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Autore: Esther Sparks    05/05/2005    2 recensioni
"...Cerca una conferma guardandomi, o meglio frugandomi, negli occhi. E’ una sensazione stranissima, come se dentro mi si rimescolasse tutto. Non sapevo che il mio cuore potesse battere tanto veloce..." Da una canzone di Grignani. Due persone che si scoprono e... Commentate per favore? ^__^ Grazie
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quante volte sai mi sono detto

Lo so che ho lasciato in sospeso la mia “storia lunga”, ma questa cosa mi è uscita così. E perdonate se spesso e volentieri scrivo song-fic, ma che volete farci, ci sono certe canzoni che mi restano nel cuore. Comunque in base anche alle recensioni ricevute su The Little Witch… ho deciso di darle una bella revisionata in modo da renderla più articolata. Un bacio a tutti ^__^

 

 

 

Come fai?

 

 

Quante volte sai mi sono detto

Quasi quasi prendo e vado via

Ci sarà anche un posto maledetto

Dove il cielo è uguale a casa mia

 

Ultimamente sono aumentati i momenti in cui vengo preso dal panico. Ma, è normale no?! Voglio dire… Miseriaccia! Il più grande Mago Oscuro di tutti i tempi è tornato. Solo i pazzi, o i suoi scagnozzi, possono non preoccuparsene.

 

Dicevo… Ah già, che sono aumentati i momenti di panico. Beh, proprio in quegli attimi di fifa, nessuno può sapere che darei per mollare tutto e tutti e scomparire! Finire in un altro posto, che so, un’altra dimensione. Ecco sì, un’altra dimensione sarebbe proprio l’ideale. Là sarebbe tutto come voglio io e ci potrei vivere tranquillo e sicuro come mi sentivo alla Tana prima che V-Voldemort avesse la grande idea di tornare a dannarci l’esistenza.

 

Ma poi lo so che non metterei mai in atto queste mie sciocche fantasie. Mi si può accusare di essere un sempliciotto, un pauroso, ma certo nessuno potrà mai dire che Ronald Weasley ha abbandonato le persone a cui vuole bene.

 

Grandi eroi o grandi idee

Che importa

Tanto poi il coraggio sai non c’è

O forse un po’

Quello di restare sempre a galla

Ma restarci sai è difficile

 

Il mio migliore amico è… un eroe. Sissignori, proprio così: il mio migliore amico è Harry Potter. Segni particolari: una cicatrice sulla fronte a forma di saetta, capelli perennemente arruffati e due occhi di un verde pazzesco. Harry è la sintesi perfetta dei suoi genitori, James e Lily. Parlando del mio amico non si può certo omettere di raccontare che non è lui a cercare i guai (beh, non sempre per lo meno), ma pare che i guai abbiano deciso di pedinarlo!

La mia migliore amica è… un genio. Risponde al nome di Hermione Granger. Segni particolari: una massa di capelli bruni e indomiti e un naso pressoché invisibile perché sempre infilato in qualche grosso libro. Hermione è la nostra insostituibile Signorina Sapientina, la mente del gruppo, piena di idee brillanti. Ammettiamolo pure, se non fosse stato per lei in più d’occasione io e il mio compare non avremmo saputo da che parte iniziare.

E infine ci sono io, ultimo maschio di una numerosa e rumorosa famiglia. Segni particolari: capelli rossi e lentiggini, segno inconfondibile del “made in Weasley”. Nessun talento particolare salvo forse quello di riuscire ad irritare Hermione più di qualsiasi altra persona che respiri. Cerco di cadere sempre in piedi per evitare di farmi troppo male. Certo è che per Harry ed Hermione non esiterei a buttarmi nel fuoco.

 

Pensandoci un po’ su, questi due ultimamente sono così… Bah, non so nemmeno io come sono. E’ che stanno sempre a parlottare, a ridere di niente insieme… Chissà, forse sono io che immagino tutto!

 

-         Oh! Salve Ronald. Già sveglio questa mattina?

 

Una voce sognante mi riscuote dai miei pensieri: Luna Lovegood.

Questa ragazza mi mette in seria difficoltà. Crede a cose che, secondo me, non stanno né in cielo né in terra, però c’ha aiutato un sacco ed è stata dalla nostra parte quando tutti gli altri giudicavano Harry pazzo.

-         B-Buongiorno Luna! In effetti è una novità anche per me alzarmi così presto.

Si mette a ridere. Ride sempre alle mie uscite. Mah! E’ così strana. Non riesco proprio a inquadrarla. Gli occhi celesti guardano fuori dalla finestra in questa pallida mattina d’inizio inverno.

 

Come fai?

Che rimani sempre in piedi

In mezzo ai guai

Come fai?

Che rimani sempre in piedi

In mezzo ai guai

Come fai?

Tu che ti scomponi solo

Un po’ coi tuoi

Io ci provo e sono

Sempre all’aria sai

Son nervoso o forse ansioso

Ma che vuoi

 

Nessuno di noi due parla. E come potrebbe essere altrimenti?

 

Siamo così diversi io e lei.

 

Lei che indossa collane fatte coi tappi di burrobirra e porta la bacchetta infilata dietro l’orecchio. Lei e i suoi terribili cappelli. Ricordo perfettamente quell’assurda testa di leone che ha indossato l’anno scorso. E’ stato in occasione della partita a Quidditch Grifondoro vs Serpeverde. Beh, per lo meno è stata così carina da venire ad incoraggiarmi e fare il tifo per la mia squadra.

 

La osservo e, strano per me, noto piccole differenze rispetto all’anno passato. I capelli sono puliti e in ordine, di un bel biondo chiaro. Ehi, è anche diventata più alta e più… Sì, insomma, è cresciuta la piccola e bizzarra Luna. Stupito di me stesso rimango a bocca aperta. A lei non è sfuggito ma si limita a guardarmi divertita.

-         I-ioT-tu

Bravo Weasley, al solito la figura migliore è la tua. Miseriaccia!!!

-         Tranquillo Ronald. Ci sono abituata, in fin dei conti io sono “Lunatica” Lovegood.

Lo dice come se non le importasse nulla. Ogni cosa sembra scivolare su di lei come pioggia sui vetri. Solo quando qualcuno parla male di suo padre o del giornale che dirige si inalbera.

 

Come diavolo fa a non batter ciglio?

 

E’ il contrario di me che per un nonnulla mi agito, che ogni piccolo cambiamento mi manda in crisi. E’ tornata a fissare fuori ma l’allegria di prima è svanita.

 

Quante volte sai mi sono detto

Ora spengo tutto e resto qui…

Faccio un salto dritto

Dentro il letto

E non esco fino a venerdì

 

Ho detto qualcosa di sbagliato? In queste cose sono proprio una frana. Ha ragione Hermione, ho davvero la sensibilità di un cucchiaino. N-non vorrei pensasse che la trovo stramba, anche se a conti fatti… Insomma, tanto “normale” poi non è! E comunque questa volta non la stavo guardando per via della sua stravaganza ma perché… Perché la trovo… carina?!

 

Sono impazzito.

 

Certo, non c’è altra spiegazione. O è così o altrimenti significa che sto ancora dormendo e questo non è altro che uno stupido sogno. Provo a darmi un pizzico.

-         Ahi!

Strofino la mano sulla guancia dolorante per il mio stupido gesto. Luna mi sta fissando e con sollievo la vedo accennare un sorriso. Poi si avvicina lentamente e sfila la bacchetta da dietro l’orecchio.

-         Ma lo sai che sei proprio buffo?

Nel frattempo dà un colpetto leggero alla mia guancia e il bruciore e l’arrossamento spariscono.

Io non lo conosco questo incantesimo! Scordo facilmente che Luna è di Corvonero. Il suo aspetto spesso trascurato e l’aria svagata nascondono un’intelligenza acuta data per scontata proprio dalla sua proprietaria.

-         G-grazie

Nessuna risposta solo un cenno del capo e il solito evanescente sorriso mentre va a sedersi al tavolo della sua casa per fare colazione. Io rimango come uno scemo a guardarla allontanarsi.

 

Ha detto che sono buffo.

 

Lo sguardo scende “inavvertitamente” sul fondoschiena. Decisamente la fanciulla è cresciuta. Anche se sono ingenuo gli occhi li ho!

 

Un momento.

 

Luna ha la stessa età di Ginny. Vuol dire che anche Ginny sta crescendo?! Non posso pensarci. Ma no… Gin è sempre la piccola di casa, la mia sorellina. Me ne sarei accorto se stesse “diventando grande”!

 

O no?!

 

Mi sta venendo l’emicrania con tutte queste cose messe assieme che mi ronzano in testa. Voglio andare in vacanza. Solo un pochino, giuro. Giusto quei quattro o cinque anni che servono a smaltire l’adolescenza.

 

Che per ogni decisione presa

C’è una strada lunga e stretta

E come mai

Anche s’è più ripida e scoscesa

Me la ritrovo di fronte sempre

Ma tu…

 

-         Ron! Ehi Ron! Che stai facendo lì impalato?

Harry accompagna alle parole una manata sulla spalla.

-         Che faccia hai?! Di’ sei sicuro di sentirti bene?

Hermione esagera di sicuro. Che avrà mai la mia faccia? La risposta mi arriva dal riflesso che rimanda il vetro della finestra. Miseriaccia! Sembro davvero sconvolto!

-         E-ecco… Io stavo riflettendo. E tu Herm, non guardarmi così scettica. Può capitare anche a me di riflettere sai? Non è una tua esclusiva Miss-So-Tutto-Io.

 

Accidenti a me e alla mia boccaccia. Finiremo col litigare come al solito. Meglio star pronti per la sfuriata.

 

 

Beh, perché non arriva? Alzo lo sguardo e vedo lei e Harry che a fatica trattengono le risate.

-         S-scusa Ron! Io stavo solo scherzando e poi l’hai detto con lo stesso tono in cui un bambino piccolo dice alla mamma “Guarda che io sono grande!”

 

Un bambino piccolo?!

 

-         Dai Harry, diglielo anche tu che non deve prendersela!!!

-         Sicuro… Ron, sai che non ti volevamo offendere.

Se me lo chiedono tutti e due mica posso rifiutare.

-         Ok, ok, chiusa la faccenda. Certo che però siete strani voi due.

I loro volti si tingono di rosso, come fossero colpevoli di qualcosa o tremendamente in imbarazzo, o entrambe le cose.

La verità mi esplode dentro come un fulmine. Come diavolo ho fatto a non accorgermene prima?

-         Vi piacete!!! Adesso mi spiego perché ultimamente eravate sempre ci-ci e co-cò e anche tutto quell’accordo e quelle carinerie che vi scambiavate.

-         Noi… Oh Ron, ti prego perdonaci!

Hermione con gli occhi lucidi mi guarda implorante. Io non so che dire e lei probabilmente a causa di questo mio silenzio male interpretato corre via. Harry è combattuto. Guarda ansioso nella direzione dove è scappata Herm e poi me.

-         Ron

-         Harry, io non capisco. Di che dovrei perdonarvi? Voglio dire, certo è strana questa situazione ma… Santo cielo non avete ucciso nessuno.

-         Vuoi dire che non te la prenderesti o non rimarresti male se io e lei… Sì insomma se noi decidessimo di stare insieme?

-         Ma che siete impazziti? Non vi sarete fatti problemi per paura della mia reazione?!?!?

 

L’espressione del mio amico la dice lunga. Ma, dico io, come si fa?

 

-         Invece di stare qui a perdere tempo con tutte queste paranoie perché non la raggiungi e la tranquillizzi? Dille pure che avete la benedizione di Fratello Ronald.

Lui segue alla lettera le mie parole e dopo un frettoloso abbraccio e un grazie sincero si precipita a cercarla.

 

Sospiro.

 

Dovrò abituarmi anche a questa. Beh poco male, sono sempre i miei migliori amici.

 

-         E bravo Ronald!

-         L-Luna! Accidenti, m’hai fatto prendere un colpo.

-         Scusa. Involontariamente ho sentito la vostra conversazione. Davvero non ti spiace se stanno insieme?

Anche lei. Ma allora è proprio ‘na fissa.

-         Certo!

Rispondo sicuro.

Cerca una conferma guardandomi, o meglio frugandomi, negli occhi. E’ una sensazione stranissima, come se dentro mi si rimescolasse tutto. Non sapevo che il mio cuore potesse battere tanto veloce.

-         Beh, mi fa davvero piacere saperlo.

Il suo è solo un sussurro mentre mi posa un bacio lievissimo sulla gota. Si allontana veloce e silenziosa, lasciandomi nell’incertezza che si sia trattata oppure no di un’allucinazione.

 

Come fai?

Che rimani sempre in piedi

In mezzo ai guai

Come fai?

Tu che ti scomponi solo un po’ coi tuoi

Io ci provo e sono sempre all’aria sai

Son nervoso o forse ansioso

Ma che vuoi

 

Cammino, senza una meta precisa, in balia di uno stato d’animo sconosciuto fin’ora.

 

-         Ron! Ron!

-         Scusa Ginny, ho da fare.

 

Non la guardo nemmeno e continuo imperterrito a camminare.

E’ possibile che Luna mi piaccia? Fino a questa mattina no, ne sono sicuro.

Beh, quasi sicuro. L’ho sempre presa in giro e adesso…

Mi dice che è contenta se per me non ci sono problemi che Harry ed Hermione stiano insieme.

E poi mi da un bacio.

E poi ha due occhi azzurri pazzeschi.

E poi sa di caramelle alla fragola.

E poi eccola là.

Seduta sotto quell’albero con in mano il Cavillo.

Lo posa e poi si toglie la collana di tappi e la getta lontano con rabbia.

Voglio vederla sorridere di nuovo.

Mi avvicino piano e trasfiguro i sassi vicini in piccoli fiori bianchi di fragola selvatica. Nascosto osservo la sua reazione. La vedo meravigliarsi, stupirsi e infine intenerirsi. Sfiora i petali dei fiori con la punta delle dita.

Mi faccio riconoscere ed ecco spuntare il sorriso che cercavo.

-         Grazie Ronald.

-         Perché non mi chiami Ron? E’ solo mia madre che s’ostina a chiamarmi Ronald. E di solito significa guai

-         Beh, almeno tu ce l’hai una madre.

 

Per la prima volta, quella che riconosco come amarezza, fa la comparsa nella suo tono di voce. Già mi pento di quello che ho detto, ma lei sembra aver voglia di parlare.

 

-         Da quando è morta sono andata avanti provando comunque a sentirla vicina, chiedendo e trovando sempre l’appoggio di papà. Povero il mio papà, forse non gli ho mai detto che lui è la mia ancora, il mio punto fermo.

 

Pare che stia facendo chiarezza con se stessa.

 

-         Mi bastava il suo affetto e non desideravo altro. Poi è arrivata la lettera per Hogwarts e ho dovuto lasciare il mio piccolo mondo privato. Mi son sentita perduta all’inizio, in mezzo a una marea di persone sconosciute… La collana di tappi, i cappelli assurdi… Tutta scena la mia. Devo ancora capire se per attirare l’attenzione degli altri o se si tratta solo di una specie di armatura dietro cui potermi nascondere. Forse le due cose. Ma adesso vorrei solo essere come gli altri, anzi invisibile! Non voglio più essere “Lunatica Lovegood”. Vorrei che mamma fosse qui per aiutarmi a capire chi è Luna, parlare dei miei problemi e magari chiederle consigli sui ragazzi. Andrebbe bene anche se litigassimo e poi mi rimproverasse.

 

Lacrimoni grandi iniziano a rotolare giù dalle guance rosee. Cosa posso fare per lei?

 

Un’idea…

 

-         Accio scopa!

 

La scopa arriva velocemente.

 

-         Vieni con me!

 

La faccio salire senza troppe spiegazioni e lei non fa domande. Ci alziamo in volo, sopra il castello e poi puntiamo verso l’orizzonte. Ci riflettiamo nelle acque profonde e immote del lago, ne sfioriamo la superficie gelida. Le mani di Luna serrate sui miei fianchi.

 

-         Non so se posso comprenderti fino in fondo, io non ho perso una madre. Anche se spesso mi lamento mi rendo conto di essere fortunato. L’ho capito quando ho conosciuto Harry che non ha nemmeno i ricordi dei suoi genitori in cui rifugiarsi. Ma prendi proprio lui. Ha trovato un’altra famiglia in me, Hermione e tutte le persone che gli vogliono bene. Lui c’ha dato fiducia. Potresti provarci anche tu, non trovi?

 

Rafforza la stretta delle sue braccia intorno a me e appoggia la testa sulla mia schiena scoppiando in un pianto disperato.

 

Oh cavolo, che ho detto? Se Hermione viene a sapere che l’ho fatta stare male mi uccide!

 

Atterriamo sulla riva del lago opposta al castello.

 

-         E-Ehi Luna… I-io non volevo… Mi dispiace

Uno di fronte all’altra. Lei con la manica del maglione si asciuga gli occhi.

-         Oh, Ron

-         Non volevo farti piangere, credimi!

-         Ron

-         Parlo sul serio.

-         Ron

-         Accidenti, sono proprio un pasticcione. Ho combinato un casino!

-         Ronald!

 

Richiamato all’ordine alzo gli occhi giusto in tempo per vederla avvicinarsi e poi sentire le sue labbra sulle mie.

Passata la sorpresa mi scopro a ricambiare questo dolcissimo bacio.

 

Il mio primo bacio.

 

-         Volevo solo dirti grazie.

Mi sussurra a fior di labbra

-         Nessuno ha mai fatto niente del genere per me.

-         Figurati, quando vuoi se la ricompensa è questa…

Sento le orecchie andare a fuoco e già mi sto chiedendo se non sono stato troppo sfacciato che ci stiamo già baciando di nuovo.

Una delle cose belle di Luna è che non si limita alle parole.

 

E’ ora di pranzo quando decidiamo di rientrare. I vestiti sono tutt’altro che in ordine, così come i capelli. Le labbra gonfie per tutti i baci che ci siamo scambiati. Rimetto a posto la scopa e intanto lei si china a raccogliere quella stessa collana che ha gettato via solo qualche ora prima.

-         Non la rimetti?

Le chiedo scoprendo che non m’importa nulla se agli occhi degli altri risulta ridicola. Ci mette un attimo a rispondere.

-         No. Credo di non averne più bisogno, ma la terrò ugualmente come ricordo di questa giornata.

La infila in tasca e poi mi prende sottobraccio. Insieme ci avviamo in sala da pranzo. Io vado a sedermi al tavolo di Grifondoro e lei a Corvonero.

Harry, Hermione e Ginny mi stanno aspettando.

-         Allora Herm, come stai?

Chiedo ammiccandole vedendo la sua mano in quella del nostro migliore amico.

-         Benissimo Ron! Grazie di tutto.

Di riflesso sorrido passandomi una mano tra i capelli.

-         Oggi mi ringraziate tutte. Potrei farci l’abitudine

-         Tutte?!

Un coro di tre voci si leva curioso.

-         Caro il mio fratellino, non va bene avere segreti per la propria sorella!

-         E non è carino non raccontare al tuo migliore amico come mai la tua camicia è così spiegazzata.

-         E non vorrai tenere all’oscuro la tua migliore amica del capello biondo attaccato al tuo maglione…?

Tra l’imbarazzo e la contentezza gli racconto di me e Luna, scoprendomi orgoglioso della mia nuova compagna.

 

 

La sera di quello stesso giorno Luna si trattenne a lungo a conversare con noi. Lo ricordo proprio come fosse accaduto pochi minuti fa. Lei e Herm c’hanno messo un po’ ad ingranare ma adesso sono le migliori amiche del mondo e, nemmeno a dirlo, Hermione è stata nostra testimone di nozze.

Sono passati anni, sei per la precisione. La guerra contro Voldemort è finita lasciando cicatrici più o meno visibili in chiunque ne abbia preso parte. Abbiamo temuto per la vita di Harry passando giorni angoscianti e notti insonni, ma come sempre il grande Auror Potter ce l’ha fatta e a breve diventerà papà.

Non l’ho mai visto così emozionato ed Hermione non è mai stata più dolce e bella di ora che ha un pancione di sette mesi.

Io e Luna siamo genitori da poco di un cosino meraviglioso che si chiama James in onore del suo padrino. Ha gli occhi di mia moglie e il marchio “made in Weasley , capelli rossi e lentiggini. Inutile dire che i miei ne sono innamorati allo stesso modo in cui hanno amato e amano immensamente mia moglie.

Proprio come quel giorno di tanto tempo fa, oggi mi sono svegliato presto. Cosa che non mi capita molto spesso. Quel giorno la mia compagna mi ha fatto un regalo talmente prezioso che forse lei nemmeno immagina. O forse io, stupidamente non gliel’ho mai detto.

Mi ha donato qualcosa di speciale da proteggere, una speranza per il futuro. Mi ha fatto conoscere un amore grandissimo che è stata la mia speranza e la mia salvezza.

 

-         Grazie…

Mormoro sottovoce e lei che pensavo dormisse si rannicchia addosso a me

-         Grazie anche a te!

 

 

  
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