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Autore: VALE__97    14/05/2019    0 recensioni
Dopo Endgame.
Il mondo avrà sempre bisogno degli eroi e spero che in questo momento li abbia ritrovati tutti.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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◃◂Vita è sinonimo di viaggio▸▹

 

Il sole fece capolino da dietro una nuvola e i timidi raggi illuminarono i volti scuri dei presenti in procinto di salutarsi.

La cerimonia era stata semplice e discreta, senza la presenza della stampa ma, con la partecipazione di tutti coloro che avevano accompagnato Tony nel suo viaggio.

Una piccola folla si era radunata vicino all’abitazione della famiglia Stark, scambiandosi parole di conforto e saluti; alcuni di loro non si sarebbero rivisti per molto tempo.

I Guardiani della Galassia sarebbero andati molto lontano riprendendo il loro viaggio da dove l’avevano lasciato, così Nebula e Rocket salutarono gli Avengers che erano ormai diventati loro amici nel corso di quei 5 anni passati assieme, e anche Thor si apprestava a lasciare la Terra alla ricerca della propria strada.

Isolato da quel gruppo di persone vi era Steve Rogers, con lo sguardo perso tra l'azzurro del lago davanti a lui. Un turbine di pensieri invadeva la sua mente annebbiando i suoi occhi di lacrime. Era difficile gioire della vittoria sapendo che era costata la vita di Natasha e di Tony.

«Capitano Rogers?» una voce interruppe di colpo i suoi pensieri.

Steve si voltò di colpo; Pepper era alle sue spalle avvolta in abiti neri che facevano sembrare la sua figura ancora più snella e reggeva tra le mani una scatola scura che riportava il suo nome in un lato.

«Tony voleva che ricevessi questo.» la sua voce era volutamente piatta, volta a nascondere il dolore che l’accompagnava. Steve la ringraziò mentre lei gli porgeva il pacchetto. «Credo sia un messaggio.» aggiunse infine prima di allontanarsi.

Non riuscì a resistere alla tentazione di aprire la scatola e irrequieto tolse il coperchio scrutando all’interno; il reattore arc di Tony, o quello che pareva esserne una copia fedele nei minimi dettagli, era posto al centro. Un bottone sul lato catturò l’attenzione di Steve il quale capì all’istante che serviva ad attivare il messaggio.

Richiuse infine la scatola deciso ad ascoltarlo solo quando sarebbe rimasto solo con sé stesso, lontano da tutto.

 

◃◂★▸▹

 

Steve entrò nella sua stanza richiudendo la porta alle sue spalle con un tonfo e si gettò sul letto in preda a emozioni che andavano dall’euforia al terrore. Restò per qualche secondo a fissare il soffitto chiedendosi se ciò che Stark, uno dei suoi più cari amici, gli avrebbe detto sarebbero stati saluti o rimproveri.

Dopo tutti quegli anni Steve aveva imparato che da Tony ci si poteva aspettare sempre di tutto, e forse era questo che più gli piaceva di lui.

Il Capitano Rogers, da buon soldato, era sempre stato un uomo composto, serio e riflessivo. Stark invece era sempre stato avventato e impulsivo, quasi come se tutto per lui fosse un gioco. Negli anni però si erano sempre confrontati con discussioni che qualche volta portavano a intense litigate tra i due, e ciò gli aveva permesso di trasmettersi sempre il meglio a vicenda. Sapevano di non poter fare a meno l’uno dell’altro. Erano il cuore degli Avengers.

Steve estrasse il contenuto della scatola, spinse il pulsante di attivazione e lo appoggiò sul pavimento. Il reattore si illuminò emanando un intenso bagliore che scannerizzò la stanza e Steve, che si era seduto sul letto.

Rimase sgomento di fronte all’immagine limpida di Tony che in quel momento si trovava in piedi di fronte a lui.

«Se stai sentendo questo messaggio significa che...io…» Tony si schiarì la voce, come a costringere le parole ad uscire.

«Scusa è il decimo messaggio di fila che provo a registrare ed è probabile che cancellerò anche questo perchè non posso credere che potrà non esserci un domani. Per me...intendo. Quello che faremo sarà rischioso e probabilmente il pensiero mi toglierà il sonno.»

Il suo sguardo si spostò verso l’alto. «Forse è già notte...non so nemmeno che ore sono…» aggiunse.

Inalò un lungo respiro prima di guardare verso Steve che era in ascolto in silenzio.

«Ricomincio. Se stai sentendo questo messaggio significa che è arrivata la resa dei conti per me, ma non dispiacerti. So cosa significa elaborare un lutto, ci sono passato. Ma non incolpo più nessuno per quello che è successo.»

Lo sguardo di Tony si perse nel pavimento per qualche secondo prima di intercettare di nuovo gli occhi azzurri di Steve.

«Perciò sentiti libero da ogni peso Steve. Domani avrò bisogno di te, avrò bisogno di quell’uomo che mi spronava ad essere una persona migliore.»

Tony fece un passo in avanti, e si infilò le mani nelle tasche dei pantaloni.

«Avrò bisogno di Capitan coraggio.» disse, scandendo bene le ultime due parole. Steve non potè fare a meno di sorridere.

Ci fu un lungo silenzio e Steve pensò che il messaggio fosse terminato ma Tony proseguì il discorso. «Pepper è una donna forte e Morgan è tanto piccola quanto in gamba...» nel parlare della sua bambina gli occhi di Tony si colmarono di lacrime. «...perciò non aspettarti che ti chieda di proteggerle durante la mia assenza. Vorrei che tu vivessi la tua vita.»

Tony scrollò le spalle come a volersi liberare della malinconia che provava nel pensare che lui non avrebbe potuto stare mai più accanto alla sua famiglia.

«E’ ora della pensione anche per te. Magari è il momento di lasciare spazio alle nuove generazioni e chissà, un giorno potrebbero esserci un nuovo Iron Man e un nuovo Captain America a lavorare assieme.» Si passò una mano tra i capelli. «Il mondo avrà sempre bisogno degli eroi e spero che in questo momento li abbia ritrovati tutti.»

Steve sorrise tristemente nel pensare che in quel momento Tony non avrebbe mai potuto immaginare cosa sarebbe successo il giorno dopo. Thanos era tornato dal passato intento a liberarsi di ogni ostacolo ma loro, insieme, avevano combattuto contro lui e il suo esercito. Come si era concluso lo scontro Steve lo avrebbe tanto voluto evitare.

«So di non essere stato sempre un grande amico. So di averti voltato le spalle e mi dispiace di non essermi fidato.» prese fiato.

«Grazie Cap.» disse sorridendo. «Grazie per aver condiviso questo viaggio con me.»

Tony si chinò avvicinandosi al viso di Steve che ebbe la sensazione che il suo compagno, riflesso in quell’ologramma, sapesse da dove lui lo stava osservando. «Non ho preparato un messaggio per tutti perciò tienitelo per te.» aggiunse facendogli l’occhiolino.

Poi tutto si oscurò.

Steve si lasciò cadere all’indietro e rimase lì disteso come se il tempo si fosse fermato, senza pensare a niente, sospeso nell'infelicità. Chiedendosi se davvero non lo avrebbe mai più rivisto.

   
 
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