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Autore: Florence17    16/06/2019    1 recensioni
Non importava cosa ci fosse scritto sui giornali, non si sentiva un vincitore. Lui aveva perso. Perso tutto e tutti. E proprio quel grande buco che lo attanagliava allo stomaco gli aveva fatto comprendere il valore di ció che prima possedeva. Adesso il rimorso e la mancanza lo tormentavano e questa vita se la sentiva troppo stretta.
Ora era alla continua ricerca di qualcosa, di qualcuno. Di se stesso.
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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LET HER GO
15 giugno 2000

Una brezza confortevole gli scompigliava leggermente i capelli. Aveva volontariamente lasciato la finestra aperta, sperando che la vista della luna e delle stelle riuscisse in qualche modo a mettere in ordine quel caos che si trovava in testa. Ormai da troppo tempo non riusciva piú a prendere sonno, di notte gli incubi lo perseguitavano facendolo muovere freneticamente nel letto.
Sbuffó irritato, essendo stato vinto nuovamente dai pensieri e con un gesto deciso tiró su il lenzuolo leggero per dirigersi in bagno. Appoggió con forza le mani sul lavandino e si guardó allo specchio. Sapeva che quel volto gli avrebbe risposto. Quel volto che non era il suo. 
Dalla fine della guerra era cambiato tanto, troppo; a stento riusciva a riconoscersi grazie a quei tratti distintivi rosso fuoco che erano i suoi capelli. Ma prima non avrebbe mai avuto quell'impeto tumultuoso a invadergli l'anima. 
Il suo sguardo cadde sul giornale aperto appoggiato sulla mensola di marmo accanto a lui. Sapeva che sulla prima pagina c'era una sua foto, scattata durante l'ultima partita vinta dai Chudley Cannons. "Weasley non me lascia passare una: i Cannons vicini al titolo", è così che si sarebbe dovuto sentire: vincitore
Ma non era un vincitore. Lui aveva perso. Perso tutto e tutti. Ed era proprio la pagina aperta del "The Daily Prophet" che ora stava fissando a ricordarglielo incessantemente: "Sempre piú raggiante: presto Hermione Granger diventerà una Malfoy".

Un anno prima...
"Miseriaccia, si può sapere come mai ancora non ha risposto alla mia lettera?! Gliel'ho mandata quasi 3 giorni fa!" sbraitò irritato il rosso. 
Harry alzò gli occhi al cielo, il suo migliore amico diventava insopportabile quando era nervoso: "Ron, sai come è fatta. Si stanno avvicinando gli esami e sarà sotterrata da milioni di pagine di libri. Non preoccuparti per nulla!" 
"Harry, mi ha sempre risposto subito alle lettere, anche quando il giorno dopo aveva un compito o chissà che cosa. Stiamo parlando di Hermione Granger, miseriaccia, HERMIONE GRANGER!" ormai Ron stava camminando avanti e indietro per il salotto di Grimmauld Place, dove i due abitavano dalla fine della guerra.
"Si tratta dell'ultima partita di campionato, Rogers probabilmente non giocherà e toccherà a me sostituirlo. Merlino Harry, se sbagliassi tutto? Se non parassi neanche una pluffa? Se..se, Merlino, se dimenticassi come si vola?!" terminò con un'espressione terrorizzata.
"Ron è ridicolo e lo sai bene. Vedrai che riuscirai a far vincere il campionato ai Cannons e magari diventerai il portiere ufficiale. Io credo in te, amico" disse il moro, dando una pacca confortante sulla spalla dell'amico.
Ron sospirò: "Grazie amico. Beh, è solo che...insomma...vorrei che venisse anche Hermione. Miseriaccia, negli ultimi mesi ci siamo visti pochissimo e questo match è importante per me...Harry, lei mi manca."
Harry rimase un po' stupito dalla sincerità con cui il suo migliore amico lo aveva ammesso. Non aveva mai messo in dubbio i sentimenti di Ron per Hermione e viceversa, ma sentirglielo dire gli faceva capire quanto fosse maturato.
Dopo un paio di secondi rispose: "Sono sicuro che verrà. Vedrai, andrà tutto bene."

Era strano che lui, Harry Potter, l'eroe più pessimista mai conosciuto sia tra i Babbani che i Maghi, stesse rassicurando proprio Ron Weasley.

Qualche giorno dopo...
"Weasley è il nostro re!" le grida di gioia riempivano lo stadio. Grandi striscioni arancioni svolazzavano mentre al centro del campo da Quidditch i Chudley Cannons innalzavano la coppa.
"Grazie alla formidabile performance di Weasley, i Cannons vincono il titolo dopo quasi un secolo! Si tratta di un miracolo per questa squadra, probabilmente dopo questo match memorabile Weasley diventerà portiere ufficiale..." la voce del commentatore andava a scemare alle sue spalle mentre Ron usciva velocemente dallo stadio. Aveva il petto gonfio di orgoglio e la faccia dipinta da un sorriso enorme indelebile. Aveva una voglia pazzesca di riunirsi con la sua famiglia e andare a festeggiare. Soprattutto voleva vedere Hermione, la sua fidanzata da poco più di un anno. Aveva l'esigenza impellente di stritolarla in un abbraccio dal profumo di "Mi manchi" e poggiare le sue labbra su quelle di lei in un bacio dal sapore di "Ti amo". 
L'euforia era talmente tanta che non si accorse di essersi scontrato con un'altra testa rossa.
"Congratulazioni Ron, sei stato mitico! Noi lo sapevamo!" gridò Ginny, buttandogli le braccia intorno alle spalle. Si aggiunsero poi le congratulazioni di tutto il resto della famiglia Weasley, seguite da abbracci e baci.
"Grazie, davvero, grazie a tutti" disse senza fiato Ron, liberandosi dalle braccia di sua madre. Poi chiese: "Dove è andata Hermione?" Aggrottò subito la fronte allo scambio di sguardi degli altri. In particolare si volse verso Harry, che sembrava stranamente imbarazzato e in difficoltà: "Avevi detto che era venuta, dove è? Non l'ho ancora vista..."
"Doveva tornare subito ad Hogwarts, sai per gli esami imminenti. Ci ha detto di farti le congratulazioni e dirti che le dispiace di non essere riuscita a salutarti" lo interruppe prontamente Ginny. Si alzò un'onda di "Eh sì", "Già" e "Proprio così" tra i Weasley.
Ron si rattristò immediatmente, inoltre la storia non lo convinceva affatto perchè non sembrava tipico di Hermione. D'altronde  recentemente nessun suo comportamento sembrava tipico della Hermione che conosceva.
Decise che avrebbe chiarito con la sua fidanzata il prima possibile, ora voleva festeggiare ed evitare di pensare a cose tristi e esagerate, magari con l'aiuto di qualche bottiglia di Burrobirra. 




Ron chiuse gli occhi dolorosamente, i ricordi successivi facevano ancora troppo male. Non si ricordava bene come o quando ci fossero arrivati, ma aveva quella scena ancora impressa in mente in modo nitido.
Lui e Hermione ad Hogwarts, nella Sala dei Caposcuola, con la pioggia fuori che batteva forte, ma non abbastanza per seguire il ritmo rabbioso di quel litigio, non abbastanza per seguire il ritmo del suo cuore che ancora palpitava prima di essere spezzato...

"Tu, TU ERI CON LUI?! Scherzi spero? Mentre io stavo affrontando la partita più importante della mia vita tu...tu non c'eri! E poi dove scopro che eri? Con Malfoy?!MALFOY! Quel viscido, lurido mangiamorte..." sbraitò infuriato Ron, i muscoli tesi e gli occhi blu tempesta.
Hermione, con le braccia incrociate, lo interruppe con voce ferma e rabbiosa: "SMETTILA RON! Te l'ho detto che è cambiato, che non è come pensi. Te l'ho già spiegato mille volte, quante volte ancora dovrò ripeterlo per infilartelo in quella testa vuota che ti ritrovi! Mi dispiace! Mi dispiace di non avere risposto alla tua lettera e di non essere venuta a vederti ma ero impegnata e mi è passato di mente. Dio, sei proprio testardo!" Sospirò: "Davvero, mi dispiace. Avrei voluto esserci."
Ron sibilò furente: "Potrai ripeterlo quante volte vuoi, ma non potrò mai accettare il fatto che tu abbia preferito lui a me. Lui. Hermione, Draco Malfoy."
Hermione sembrava persa, ma riacquisì immediatamente la sua fermezza dopo pochi secondi: "Ron, io...Ron, non potrei mai preferire lui a te. Tu sei il mio ragazzo. Cercavo solo di aiutarlo, lo sai che ha bisogno del mio aiuto per riuscire a vincere la causa...lui, lui non è colpevole. Non voleva fare niente di quello che è stato costretto a fare, non posso permettere un'ingiustizia del genere..."
Il suo tono ora era più docile. Si avvicinò a Ron, allungando una mano verso la sua guancia per accarezzarla. Lui si schivò come bruciato. Hermione sembrava addolorata da questo suo gesto, ritirò velocemente la mano bisbigliando: "Ron..."
Lui non la stava guardando negli occhi, aveva le mani chiuse a pugno. Vibrava dalla rabbia, dalla sensazione di tradimento che gli riempiva il corpo. Inspirò profondamente cercando di calmarsi, poi disse a voce bassa: "Hermione, non mi piace che tu passi del tempo con lui. Da quando hai iniziato quest'ultimo anno a Hogwarts, voi due vi siete frequentati sempre di più. Ho cercato di accettarlo e pensare...beh pensare che non ci fosse nulla. Che si trattasse semplicemente di impegni da Caposcuola o che tu fossi così generosa da aiutarlo con questa causa." Si fermò, girandosi verso la ragazza che amava. Guardandola negli occhi riprese: " Ma ho bisogno di conferme da parte tua. Sai, avevo bisogno di te...avevo bisogno di te prima del match come conforto, avevo bisogno di vedere un cespuglio di capelli nella tribuna quando stavo agli anelli come certezza, avevo bisogno di te e tu non c'eri. Ma l'ho accettato perchè, miseriaccia, io non ci sono stato un sacco di volte in cui tu avevi bisogno di me! E non me lo perdonerò mai! Però questo, questa cosa con Malfoy...ho bisogno di sapere che tu sei solo mia!" Concluse bisbigliando, con le lacrime agli occhi. 
Anche Hermione aveva gli occhi lucidi: 
"Ron, io sono solo tua. Ma questo...questo non puoi chiedermelo. Lui è un mio amico e io, beh io voglio esserci per lui in questo momento."
Le ultime parole erano uscite pianissimo da quelle labbre che tanto contemplava, ma ferivano come lame affilate. Ron abbassò la testa e fece dei passi indietro, insicuro e ferito.

"Ron, Merlino, Ron devi capire! Non puoi essere così ipocrita! Non puoi davvero farmi questo, tu...tu mi stai chiedendo di scegliere fra lui e te?!" chiese Hermione con la voce rotta.
"E tu stai scegliendo lui. Ancora." le parole di Ron erano roche e taglienti.

La pioggia non era abbastanza forte da coprire i passi lontani di Hermione, ma ora batteva il ritmo del cuore spezzato di Ron, inerme.





Spero vi piaccia. Lasciate una recensione. XO
   
 
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