinetta. All’interno di essa, ci aveva rinchiuso la sua chitarra, quella di tutta la sua vita.

“Ti manca eh?”chiese Ivan vedendolo sospirare.

“Un po’!” rispose sorridendo, il suo cuore prese a battere forte, mentre ricordava i concerti e la band.

“Ma come è possibile che una bambina di soli 5 anni possa battermi ad un videogame??”urlò Max Kaulitz entrando in cucina a piagnucolare.

“Certo che può. E’ tutta suo nonno!” esclamò Ivan vantandosi e andando in salotto per giocare anche lui.

“Si come no!”rise sua moglie seguendolo.

Tom rise a quelle battute e salì in camera sua. Si avvicinò alla finestra aperta e guardò il tramonto.

 

“Non ne posso più!”esclamò la Kaulitz vedendo come si divertivano suo marito, suo fratello e sua nipote ad uccidere degli animaletti verdi.

Decise di alzarsi dal divano e andare da suo padre.

 

Tom era intento a guardare il tramonto che calava sulla città, non accorgendosi della porta che si apriva piano.

“Ehi, sei qui?” la sua voce lo fece voltare.

“Si!”rispose piano, tornando a guardare fuori dalla finestra.

Daphne gli si avvicinò.

“E’ bellissimo, non è vero?”chiese il padre alla sua, ormai grande, bambina.

“Si è bellissimo, papà!”rispose lei, tornando a guardare il sole giallo-rossastro dietro le montagne, colorando il cielo del suo stesso colore, mentre due gabbiani volavano  alti nel cielo, giocando tra di loro.

                                            Fine

                                                              

Vale spero che ti sia piaciuta, è un piccolo regalo per te e spero che sia piaciuta anche a voi, fan della chiave dei ricordi.

 

Baci dalla vostra piccola, ma grande

Miss Miyu 91

  
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