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Autore: Eliatheas    24/07/2009    4 recensioni
La realtà – quella che ti faceva rabbrividire, di cui avevi paura – è morta, ma senti che c’è ancora da qualche parte di questo castello distrutto. Ha lasciato il segno, un segno che non se ne andrà mai, neppure quando ricostruiranno la scuola dalle sue macerie.
Sai che non se ne andrà facilmente, quel segno. Lo sai per esperienza.
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Incubo

Camminare in quei corridoi devastati è un po’ come morire per l’ennesima volta. Vorresti solo chiudere gli occhi e svegliarti da questo incubo, ma sai che è stupido. Questo non è un incubo, questa è la realtà. La tua realtà.
Eppure ti sembra un incubo.
La realtà – quella che ti faceva rabbrividire, di cui avevi paura – è morta, ma senti che c’è ancora da qualche parte di questo castello distrutto. Ha lasciato il segno, un segno che non se ne andrà mai, neppure quando ricostruiranno la scuola dalle sue macerie.
Sai che non se ne andrà facilmente, quel segno. Lo sai per esperienza.
Ti chiedi che aspetto abbia, da fuori, la tua scuola, la tua casa. L’aspetto di un rudere che sta crollando, l’aspetto dell’incubo che dovrebbe essere finito. Ma non è finito, vero? Ci sarà per sempre, una piccola parte di quell’incubo terribilmente reale, ci sarà sempre da qualche parte. Anche dentro di te.
Le candele della Sala Grande sono spente. È la prima volta che le vedi spente, in sette anni ad Hogwarts. Il cielo sopra di te, quel cielo incantato che ti ha fatto spalancare la bocca la prima volta che l’hai visto, è scuro, nero. Sembra voglia partecipare anche lui allo straziante dolore di questa scuola. Il sole che filtra attraverso le finestre non riesce nemmeno ad illuminare la sala. Sai che ci vorrà ancora tempo perché lo faccia.
Senti gli sguardi di tutti e vorresti che non ti guardassero, che non lo facessero per l’ennesima volta. Vorresti che la smettessero, che la smettessero di guardarti come se fossi un eroe. Non sei altro che un ragazzino, un ragazzino accasciato sotto il peso di responsabilità troppo grandi. Ed anche ora che quelle responsabilità si sono dileguate, ti senti troppo giovane, troppo immaturo per affrontare tutto questo. Ti senti un bambino e vorresti rifugiarti tra le braccia di qualcuno, vorresti essere consolato e rassicurato, come un bimbo spaventato. Ma sai che nessuno può consolarti.
Senti un calore improvviso circondarti la mano e ti volti, sorpreso. Lei ti sorride, il suo è un sorriso un po’ rotto, ma sai che c’è tempo per aggiustarlo.
Senza dire una parola, poggi la testa sulla sua spalla e chiudi gli occhi.
E pensi che forse, forse l’incubo è davvero finito.

 

Angolo Autrice

Uhm, credo che questa cosa abbia bisogno di una spiegazione. Allora … volevo scrivere qualcosa su Harry Potter nel vero senso delle parole. Qualcosa su Harry, Ron, Hermione … va bene che mi sono definitivamente concentrata sulla Nuova Generazione, ma Harry mi ha visto crescere, non se capite. Quello che mi ha bloccato dallo scrivere centinaia di storie su di lui è stato l’ultimo libro. Capiamoci, la Rowling ha messo il punto a tutto. Ogni minimo particolare è stato risolto, nel settimo libro. E poi … quel diciannove anni dopo mi ha definitivamente fatto rinunciare ad ogni proposito di scrittura. Certo, qualche cosa l’ho anche scritta, come quella cosa orrenda di qualche mese fa, ma … è solo una minima parte di tutto quello che avevo intenzione di scrivere. Solo che … il settimo libro mi ha bloccata, definitivamente.
Quindi, quando ho iniziato a scrivere questa roba, non sapevo dove volevo andare a finire. Non è bello da dire, ma è così. Volevo scrivere di un personaggio qualsiasi, che si poteva identificare con qualsiasi nome, ma poi mi è uscito questo.
Penso sia chiaro che il protagonista è Harry Potter e lei è Ginny. Il momento è subito dopo la guerra, dopo che Harry ha posato la bacchetta di Sambuco. Ora, non me ne vogliate, ma non ricordo con precisione il passaggio. Non leggo il settimo libro da un po’. Mi pare comunque che stesse facendo giorno.
Comunque, le candele della Sala Grande, quelle che stavano sospese sopra i tavoli, sono spente in segno di lutto, così come il cielo, nero, che vuole partecipare al dolore. La realtà che ha lasciato il segno è Voldemort, perché, in qualunque caso, non verrà mai dimenticato

Okay, ora che ci faccio caso, le mie note sono più lunghe della storia XD Bene, vi lascio a questa cosa orrenda.
Ah, il titolo è scemo. Forte.

El.

   
 
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