Serie TV > Supergirl
Ricorda la storia  |      
Autore: f14mm4    22/05/2019    2 recensioni
"Supergirl, non mi aspettavo una tua visita, cosa ti porta qui?"
"Kara Danvers mi ha parlato della lettera e l'agente Danvers mi ha incaricato di proteggerti"
"mi stai dicendo che la paladina di National City non ha di meglio da fare piuttosto che preoccuparsi di una stupida lettera?"
Fan-fiction Supercorp.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Alex Danvers, Kara Danvers, Lena Luthor
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era una splendida mattina di luglio: gli uccelli cinguettavano producendo melodie deliziose, il vento si insinuava tra le foglie degli alberi creando un fresco fruscio che, con il caldo estivo del momento, non faceva altro che dare un solllievo eccezionale alla famiglie ormai in vacanza.

Non tutti però si erano presi una pausa dalla frenesia di National City. Lena Luthor e Kara Danvers erano fra quelli ovviamente.
 
Lena Luthor, stakanovista, diventata capo della Catco WorldWide Media comprandola dopo l'abbandono di Cat Grant. Il sangue di solito non mente, in questo caso sì: figlia di abili impostori e sorella del principale nemico degli alieni, Lex Luthor, e nonostante ciò è finita a dirigere l'azienda di famiglia, la Luthor Corp, con il solo scopo di aiutare la gente, al contrario dei suoi discutibili parenti.

Kara Danvers, di giorno reporter e di notte abile eroina di National City chiamata “Supergirl”. Migliore amica di Lena nonostante lei sia un'aliena proveniente dal pianeta Kripton e la corvina sia la sorella dell'arcinemico di Superman.

Quella mattina il caldo stava diventando insopportabile e Lena, come al solito, era al lavoro nel suo ufficio senza pensare di prendersi una pausa. Decise di aprire la porta che si affacciava sul balcone della Luthor Corp giusto per cambiare un po' l'aria che era diventata irrespirabile. 

Nel momento in cui decise di rimettersi al lavoro sentì bussare e andò a vedere chi era…

“Toc tooc"

Si trovò Kara davanti che sfoggiava il suo miglior sorriso e in quell'istante venne ipnotizzata dai suoi splendidi occhi, dai suoi lineamenti perfetti, per non parlare degli addominali scolpiti che si intravedevano grazie alla canottiera aderente della bionda…

“Ei Lena ci sei?” chiese la reporter vedendola imbambolata.

“oh sì scusa Kara è che…con… questo…caldo…ehm…ci si sconcentra facilmente" disse lei balbettando la miglior scusa che trovò.

“ahahah lo vedo…comunque, visto che ormai è ora di pranzo, ho portato del cibo d'asporto da mangiare insieme se vuoi" 

“accidenti…ora di pranzo? Ho lavorato tutta la mattina e non me ne sono neanche accorta…” pensò Lena notando in quel momento il sacchetto tutto unto che Kara teneva in mano.

“oh come passa in fretta il tempo, non mi ero neanche accorta che si fosse fatto così tardi…”

“menomale che ci sono io allora a tenerti lontana dal lavoro ogni tanto" disse la bionda.

“già, menomale che ci sei tu…ma preferirei facessimo altro piuttosto che mangiare…”

“eh già, a questo servono le migliori amiche no?” constatò Lena mostrando il sorriso più realistico che potesse fare.

Le due “amiche" iniziarono a mangiare il gustoso pranzo d'asporto e passarono le successive ore a chiacchierare del più e del meno. Prima si parlava di Alex, la sorella di Kara e agente segreto del Deo. Poi si parlava di come il loro amico Brainy si fosse finalmente dichiarato a Nia, entrambi alieni. Infine finirono per parlare di come Supergirl poche ore prima avesse salvato gli ostaggi di una banca da una rapina che sarebbe potuta finire molto male se non fosse intervenuta l'eroina Kriptoniana.
Lena notò che, parlando di Supergirl, l'amica si era notevolmente irrigidita e raffreddata.

“mmmm…ma sì avrà la solita crush sull'eroina di turno. È una fase che attraversano tutti" pensò lei, non a conoscenza del segreto dell'amica.

Ormai era tardi e per fortuna il sole si era nascosto tra le nuvole lasciando qualche ora di aria fresca a disposizione.
Kara e Lena si salutarono, la bionda fece per andare verso la porta ed in quel momento notò una pila di buste, in particolare una.

“Lena, cosa sono tutte quelle lettere?”

“non le ho aperte…probabilmente minacce di morte, lettere di fan. Più che altro minacce di morte penso” disse lei tranquillamente.

“Minacce di morte?! Come fai a stare così tranquilla?” chiese lei ingenuamente sapendo già cosa avrebbe risposto.

“sono una Luthor, Kara. Con questo nome non posso aspettarmi sicuramente di ricevere le letterine di Babbo Natale…”

“sì ma non…aspetta" la bionda dovette interrompersi e iniziò a camminare verso la pila di buste sotto lo sguardo di Lena.

“che succede?” chiese la corvina mentre la fissava attentamente.

“c’è…c’è una busta…impregnata di un liquido…ehm…rosso…” biascicò lei che ormai aveva capito di cosa si trattava.

“sangue?”

“non lo so, credo di sì…”

Lena si fiondò verso la sua scrivania, aprì un cassetto e tirò fuori un paio di guanti, delle pinzette, prese la busta e la aprì.

“Vuoi vivere o vuoi morire? Scegli tu.”


Un messaggio semplice, scritto con il sangue di non si sa chi, che fu sufficiente a gettare Kara nel panico.

“chiamo Alex subito"

“Kara non serve…ci sono abituata, davvero. Se ogni volta mi spaventassi come stai facendo tu a questo punto passerei le mie giornate a piangere in un angolino" disse lei cercando di tranquillizzare la bionda che ormai sembrava più spaventata di lei.

“ok ok scusa…è che…non voglio e non posso perderti…promettimi che mi avviserai in caso tu ne riceva altre"

“te lo prometto Kara" giurò lei sorridendole dolcemente.

“però Alex la chiamo lo stesso.”

“se ti fa stare tranquilla va bene" 

“grazie. Buonanotte Lena" disse avvicinandosi e abbracciandola.

“Notte Kara. A domani” 


La kriptoniana tornò nel suo appartamento e come prima cosa prese il telefono per avvertire la sorella.

“ei Alex"

“ciao sorellina, tutto bene?”

“sì…no…non proprio"

“che succede?”

“stamattina io e Lena abbiamo trovato una busta nel suo ufficio…una minaccia…”

“immagino tu sia preoccupata per lei allora. Se ti fa stare tranquilla posso provare a convincere J'onn ad indagare"

“davvero? Mi faresti un favore enorme"

“beh ci posso provare. Nonostante non sia affar del Deo stiamo comunque parlando di Lena. Ci ha aiutato tantissime volte e dovremmo ricambiare prima o poi"

“ti sono debitrice grazie mille sorellona"

“di niente…Lena è anche amica mia quindi sappi che farò quel che posso per tenerla al sicuro. E poi stiamo parlando della donna di cui sei innamorata, mica di gente a caso"

“COSA? INNAMORATA? IO? DI LENA? MA COSA DICI?” gridò al telefono svegliando il cane dei vicini.

“per l'amor di Dio Kara mi hai spaccato un timpano"

“oh ops scusa"

“comunque…a quanto pare sei l'unica a non vedere l'intesa tra di voi. Anche Nia la pensa come me"

“ehm…io…ma noon…ceh"

“ahahaha notte sorellina ti voglio bene"

“n..notte" bisbigliò lei pensando a ciò che aveva detto Alex. Innamorata di Lena? Non è possibile. Era solo un'amica. La sua migliore amica. Era normale che si preoccupasse così tanto per lei. Era l'unica persona con cui poteva essere solo Kara. Non Supergirl. Non Kara Zor-El figlia di nobili kriptoniani. Solo Kara. Ma non poteva essere innamorata di lei. No.

Alla fine la bionda decise di andare a dormire sperando di liberarsi di questi pensieri invadenti.


Era l'una di mattina quando si svegliò di soprassalto.
Guardò la sveglia per mezz'ora cercando di riaddormentarsi senza successo. Così si alzò e andò in cucina per prepararsi una camomilla. Aprì lo sportello dove la teneva  ed il suo sguardo si posò sulla tabella che segnava i punti durante le serate-gioco.

Kara-Lena 40pt
Nia-Brainy 37pt
Alex-Maggie 35pt
James-J'onn 27pt

Leggendo il proprio nome a fianco quello di Lena provò una strana sensazione. Non riusciva a capire se positiva o negativa.
Capì però che ormai non si sarebbe riaddormentata e decise di prendere il costume e andar a controllare che Lena stesse bene.

Fece così per una settimana intera: non riuscendo a dormire andava dal lei e rimaneva in volo a sorvegliarla fino a che non vedeva le luci dell'ufficio e spegnersi e Lena che saliva in attico per andare a dormire. Di giorno la proteggeva come Kara e la notte come Supergirl. 

Ovviamente la corvina iniziò a notare l'eroina che puntualmente si presentava davanti al suo ufficio e la osservava.

“beh lavora con la sorella di Kara, le avranno detto della lettera" pensò.

Ormai sembrava che la minaccia fosse finta visto che a Lena non era successo niente e la situazione sembrava tranquilla.

Nulla di più sbagliato.

Kara stava portando la sorella all'esasperazione ormai. La chiamava almeno due volte al giorno per sapere novità riguardo alla busta e, più di dirle che il sangue non era umano, non aveva dato buone notizie. Una sera però, mentre Supergirl come ogni notte stava osservando la L Corp, qualcosa non andava. Era tutto troppo tranquillo e lo notò anche Kara: solitamente si sentivano i rumori delle macchine o della musica di qualche bar, ma quella sera niente di niente. Sembrava che la citta si fosse spenta totalmente.

A questo punto Supergirl chiuse gli occhi e si concentrò sui rumori, cercando qualcosa che le desse un indizio su cosa stesse succedendo. Bambino che piange…no no…clacson a Metropolis…no forza…rumore di scarponi all'ingresso della Luthor Corp. Lena.

 Piuttosto che fiondarsi nel luogo dove aveva sentito il rumore Kara decise di bussare al vetro dell’ufficio di Lena.

“Supergirl. Non mi aspettavo una tua visita, cosa ti porta qui?”

“Kara Danvers mi ha parlato della lettera e l’agente Danvers mi ha incaricato di proteggerti"

“mi stai dicendo che la paladina di National City non ha di meglio da fare piuttosto che preoccuparsi per una stupida lettera?”

“serata tranquilla a quanto pare”

“va bene, visto che sei qua, hai notato qualcosa di strano?”

“rumori all'ingresso. Ho preferito non agire per non causare danni o rischiare che tu fossi ferita"

“molto premurosa Supergirl. Ho delle telecamere lì, potrei controllare"

“fallo"

Lena prese il telecomando dal tavolino vicino a lei e accese la tv del suo ufficio. C'erano cinque uomini armati pesantemente con la faccia coperta da degli spessi passamontagna neri.

“Tu nasconditi sotto la scrivania. Non sanno che sono qua, potrei coglierli si sorpresa e scoprire chi li ha mandati"

“non mi piace questo piano, per niente"

“non mi serve che ti piaccia, fai quello che ti dico e basta. Per favore” disse Supergirl con un insolito tono autoritario che per Lena risultò quasi eccitante.

“va bene, fai attenzione"

“sempre"

Lena corse sotto la scrivania. Con il telecomando spense la tv e chiuse le inferriate del balcone e Kara si preparò ad accogliere gli indesiderati ospiti al meglio piazzandosi tra Lena e la porta. Il rumore di scarponi di fece sempre più vicino fino a che furono proprio davanti alla porta.

“Miss Luthor, apra la porta, il nostro capo vuole parlarle"

“…” Lena non rispose vedendo Supergirl che le intimava di non farlo.

“se non ci fa entrare lei allora entreremo noi con la forza"

“…”

Non ricevendo nessuna risposta i farabutti, dotati di ariete, iniziarono a battere violentemente sulla porta. Ogni colpo faceva sussultare Lena che iniziò ad essere spaventata sul serio, nonostante non lo avrebbe mai ammesso. Tra un colpo e l'altro però guardava la kriptoniana che era estremamente concentrata e non dava segni di paura o esitazione. Quello che però lei non sapeva è che anche lei era terrorizzata. Non per sé stessa però. Per l'amica.

Rapidamente la fragile porta cedette. Successe però qualcosa di strano. Dalla porta non entrò nessuno. Si sentì un rumore metallico e una piccola granata rotolò lentamente dentro alla stanza.

“LENA STAI GIÙ” gridò la bionda provando a proteggere l'amica.

Lena si riparò come meglio poteva sotto alla scrivania mettendosi la testa tra le mani. Come se potesse servire a qualcosa contro ad una granata.

Non ci fu nessuna esplosione però. 
Solo una grossa nuvola di fumo verde e denso che si propagò per tutta la stanza.
L'unico rumore che si sentì erano i colpi di tosse della kriptoniana. 

“kriptonite" capì subito Lena che le corse incontro preoccupata vedendola piegata su sé stessa mentre tentava di respirare..

A quel punto fecero irruzione i cinque uomini ad armi spiegate.

“pensavi davvero che un'inutile aliena ci avrebbe fermato?
Eravamo già pronti a questo. È da settimane che ti osserviamo e la vediamo che ti ronza intorno, credevi di farci una sorpresa?”

“io no. Ma i miei giocattolini sì”

Lena prese nuovamente il telecomando e azionò le armi stordenti che aveva fatto installare nel soffitto dopo l'ennesimo tentativo di omicidio da parte di Morgan Edge.

 La milizia venne colpita a raffica dai laser e caddero a terra. Non prima di sparare qualche colpo però…


La coltre di kriptonite aveva ormai riempito la stanza che era mezza distrutta dai colpi di proiettile ed era occupata dai quattro corpi degli uomini e da Lena e Supergirl.

 Lena si alzò tossendo e piena di lividi. L'ultima cosa che ricordava era l'aliena che le si era parata davanti nel momento in cui erano partiti i colpi di fucile e subito cercò di localizzarla nonostante non fosse facile trovarla con tutto quel fumo. 

Non ci mise molto a trovarla poiché era distesa qualche metro a fianco a lei vicino alla sua scrivania. Vedendola inerme però entrò nel panico e le corse incontro.

“SUPERGIRL!”

“…”

“FORZA SUPERGIRL REAGISCI!”

“…”

“dai dai…per favore…no….”  disse in preda alla disperazione e con gli occhi ormai pieni di lacrime. Se non era morta portando una fottuta astronave nello spazio pur non potendo respirare, di sicuro non sarebbe potuta morire “solo" per proteggere lei…

“e…ei…” bisbigliò lei tossendo

“oddio grazie…come ti senti?”

“fa…ma…male…”

No no no. Solo ora la vide. Una grossa macchia rossa sull'addome della kriptoniana che si stava allargando fino a creare un'enorme pozza di liquido scuro e denso sul pavimento'

“dannazione dannazione...la kriptonite…non ti sta facendo guarire"

Noncurante di dove sarebbe atterrata Lena prese la granata e la lanciò dal balcone, lasciandone poi  le porte aperte per provare a purificare un po' l'aria.

“così andrà meglio"

L'unica risposta che ottenne fu un sonoro colpo di tosse.

“il proiettile…non è uscito…Supergirl devo toglierlo"

“oo…ok…" tossì ancora “fa…facevo  b…b…ene ad es…essere p…p….preoccupata all…allora…” disse sorridendo leggermente visibilmente provata.

“avevo torto"

“m…mi d…di…dispiace"

“no shh tranquilla non è colpa tua. Avrei dovuto dare retta a Kara e prendere sul serio la questione dal principio…”

“già i…io ho q…qu…quasi sem…sempre ragione…”

“tu- KARA?”

“m…mi di…dispiace Lena"

“nonono ei si sistemerà tutto non è il momento di parlarne.  Ora mi dispiace ma ti farà molto male"

Prese il kit di pronto soccorso che teneva per ogni evenienza e procedette ad estrarre il proiettile dal corpo della sua amata Kara che ormai le aveva rivelato il suo segreto. 

Il suono agghiacciante della grida della reporter fece rabbrividire Lena che però non poteva fermarsi vista la delicatezza della procedura. Fortunatamente dopo poco tempo le pinzette uscirono dal corpo della ormai svenuta donna ed il proiettile insieme a loro con enorme sollievo della corvina. 

L'attesa del risveglio dell'eroina fu peggio del momento stesso dell’attentato. Non sapeva se era riuscita a toglierlo tutto. Magari c'erano dei frammenti. Magari c'era ancora troppa kriptonite nell'aria che le impediva di guarire. O forse c'erano altri proiettili…
I suoi dubbi però caddero nel momento in cui vide la bionda che cercava debolmente il suo sguardo.

“sei sveglia…”

“mi…mi hai salvata…”

“certo che l'ho fatto…io…ti amo…”

“…”

“oddio scusa non dovevo"

“…”

“Kara?”

“…”

La donna era svenuta di nuovo e Lena notò le venature verdi che pulsavano sul suo collo. Doveva esserci ancora troppa kriptonite nell'aria dannazione.

Subito decise di chiamare Alex che, dopo essere stata informata, si precipitò nell’edificio insieme ad una squadra medica e prelevò entrambe le donne per portarle al quartier generale del Deo.



Kara ormai si trovava nell'infermeria da due giorni ed era costantemente sotto le lampade solari per facilitarle il recupero. La parte peggiore fu il primo giorno perché perdeva e riacquisiva conoscenza di continuo sotto gli occhi preoccupati della sorella, di Lena e di Eliza che era stata chiamata immediatamente da Alex ed era partita subito da Midvale.

Il secondo giorno Alex informò tutti che aveva recuperato in fretta e che l’unico problema era stata la prolungata esposizione alla kriptonite mista alla perdita di sangue. Dunque non vi erano danni interni gravi.

Durante il terzo giorno si svegliò scatenando le lacrime dei presenti che erano venuti a vedere come stava. James, Alex, Eliza, J'onn, Cat, Maggie…c'erano tutti…tutti tranne…lei.

“A…alex dov’è Lena?” chiese facendo una smorfia di dolore.

“ei ei ei calmati non alzarti non sei ancora pronta…Lena è qua fuori comunque. Le ho detto che ti saresti svegliata a momenti ed è uscita, sembrava piangesse, cosa è successo tra v-LE HAI DETTO CHE TI PIACE?”

“no no figurati…lo ha fatto lei-"

“AH. Lena Luthor ama mia sorella"

“non serve dirlo ad alta voce"

“Lena Luthor ama mia sorella"

“ALEX!”

“sisi scusa è che…Lena Luthor am-AHIA KARA" gridò Alex non appena ricevette un pugno dalla sorella che scoppiò a ridere.

“TE LO SEI MERITATO"

“grrrr…ora vai a parlare a LENA LUTHOR CHE TI AMA" esclamò Alex che sembrava più eccitata di quando Kara aveva fatto coming out dicendole che era innamorata di Joy, una sua compagna di classe. Joy era stata la prima e ultima relazione seria di Kara con una donna quindi la sorella aveva un po' paura di come sarebbe finita con Lena.

“ALEX!!” urlò la bionda tentando  di tirare un altro pugno alla sorella che intanto era corsa da Maggie, la sua ragazza, per comunicarle il gossip.

Kara uscì a fatica dalla stanza dove era stata ricoverata negli ultimi giorni e si diresse verso il balcone del Deo, dove Brainy le aveva detto di aver trovato Lena.
“ei"

“ei…ti sei svegliata, come stai?”

“bene, faccio ancora un po' di fatica a respirare però”

“è l'esposizione prolungata alla kriptonite. Devi ancora espellerla tutta quindi non avrai i poteri per un paio d'ore probabilmente"

“sisi Alex mi ha informata a riguardo. Io veramente ero venuta a parlare di altro"

“di cosa Kara?"

“volevo dirti che mi dispiace di averti tenuta nascosta la mia identità per così tanto tempo…quattro anni, non oso immaginare quanto tu possa essere arrabbiata con me ora…”

“ti sembro arrabbiata? Kara io ho sempre saputo in cuor mio che eri tu a svolazzare in giro con quel mantello… magari non l'ho capito subito perché non volevo immaginare che tu potessi essere in pericolo, però dentro di me lo sapevo”

“mi dispiace lo stesso…tra Lex, tua madre e Eve non volevo che tu mi vedessi come l'ennesima persona che ti avrebbe tradito"

“Kara smettila. Ti sto dicendo che non c’è problema, anzi io…no niente-dovevi dirmi altro?”

“no…sì…cioè…veramente sì”

“ti ascolto"

“io…ehm…prima di svenire ho sentito quello che hai detto e…non sono riuscita a risponderti però…”

“tu…hai…sentito?” 

“già”

“oh. Beh, ho messo le carte in tavola almeno. Il fatto che tu non provi lo stesso mi farà star male, però son felice di avertelo detto"

“chi te lo dice che…io…non ti ami?”

“beh tu-aspetta”

“Lena Kieran Luthor. Fin dal primo giorno sono rimasta a bocca aperta vedendo i tuoi meravigliosi occhi chiari, i capelli lucenti, le tue curve ammalianti. Solo ora mi son resa conto che ho mantenuto il mio segreto non solo per proteggerti, ma anche perché in tua compagnia divento una persona migliore. Con te non conta il fatto che sia Supergirl o Kara Zor-El, con te sono Kara Danvers, la sbadata reporter della Catco che al momento sta utilizzando la vista a raggi ex per scopi non proprio casti-ops scusa la smetto" disse la bionda ormai convinta di voler aprire il suo cuore “dicevo…con te sto bene e non voglio perderti per nessun motivo al mondo"

“Kara Danvers, mi sarebbe bastato anche solo essere amiche…però…sentendoti dire questo ora sono sicura al 100% di sapere che cosa voglio. Io voglio te, ti amo che tu sia Supergirl o Kara Danvers o Kara Zor-el, ti amo”

“Len-" iniziò la bionda venendo però interrotta da Lena che le prese il viso tra le mani, le asciugò le lacrime che stavano scendendo lungo le sue soffici guance e appoggio le proprie labbra sulle sue, coinvolgendola in un lungo e passionale bacio che non passò inosservato agli amici che le stavano segretamente spiando dall’infermeria e che si scambiarono occhiate soddisfatte a vicenda.

Il bacio sembrò  durare anni e, non appena si staccarono,  furono sommersi dagli auguri e dalle congratulazioni del gruppo di amici, soprattutto di Alex e Nia che avevano vinto la scommessa con i rispettivi partner.

“AVEVATE SCOMMESSO SU DI NOI?”

“calmati sorellina, te lo avevo detto che l'unica a non vedere la vostra intesa eri tu. Grazie per avermi fatto guadagnare questi venti dollari, ti voglio bene” e continuò “andiamo a festeggiare, il primo giro lo offriamo io e Nia"

Così, ridendo e scherzando, il gruppo si avviò verso il bar degli alieni per godersi questi attimi di felicità prima di dedicarsi totalmente a catturare i responsabili dell'attentato.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supergirl / Vai alla pagina dell'autore: f14mm4