dunque,
innanzi tutto una piccola precisazione, cos'è questa
storia?? come dice il
titolo è una storia ambientata ad Hogwarts, e nel contesto
di Harry Potter, ma
ALTERNATIVA. Non è incentrata su Harry, ne su Ron ne su
Hermione o altri. i
personaggi principali sono quasi tutti inventati. Ma attenti! la linea
base
rimane la stessa! sarà sempre Harry a battersi con
Voldemort, è sempre lui il
prescelto, sempre lui viene estratto dal calice di fuoco ecc.. solo
tutto ciò,
nella mia storia rimane sullo sfondo, e in primo piano ci sono le
vicissitudini
di ALTRI studenti, studenti che Harry non conosce ma che hanno comunque
una
vita, delle sensazioni, delle esperienze, dei drammi... un rapporto con
Voldemort e la guerra. E' di questo che si parla qui.
bene...
e ora andiamo a incominciare ^^
CAP
1
Primo settembre
1991. una piccola folla di bambini stava in trepidante attesa
sull’immensa
scalinata che conduce alla sala grande del gigantesco palazzo di
Hogwarts, in
attesa che l’austera professoressa McGrannith si facesse di
nuovo viva per lo
smistamento nelle rispettive case.
Circa in terza fila
una bambino alto non più di un metro con i capelli color
sabbia e gli occhi celesti
stava allungando il collo nel tentativo di vedere che stava succedendo
qualche
gradino più in su, dove un ragazzino biondo platino stava
discutendo con un
altro moro con un paio di buffi occhialetti tondi.
Vicino a lui una
bambina di uguale altezza si guardava attorno con gli occhi bassi
visibilmente
intimorita. Il ragazzino le sorrise e le prese la mano
“tranquilla Stef… non
c’è di che preoccuparsi… ci sono
io…” le disse a bassa voce con tono molto
dolce. Lei gli sorrise alzando il capo rivelano una splendida coppia di
occhi
molto vividi, e rossi come il sangue… “si,
Sim..” rispose in un sussurro
stringendo di più la mano dell’amico. Non appena
il bambino si voltò di nuovo
verso la scena, che ormai era diventata una vera e propria lite ora che
ci si
era messo di mezzo anche un ragazzino a suo parere altissimo con i
capelli
rossi, la piccola riabbassò lo sguardo a terra. Era da
quando erano partiti, su
quel buffo treno scarlatto, che aveva uno strano presentimento, e
sfortunatamente nulla di piacevole. Conosceva abbastanza bene se stessa
da
poter affermare con sicurezza che stare insieme a così tanti
ragazzi non
sarebbe stata un impresa facile..
Un ragazzo dalla
pelle scura e discretamente alto si avvicinò al biondino che
le teneva la mano
“ma tu ci hai capito qualcosa? Perché
litigano?” gli chiese.
“non ho
capito
molto bene, comunque mi pare che quello con gli occhiali sia Harry
Potter!!”
gli rispose tutto esaltato. Il ragazzino strabuzzò gli occhi
“quell’Harry
Potter????” chiese ancora. il biondo annuì.
“incredibile..”
commentò ancora l’altro sporgendosi per tentare di
vedere meglio in faccia la
celebrità “ah! Comunque io sono Dean!!”
si presentò al biondo porgendogli la
mano. Quello la strinse “io
mi chiamo
Simous! E questa qui è Stefany!” disse tirando per
la mano la ragazzina che
quasi inciampò sul gradino. Lei guardò il nuovo
arrivato e lo salutò con un
timidissimo ciao. “hem.. piacere Stefany”
esitò Dean come se fosse spaventato
da qualcosa. La bambina lo guardò attentamente e
sospirò. Aveva paura. Glielo
si leggeva in faccia. Lo vedeva come guardava con timore le sue grandi
iridi
rosse, la sua pelle bianco latte, e i suoi capelli così neri
che la notte
sembrava sbiadita al confronto. Ma soprattutto, quel ragazzino
sconosciuto
fissava i suoi occhi. Quegli occhi che lei non poteva nascondere,
quegli occhi
di quel colore unico che, non aveva ancora capito perché,
terrorizzava gli
altri… “l’uomo teme ciò che
è diverso…” le aveva sempre detto sua
madre fin da
quando era in fasce e gli amici di famiglia si rifiutavano con non
chalance di
prenderla in braccio. L’unico che era sempre parso non farci
caso era Simous.
Forse perché erano cresciuti insieme, forse
perché a lui non importava molto
dei luoghi comuni, lui sembrava non vedere il problema. Anche adesso
strattonò
Dean per la manica e cominciò a conoscerlo meglio facendogli
un sacco di
domande, raccontandogli che lui aveva il padre babbano, che era amico
di
Stefany da sempre e così via.
In quel momento la
professoressa McGrannith ricomparve in cima alla scalinata riportando a
una
velocità sorprendente l’ordine tra i primi gradini
dove si teneva la disputa
tra il platinato e il celeberrimo Harry Potter. Stefany si era sempre
chiesta
il vero perché di tutta questa fama. Sapeva la storia di
Tu-sai-chi e tutto il
resto ma era sempre stata convinta che il merito di tutto andasse ai
genitori
del ragazzo, e che lui era solo un povero bambino innocente rimasto
completamente orfano, con una magra consolazione.. ma su questo non era
riuscita a convincere neanche Simous. Harry Potter per tutti era un
eroe.. il
bambino sopravissuto e tutte queste altre sciocchezze a cui ora Stefany
non poteva
proprio pensare.. stavano entrando, scortati dalla professoressa di
trasfigurazione, in sala grande; stavano sfilando davanti a una folla
immensa
di ragazzi più grandi che li guardavano con facce curiose e
ridacchiando. Lei
tentò di nascondersi il più possibile tra la
piccola folla approfittando della
sua scarsa altezza. Si stava avvicinando il momento per il quale aveva
un
brutto presentimento… si stava avvicinando pericolosamente
lo sgabello a tre
gambe con sopra quel cappello malconcio che avrebbe deciso il suo
destino di
cui le sue sorelle le avevano tanto parlato….