Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: MysteriousSx    08/06/2019    0 recensioni
Tutti ci innamoriamo, almeno una volta nella vita. Ma può succedere di innamorarsi due volte della stessa persona?
James Sirius Potter, durante l’ultima partita di Quidditch del suo sesto anno a Hogwarts, perde la memoria. Un’amnesia di tipo retrogrado transitoria. Non ricorda più come si chiama, che cosa gli sia successo, la sua famiglia, ma soprattutto… non si ricorda di lui. Del grande amore della sua vita.
Ma come ha fatto a perdere la memoria? È semplicemente caduto? O forse qualcos'altro?
James dovrà mettercela tutta per ricomporre il puzzle. Ve la sentite di affrontare questo viaggio insieme a lui?
Estratto dal capitolo 7:
“Ma cosa sai? Credi di sapere quello che provo? Io ho un vuoto nel cervello che ogni tanto si riempie con mille pensieri diversi. Mi piomba tutto addosso in una manciata di secondi e non ho il tempo di metabolizzare che sono i ricordi che ho perso. Mi devo fidare di cosa mi dicono gli altri finché non me ne ricordo veramente. E pensavo di potermi fidare di te! Che tu mi avresti aiutato, che mi saresti stato vicino perché pensavo che mi amassi! Ma a te è andata bene che io perdessi la memoria, vero? [...]"
Genere: Angst, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Scorpius Malfoy, Teddy Lupin, Victorie Weasley | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy, Harry/Ginny, James Sirius/ Teddy, Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Epilogo- Ti amo

James osservò il campo di Quidditch da una collinetta poco distante.
Prese un sospiro e scese a piccoli passi verso di esso.
 
Trovò facilmente il ripostiglio delle scope. Ne prese una e volò in alto.
Immaginò la folla intorno a sé. La immaginò tifare per i Grifondoro, tifare per lui.
Arrivò in un punto particolare del campo e capì dove si trovava. Si vide vicino a lui.
Vide sé stesso, le palpebre inesistenti, cadere improvvisamente, quasi come se fosse stato spinto. Ormai sapeva che era tutto dovuto alla Maledizione Imperius.
Si vide schiantarsi a terra, le braccia aperte e le ginocchia piegate.
Vide la folla precipitarsi su di lui, quando realizzò cosa fosse successo.
Vide, sempre dall’alto, i capelli di rossi di sua sorella e dei suoi cugini. Quelli quasi color corvino di Albus e quelli biondo platino di Scorpius. E poi quelli di Ted, che stavano passando lentamente dal blu al nero, con la preoccupazione che aumentava.
James scese lentamente verso il suolo, verso sé stesso e verso la folla.
Vide Ted scuoterlo come per svegliarlo.
Si avvicinò a loro due.
Non seppe dire a cos’era dovuto, ma forse in quel momento non era propriamente svenuto perché si ricordò di aver sentito la voce di Ted parlargli.
 
“JAMIE, SVEGLIATI! SVEGLIATI, TI PREGO! JAMIE! JAMIE!”
“Te- Ted…” pronunciò lui con voce flebile. Fu in quel preciso istante che la sua memoria si azzerò.
 
E si ricordò di lui. Finalmente, si ricordò di lui.
 
“Smettila, scemo! Potrebbero vederci…” disse James a Ted, poco dopo che questo lo aveva afferrato e portato dietro il muro della Tana.
“Qui dietro è un po’ difficile…” disse Ted ridendo, prima di avventarsi sulle sue labbra.
James rispose al bacio immediatamente, attirandolo verso di sé. Si staccarono poco dopo.
“Devo andare a lavoro, oggi pomeriggio…” gli disse Ted tristemente, con la fronte appoggiata alla sua. Strofinò il naso contro il suo.
“No…” disse James col tono lamentoso pari a quello di un bambino al quale stavano togliendo il giocattolo “resta qui!”
“Lo sai che vorrei…” Ted gli diede un bacio sul naso “ma hanno bisogno di me…”
“Anche io!” disse offeso James “Chi bacio per tutto il pomeriggio?”
“Prova con Al!” lo prese in giro l’altro.
“Bleah, che schifo…” disse James, inorridito.
Ted rise.
“Ti amo, sai?” gli disse, prima di baciarlo a stampo.
“Anche io, sai?” disse James, ridacchiando per poi baciarlo di nuovo.
 
Si trovavano in una sottospecie di soppalco, era notte e dalla finestra si vedeva la luna non completamente piena ma lo stesso splendente. La luna illuminava il letto nel quale erano stesi. Le mani di James esploravano la schiena di Teddy, quelle dell'altro ragazzo erano sui suoi fianchi e si baciavano in un modo che chiedeva sempre di più. Fu così che James tolse la t-shirt a Teddy. Quest'ultimo, smise di baciarlo per guardarlo negli occhi. Gli accarezzò il viso con una mano. James sorrise.
Il modo in cui l'altro lo guardava non lo faceva dubitare per un attimo del fatto che lo amasse veramente.
"Dimmi che resterai sempre con me, Ted!" gli disse, accarezzandogli la guancia con l'indice.
Teddy gli sorrise e poi gli baciò la punta del naso.
"Ti amo! Certo che resterò con te!" disse fermamente convinto.
"Ti amo anch'io!"
Tornarono a baciarsi decisamente più di prima. Teddy cercò di far sollevare James quel poco che bastava per togliergli la maglietta, dopodiché prese a baciargli il collo. James inclinò la testa all'indietro e prese a mordersi il labbro inferiore. Teddy scese dal collo lungo lo sterno dell'altro ragazzo, che cercava di trattenere i gemiti il più possibile, per evitare di farsi sentire. Teddy infilò una mano sotto i jeans di James. Questa volta per l'altro fu difficile trattenersi, e così senza pensarci fece uscire quel suono. Teddy prese a baciarlo di nuovo in bocca e nel mentre gli sfilò i pantaloni e li gettò sul pavimento...
 
James si era svegliato di soprassalto a causa di un incubo e aveva urlato, svegliando Ted che, lì alla Tana, aveva la stanza attaccata alla sua. Impaurito, Ted era accorso da lui e lo aveva trovato sudato e agitato. Così, lo aveva abbracciato.
"Ehi, ehi calmati! Calmati era solo un incubo... calmati!"
"Era reale, Teddy, io ero lì. Ero lì..."
"No, non è vero! Non è vero, tu sei qui... Jamie, guardami!"
Lui lo fece. I loro sguardi s'incatenarono. James respirò più regolarmente.
"Tu sei qui, ok? Sei qui con me... e io sono qui con te, sono sempre qui con te..." Ted gli accarezzò la guancia e poi gli passò una mano tra i capelli. I loro volti si avvicinarono senza volerlo.
"Non lasciarmi, Ted..." gli sussurrò James, ormai a pochi centimetri dalle sue labbra.
"Non ci penso nemmeno!" rispose Ted, con ferma convinzione. Poi, aveva posato anche l'altra mano sul viso di James e lo aveva attirato a sé per baciarlo. James aveva chiuso gli occhi e si era abbandonato completamente al fratellastro. Lo aveva abbracciato, cingendogli la schiena ed erano rimasti così molto tempo.
<> pensò James. Si era accorto di provare dei sentimenti forti per il fratellastro solo negli ultimi tempi. Non seppe mai dire perché non prima. Sapeva solo che a un certo punto si era stancato di essere solo un fratello per lui. Pensava che fosse affascinante, sia nell’aspetto sia nei modi. Lo aveva fatto sempre sentire speciale, in ogni occasione, anche la più banale. Sì, forse era stato questo. Forse era stato questo che gliel’aveva fatto capire. Il fatto che con lui si sentisse speciale, come non si era mai sentito con nessuna delle ragazze con cui era stato.
Quando Ted si staccò lentamente da lui, rimasero a guardarsi negli occhi. Ted strofinò i pollici sul viso di James. Non sapevano che dirsi.
“Mi dispiace, scusami…” disse Ted, cominciando a incamminarsi fuori dalla stanza di James.
“Teddy?” lo richiamò James.
Lui si girò per guardarlo.
“Resteresti a dormire con me?” gli chiese James “C’entriamo in due…”
Vide Ted pensare alla proposta; poi sorrise. S’avvicinò al letto e si distese al suo fianco. James si accoccolò sul suo petto e Teddy prese ad accarezzargli la schiena.
“Mi è piaciuto, Ted…” sussurrò James.
L’altro sorrise e gli diede un bacio sulla fronte.
“Anche a me, Jamie…”
E niente. Poi non si dissero più niente, ma capirono di essere innamorati l’uno dell’altro da molto tempo, senza necessariamente averlo notato.
 
Il mattino dopo, James si svegliò con delle braccia che lo stringevano. Sorrise.
No, non si era pentito di aver detto a Ted di restare. Rimase a osservarlo a lungo, accarezzandogli il braccio, fino a quando quest'ultimo non aprì gli occhi.
"Ehi..." gli mormorò Ted, sorridendogli.
James si tirò su, in modo da riuscire a guardarlo negli occhi. Gli mise una mano tra i capelli azzurri.
"Vic non s'insospettirà se non ti trova?"
Ted sbuffò.
"Figurati… sta quasi sempre in viaggio da quando lavora alla Gazzetta del Profeta… poi, da una parte è meglio..."
"Davvero? Come mai?"
"Perché già mamma sta pensando al periodo buono per farci sposare..."
"A volte non si regola..."
"Già..."
Ted gli accarezzò la punta del naso con l'indice.
"Sei pentito?"
"Ma neanche per sogno!" esclamò James, sorridendogli "Volevo solo che questa cosa non si trasformasse in un dramma da telenovela spagnola"
Ted rise.
"Ah quindi siamo 'una cosa'?"
James alzò gli occhi al cielo, ridacchiando.
"Beh, qualcosa siamo..."
"Infatti..." Ted gli accarezzò il viso "vogliamo provarci?"
James gli sorrise e si chinò su di lui per baciarlo dolcemente.
Quando si staccarono, poggiò la fronte contro quella dell'altro.
"Ti serve una risposta a parole o questa bastava?"
"Bastava eccome!" disse Ted, sorridendogli. Questa volta, fu lui a baciarlo e poi fece in modo di farlo distendere sotto di lui...
 
Arrivarono tutti insieme, com’era già successo. I suoi ricordi tornarono al loro posto. E James capì una cosa fondamentale: amava Ted, lo aveva sempre amato e lo avrebbe amato fino alla fine dei suoi giorni. Si era innamorato di lui per la seconda volta. Era una prova sufficiente a fargli capire il sentimento profondo che li legava.
Era sceso dalla scopa senza accorgersene e si era messo in ginocchio.
Iniziò a piangere.
Voleva che Ted fosse lì. Voleva dirglielo. Voleva dirgli che lo amava…
 
E come se lo avesse percepito, sentì una voce chiamarlo.
“Jamie?”
Aprì gli occhi lucidi e si voltò.
Ted era lì, in piedi davanti a lui.
Non se ne era accorto.
“Teddy…”
James si alzò e si precipitò addosso a lui. Ted lo strinse a sé.
James inspirò il profumo dell’altro e versò delle lacrime sul suo collo.
“Teddy… mi ricordo di te
Il fratellastro lo fece allontanare poco da sé per riuscire a guardarlo negli occhi.
“Davvero?” gli chiese incredulo.
James, in lacrime, glielo confessò: “Sì… e adesso so che non mi servivano i ricordi per capirlo. Io sono innamorato di te, Ted Lupin. Ti amo e ti amerò per sempre!”
Anche a Ted scesero le lacrime. Pianse, accarezzando le guance di James.
“Ti amo anch’io, Jamie. E ti amerò per sempre…”
Le loro labbra si unirono in un bacio che nessuno dei due avrebbe dimenticato facilmente. Un bacio che sapeva di lacrime e gioia, un bacio fatto solo della promessa di restare.
 
Era questa la scena che si presentò agli occhi di Harry Potter, che osservava il campo da Quidditch dall’alto, dalla stessa collinetta dove prima si trovava il figlio. Era stato Ted a chiedergli di aspettare, prima di tornare al Ministero, perché aveva visto James allontanarsi da solo verso il campo. Harry, senza farsi notare, aveva seguito il figlioccio. Non se n’era pentito.
Sorrise.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: MysteriousSx