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Autore: LadyGwen92    13/05/2019    1 recensioni
A volte basta solo un cielo pieno di nuvole per sciogliere tutte le domande che ci affliggono.
Shikamaru lo sa bene.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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                                                                                                                                       NUVOLE
 
 
Angolo autrice
 
Salve a tutti!  Spero che la mia piccolissima storia vi piaccia!
Da poco tempo ho iniziato a seguire Naruto ( si lo so, sono imperdonabile)
Tuttavia Shikamaru e Temari mi sono piaciuti fin da subito,  mi aspetto grandi cose da quei due furbacchioni,  insomma non si può non amarli assieme!
Bene.. deliri a parte, vi auguro una buona lettura.
Alla prossima!
Gwen
 
 
 
 Shikamaru incrociò le braccia dietro la testa, distendendosi meglio sul fresco prato erboso.
L’ arietta fresca del tramonto  solleticava placidamente il suo volto ora disteso in un espressione serena.
Finalmente un po’ di relax era quello che gli serviva. Da quando era stato promosso a Chunin la sua vita era cambiata, aveva più responsabilità  e tra missioni e allenamenti non aveva avuto un attimo di pace.
Oggi poteva dedicarsi ai suoi due hobby preferiti: oziare e guardare le nuvole.
Cose senza senso per gli altri ma non per lui.
Alzò gli occhi al cielo e si perse come ogni volta ammirando quelle chiazze simili a zucchero filato  in quel miscuglio di colori caldi tipici del tramonto, che in  qualche modo  gli ricordavano la sabbia.
 Strabuzzò gli occhi sorpreso dal bizzarro paragone che il suo cervello aveva appena fatto.
Un sospiro scappò dalla sua bocca quando si rese conto che da un periodo a questa parte ogni cosa, anche la più inimmaginabile gli ricordava lei.
 Non era mai stato né un dongiovanni né un tipo romantico, e non era nemmeno il tipo da interessarsi a queste cose. Da persona logica e razionale, Shikamaru non credeva nell’ amore, anzi  si era sempre chiesto come potessero mai andare d’ accordo due persone per tutta la vita, quando l’uomo di natura è volubile e in continuo cambiamento, non solo fisico ma anche mentale.
 E come poteva pensarla diversamente?
I suoi genitori ne erano un’ esempio lampante….sua madre sbraitava tutto il tempo e suo padre fingeva di ascoltarla, andavano d’accordo si, ma nessuna traccia di passione nei loro occhi, mai nessun gesto affettuoso o occhi languidi di desiderio che lui ricordasse.
Dunque era questo l’amore?
Solo due persone che si sopportano ogni giorno. Semplice e logico pensò.
Ricordò di quella volta alla locanda , quando chiese a sua padre cosa ci avesse trovato di bello in sua madre e per tutta risposta suo padre le disse che tra un lamento e un rimprovero,ogni tanto sapeva sorridere.
La risposta di suo padre lo aveva lasciato senza parole….tutto qui?!
 Quel sentimento forte capace di smuovere anche le montagne e i cieli, quello che viene tanto discusso fin dalla notte dei tempi da persone di ogni età, scrittori, musicisti  e chi ne ha più ne metta? Forse l’amore era un concetto sopravvalutato da tutti.
Sapeva riconoscere l’affetto per i suoi compagni  però:Choji era il suo miglior amico storico, con lui aveva un’ intesa pazzesca tant’è che nelle situazioni più complicate non c’erano bisogno di parole tra loro.
E poi c’ era Ino, la sua chiassosa e vanitosa compagna di squadra,una bellissima ragazza certo ma che per lui era come una sorella da difendere.
 Gli voleva bene sul serio, voleva proteggerli e non soltanto perché adesso era Chunin e  durante le missioni la responsabilità delle loro vite era tra le sue mani ma proprio perché col tempo aveva imparato a conoscere e apprezzare tutti, anche quel caotico rompiballe di Naruto.
Da quel poco che aveva capito, l’amore non era di certo facile da comprendere o semplice da gestire.
Non poteva di certo negare a se stesso come la presenza di lei lo turbasse non poco.
Cosa era quel sentimento in grado di bruciarlo dentro ogni volta che i loro sguardi cozzavano?
Sospirò per l’ ennesima volta chiudendo gli occhi.
Tutti questi pensieri gli avevano fatto venire il mal di testa , era andato lì per rilassarsi ma il suo cervello di staccare la spina non ne voleva proprio sapere.
Si concentrò sul ritmico suono del suo respiro con la chiara intenzione di farsi un pisolino sul morbido prato nel suo locus amoenus, quando sentì chiaramente dei passi avvicinarsi sempre più.
<< Possibile che sei sempre il solito scansafatiche?>>
Una voce. La sua voce, quella che riusciva a farle balzare il cuore nel petto come nessuno aveva mai fatto. Eccola lì, la fonte dei sui turbamenti mentali. Come da copione il suo cuore cominciò a battere forsennato, non si aspettava di certo di vederla adesso.
 Aveva gli occhi chiusi ma poteva vederla nitidamente con la mano sul fianco e la sua solita espressione beffarda sul viso.
 << Non si può nemmeno più dormire in santa pace, che cosa sei venuta a fare qui?>>
 Rispose  fintamente irritato,con la sua solita maschera di apatia e compostezza mettendosi a sedere.
 Lei lo imitò sistemandosi accanto a lui e incastonando gli occhi smeraldo in quelli assonati di lui.
<< Sono venuta qui solo per dirti che l’ Hokage mi ha convocato per una missione con te>>
 << Oh accidenti! E io che pensavo di poter poltrire  almeno per un giorno>> Shikamaru sbadigliò sommessamente e stiracchiò le braccia.
 << Tra l’ altro proprio con te dovevano mettermi in squadra, che seccatura>> ghignò osservando il volto della sua interlocutrice per carpirne ogni minimo particolare.
 << Beh sai…>> comiciò lei con aria saputa e un  guizzo frizzante  negli occhi
<< dovresti essere contento che ci sia io in questa missione, così potrò salvarti la vita per l’ ennesima  volta >> punzecchiandolo come era suo solito fare.
  Shikamaru sbuffò una risata alzando nuovamente gli occhi al cielo. I colori caldi e accoglienti del     tramonto stavano lasciando spazio al freddo blu della sera.
 
Non lo avrebbe mai ammesso ad anima viva ma era felice di vederla, di poter avere un attimo solo loro due e nessun altro, ora che era lì si rese conto di quanto le fosse mancata.
<< Sai Temari penso che se un giorno avessi bisogno di essere salvato, fra tutti, vorrei che fossi proprio tu  a salvarmi.>> era la verità.
 Lo disse con una dolcezza tale che Temari non poté  fare a meno di essere sorpresa.
Ma parlava della missione giusto? Perché in quella frase ci aveva visto qualcosa di più? Forse era solo la sua impressione….oh cielo  quel ragazzo la destabilizzava parecchio!
Era capace ad affrontare qualsiasi nemico potente e uscire da situazioni impossibili, ma quando si trattava di Shikamaru non ci capiva nulla.
Dilatò le pupille per lo stupore a quelle parole, e ringraziò mentalmente il buio che copriva il colorito attuale del suo viso, bordeaux,  ne era sicura.
 << Oh non ci credo, per una volta sono riuscito a farti stare zitta! Questo momento passerà alla storia!>> scherzò su grattandosi la nuca.
<< Ma che dici..ci vuole ben altro per azzittirmi. Stavo solo pensando che stare qui a guardare le nuvole  ti rammollisce  più del solito, Shikamaru.>> la sua voce più alta di un paio di ottave tradiva la nonchalance che cercava di simulare.
<< Mmmh>>  Shikamaru fece finta di pensarci su.
<< Guardare le nuvole può sembrare una sciocchezza per molti…in realtà è un qualcosa che mi calma parecchio, mi fa pensare le cose da un’ altra prospettiva.
Viviamo in un mondo davvero duro; la vita di un ninja è fatta di continui sacrifici e privazioni. Siamo sempre sottoposti a stress e percoli e dobbiamo sempre fare qualcosa.>>
  La guardò negli occhi continuando il discorso.
<< Ho imparato a non fare niente e ho capito che in quel “ non fare niente”, il tempo non è perduto, al contrario posso assaporare ogni singolo attimo.
Percepisci la piena consapevolezza di “ essere” e smetti di pensare in termini di “ fare”.
La costante occupazione ci fa sentire importanti e produttivi, tuttavia ci allontana da chi siamo realmente, impedendoci di guardare in profondità il nostro vero io e i nostri reali desideri..>>
 << E tu cosa desideri realmente?>> Temari glielo chiese sinceramente incuriosita, non c’era traccia di scherno nella sua voce.
Shikamaru la guardò intensamente colto alla sprovvista, non si aspettava di certo quella domanda fatta a bruciapelo.
Passarono secondi che a Temari parvero ore, in attesa di una risposta. Un brivido le attraversò tutta la  colonna vertebrale ma non sapeva dire se per il freddo o l’emozione di sapere la risposta.
Il solito ghigno canzonatorio comparve sul volto di Shikamaru.
<< Non ho grosse pretese io. Mi accontenterei di una persona in grado di salvarmi ogni giorno dai casini della vita e che sia disposta a guardare con me le nuvole.>>
 
Un calore strano inondò Temari, una sensazione irreale e nuova, che solo Shikamaru sapeva dargli.
Sentì la presa di lui sulla spalla destra e spingerla su di lui.
Lei si accoccolò meglio sul suo petto, tra la spalla e l’ incavo del collo << Tutto sommato non è poi così male guardare le nuvole se si ha la compagnia giusta.>> sorrise sollevando gli occhi al cielo, fissando le nuvole, uniche silenti testimoni di quel  dolce momento.
Perché Temari sapeva, lo sapeva che domani sarebbe stato diverso, che lei e Shikamaru sarebbero tornati i soliti di sempre, a punzecchiarsi tra loro in un turbine di frasi non dette.
<< Non sottovalutare mai il potere di guardare le nuvole, Temari.>>
 
 
  
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