POV
CHIARA
Apro la porta di casa salutando Kellan e dicendogli che in un'oretta
sarei
stata pronta, chiudendomi poi la porta alle spalle mi ci appoggiai
sorridendo e
pensando alla bellissima giornata che avevo passato. Aveva conosciuto i
miei
amici, a cui era piaciuto un sacco e avevo avuto
l'opportunità di fare due tiri
a pallavolo che era tanto ormai che non facevo. Ripensai poi al viaggio
di
ritorno e sorrisi ripensando alle sensazioni che mi avevano dato le
carezze di
Kellan sulla guancia, certo c'era ancora la questione di Eric che era
in
sospeso, ma nella mia mente si stava già andando a delineare
una scelta. Dovevo
aspettare e vedere come evolvevano le cose, è facile parlare
di sentimenti
finché non si hanno davanti i diretti interessati. Kellan si
portava in
vantaggio, ma magari era solo dovuto al fatto che era il mio vicino di
casa. E
se il prossimo week end alla baia avessi ritrovato la confusione del
giorno
precedente vedendo Eric. Improvvisamente mi sentii sporca e decisi di
andare a
farmi una doccia. Non volevo pensare a tutti questi sentimenti, avrei
vissuto
il momento e magari una scelta veniva da sé. Mi rilassai
sotto il getto caldo
dell'acqua e appena ebbi finito mi dedicai un attimo a me stessa, mi
misi una
crema al limone su tutto il corpo, mi asciugai i capelli e decisi di
farli
lisci per stavolta. Alla fine in macchina ci eravamo messi d'accordo
con Lucia
e Giulia per incontrarci tutti insieme alle 21 al tira tardi. Guardai
l'orario
e mi accorsi che avevo ancora una ventina di minuti prima di uscire di
casa per
raggiungere Kellan nella via. I nostri genitori ancora non sapevano dei
ragazzi
e per il momento era meglio così, meno casini per noi e
anche per loro. Tutta
questa segretezza complicava un po’ le cose ma dava anche
quell'incredibile
eccitazione che solo i segreti danno. Andai all'armadio e tirai fuori
un body
nero ricamato con del pizzo sul seno e con spalline sottili e una gonna
a vita
alta e a tubino di un bel rosso sgargiante. Guardando fuori vidi che
non era
ancora estate inoltrata quindi non c'era ancora abbastanza caldo per
stare in
canottiera. Andai nell'altra anta dell'armadio e tirai fuori un
cardigan nero e
lungo di cotone. Mi vestii e poi passai al trucco, decisi per un
po’ di
semplice matita nera e mentre me la misi sentii la porta di casa
aprirsi. Mi
diressi verso l'entrata e vidi mia madre svestirsi e appoggiare la
borsa in entrata.
<< Ciao mami >> la salutai sorridendole.
<< Ma come siamo carine. Dove vai di bello?
>>
<< Io, Giulia e Lucia andiamo al tira tardi da Ricky
stasera, quindi non
aspettarmi alzata. Cosa ne dici? Come sto? >> feci una
giravolta su me
stessa, mi piaceva avere l'approvazione di mia madre, aveva un gusto e
un modo
di vestire impeccabili.
<< Stai una favola. Siamo sicuri che non vai ad un
appuntamento invece?
Che ne so... con Eric magari >> La guardai sbigottita.
<< Mamma no!!! > risposi quasi urlando.
<< Beh non si sa mai >> Disse sorridendomi
mentre io scuotevo la
testa vedendo intanto il messaggio che mi era appena arrivato da Kellan.
"Ehi piccola sono giù in macchina che ti aspetto,
ho sentito Rob e Tay
e mi hanno detto che stano già andando in là"
"Arrivo"
Gli risposi in fretta mentre mi avvicinai a mia madre per salutarla e
uscire di
casa mentre la sentii dire << Salutami Eric
>> Era proprio
incorreggibile. Stavano già per ricominciare a frullarmi in
mente i pensieri e
i dubbi riguardo la mia situazione quando con decisione decisi di non
pensarci.
Dovevo mantenere quello che avevo detto prima. Carpe diem, cogli e vivi
questo
maledetto attimo Chiara. Scesi nella via e individuai subito la
macchina di
Kellan.
<< Eccomi possiamo andare >> Dissi
sorridendo vedendo che stava
benissimo. Era proprio uno dei ragazzi più belli che avessi
mai visto, jeans
neri e aderenti, magliettina a maniche corte verde smeraldo che metteva
in
risalto i suoi occhi chiari e giacchetta in pelle, o mio dio se fossi
un vampiro
brucerei sul posto come se fossi stata colpita in piena faccia da un
raggio
solare.
<< Ciao Chiara sei bellissima >>
borbottò distratto e potei notare
che anche lui come me mi stava guardando dalla testa ai piedi.
<< Grazie, anche tu non sei niente male >>
dissi colpendolo
leggermente sulla spalla. Partimmo in direzione tira tardi e nel
frattempo in
macchina parlammo del più e del meno.
<< Sai che oggi mi sono proprio divertita
>> Sorrisi ripensando poi
al piccolo incidente che aveva avuto in piscina e distolsi lo sguardo
arrossendo.
<< Ehi a cosa stavi pensando? >> Mi chiese
guardandomi curioso.
<< A niente di che perché? >>
Cavoli perché non riesco mai a
camuffare quello a cui sto pensando.
<< Eri tutta contenta e poi sei arrossita improvvisamente
e ti sei
voltata. Di la verità... a quali pensieri perversi stavi
pensando? >> Mi
guardò malizioso e io non potei credere alle mie orecchie.
<< Ma quali pensieri perversi, non stavo pensando a
niente io >>
Cercai di mentirgli ma non ci riuscii più di tanto
perché continuava a fissarmi
malizioso portandomi a sbuffare ammettendogli quello a cui pensavo.
<< Stavo pensando al tuo piccolo incidente di oggi in
piscina..>>
Dissi girandomi a guardarlo con sguardo di sfida e ora toccò
a lui bofonchiare
qualcosa imbarazzato, ma il suo turbamento durò poco
più di un attimo perché
poi rialzò lo sguardo riassumendo di nuovo il suo sguardo
malizioso.
<< beh.. io non lo chiamerei piccolo >>
Appena disse queste parole
senti immediatamente le guance scaldarsi e lui scoppiò a
ridere per la mia
espressione imbarazzata.
<< Dai siamo arrivati, scendi che magari torni a una
temperatura normale
>> mi prese in giro sorridente scendendo dalla macchina
mentre io cercai
di darmi un contegno e calmarmi che con la sua battuta ero certa di
aver quasi
raggiunto i mille gradi. Scesi dalla macchina anche io, non prima di
aver fatto
due respiri profondi ed aver ripreso un colorito normale.
<< Comunque >> lo sfidai con lo sguardo,
non volevo assolutamente
dargliela vinta, non ero di certo una di quelle ragazzine timide e
impaurite. A
me piaceva giocare.
<< Dovresti ritenerti solo fortunato a stare vicino a me
>> Lui
sorrise stando al gioco mentre ci dirigevamo all'entrata del bar.
<< E sentiamo, come mai dovrei essere fortunato?
>> Mi si piazzo di
fronte davanti all'entrata con le mani sui miei fianchi, cercando di
farmi
perdere il filo del pensiero con delle carezze leggere al fianco.
<< Se ti trovassi in mezzo a una tempesta di neve, sarei
l'unica in grado
di salvarti con le temperature che raggiungo >> Gli dissi
spostandogli la
mano dal mio fianco. La mia risposta era stata debole, ma le sue
carezze mi
facevano completamente smettere di pensare. Rise prendendomi per mano.
<< Andiamo alto fuoco che gli altri ci aspettano e non
voglio vederti
bruciare davanti a me >> Disse mentre io gli sorrisi
seguendolo scoprendo
che anche lui come me era un fan di Game of Throne.
<< Va bene Kal >> risposi superandolo e
vedendo che aveva capito il
riferimento. Entrammo nel locale e per prima cosa andai a salutare
Riccardo che
era già al bancone sommerso da mille ordinazioni. Era
pallido e sudato, come se
ieri notte non avesse dormito neanche un minuto. Mi ricordai
improvvisamente
che stamattina era uscito tutto di corsa da casa dopo una chiamata
allarmante.
<< Ehi fratellone tutto bene? >> Gli chiesi
sorridendo e cercando
di carpire informazioni dal suo volto, come me era un libro aperto in
fatto di
emozioni.
<< Si tutto bene anche se sono sommerso di lavoro Mi dai
una mano per
dieci minuti ti prego >> Feci cenno di sì a
mio fratello, mimando a
Kellan il gesto che dopo lo avrei raggiunto e indicando mio fratello.
Andai
dietro al bancone e mi misi in fretta un grembiulino.
<< Cosa ti serve? >> Gli chiesi prendendo
un piccolo taccuino
vicino alla cassa.
<< Sono rimasto indietrissimo con le ordinazioni dei
drink, allora ho 3
menabrea medie e 2 piccole, poi 3 mohito e 2 tequila, 7 stivali di
bionde, 3
sbagliati e 5 americani. Se li fai io preparo i tira club e poi porto
tutto
fuori così torno subito al pari >> Disse con
le mani giunte stile
preghiera.
<< Va bene ma dovrai correre col cibo sai che sono veloce
come barista.
Ma scusa Martina la tua cameriera non c'è oggi?
>> Gli chiesi e lo vidi
irrigidirsi e fare di no con la testa.
<< Io ti aiuto ma prima o poi mi devi raccontare cosa sta
succedendo, sei
come me, lo vedo lontano un miglio che c'è qualcosa che non
va >> lo
minacciai con l'indice alzato come per dire che se non me lo avesse
promesso
non lo avrei aiutato con le ordinazioni. Mi guardò un attimo
titubante ma poi
cedette.
<< Va bene, ma non oggi che sarà una serata
lunga ed è ormai 36 ore che
non dormo>> Andò in cucina sconsolato e io
iniziai a preparare i drink.
Eravamo un duo perfetto, appena finivo un'ordinazione Riccardo usciva
con i
tira club e andava a servire tutto al tavolo, dopo 20 minuti le
ordinazioni
erano tutte finite e mio fratello mi chiese solo altri 5 minuti per
andare a
fumarsi una sigaretta prima di ricominciare da solo. Ero lì
che preparavo un
altro stivale di birra quando sentii un ticchettio sulla spalla. Mi
volta e
vidi Kellan che mi sorrideva.
<< Sai sono seduto al tavolo da quasi mezz'ora ad
aspettare una bella
ragazza ma lei ancora non si è fatta viva. Poi mi sono
voltato e ti ho vista
qui intenta a lavorare e ho pensato che potrei sostituirti con lei
>>
Disse sorridendo malizioso e sporgendosi verso di me sul bancone.
<< E chi ti dice che io voglia stare con te, sai non
tutti reggono, sono
come un negroni... un drink molto forte. Sicuro di reggere?
>> Gli dissi
stando al gioco e poggiando le mani sul bancone davanti a lui.
<< Mi piacciono i drink forti anzi quasi quasi ne prendo
uno, cosa mi
consigli? >> Disse e non potei fare a meno di notare che
il suo sguardo
cadde sul mio decolté.
<< Mah non so, mi sembri più tipo da fragolito
>> Sorrisi rimettendomi
dritta così da impedirgli la visuale.
<< Mi offendi ragazza. Facciamo così...
prenderò 3 birre per le persone
che sono al tavolo con me mentre il mio drink fallo tu... Con me ti do
tutta la
libertà di cui hai bisogno, fammi vedere quanta fantasia
hai? >> Disse
sorridendo e io perversa come sono trovai mille doppi sensi a quella
frase e le
mie guance iniziarono già a scaldarsi, quindi gli diedi le
spalle iniziando a
spinare le birre, poi decisi di preparargli il mio drink preferito, un
sbagliato.
Mentre preparai i drink sentii per tutto il tempo due occhi puntati
sulla mia
schiena. Mi voltai porgendogli i drink.
<< Ecco a te, questo è il tuo anche se sono
ancora convinta che non sia
il tuo drink ideale.>> Dissi sorridendogli riaccendendo
quel gioco di
battutine che avevamo iniziato da quando ci eravamo visti prima. Lui
prese il
suo bicchiere e ne bevve un sorso lungo come se fosse acqua.
<< Davvero buono, quanto ti devo?>>
<< Bah non saprei >> Dissi facendo finta di
fare due conti con le
dita della mano. Lui intanto mi fece segno con un dito di avvicinarmi a
lui,
così mi sporsi sul bancone.
<< Che ne dici? accetti pagamenti in natura?
>> Mi sussurrò
all'orecchio e io mi allontanai in fretta sapendo benissimo che la mia
faccia
era tutta viola. Lui rise e mi lascio al bancone dirigendosi al tavolo
dai
nostri amici. Quella serata doveva ancora cominciare e io stavo
già morendo.
Presi un altro paio di ordinazioni e nel frattempo cercai di darmi un
contegno
e tornare al mio colorito naturale. Mio fratello arrivò e
sorrise osservandomi
attentamente mentre finivo di pulire dei bicchieri.
<< Che è successo? Hai una faccia
>> Disse ridendo e feci finta di
niente ma lui non demorse.
<< Ma... dimmi una cosa, tra te e il vicino?
>> Disse poggiandosi
sul bancone delle spine della birra e guardandomi, io mi
irrigidì
immediatamente.
<< Ricky cosa stai insinuando? >> Dissi
voltandomi e cercando di
mantenere lo sguardo più neutrale possibile.
<< Io non sarò bravo a camuffare le mie
emozioni, ma ti ricordo che nelle
tue vene scorre il mio stesso sangue. Dai sputa il rospo
>> Disse
sorridendo e io cedetti come sempre, tra noi c'erano poche cose che non
ci
dicevamo.
<< Sto iniziando a frequentare Kellan >>
Dissi in un sussurro
concentrandomi improvvisamente sul bicchiere che avevo in mano mi
sentì toccare
una spalla e quando alzai lo sguardo vidi mio fratello sorridermi.
<< Non ti preoccupare so come la pensa la mamma, ma non
glielo dirò. E
poi lui mi piace >> Gli sorrisi e lo abbracciai di
slancio.
<< Calma calma non c'è bisogno di tutto questo
affetto >> Ci
staccammo e gli sorrisi poggiandomi insieme a lui al bancone e
guardando verso
il tavolo dove c'erano Kellan e gli altri.
<< Ti tratta bene? >> mi chiese guardando
nella sua direzione.
<< Si, finora sì. Anche se mi imbarazzo
facilmente >>
<< Ecco spiegata la tua faccia rossa >>
Rise e io gli tirai un
pugnetto sulla spalla.
<< Lucia e Giulia si vede che sono cotte. Ma stanno bene
insieme a quei
ragazzi >> Disse guardandole con uno sguardo che sembrava
quello
protettivo che solo un fratello può avere.
<< Si lo penso anche io >> Dissi
guardandole e vedendo che Kellan
ci fissava di soppiatto agitandosi sul posto.
<< Il tuo ragazzo sembra nervoso >> Disse
Ricky sorridendo
<< È colpa tua che lo fissi cretino e poi non
è il mio ragazzo >>
Ridemmo insieme osservando Kellan che si agitava sempre di
più sulla sedia.
POV KELLAN
<< Ciao ragazzi, ragazze >> dissi andandomi
a sedere al nostro
tavolo dopo aver lasciato Chiara con suo fratello.
<< Ciao Kellan, beh Chiara dov’è?
>> Chiese Giulia guardandosi
attorno.
<< È andata a parlare con suo
fratello>> Dissi indicandola e
vedendo che stava andando dietro al bancone a mettersi un grembiule
dopo aver
fatto due parole con Riccardo.
<< Ricky sarà pieno di ordinazioni se ha
chiesto a Chiara di aiutarlo,
poveretto >> Disse Lucia guardando nella sua direzione.
Osservai Chiara
un attimo ed era bellissima, come avevo fatto a trovare una
così! Era lì che
faceva drink concentratissima ed era una bomba sexy, non saprei come
altro
definirla.
<< Beh come è andata Kellan a Mezzane?
>> mi chiese Giulia e io
osservai un attimo Taylor che sembrava ancora un po’ cinereo
in volto.
<< Molto bene, ho conosciuto dei suoi amici e l'ho vista
giocare. Di
certo mi è andata meglio rispetto a Taylor. Ho visto la foto
e a vederlo adesso
sembra che ancora non si sia ripreso >> Dissi ridendo
mentre Taylor mi
mostrava il medio.
<< Hai conosciuto Albi quindi? >> Chiese
invece Giulia non prima di
aver dato un bacino sulla guancia Taylor e avergli detto qualcosa
all'orecchio
che lo fece sorridere. Erano veramente carini insieme.
<< Si ho conosciuto Albi e devo dire che è un
tipo strano... ma simpatico
a suo modo >> Sorrisi ripensando alla sua presentazione e
a tutte le
avance che mi aveva fatto nel corso della giornata.
<< Non dirmelo si è presentato come fa sempre
con gli uomini delle sue
amiche? >> Chiese Lucia scuotendo la testa e io risi
mentre Rob e Taylor
ci guardavano sorpresi.
<< Scusa ma come dovrebbe presentarsi? >>
Chiese infatti Rob a
Lucia.
<< Bah... si è presentato dicendomi che
è il migliore amico di Chiara e
quando ha visto la mia faccia preoccupata... sapete per
Eric>> Tutti
fecero cenno di sì con la testa. Bello sapere di essere il
centro delle loro
conversazioni... fantastico davvero.
<< Beh... mi ha guardato e mi ha detto di non
preoccuparmi perché a lui
piace il cazzo >> Dissi scoppiando a ridere mentre Lucia
si metteva le
mani tra i capelli.
<< E' sempre il solito >> Disse sconsolata.
<< Poi ci ha provato con me tutto il giorno, ma sempre
scherzando>>
Dissi e ridemmo tutti.
<< Beh direi che ci conviene ordinare finché
c'è chiara al bar >>
Disse Giulia e mi offri di prendere le ordinazioni e portargliele.
<< Allora 3 birre per voi? >> mi fecero
ceno di sì con la testa e
andai verso il bancone dove Chiara era concentrata a lavorare. Quando
mi
avvicinai non si accorse neanche della mia presenza così le
ticchettai con un
dito sulla spalla. Quando si voltò le sorrisi
perché era bellissima con la sua
gonna rossa, il grembiulino da barista e una semplice canottiera
infilata nella
gonna che metteva in mostra tutto quel ben di dio.
<< Sai sono seduto al tavolo da quasi mezz'ora ad
aspettare una bella
ragazza ma lei ancora non si è fatta viva. Poi mi sono
voltato e ti ho vista
qui intenta a lavorare e ho pensato che potrei sostituirti con lei
>>
Dissi sorridendo malizioso e sporgendosi verso di lei sul bancone.
Prima per un
attimo ho visto il suo lato giocoso e malizioso fuori dal locale e quel
lato
del suo carattere mi piaceva un sacco, infatti mi rispose stando al
gioco.
<< E chi ti dice che io voglia stare con te, sai non
tutti reggono, sono
come un negroni... un drink molto forte. Sicuro di reggere?
>> Mi disse
stando al gioco e poggiando le mani sul bancone davanti a me. Oddio si
era
sporta e aveva aperto ai miei occhi la possibilità di
intravvederle il seno.
Calma Kellan, devi stare calmo... non lo ha fatto apposta, non farti
beccare
mentre le guardi le tette cretino. Rialza lo sguardo su di lei se no se
ne
accorge.
<< Mi piacciono i drink forti anzi quasi quasi ne prendo
uno, cosa mi
consigli? >> Dissi tornando a guardarla negli occhi.
Oddio ero un caso
clinico ormai, speriamo che non se ne accorga.
<< Mah non so, mi sembri più tipo da fragolito
>> Sorrise
rimettendosi dritta così da impedirmi la visuale di prima e
la mia mente la
ringraziò perché così riuscivo a
ragionare. Un fragolito. sì, certo... io oddio
tutti i drink smielensi.
<< Mi offendi ragazza se dici così. Facciamo
così... prenderò 3 birre per
le persone che sono al tavolo con me mentre il mio drink fallo tu...
Con me ti
do tutta la libertà di cui hai bisogno, fammi vedere quanta
fantasia hai?
>>Dissi sorridendo con il chiaro intento di fargli capire
la mia
allusione. Quando giocava così con me e facevamo questo
botta e risposta mi
piaceva da matti. Per tutto il tempo la osservai mentre preparava i
drink poi
si voltò e me li porse.
<< Ecco a te, questo è il tuo anche se sono
ancora convinta che non sia
il tuo drink ideale.>> Disse sorridendo mentre io presi
il bicchiere e
osservando il colore pensai fosse un negroni. Bevvi un lungo sorso e mi
accorsi
immediatamente che fosse uno sbagliato, perché rispetto al
negroni aveva lo
spumante.
<< Davvero buono, quanto ti devo?>>
<< Bah non saprei >> Disse facendo finta di
fare due conti con le
dita della mano. Io la guardai malizioso e le feci segno di
avvicinarsi, volevo
vederla diventare rossa per l'imbarazzo quindi decisi di farle una
battutina un
po’ più spinta. Lei si sporse verso di me e io mi
avvicinai al suo orecchio,
inspirando prima il profumo della sua pelle. Sapeva di limone, la cosa
più
buona che avessi mai sentito.
<< Che ne dici? accetti pagamenti in natura?
>> Le sussurrai
all'orecchio e lei si allontanò in fretta diventando
completamente rossa. Le
sorrisi e la lasciai per tornare dagli altri con i drink, ridendo
ancora per la
sua espressione.
<< Ecco qui ragazzi Chiara penso che torni tra poco
perché ha già servito
tutti. Penso stia aspettando suo fratello.>> Dissi
porgendo i drink agli
altri.
<< Immaginavamo, quando c'è lei al bancone i
drink arrivano subito di
solito>> Disse Giulia e io mi voltai a osservare Chiara
vedendo che
adesso era arrivato anche Riccardo.
<< Ha lavorato spesso qui al bar? >> Chiesi
alle ragazze tornando a
guardarle.
<< no solo ogni tanto quando Riccardo ha bisogno,
d'estate di solito
lavora in dei bar in centro città per pagarsi gli studi
>> Disse Giulia e
io ricordai la conversazione che avevamo fatto questa mattina. Studiare
e
lavorare l'estate per poter studiare di inverno. Deve essere stato
veramente
difficile per lei.
<< Ha lavorato in più di un bar?
>> Chiesi curioso a Giulia mentre
sentì che Rob, Taylor e Lucia si raccontavano le rispettive
giornate.
<< Si di solito durante la settimana è sempre
qui al bar di Riccardo,
così lui può dare il giorno di riposo alle altre
cameriere, poi di solito il
venerdì sera lavora al Blanka in centro che è uno
dei disco-bar più in voga qui
a Verona. Il sabato invece lavoro a un bar allo stadio visto che alla
mattina
c’è il mercato e alla sera la partita di calcio,
mentre la domenica... Lucia
dove lavora di solito Chiara la domenica? >> Lucia si
voltò pensandoci
su.
<< Lavora al bar in piazza bra, non mi ricordo come si
chiama>>
Disse e tornò a parlare con gli altri.
<< Però... gira in molti bar >>
Dissi sorpreso pensando che non
dovesse essere per niente facile. Praticamente non aveva vita privata.
<< Si è molto richiesta. È una
delle bariste migliori di Verona, fa
ottimi drink ed è veloce. Adesso ha smesso però
con quella vita. Dice di aver
racimolato abbastanza soldi per finire l'ultimo anno di
università. Però si ...
dovevi vederla, alla fine dell'estate era ridotta uno straccio. Penso
abbia
perso 30 chili in due anni. >> Disse e vidi Giulia con
un'espressione
triste.
<< Che c’è? >> Le
chiesi e lei scosse la testa tornando sorridente.
<< Sono contenta sia finito quel periodo della sua vita,
non aveva
praticamente vita privata e ogni sera era distrutta. Tra la faticata
del lavoro
e gli ubriachi che la molestavano continuamente, a settembre sembrava
sempre un
fantasma.>> Disse e tutti e due ci voltammo a guardarla
sorridenti. Era
davvero una donna con le palle cavoli, pensai subito che volevo
abbracciarla e
proteggerla, quella vita non avrebbe più dovuto farla. Ma
cosa stavo
pensando??? Rimasi sconvolto dai miei stessi pensieri, in fondo io non
sono
neanche il suo ragazzo. La osservai ridere con Riccardo e poi tutti e
due
guardarono nella nostra direzione parlando e sorridendo osservandomi,
io mi
voltai subito e ogni tanto cercai di osservarli. Continuavano a
guardarmi e
sorridere parlando tra loro mentre io mi agitavo sul posto. E se
Riccardo
avesse capito tutto? E se la pensasse come sua madre?
Ma cosa avevano da fissare continuamente?
POV CHIARA
Aiutai mio fratello ancora per qualche minuto e poi lo salutai andando
al
tavolo degli altri.
<< Ciao ragazzi >> dissi e mi accomodai
vicino a Kellan che mi
aveva fatto posto.
<< Ciao Chiara, te la cavi bene come barista
>> Disse Robert.
<< Si e mio fratello ne approfitta sempre quando
può, scusate il ritardo.
Beh che dite vi va una partita a Tokyo >> Dissi tirando
fuori bicchierini
e dati che avevo preso al bar .
<< Certo, se c'è da bere non mi tiro indietro
>> Disse Taylor
ridendo e io non potei non rispondergli, mi aveva servito la battuta su
un
piatto d'argento.
<< Di certo non può andare peggio che con
Giulia a Gardaland da quel che
mi dicono >> Risi con tutti mentre Taylor si
girò verso Giulia sorpreso.
<< Ma l'hai fatta vedere a tutti questa foto
>> Disse facendo finta
di avere una faccia triste.
<< in realtà io l'ho inviata solo a Chiara e
Lucia. Gli altri o sono dei
curiosoni oppure sono loro due che non sanno tenersi le cose per
loro...
comunque eri buffissimo >> Disse scoppiando a ridere
insieme a noi tutti.
<< Cosa prendiamo da bere? >> chiese Lucia,
ma io gli risposi che
avevo già ordinato tutto a Riccardo, infatti come se fosse
stato invocato si
presentò con 12 bicchieri e due bottiglie.
appoggiò tutto sul tavolo e poi
appoggiando la mano sulla spalla di Kellan stringendola un
po’ sorrise
guardando tutti.
<< Divertitevi ragazzi, queste le offro io visto la
mezz'ora che vi ho
rubato mia sorella >> Disse stringendo sempre la spalla
di Kellan che
vidi fare una smorfia come se fosse di dolore. Detto questo si
allontanò e lo
guardai al bar mentre mi mimava con le labbra "lo faccio per te". Che
cretino, chissà a cosa avrà pensato Kellan.
<< Tuo fratello per caso mi odia? >> Mi
chiese infatti
massaggiandosi la spalla e guardandomi preoccupato.
<< no non ti preoccupare >> Gli dissi
soltanto facendogli una
carezza sulla guancia che ipnotizzo tutti e due.
<< Chiara ma cosa hai ordinato? >> Chiese
Robert cercando di capire
dal profumo e dal colore che drink fossero.
<< Allora sono mie invenzioni che mio fratello usa in
questo bar.
Immagino che a Taylor piacciano drink dolci >> Dissi
porgendo due
bicchieri a Taylor mentre lui faceva cenno di sì con la
testa. Il primo era
completamente blu elettrico e gli dissi che doveva bere questo per
primo mentre
il secondo era bianco e andava bevuto come secondo perché
era più forte e così
non abbassava di grado.
<< oh mio dio sono buonissimi, non so cosa ci sia dentro
ma mi piacciono
un sacco >> Disse assaggiando i due drink.
<< Mentre per te immagino gusti particolare, il primo
quello
rosso-arancio tende al piccante mentre il secondo all'esotico
>> Dissi
mentre Robert assaggiava i drink e vidi dal suo sguardo che gli
piacevano.
<< Per voi ragazze il solito>> Dissi e
porsi i due mohito e i due
caipirosca a Giulia e Lucia.
<< E per me sexy barista? >> Mi chiese
all'orecchio Kellan e io
sorrisi sentendo già le guance colorarsi un poco.
<< Per te uguali ai miei, forti e amari > dissi e
gli porsi il
bicchiere di sbagliato e quello di bourbon mentre io avevo optato per
uno
scotch.
<< Beviamo le stesse cose, sei sicura di riuscire a stare
al passo?
>> Mi chiese con tono di sfida e io tirai i dati
guardandolo negli occhi
e dicendo
<< coppia di 2 >> Non avevo mai distolto lo
sguardo quindi pensava
non potessi sapere i numeri che avevo sotto il bicchiere.
<< Dubito >> Disse e io alzai il bicchiere
guardandolo sempre fisso
negli occhi. Le urla degli altri al tavolo lo costrinsero a voltarsi e
a vedere
che veramente avevo fatto doppio due.
<< Bevi grazie >> Dissi sorridendo.
Continuammo a giocare a Tokyo
per un po’ e come sempre i drink finirono subito come anche
le bottiglie. Rob e
Taylor si erano fermati dopo il secondo drink, così Rob
avrebbe potuto guidare
la macchina di Kellan. Taylor invece, con la scusa che era ancora
provato dalla
giornata a Gardaland, avrebbe guidato la sua con cui erano arrivati
loro
quattro al bar. Io e Kellan ci sfidavamo a furia di shottini di tequila
sale e
limone con le ragazze. Giulia e Lucia erano ormai completamente andanti
verso
la via della sbronza, mentre io sentivo di essere leggermente brilla.
Cercavo
di non darlo a vedere visto che Kellan era ancora perfettamente sano,
nonostante bevessimo le stesse cose. Avevamo appena finito di giocare e
versandomi un altro shottino di tequila dissi che era ora per me di
andare a
fumare una sigaretta.
<< Avevi smesso Chiara >> Disse Giulia con
voce impastata dall'alcool.
<< in realtà una o due alla settimana le fumo
ancora >> Dissi
mettendomi l'indice sulle labbra a indicare che fosse un segreto. Andai
al
bancone del bar e dal nascondiglio di mio fratello presi una sigaretta
per poi
uscire con lo shot nell'altra mano. Andai vicino a una delle colonne
del
portico osservando il paesaggio e mi accesi la sigaretta sorridendo.
Capitava
poche volte che fumassi ma quando capitava me la godevo completamente.
<< Che dici... fai fare un tiro anche a me?
>> Non avevo dubbi che
Kellan mi seguisse.
<< beh dipende, che cosa mi dai in cambio?
>> chiesi e solo perché
ero brilla le guance non mi si arrossirono. Lui si avvicinò
scendendo lo
scalino che si trovava di fronte a me sorridendo malizioso.
<< Se ti dicessi tutto quello che vuoi? >>
Disse con sguardo di
sfida. Improvvisamente mi balenò un'idea in testa e
ringraziai l'alcool che
avevo assunto per avermi fatto trovare il coraggio.
<< Facciamo così... prendi il piattino e ora
metti la mano così >>
Dissi mostrandogli con una mano una L. Lui lo fece guardandomi
incuriosito.
<< Stai fermo mi raccomando >> Gli dissi
con tono autoritario, lui
ancora non capiva. Poggiai la sigaretta, presi un po’ di sale
dal piattino che
teneva Kellan e lo misi nel suo incavo tra pollice e indice, presi poi
lo shot.
Lo guardai un attimo con aria di sfida.
<< Mi raccomando devi stare fermo. >> Gli
dissi e bevvi tutto lo
shot di tequila e poi avvicinandomi alla sua mano leccai il sale dal
pollice
all'indice succhiando l'ultimo dito guardandolo sempre negli occhi. Lui
si
irrigidì immediatamente e dopo esserci fissati, lentamente
presi la fetta di
limone dal piattino e la mangiai mentre con l'altra mano gli offri la
sigaretta. Ci mise un po’ a riprendersi ma poi la
afferrò e si avvicinò al mio
orecchio.
<< Abbi pietà di me ti prego >>
Disse depositando poi un bacio
nell'incavo del mio collo. Ci guardammo negli occhi per un tempo
infinito ma
poi sentii qualcuno chiamarmi alle mie spalle e io e Kellan ci
allontanammo in
fretta.
<< Ed ecco trovati i due piccioncini. Ho un secondo di
pausa
restituiscimi l'accendino ladra >> Disse Riccardo in
italiano venendoci
in contro.
<< Ricky ti prego non fare come al solito>>
Dissi scuotendo la
testa mentre lui tornava a parlare in inglese così che
Kellan potesse capirci.
<< L'accendino please >> Kellan gli porse
l'accendino sorridendo
nervoso.
<< C'è proprio il pienone
stasera>> Disse e notai subito come aveva
cambiato atteggiamento, era intimorito da mio fratello.
<< Ormai è sempre così ma per
fortuna ho una barista in famiglia>>
Disse Riccardo e io sbuffai esasperata finendo la mia sigaretta.
<< Si, mi tocca lavorare anche quando sono fuori con
amici >>
<< E dai Chiara, lo sai che ti voglio bene cosa farei
senza la mia
sorellina sexy >> Disse tirandomi una pacca sul sedere,
io lo guardai
esasperata.
<< Di la verità... mi vuoi dietro al bancone
per attirare clienti
>> Dissi scocciata
<< Non solo per quello, sai benissimo che penso tu sia la
migliore in
questo lavoro >> Disse Riccardo e mi mise un braccio
sulle spalle.
<< Beh la qui presente non ha più voglia di
fumare per colpa di un
fratello rompiscatole >> Dissi porgendo la sigaretta a
Kellan e tornando
dentro. Che palle era venuto a interrompere un momento perfetto. C'era
quella
tensione nell'aria che lasciava presagire un bacio e Riccardo con la
sua
elefantezza aveva rotto il momento. Va beh forse è meglio
così, tra l'alcool e
Kellan con le sue sfide questa serata non lasciava presagire nulla di
buono.
Tornai a sedermi con le mie amiche e vidi dalla finestra Kellan parlare
con
Riccardo finendosi la sigaretta. Va beh sarebbe tornato prima o poi.
<< Bene ragazzi a cosa giochiamo? >> Chiesi
mentre Robert prese
double dallo scaffale.
<< Perfetto, avevo proprio voglia di sparare parole a
caso >> Dissi
sorridendo e iniziando a giocare.
POV KELLAN
<< Beh la qui presente non ha più voglia di
fumare per colpa di un
fratello rompiscatole >> Disse Chiara porgendomi la
sigaretta e tornando
dentro. Perfetto e adesso che facevo da solo con Riccardo. Ricominciai
a fumare
cercando di scacciare dalla mia mente l'immagine di Chiara che si
faceva una
tequila sale e limone con me. Cavoli c'era suo fratello dovevo darmi un
contegno. Andai a sedermi su una panca del portico e Riccardo mi segui
sedendosi davanti a me.
<< Beh come va la vostra vacanza a Verona?
>> Chiese fissandomi, il
suo sguardo non lasciava trasparire nessuna emozione.
<< Bene tutto sommato, non è che possiamo
girarcene liberamente in luoghi
affollati se no ci assalgono, ma per il resto bene. Dobbiamo ancora
vedere il
centro città però. Diciamo più che
altro che abbiamo pensato a sistemarci e
rilassarci >> Dissi cercando di capire a cosa pensasse.
<< E quando ripartirete per tornare in America?
>> Chiese sempre
sorridente.
<< Non lo so, di certo non prima della fine dell'estate.
>> Non
avevo nemmeno idea di quando saremmo partiti. L'unica cosa sicura era
che a
ottobre avremmo ricominciato le riprese. Vidi Riccardo fare cenno di
sì con la
testa pensando a chissà cosa mentre tutti e due ci alzammo
dalla panca e ci
dirigemmo all'entrata. Improvvisamente mi sentii afferrare dal bavero
della
giacca e spinto contro il muro in malo modo. Davanti avevo Riccardo con
una
faccia serissima alla mia stessa altezza che mi fissava non
distogliendo mai lo
sguardo.
<< Vedi di mettertelo bene in testa. Lei non è
una scopata estiva. Non è
lo svago di un attoruncolo in vacanza >> Disse con una
calma talmente
glaciale che mi si rizzarono i peli su tutte e due le braccia.
<< Riccardo io non... >> Non mi
lasciò neanche finire la frase che
mi spinse nuovamente contro la porta d'ingresso.
<< Se la illudi o la usi o sento anche solo per un
secondo che tu le stai
facendo del male poi te la vedi con me chiaro? >> Disse
sempre con la sua
calma.
<< io veramente... >> Mi interruppe subito.
<< non mi interessa ciò che hai da dire voglio
solo sapere se hai capito
ciò che ti ho detto >> Feci cenno di si con la
testa e lo vidi tornare a
sorridere mentre mi sistemava la giacca e la maglietta.
<< Bene perfetto, allora andremo sicuramente d'accordo,
torno dentro che il
bar sarà sicuramente pieno di ordinazioni. Mi fa piacere
aver parlato con te
>> Disse tirandomi una leggera pacca sulla spalla, che
tanto leggera non
era, tornando dentro e lasciandomi lì a risistemare i
pensieri dopo
quell'episodio. Cavoli!!! Pensavo che Riccardo fosse tranquillo e
pacato, ma
cavoli se mette paura quando vuole. Presi un respiro profondo per
calmarmi e
tornai dentro passando davanti allo sguardo, stavolta sorridente, di
Riccardo
che mi chiese se volevamo qualcosa da bere. Io feci cenno di no con la
testa e
andai a sedermi al tavolo vicino a Chiara che subito mi si fece vicina.
<< Che faccia che hai. Sembra tu abbia visto un fantasma,
va tutto bene?
>> Mi chiese all'orecchio e io la fissai un attimo e poi
mi voltai verso
Riccardo che stava lavorando non facendo minimamente caso a noi.
<< Si tutto bene solo inizia a girarmi la testa, credo
che smetterò di
bere>> Dissi e le sorrisi rassicurandola.
<< Perfetto perché io non so guidare la tua
macchina Kellan >> Fece
Robert tirando un sospiro di sollievo.
<< A che giocate ragazzi? >> Chiesi
sedendomi composto cercando di
non toccare Chiara, vidi che ci rimase male ma con Riccardo nelle
vicinanze mi
sentivo a disagio. Giocammo un po’ ed io ero assente, tutti
se ne accorsero ma
io mi sentivo continuamente due occhi che mi fissavano intensamente
sulle
spalle e non riuscivo a rilassarmi.
<< Ragazzi che ne dite andiamo in là?
>> Chiesi osservando
l'orologio e vedendo che ormai erano le una di notte e il locale si
stava
svuotando.
Fecero tutti cenno di sì e io proposi a Taylor e Giulia di
venire in macchina
con noi visto che Lucia abitava in un altro posto e Robert sicuramente
la
avrebbe accompagnata a casa dopo essere passati da noi. Ci alzammo dal
tavolo
andando verso il bancone per salutare Riccardo che sorridente come se
non fosse
successo nulla sorrideva a tutti. Una volta fuori dal locale ci
dirigemmo alle
macchine.
<< Sei sicuro che vada tutto bene mi sembri strano
>> Mi chiese
Chiara poggiandomi una mano sulla spalla e io mi ritrassi in fretta.
Ecco sono
un cretino. Ma proprio un cretino. Guardai Chiara e dal suo sguardo
vidi quanto
fosse ferita. Non dicendo nulla salì in macchina sbattendo
la portiera. Il
viaggio di ritorno non fu affatto piacevole, dietro Taylor e Giulia
chiacchieravano tranquillamente tra loro baciandosi ogni tanto mentre
io e
Chiara eravamo in una sorta di mutismo impenetrabile. Cosa ti aspettavi
deficiente di uno scimmione, l'hai ferita e lei non ne sa neanche il
motivo.
Dio come sono cretino. Mi sporsi con una mano verso di lei per toccare
le sue
che teneva in grembo ma lei si ritrasse continuando a fissare fuori dal
finestrino.
Arrivammo nella via e ancora non ci eravamo scambiati una parola. Dopo
aver
parcheggiato mi voltai verso i piccioncini nei sedili posteriori.
<< Ragazzi andate su che noi ci fermiamo un attimo a
parlare. >>
Loro sorridenti ci salutarono dicendo che ci saremmo visti a casa
lasciandoci
soli.
Chiara continuava a guardare fuori dal finestrino senza degnarmi
neanche di uno
sguardo.
<< mi dispiace >> Dissi fissandomi le mani.
<< Ti dispiace per cosa? >> Mi chiese con
un tono di voce
arrabbiato voltandosi finalmente a guardarmi.
<< Mi dispiace sono un cretino >> Alzai lo
sguardo sui suoi occhi
notando solo ora che la sua guancia era rigata da una lacrima, alzai
una mano
per asciugarla ma lei la scostò velocemente asciugandosela
da sola.
<< Dimmi... ti faccio schifo? >> Chiese e
io rimasi stupito davanti
a quella domanda. Come poteva pensare una cosa simile.
<< No assolutamente, cosa stai dicendo Chiara
>>
<< Non lo so appena ti ho toccato ti sei spostato come se
fossi stato
punto da un insetto velenoso >> Disse fissandomi
arrabbiata. Si sono
decisamente un cretino.
<< Io non volevo scusami, solo che ... >>
Lei mi interruppe
furiosa.
<< Solo che ... cosa? Dimmi qual è la tua
motivazione sentiamo? >>
Dovevo dirgli di Riccardo oppure dovevo starmene zitto così
da non creare
casini tra loro. Cazzo sei un uomo Kellan lui ti ha parlato da fratello
protettivo sei tu che hai fatto il cretino e hai reagito male. Non
sapevo come
risponderle e un'altra lacrima scese sulla guancia di Chiara.
<< Ti sei reso conto che non ne vale la pena di la
verità. >> La
guardai non capendo a cosa si stava riferendo.
<< Di cosa stai parlando Chiara? >> Dissi
provando di nuovo ad
asciugarle la lacrima ma lei mi schiaffeggio la mano allontanandola.
<< Ti sei reso conto che tutta questa situazione, io te
ed Eric è tutto
un casino e non ne vale la pena? infondo lo capirei visto che non penso
tu ci
metta molto a trovare qualcun'altra.>> Disse e iniziai a
sentire la
rabbia salire dentro di me.
<< Ma cosa stai dicendo. Cos'è pensi che io
sia tipo da una ragazza
diversa per ogni sera >> Dissi furioso non riuscendo a
credere a quel che
diceva. Ma era scema. A me piaceva solo lei ma a quanto pare la sua
fiducia nei
miei confronti era inesistente.
<< Non è così che hai sempre fatto?
Sei passato da una ragazza all'altra
continuamente finora>> Disse furiosa. Non potevo
crederci, se questa era
la considerazione che aveva di me non sapevo proprio con chi avessi
parlato
nell'ultima settimana.
<< Si è vero finora l'ho fatto e quindi pensi
che lo stia facendo anche
adesso?? >> Dissi furioso.
<< Non lo so, onestamente ti conosco da poco tempo,
magari ti sei già
annoiato di me e vuoi passare alla prossima. Non è
così che fate voi star
internazionali? >> Non potevo veramente credere alle mie
orecchie.
<< Scusami ma tu ti giostri continuamente tra me ed Eric
e sarei io
quello che salta da una ragazza all’altra? Solo due giorni fa
ti ho visto
baciarlo e poi fai tutta la provocante con me stasera, meno male che
ero io il
puttaniere che saltava da un letto all'altro. Cresci per piacere e
guardati un
attimo allo specchio >> Dissi rendendomi immediatamente
conte della
grande stronzata ce avevo fatto. La vidi infatti irrigidirsi
immediatamente sul
posto e scendere dalla macchina con uno sguardo completamente assente.
Scesi
anche io dalla macchina e la insegui per il vialetto di casa.
<< Scusami Chiara io volevo...>> Si
voltò con lo stesso sguardo
glaciale che aveva avuto poco prima Riccardo e mi interruppe.
<< Hai ragione sono io quella che si rigira due ragazzi
come vuole ma non
ti preoccupare, se è questo quello che pensi di me non vedo
il motivo per cui
tu stia con me >> Disse voltandosi ed entrando nel
condominio. Prese
l'ascensore e io mi ci infilai dentro per un pelo inseguendola.
<< Non volevo dire quelle cose, ero solo arrabbiato
>> Dissi ma lei
non mi guardava e continuava a fissarsi i piedi. Le presi allora il
mento tra
le mani e la costrinsi a guardarmi ma inizio a tirarmi schiaffi sul
petto e io
le immobilizzai le mani contro la parete fredda dell'ascensore.
<< Lasciami Kellan non mi toccare >> Disse
furiosa e io con una
mano le bloccai le braccia sopra alla testa e con l'altra le presi il
mento
voltandole la testa e costringendola a guardarmi
<< Davvero non volevo dire quelle cose.>>
<< non mi interessa ciò che hai da dire,
avevano ragione Giulia e Lucia.
Non sei tipo da relazione seria, perdo solo tempo con
te>> Disse
guardandomi furiosa. Fantastico se era quello che pensava di me non mi
interessava più niente, avevo preso un abbaglio su di lei.
Era come tutte le
altre ragazzine stupide della sua età. E io che pensavo pure
di essermi
innamorato. Sono proprio un cretino, un cretino ferito.
<< perfetto se pensi di perdere solo tempo con me vai...
corri dal tuo
amato Eric e scopatelo una volte per tutte invece di fingere che te ne
freghi
qualcosa di me >> Dissi e le mollai le mani uscendo
dall'ascensore e
infilando le chiavi nella porta di casa mentre lei fece lo stesso con
le sue.
<< Sei un deficiente>> disse e io mi girai
andando davanti a lei
perdendo completamente le staffe.
<< Io sono deficiente? Tu mi piaci da quando ti ho vista
ballare fuori da
quell'ascensore ma a quanto pare mi hai solo usato per chiarirti le
idee sul
tuo amico. Sei come tutte quelle fan sfegatate, hai solo e sempre
voluto una
storia da raccontare alle tue amiche >> Dissi mentre lei
scoppiò a
piangere. Cosa stavo facendo??? Avevo completamente perso le staffe e
per
cosa?? Solo perché mi sentivo a disagio con suo fratello.
Che enorme stronzata
che avevo fatto. La osservai un attimo e mi sentii un emerito coglione.
L'avevo
ferita in maniera crudele e lei ora era lì che piangeva a
dirotto.
<< Chiara io ... >> Si asciugò
in fretta le lacrime e voltandosi
aprendo la porta di casa, mi interruppe urlandomi un vaffanculo e
sbattendomi
la porta in faccia. Cosa avevo combinato??? Rimasi a fissare la porta
di casa
sua allibito... Perché la conversazione aveva preso quella
piega ... cosa avevo
fatto?? Aprii la porta di casa mia e una volta richiusa mi ci appoggiai
accasciandomi a terra. Cosa avevo combinato!!!