Fanfic su artisti musicali > MultiBand/Crossover
Ricorda la storia  |      
Autore: echelon1985    24/07/2009    7 recensioni
Ci sono degli assiomi nella vita che non possono essere negati
Delle leggi, dei dati di fatto, che in nessun modo possono essere
smentiti, né tantomeno modificati
Uno di questi assiomi è che due soli non possono coesistere nella stessa orbita
E’ esattamente quello che succede quando due persone,
che sono convinte di essere il fulcro intorno cui ruota il mondo,
sono costrette ad entrare in contatto
Quando i due soli in questione portano i nomi di Brian Molko e Bert McCracken
la situazione non necessita di nessun ulteriore chiarimento
[Pairing assurdo: Bert McCracken/Brian Molko]
Non è colpa mia! Prendetevela col concerto dei Placebo XD
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Placebo, The Used
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A






Ci sono degli assiomi nella vita che non possono essere negati
Delle leggi, dei dati di fatto, che in nessun modo possono essere smentiti, né tantomeno modificati
Perché cambiarli significherebbe dare il via ad una serie di conseguenze spiacevoli, se non addirittura disastrose, sicuramente imprevedibili
Uno di questi assiomi è che due soli non possono coesistere nella stessa orbita
Pensiamoci, due soli porterebbero una quantità incredibile di luce
Ma anche di calore
Probabilmente due soli incendierebbero l’aria che li circonda
E’ esattamente quello che succede quando due persone, che sono convinte di essere
il fulcro intorno cui ruota il mondo, sono costrette ad entrare in contatto
L’aria diventa carica di elettricità, e sembra quasi che un movimento brusco
possa appiccare una fiamma
Quando i due soli in questione portano i nomi di Brian Molko e Bert McCracken
la situazione non necessita di nessun ulteriore chiarimento
Immaginare due persone così diverse e complementari tra loro è arduo
I succitati lead singer sono l’oggettiva, quanto inquietante dimostrazione che ciò
possa avvenire


Brian Molko è suadente, invitante e provocatore quando canta, quando cammina.
Al di fuori del palco, invece, é silenzioso e misterioso.
La sua voce così particolare culla le orecchie come una ninnananna apparentemente innocente
Ma non c’è niente in lui che sia davvero innocente
Possiede un dono che poche persone hanno, e che ancora meno persone sono in grado di utilizzare
Ha il potere
Il potere di catalizzare l’attenzione su di sé, qualunque sia il luogo e la situazione
Il potere di creare quel sottile, ammirato disagio che si ha solo davanti alla vera
bellezza
E’ bello, Brian Molko, di quella bellezza fredda e distante che ti fa sentire vagamente
in soggezione, quando i suoi occhi blu e verdi insieme, ti sfiorano, distratti e annoiati.
Brian Molko è oscuro, elegante e raffinato, come la sua voce, come i suoi testi
Crudi e coinvolgenti, che mettono a nudo il peggio delle persone

Bert McCracken invece è arrabbiato, di quella rabbia quasi adolescenziale, nonostante
sia oramai un adulto, di quella rabbia che lo rende e lo mantiene esattamente
quello che è, sempre fedele a sè stesso
La sua voce è cristallina e leggera, anche quando urla
Bert McCracken urla sul palco, grida il suo dolore e la sua rabbia
E’ un ribelle.
Non uno di quelli da copertina, quelli che apparentemente sfidano il sistema, per
poi adagiarvisi subito dopo aver ottenuto quello che volevano
Ma uno di quelli veri, che si oppongono ad ogni ragnatela morale tenti di imprigionarli, cercando di trasformarli in quello che non sono
E’ bello, Bert McCracken, di quella bellezza dannata e irriverente, che ti fa sentire vagamente
a disagio quando i suoi occhi blu e quasi folli ti sfidano
Bert McCracken è colorato e rumoroso, come la sua voce, come i suoi testi
Irrispettosi e noncuranti, sanguinanti e ossessivi. 


Brian Molko e Bert McCracken non si piacciono
Non è un’ostilità manifesta, o armata
Non si conoscono veramente, salvo essersi incontrati in giro, a qualche festival
Non hanno discusso, probabilmente non hanno neppure mai parlato
Solo, non si piacciono
Eppure, anche se entrambi preferirebbero morire piuttosto che ammetterlo, sono
incuriositi l’uno dall’altro


Brian Molko osserva il cantante dei The Used dal backstage dell’ennesimo festival
E’ sudato, ed incredibilmente trasandato. I capelli lunghi gli si attaccano al viso.
Si muove come un ossesso sul palco, alternando una voce chiara e limpida
ad uno screamo incredibilmente ben riuscito
Non l’ha mai capito Brian il fenomeno dello screamo
Non pensa che sia necessario urlare per poter essere ascoltati, per ricevere attenzione
Onestamente pensa che Bert McCracken sarebbe al centro dell’attenzione in
ogni caso
C’è qualcosa in quel ragazzo rumoroso che lo indispone profondamente
Forse il fatto che non sembra per nulla in soggezione di fonte a lui
Forse il fatto che sembra non riflettere minimamente su quello che fa
Forse il fatto che sia in grado di mostrare tutto quello che prova, senza
eleganti giri di parole
E’ quello che è, e basta, senza nessuna costruzione
Brian invece no.
Il Brian del passato, diverso e deriso, ha costruito il Brian attuale tassello dopo
tassello
Nulla è lasciato al caso
L’esperienza non lo ha plasmato, è stato lui stesso a piegare l’esperienza
ai suoi fini


Bert McCracken osserva il cantante dei Placebo dal backstage dell’ennesimo festival
E’ curato, ed incredibilmente ricercato. I capelli che ora porta abbastanza lunghi
circondano il suo viso
La sua pelle sembra quella delle bambole di porcellana, chiara e levigata, senza
il minimo accenno di barba
Il trucco nero a far risaltare gli occhi di quella tonalità che Bert crede di non aver
mai visto in nessun altro
La sua voce è bassa e accattivante, come se cercasse di sedurre ogni singola
persona davanti a sé
Quasi insinuante
C’è qualcosa in quell’uomo etereo che lo indispone profondamente
Forse il fatto che sembra emanare freddezza da ogni poro
Forse il fatto che si muove in quel modo strano, quasi come se i suoi piedi
non toccassero terra, quando cammina
Forse il fatto che dia l’idea di celare sempre quello che gli passi per la testa,
come se non provasse assolutamente nulla
Bert vorrebbe avere questa capacità a volte.
Nascondere quello che pensa, dire le cose al momento giusto
Gli avrebbe evitato molti guai
Ma non è capace di mentire, di nascondere
L’esperienza lo ha segnato, anche se non ha imparato molto


Che sia l’uno che l’altro alloggino nello stesso albergo diventa chiaro ad entrambi
molto presto
La strada ed il marciapiede davanti all’hotel sono invasi da ragazzi e ragazze
Alcuni con la scritta Placebo, semplice, che risalta bianca e brillante sul nero delle magliette
Altri con le loro felpe, con degli strani cuori appesi col filo spinato ad un inquietante albero
Brian pensa distrattamente che sia proprio da Bert
Bert pensa lo stesso di lui


Quando, quella notte stessa, annoiati ed insonni, per un caso fortuito e sfortunato,
Brian Molko e Bert McCracken si ritrovano costretti a condividere lo stesso spazio,la cabina di un ascensore,
si scrutano l’un l’altro come se fossero una sorta di esperimento scientifico
Passano appena pochi secondi prima che uno strano rumore li faccia sobbalzare
Per un attimo tutto diventa buio. Poi si accendono le luci di emergenza, e l’ascensore si ferma con uno scossone
Bert fissa la porta nera davanti a sé, incredulo
Brian fissa la porta nera davanti a sé, irritato

Si muovono entrambi, per premere il pulsante delle emergenze, e quasi si scontrano
Aspettano che succeda qualcosa che però non accade
Brian si siede per terra, annoiato
Non gli piacciono gli imprevisti, non può controllarli
Bert va avanti e indietro, nervoso
Non gli piacciono i luoghi piccoli, lo fanno sentire in trappola

Brian guarda il cantante dei The Used vagamente shockato
Non hai mai sentito tanti epiteti uscire tutti da una sola persona,
crede addirittura di ignorarne almeno la metà
Bert guarda il cantante dei Placebo vagamente infastidito
Non capisce come sia possibile che non mostri una qualsiasi cazzo di reazione
umana
Gli viene voglia di prenderlo a pugni, per il gusto di vedere se quagli occhi gelidi
cambiano espressione

“Potresti stare fermo, per favore?”

Nella voce di Brian non c’è nessuna gentilezza, nonostante le parole usate e il tono
affettato
Sembra più un adulto che rimprovera un bambino, stanco dei suoi capricci
Bert si ritrova ad osservare l’altro con attenzione
I jeans neri e stretti, la camicia nera anch’essa, con le maniche risvoltate accuratamente poco al di sotto dei gomiti,
il gilet grigio scuro, aperto
Tutto in lui sembra perfetto, statico
Come se vivesse sotto una campana di vetro e le normali leggi della natura
non potessero toccarlo
Sembra davvero una bella bambola di porcellana
Distoglie lo sguardo, facendo finta di non averlo sentito

“Smettila di andare avanti e indietro, mi stai facendo venire mal di testa”

L’apparente gentilezza di poco prima è stata sostituita dal tono di chi è
abituato a dare degli ordini, e si aspetta che vengano eseguiti
Bert McCracken non è il tipo da prendere ordini

“No”
“No?”
“No”
“Molto maturo da parte tua”

Brian si alza in piedi, è basso, più basso di Bert, e mingherlino
Per questo Bert è maggiormente sorpreso di come possa dare l’impressione di riempire l’intera cabina con la sua presenza
Scruta il suo viso, alla ricerca di un qualsiasi segno di fastidio o irritazione
Ma la solita espressione impenetrabile e distesa copre i suoi lineamenti
Bert prova un’irrazionale necessità di scuoterlo, di sorprenderlo
Nessun’altra parola viene detta, prima che una voce dall’esterno si informi se stanno bene,
e gli comunichi che l’intero quartiere è in blackout, e che li libereranno al più
presto

Brian si risiede nello stesso punto di prima, è stanco, e non si sa quanto tempo
ci vorrà ancora per uscire da quel posto
Bert resta immobile a fissare la porta, vagamente spaventato
I posti chiusi proprio non gli piacciono
Si sente come se l’aria si fosse fatta più densa e difficile da respirare

“Siediti e respira”

Il tono è lo stesso di prima, deciso e imperativo
Stavolta però Bert fa quello che gli dice
Respira per un po’, ma le cose non sembrano andare meglio

“Fottuto ascensore”
“Sei la persona meno fine che io abbia mai incontrato”
“Non ti stanchi mai di ascoltare la tua voce, Molko?”

Brian sorride, impercettibilmente, tanto che Bert crede di esserselo solo immaginato

“Quasi mai, in effetti”

Anche Bert sorride, inspiegabilmente più tranquillo, ma non del tutto

“Fa troppo caldo qua dentro”
“Togliti la felpa, genio”


Bert gli mostra il dito medio, e l’altro lo guarda a metà tra il disgustato ed il divertito
Però Bert ancora una volta fa quello che Brian gli dice

“Meglio?”
“Mh”
“Potresti rispondere invece di grugnire?”
“Dio, Molko, sei impostato come se ti avessero messo un palo nel culo”


Brian si volta di scatto, verso l’altro
Bert si aspetta una reazione, o almeno spera di ottenerla
Una risposta tagliente, un insulto, magari un pugno
Ed è quello che ottiene
Una risposta
Ma non è quella che si sarebbe aspettato
Brian ride, forte, di gusto, riempiendo con quel suono tutto l’ambiente circostante
La sua risata è particolare tanto quanto la sua voce
E’ bella
Si interrompe solo un attimo, per soffiare appena qualche parola, prima di
ricominciare a ridere

“Sei veramente assurdo, nessuno mi aveva mai parlato così!”


Bert è quasi convinto di essere impazzito
Certo, non che la persona accanto a lui stia mostrando grandi segni di sanità mentale
Ma lui è quasi sicuro di essere diventato pazzo
Non sa quello che fa

E’ per questo motivo che si sporge verso di lui e lo bacia
Questo, ed anche il fatto che desidera fermare e tenere per sé una parte di
quella risata, perché ha come l’impressione che non ricapiterà mai più
Ha come l’impressione che capiti raramente in generale, se si tratta di Brian Molko
Brian si allontana da lui, appena un po’, non tanto da eliminare in Bert la tentazione
di baciarlo ancora una volta

“Che stai facendo?”
“Ti bacio”
“Si, me ne ero reso vagamente conto, per quale motivo lo stai facendo?”
“Perché mi va”
“Tu fai sempre quello che ti va? Come se fossi l’unico essere umano al mondo?”
“Credo che tu conosca già la risposta, è la stessa cosa che fai anche tu, no?”


Brian sorride, e qualcosa nei suoi occhi è cambiato
Se Bert non fosse anch’egli un cacciatore, ne sarebbe stato spaventato
Brian Molko adesso lo guarda come se fosse una preda da catturare
Si avvicina nuovamente a Bert, vicino, senza però toccare le sue labbra
Il gioco è chiaro, vuole essere lui quello a comandare, a tenere le redini
Bert non ha ancora finito di ripetere nella propria testa che non cederà,
che ha già reicollato la sua bocca a quella dell’altro
Può quasi sentire il rumore del sorriso di Brian, che lo prende in giro
Ma le loro lingue si stanno cercando, e Bert non ha intenzione di pensarci proprio
adesso
Fa tutto quello che Brian gli chiede, anche se sarebbe meglio dire ordina.
Qualsiasi cosa, come e quando glielo chiede
Si spoglia, mentre quei due occhi freddi lo osservano seguendo i movimenti delle
sue mani e lo scivolare dei vestiti
Poi lo spoglia, e qui si concede un po’ più di tempo
Perché dio, la sua pelle sembra quella di una donna, ma ha l’odore di quella
di un uomo
E l’accoppiata è assolutamente eccitante

Brian Molko è forte, più di quanto Bert avesse mai potuto immaginare data
l’aria gracilina
E’ un prevaricatore
Esattamente come Bert
E’ il cantante dei The Used a cedere il passo, questa volta
Forse perché l’odore di Brian è speziato e inebriante
Forse perché è esperto e attento
Ed a Bert non viene in mente neppure un secondo di lamentarsi della situazione
Il sesso gli mostra un altro lato di Brian Molko
Senza freni, senza regole, senza controllo
La sua voce è melodiosa e bassa mentre geme
E sorride
Bert pensa di non averlo mai visto sorridere tanto
Quello che succede è aggressivo ed eccitante, caldo e sconvolgente come solo
due persone come loro possono essere
E due soli stanno davvero bruciando nella stessa orbita, perché l’aria intorno
a loro è così calda da scottare la pelle
Probabilmente ringraziano entrambi il fatto di trovarsi in un ascensore,
fermo tra un piano ed un altro, cosicché nessun possa sentire
L’esplosione finale, quasi contemporanea, è deflagrante e potente, e li
fa tremare entrambi


Si rivestono entrambi in silenzio, ma nonostante le aspettative non è un silenzio
carico di imbarazzo
Brian è vestito adesso, perfetto come sempre.
Pelle di porcellana e vestiti come se fossero appena stati stirati
Bert è vestito adesso, un casino come sempre.
Capelli arruffati e vestiti che sembrano poggiati addosso a casaccio
Brian ha riacquistato la sua espressione impenetrabile
Bert ha riacquistato la sua espressione strafottente
Si voltano e i loro sguardi si incrociano
Sorride Brian
Ed anche Bert sorride

Quando finalmente le porte dell’ascensore vengono aperte, trovano ad aspettarli
i Placebo e i The Used al completo
Si avvicinano ai rispettivi gruppi e si salutano con un cenno del capo
Brian è quasi alla fine del corridoio quando Bert lo richiama

“Molko”

Brian si volta, aspettando che Bert continui

“La prossima volta guido io”

Si sorridono, sotto gli sguardi confusi dei loro amici
Brian scuote impercettibilmente la testa

“Diciamo che puoi provarci, Bert”


E’ la prima volta che lo chiama per nome
E quel monosillabo riempie l’aria finchè Brian non sparisce alla sua vista

Entrambi hanno imparato qualcosa
In definitiva, Brian Molko e Bert McCracken non sono poi così diversi





I know, non so nemmeno io quello che faccio quando creo questi pairing impensabili
Ma abbiate pietà, il concerto dei Placebo ha profondamente segnato la mia mente slash XD
Se vi va di lasciarmi un commentino mi farete molto, ma molto felice!!

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > MultiBand/Crossover / Vai alla pagina dell'autore: echelon1985