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Autore: Made of Snow and Dreams    27/05/2019    1 recensioni
Una notte onirica. Una ragazza scopre un account che da due anni pubblica solo foto sue, a volte in compagnia di una ragazza identica a lei. Nessuno avrebbe mai potuto prevedere l'esito di quella chat.
Genere: Dark, Horror, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The who-doppia faccia

 

 

 

Se qualcuno le avesse chiesto quale elemento della realtà considerasse il più mutevole e sfuggente, banalmente lei avrebbe risposto che il tempo stesso era la definizione più concreta di transitorietà.

Non le bastava mai, tutta rannicchiata in posizione fetale sotto le lenzuola, con il suo Samsung Galaxy S9 di cui andava tanto fiera e solo una minuscola piega incastonata tra il tessuto a fungerle da spiraglio per l'aria.

 

La notte, aveva realizzato anni addietro, era il momento migliore per agire, in tutti i sensi. Nessun testimone a sbirciare i post che le scorrevano davanti agli occhi come un geometrico serpente virtuale, nessun genitore a rimproverlarle la condotta, nessuno ad importunarla o interromperla mentre la sua ricerca affondava ancora di più, in quell'abisso che erano le reti informatiche.

Controllava quell'account ogni notte da circa due anni, dal giorno in cui The who-doppia faccia aveva catturato tutta la sua attenzione in un solo, fatale secondo.

Non la considerava un'ossessione, la sua. Si definisce ossessione qualsiasi attaccamento morboso nei confronti di una persona, di un oggetto o semplicemente di un pensiero, che apparentemente non è sostenuto da motivazioni razionali, ma solo dai sentimenti.

Volgare. Animalesco. Primitivo. E lei odiava quando l'idea di condividere, forse, una frazione di quella selvaticità primordiale, le faceva capolino senza più abbandonarla, come un ragno che avanza per poi abbozzolare la preda indifesa fino a soffocarla.

La sua non era un'ossessione perchè le radici in cui affondava quel maniacale pigiare e sfogliare, analizzare e stringere la morsa degli incisivi sull'unghia rosicchiata fino a spezzarne la punta, affondavano in un terreno logico.

 

L'account The who-doppia faccia conteneva solo sue immagini. Foto scattate ogni giorno e in ogni ora della giornata, rinnovate constantemente da qualche novità corroborante per i suoi occhi sciupati: lei sull'altalena, lei a portare fuori il cane, lei con i polsi legati alla ringhiera dietro il materasso, lei a sporcare il letto di urina al mattino e lo stupore, misto alla frustrazione, stampato sul suo viso corrucciato.

Ma non c'era solo lei, in quelle foto. Nella maggioranza di esse vi compariva un'altra ragazza con i suoi stessi capelli rossi, la stessa cicatrice all'angolo dell'occhio destro, le stesse unghie maciullate da anni di sterminio e le gambe che avevano tanto bisogno di esercizio fisico. La sua gemella era sempre truccata, felina con il rossetto sbavato e gli occhi scintillanti di furbizia e mascara, colante sulle guance corrose dall'acne. E sorrideva sempre, un sorriso sbilenco e inquietante che pareva arrivarle fino agli zigomi, che le faceva risaltare gli occhi spiritati e fissi sull'obbiettivo. In poche, rarissime foto – che per lo più erano situate agli ultimi posti in bacheca, impedendole di visualizzare subito le prove del crimine se non dopo interi minuti di ricerca, mostrava le mani sporche di un sospetto liquido rosso, grumoso e rattrappito sui palmi e fluido negli incavi delle dita.

Intimamente non era sicura di voler davvero conoscere la natura di quella liquidità, anche se qualche idea se l'era già fatta. Ma tanto valeva scavare ancor più a fondo per limitare i danni alla sua persona, ormai compromessa di fronte all'intera umanità connessa giornalmente.

E di commenti a quelle foto ce n'erano, eccome: roba come 'Sei malata ', 'Fatti curare che ne hai bisogno ', 'Se non fossi così eccitante ti avrei segnalata già da tempo ', tutta sotto le immagini in cui apparivano lei e la sua sosia in posizioni compromettenti – da lesbica che io non sono mai stata. Pessimo gusto in fatto di partner, commentava aspramente ogni volta che azzardava a ridar loro un'occhiata.

 

Aveva previsto l'ennesima notte in bianco a tormentarsi, e quando sporse la testa dal suo nascondiglio personale per sbirciare la sveglia che giaceva pacifica sul comodino sbuffò, irritata.

Tuttavia, quando la inaspettata vibrazione del suo telefono le fece mancare uno o due battiti, il tempo si cristallizzò sul momento mentre i suoi schizzavano come biglie sullo schermo della chat privata.

Perchè The who- doppia faccia le aveva appena inviato un messaggio.

 

 

 

 

The who-doppia faccia ti ha inviato un messaggio alle 3:30.

Ciao. Vuoi sapere di che colore sono gli intestini dei conigli?

 

Pensò che fosse surreale. Per due minuti esatti restò imbambolata, completamente immobile, con la sudorazione a mille mentre quei filamenti grigi che s'inerpicavano lungo la sua schiena si rifiutavano di connettersi alla sua mente sconvolta. Meccanicamente mosse il braccio sinistro per pizzicarsi il braccio destro così forte da creare un livido bluastro lungo tutto il gomito. Le tremarono le labbra e le mani parevano muoversi da sole, come se avessero vita propria, mentre digitava la sua risposta.

 

Non voglio vederli. Chi sei e perchè pubblichi le mie foto senza il mio permesso?

 

Il messaggio era stato visualizzato instantaneamente. Sicuramente il suo interlocutore era rimasto appostato di fronte alla chat, e lo visualizzò immerso in una pozza di sangue caldo a godere del tepore, magari a ridacchiare istericamente mentre attendeva la sua risposta.

 

The who-doppia faccia ti ha inviato un messaggio alle 3:34.

Immagine.jpg

 

Cliccò istantaneamente. Sperò che in quell'immagine ci fosse la risposta ad almeno una delle sue domande, con il cuore simile ad un tamburo a trafiggerle i timpani.

Soffocò un grido strozzato quando vide la foto di un coniglio squartato a metà, con il gomitolo di viscere riverso sul pavimento di quella che sembrava una cantina, meramente illuminata da un flash. Il pelo era incrostato di sangue e si sforzò con tutte le sue forze di non permettere all'immagine di penetrarle la mente. Si concentrò solo sugli occhi nerissimi e vacui della povera bestiola, e pregò che comparisse un altro messaggio dal mittente, qualcosa che facesse scorrere la schermata della chat in basso, dove non avrebbe più visto quella foto. Poi sobbalzò.

 

The who-doppia faccia ti ha inviato un messaggio alle 3:36.

Qualche commento?

 

Corro il rischio di ripetermi. Ma sei pazza.

 

Sapeva di star osando troppo. Ma la tentazione era stata troppo forte, dettata da quella frustrazione, la rabbia e l'umiliazione che avevano deciso di straripare dopo anni di repressione. Al diavolo le conseguenze. Ormai non aveva più nulla da perdere. Tamburellò le dita della mano sinistra nervosamente sulla la lettera 'o' della tastiera.

 

The who-doppia faccia ti ha inviato un messaggio alle 3:36.
Io so sempre dove sei e cosa fai.


Questa volta era stata immediata a rispondere. Era un buon segno, dopo tutto: gli ingranaggi stavano iniziando a scivolare l'uno sull'altro.

Ho notato. Credi di farmi paura?

 

The who-doppia faccia ti ha inviato un messaggio alle 3:37.

Dovresti.

 

Rise nervosamente. La conversazione stava diventando davvero interessante, e la sensazione liberatoria di parlare finalmente con il suo persecutore si stava rivelando più eccitante di quanto avesse mai immaginato, nonostante l'assurdità che la piega stava prendendo.

 

Beh, stai fallendo miseramente.

 

The who-doppia faccia ti ha inviato un messaggio alle 3:37.

Tu dici? Tutto il web vede le tue foto e ride. E' divertente. Ho il totale controllo su di te e tu non puoi farci proprio niente.

 

Trovi divertente tormentarmi?

 

The who-doppia faccia ti ha inviato un messaggio alle 3:37.

Voglio solo che tu muoia definitivamente.

 

Gelò sul posto. Percepì un brivido freddo sconquassarla e una goccia di sudore le valicò la fronte, capitolando sulla sua bocca. La raccolse con la punta della lingua, umettandosi le labbra. Volse la testa spasmodicamente, a destra e a sinistra della sua stanza, esplorando l'ambiente alla ricerca di un'arma. Incrociò il riflesso di qualcosa giacente sul comodino. Quando si alzò dal letto, abbandonando la fossa che era stata il punto in cui era sprofondata sotto le lenzuola, zampettò a piedi nudi per sfiorare la superficie dell'oggetto, e quando riconobbe l'inconfondile estensione di un coltello da cucina dai bordi affilati e frastagliati, arretrò, incerta. Era la prima volta che avrebbe maneggiato un'arma.

 

Perchè vuoi farmi del male?

 

The who-doppia faccia ti ha inviato un messaggio alle 3:39.

Solo una delle due deve prevalere.

 

 

Non ha senso, non ha senso, non ha senso... NON HA SENSO!, continuò a ripetersi. La sudorazione era aumentata sensibilmente e annusò, finalmente, l'odore della propria paura trascinarla sotto le coperte, in un ritorno continuo nell'abisso che si stava rivelando essere quell'incubo così realistico e immutabile, ristagnante da anni.

 

The who-doppia faccia ti ha inviato un messaggio alle 3:39.

Rispondimi.

 

The who-doppia faccia ti ha inviato un messaggio alle 3:40.

Rispondimi.

 

The who-doppia faccia ti ha inviato un messaggio alle 3:40.

Rispondimi.

 

The who-doppia faccia ti ha inviato un messaggio alle 3:41.

Rispondimi.

 

Fu un movimento puramente istintivo. Scattò giù dal letto come se il materasso scottasse e arretrò, immersa nell'oscurità, una distinta sensazione che qualcuno le stesse picchiettando la schiena con l'indice bagnato, il telefono abbandonato sul letto ad emanare luci bianche e artificiali con ancora la tastiera accessibile, la lettera 'm' che attendeva solo di essere inviata, il coltello a cadere con un sonoro tonfo sulle mattonelle. Arretrò fino a sfiorare la parete con tutto il corpo e lì vi si abbandonò, strisciando contro il muro, il raschiare del pigiama contro di esso mentre scivolava nell'oblio, accompagnata dall'ennesimo ed ultimo vibrare del telefono.

 

The who-doppia faccia ti ha inviato un messaggio alle 3:52.

Sto venendo a prenderti.

 

E fu allora che rise. Smodatamente, con dei tenui singhiozzi ad intervallare i risucchi, un tono sempre più alto a rimbombare per tutta la stanza angusta e deprimente, che rimpiccioliva sempre di più fino a diventare una gabbia.

'I... ' sussurrò. 'm... niente più, niente più, ti sto attendendo... ' afferrò vigorosamente il coltello dal bordo con la sinistra e fu allora che capì ogni singolo particolare, ogni indizio, mentre si sentiva sgretolare e diventare macerie senza che potesse salvare un solo brandello di se stessa. Un rivolo di sangue le sgorgò dal taglio sul palmo della mano destra.

 

The who-doppia faccia ti ha inviato un messaggio alle 3:34.

Tempo di morire, tempo di morire.

 

-e in quel momento, al centro della camera, si stava materializzando in una delitante apparizione E' la Madonna, la Madonna la gemella demoniaca, una dispersione di fuligine nera e maleodorante che a poco a poco flagellava l'aria sottraendole l'ossigeno, assorbendo in sè l'odore stagnante del suo terrore più intimo. E riusciva a scorgerne i tratti, quel sorriso sbilenco e sbienco, il trucco simile a melma putrefatta e le mani insanguinate e puzzolenti, il pelo del povero coniglio ancorato al suo corpo nudo.

 

The who-doppia faccia si è scollegato alle ore 3:34.



Sono qui.

 

 

 

 

 

Aveva vagato come un fantasma lungo il perimetro del giardino sul retro, quello con la cantina che si affacciava sulla piccola radura di fronte alla sua casa. Si appuntò mentalmente di dover sotterrare ogni singola carcassa di coniglio che marciva sul terreno, nascosta da nubi ronzanti e nauseanti di mosche e divorata da vermi e larve affamate di carne foderata di rosso. Non era un bene per il suo olfatto delicato e neanche per le sue povere rose, costrette a sorgere su quell'eccidio.

Ma non poteva farne a meno, quando l'odore ferroso del sangue la eccitava così tanto da indurla a truccarsi da sgualdrina, come se dovesse sedurre qualche omuncolo voglioso di sesso e violenza gratuita e qualche dollaro da gettar via con noncuranza, pronto a mentire alla moglie ignara.

Era riuscita a sopraffarla, di nuovo. Era stato semplice. Non aveva opposto molta resistenza, corrosa dall'arrendevolezza, in ginocchio di fronte allo sfinimento. Era dimagrita parecchio. Troppi tagli auto-inflitti e poco cibo in dispensa. E quando veniva trascinata da coloro che osavano nominare la sua presunta malattia, per poi ammanettarla in quell'indumento resistrittivo e soffocante, la situazione peggiorava pure parecchio, costringendola a recitare la parte che loro volessero che interpretasse per guarìdagnarsi la libertà.

The who-doppia faccia non si era più collegato da allora. Aveva già postato una foto di loro due insieme, un selfie prodotto di fronte al suo cadavere da embrione, le gambe bagnate di urina giallognola.
Non erano più sorti ulteriori commenti malevoli da quando lei era scomparsa, inghiottita nel loro corpo comune. Fuori gioco lei, fuori gioco tutti i suoi account falsi.

Per il momento, andava bene così.




Angolo autrice
Alcune precisazioni. 
Come già avrete capito, la tematica trattata è quella del doppio e, più nello specifico, della doppia personalità. 
Le tempistiche precedenti alla narrazione, ossia due anni da quando l'account ha iniziato ad essere attivo, riguardano il momento in cui la sua mente ha definitivamente abbandonato la realtà per abbracciare quella attuale. Ovviamente, si tratta del debutto di una serial killer in erba.
Il fatto poi che lei si martiri il braccio destro con il sinistro non è casuale: la mano sinistra, infatti, è anche denominata come 'mano del diavolo ', e nella storia è, simbolicamente, la personalità più forte che sopraffae quella attuale, la più debole.
Le lettere che lei non riesce a mandare, prima la 'o' e poi la 'm', sono le iniziali della parola 'omicidio'.
I commenti sotto le rispettive foto. Sono prodotti dagli account falsi creati dalla personalità debole, in un disperato e metaforico - di nuovo! - tentativo di contrastare la personalità dominante. Nell'ultimo commento si parla di eccitazione e, verso la fine del racconto, si parla di sesso, riferito al fatto che la protagonista ha dei problemi con la sessualità.
Ovviamente anche la presenza del coltello è simbolica. Nel momento in cui la ragazza lo impugna - sempre con la sinistra, l'innocenza della personalità standard inizia 'ad inquinarsi ' mentre subentra l'istinto omicida di quella aggressiva e violenta.

Credo di non avere nulla più da aggiungere. Sperando che vi sia piaciuta,

Made of Snow and Dreams.

 

  
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