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Autore: NeverThink    24/07/2009    0 recensioni
Gli anni successivi per lui furono terribili.
“Mangia, Mikey.”, ripeteva Donna Way.
“Non ho fame.”, rispondeva, atono, lui.
“Mikey, ascolta tua madre. Ciò che non mangi tu poi lo mangio io.”
Donna si voltò verso l’altro figlio, fulminandolo con lo sguardo, “Taci, Gerard.”, lo ammonì. Il ragazzo roteò gli occhi e sparì oltre la porta della camera del fratello minore.
Il tempo passò e Mikey scoprì la passione per il basso, fu allora che la sua vita ebbe una svolta. Da ragazzo che lavorava in libreria divenne musicista.
Allora voi vi chiederete: e adesso?
Magari non troverete logica nella mie parole, ma, amici miei, pazientante ancora un po’.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mikey  Way è sempre stato il ragazzo strano.
E’ sempre stato il ragazzo che, nascosto dietro spesse lenti, spacciava cartoni animati.
Aveva la faccia da angioletto, quando era un ragazzino. Il viso innocente, i capelli chiari, il naso fra il libri e gli occhi fra i libri.

Ebbe la sua prima ragazza a quindici anni.
Si chiamava Alina. Aveva lunghi capelli biondi, che si snodavano sulla sua schiena in generose onde, gli occhi color del mare, la pelle rosea, morbida e liscia come pesca. Era finlandese.
Mikey la ricordava bene. Con quel suo strambo accento, le parole distorte. Tutti la prendevano in giro, ma non lui… affascinato da quegli occhi ardenti, lunghe lingue di fuoco blu.
Lui la considerava sua amica, era ovvio, al suo inconscio, che per lui tutto era tranne che un amica. Ma lo aveva capito troppo tardi.

Troppo tardi perché? Vi chiederete voi, miei cari lettori.

“Mi trasferisco, Mikey.”, aveva mormorato lei il giorno del diploma.
“Cosa?”, chiese, invece, lui.
“Mi trasferisco. Torno ad Helsinki.”
E il mondo del povero Mikey crollò. Il pavimento gli mancò sotto i piedi e sentì le ginocchia molli. Ogni perse il suo reale significato. Venne crudelmente trascinato nel burrone formatosi nel suo petto, risucchiato da quella voragine.

Gli anni successivi per lui  furono terribili.
“Mangia, Mikey.”, ripeteva Donna Way.
“Non ho fame.”, rispondeva, atono, lui.
“Mikey, ascolta tua madre. Ciò che non mangi tu poi mangio io.”
Donna si voltò verso l’altro figlio, fulminandolo con lo sguardo, “Taci, Gerard.”, lo ammonì. Il ragazzo roteo gli occhi e spari oltre la porta della camera del fratello minore.

Il tempo passò e Mikey scoprì a passione per il basso, fu allora che la sua vita ebbe una svolta. Da ragazzo che lavorava in libreria divenne musicista.

Allora voi vi chiederete: e adesso?

Magari non troverete logica nella mie parole, ma, amici miei, pazientante ancora un po’.

“Partiamo per un tour mondiale!”, esclamò Frank Iero su di giri, “Volete vedere le tappe?”, chiese in un gridolino agitando in aria un pezzo di carta.
Mikey, sorridendo, si alzò dalla poltrona sul quale era seduto e si avvicinò all’amico che gli porse il foglio. Con gli occhi, velocemente, Mikey scrutò il figlio, poi si blocco.
“Helsinki?”, chiese con voce stridula.

Ebbene si, Mikey Way sarebbe andato a Helsinki.
Ma non era detto che l’avrebbe rivista. Non era detto che lei si ricordasse di lui. Non era detto che lo avesse riconosciuto.
Ma Mikey Way a volte non aveva molta fiducia nelle persone.

Ed ora eccolo, lì, nel parcheggio dell’hotel con una ragazza.
“Sarebbe stato impossibile dimenticarti.”, dice in un sorriso lei.
Lui corruga la fronte, “Davvero?”
“Certo! Per chi mi hai presa, Mikey! Eri il mio amico.”, aggiunge raggiante.
“Oh. Oh.”, sono gli unici suoni che riesce ad emettere.
“E poi mi ero presa una cotta per te.”, ridacchia Alina.
Mikey sgrana gli occhi, sorpreso, “Sul serio?”, chiede.
Lei annuisce col capo e lui, imbarazzato china il capo.
“Bhe, eravamo nella stessa situazione.”, ammette il ragazzo. Lei ridacchia e lui si bea della sua cristallina risata. Per pochi attimi il suo sguardo sul grazioso corpo di Alina.
E’ cresciuta, ora che come lei ha trent’anni. Ha ancora i capelli lunghi, tanto biondi da sembrar bianchi. Le fiamme blu ardono ancora sotto sottili e scure ciglia. Il corpo snello è coperto da un lungo color cappotto blu.
“Dai, vieni.”, dice prendendolo sottobraccio, “Ti offro un caffè. Abbiamo tanto da dirci Mikey.”, dice in un risolino.
E Mikey col cuore che galoppa, il respiro corto e la gambe molli, si lascia guidare da quell’angelo, consapevole che non l’ha mai dimenticata.

Ed io, nella mia sfera magica, vedo il futuro, cari lettori… e so come le loro vite si concluderanno.
Ma… non voglio dirvelo. Vi lascerò col beneficio del dubbio.
Solo ricordate: l’amore, se sincero, trionfa sempre.



*

Salve gente.
Allora, non so da quale parte del cervello mie sia uscita questa one, ma spero, vi piaccia.

Ovviamente i personaggi non mi appartengono. Ho cambiato alcune cose nella biografia di Mikey, spero non vi dispiaccia.

A presto, vostra Panda.

 

 

 

 

   
 
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