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Autore: VelenoDolce    19/06/2019    3 recensioni
Wei WuXian scopre che dei malviventi hanno rapito dei bambini, e si intromette
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Lan Wangji/Lan Zhan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il silenzio della notte è interrotto dal pianto di un bambino. Wei WuXian, si ferma, potrebbe essere un inganno, potrebbe essere la volta buona che trova qualcosa di veramente forte da affrontare. Poggia una mano sull’elsa della spada, sorride appena, ma il sorriso non raggiunge gli occhi tristi. Segue il pianto, si nasconde appena in tempo, non sono cadaveri, nè mostri, nè golem, sono umani. Sei persone vestite con abiti neri sono in piedi in una radura stanno scrivendo dei simboli a terra, un sacrificio. Il bambino che piange è legato all’albero insieme a un altro che sembra cercare di consolarlo. Sono piccoli, forse quattro o cinque anni, coperti fino al collo da un telo nero. Deve intervenire, ma prima vuole vedere cosa vogliono fare quegli uomini. Prende il suo flauto, pronto ad ogni evenieza, fa il giro della radura, avvicinandosi ai bambini.

“Fai in fretta, se ci raggiungono siamo spacciati.” Uno degli uomini parla a chi sta scrivendo a terra. Wei WuXian sembra riconoscerlo, ma il volto ha qualcosa di strano, non riesce a collocargli un posto nella sua memoria. Se Lan Zan fosse con lui saprebbe di certo chi è, pensa con un sospiro.

L’uomo strattona la corda e libera i bambini, che si alzano facendo scivolare a terra la coperta nera. Wei WuXian pensa che siano vestiti a lutto, si blocca quando vede il nastro sulle loro fronti.

“Fate i bravi, o verete ancora picchiati.” L’uomo li minaccia, facendoli tremare e piangere entrambi. I piccoli singhiozzano chiamando il loro papà.

“È pronto.” Uno degli uomini lo dice nervoso.

Wei WuXian guarda i simboli incupendosi, vogliono evocare un demone di livello alto, ma sembrano inadeguati a controllarlo.

Il suono di un dizi si sente nitido nella foresta, tutti gli uomini si fermano. Ogni coltivatore sa a chi associare quella melodia. I cadaveri arrivano subito, ma gli uomini sono più esperti di quello che sembravano, riescono a tenere testa a tutto. Wei WuXian intensifica la musica, riesce a eliminare quattro dei sei uomini, ma poi viene scoperto, inizia la lotta.

 

Lan XiChen ansima appena, è ferito, ma deve ritrovare i bambini. Non può fermarsi, a qualunque costo li deve riportare a casa. La montagna sembra troppo grande per riuscire a trovarli, e lui non ha aiuto, i rinforzi arriveranno, ma se perde adesso le tracce i bambini potrebbero essere troppo lontani poi. Poggia la mano sulla corteccia di un albero, sono passati di qui? Crede di sì, ma è stanco, inizia a perdere la speranza. Il suono di un flauto si staglia chiaro attraverso l’aria notturna. Il suo cuore manca un battito, lui è qui? Come è possibile? Domande alle quali può dare una sola risposta A-Zan. Se gli chiedesse aiuto per i bambini lo riceverebbe? Cerca di camminare il più in fretta possibile. Wei WuXian non è mai stato ostile con lui, e ha sempre amato i bambini, di sicuro non gli negherebbe aiuto per i suoi. Il suono del flauto si ferma, quasi scivola a terra mentre vede in cielo i bagliori di Bichen. Si sforza ad andare avanti. Un passo alla volta. Poi li sente, i bambini!

“Signore, signore!” I piccoli urlano insieme.

“Stai male?” Sono spaventati da tutto quel sangue.

“Non è nulla” Wei WuXIan guarda i piccoli e non può che pensare a lui.

“Siete due piccole giade?” Domanda sedendosi a terra, poggiando la sciena contro il tronco un albero, non riesce a fermare il sangue, ma non importa.

“Come lo sai?”

“Conoscevo le due giade prima di voi, gli somigliate tanto...” Si copre la bocca per tossire sangue.

“Quali sono i vostri nomi?” Chiede ansimando appena, fa fatica a tenere gli occhi aperti.

“Io sono A-Ying, il maggiore, lui A-Zan.” Il piccolo che prima piangeva si strofina via le lacrime mentre parla.

“Lan Ying e Lan Zan, vostro padre è A-Da-Gè...” Wei WuXian chiude gli occhi, ormai gli resta poco, ne è consapevole.

“Nostro padre è Lan XiChen, capo della setta Lan, perchè lo chiami in quel modo?” A-Zan lo guarda come se avesse offeso la famiglia.

Wei WuXIan si limita a sorridere, non può certo chiedere ai bambini e al cognato di mettere la sua tavoletta vicino a quella di Lan Zan, sarebbe un oltraggio per tutti loro. Ma sarebbe stato bello, no? Ormai respira a fatica. Un rumore attira la sua attenzione, è pronto a combattere fino all’ultimo respiro, ma non è sicuro di riuscire a sfoderare ancora Bichen.

Alla luce della luna la veste bianca sembra eterea, il volto dell’uomo davanti a lui è serio, senza il suo classico sorriso si assomiglia al suo A-GeGe in maniera impressionante. I bambini vanno subito ad abbracciarlo urlando papà!

“Wie WuXian...” Lan XiChen si siede a terra davanti a lui.

“Capo della setta Lan.” Un piccolo sorriso spunta sulle labbra di entrambi.

“Ti curo.” Lan XiCen allunga le mani, ma si rende subito conto che non c’è nulla da fare, il cuore è compromesso, il sangue è quasi tutto nella piccola pozza sul terreno.

Gli occhi di Weu WuXian sembrano perdere la lucentezza, dura solo qualche secondo, poi sorride ancora.

“Lan Zan, fa tanto male.”

Lan XiChen capisce subito il delirio.

“Ora ti curo e andiamo a casa.” Sospira appena, se deve morire che almeno muoia con chi ama.

“A-GeGe mangiamo alla locanda? Voglio lo stufato con costolette e loto. La faranno ancora?” Le parole escono a fatica, sono solo un sussurro.

“Certo, andiamo appena stai meglio.” Lan XiChen sente il cuore spezzarsi davanti a quel sorriso. Si avvicina quando lo vede muovere le labbra, ma senza emettere suono.

“Non ho sentito.”

“Lan Zan dove sei?” Wei WuXian non vede che una macchia sfuocata di bianco, è il suo Lan Zan?

“Sono qui.” La voce arriva subito, sicura e leggermente atona, si sporge e lo abbraccia. Il suo amore è lì con lui, che ricambia l’abbraccio.

“Senza di te sono perso.” Dice piano, poi un attacco di tosse gli leva il fiato. La veste bianca è piena di sangue, vorrebbe pulirla, sa quanto Lan Zan detesti essere sporco, ma non riesce nemmeno a sentire il suo stesso corpo. Solo il petto caldo sul quale è posato sembra essere solido, l’odore di sandalo è quasi lo stesso di sempre, ha solo una nota leggermente più dolce. Non riesce a domandarsi il motivo. Il suo respiro diventa sempre più leggero, fino a quando scompare del tutto.

Lan XiChen tiene Wei WuXian fino al suo ultimo battito. Poi sospira e lo adagia a terra.

“Papà, hai la bua?” I bambini sono spaventati e c’è del sangue sulla veste imacolata del padre.

“No, piccoli miei, sto bene.” Cerca di sorridere, ma sente solo un enorme vuoto nel cuore. Guarda il cadavere di Wei WuXian e una lacrima gli scivola sul viso. L’ultima volta che si erano visti, sei anni prima, il cadavere tra loro era quello di A-Zan. Morto in battaglia contro chissà quale creatura, non era riuscito a chiedere e nessuna parola era uscita dalle labbra di Wei WuXian. Gli aveva lasciato il cadavere per il rito funebre e per la tavoletta. Non era voluto entrare nei recessi delle nuvole, e nessuno lo aveva mai incontrato dopo quel giorno.

Prende uno dei razzi di segnalazione e lo accende. Qualcuno arriverà presto per loro. Vorrebbe ignorare il suo cuore e far fare il rito funebre in quella stessa città, ma non può separare ancora quelle due anime che hanno sofferto così tanto per avere una felicità così breve.

“Papà, sta dormendo? Non ci ha detto il suo nome, come possiamo ringraziarlo?” A-Zan lo domanda serio.

“Wei Ying è morto, dormirà per sempre e farà bellissimi sogni.” O almeno lo spera, magari nell’al di là potrà rincontrarsi con il suo amato ed essere finalmente sereno. Guarda ancora il bel viso ormai senza vita, un dettaglio attira la sua attenzione, scosta appena la veste, attorno al collo pallido è legato il nastro frontale bianco ricamato con le nuvole.

“Capo setta Lan, bambini!” Lan SiZhui arriva insieme a Jin Ling e altri tre maestri della setta. Tutti si bloccano a vedere la scena.

Jin Ling è il primo che reagisce, avvicinandosi e inginocchiandosi accanto a Wei WuXian, allunga la mano, ma si blocca, non serve controllare.

“È morto per salvare i bambini.” La voce di Lan XiChen è solo un sussurro, ma tutti lo sentono. Lan SiZhui è il primo a scoppiare a piangere, cade a terra, vorrebbe scuotere il maestro Wei fino a svegliarlo, Yin Ling lo ferma, abbracciandolo e cercando anche lui conforto.

I bambini si stringono nell’abbraccio del padre, non capiscono, sono spaventati e confusi, tutti piangono. I loro maestri singhiozzano, anche il capo setta Yin, che di solito è allegro e divertente piange stretto al maestro Lan, il padre non sorride nemmeno, ma non sentono nessun pericolo. Sono troppo piccoli per capire il senso di perdita dato dalla morte.

 

Wei WuXian li guarda.

“Non piangete così... ma in fin dei conti sono contento che piangiate, la mia prima morte non è stata così.” Si stringe nelle braccia.

“Non mi ha nemmeno fatto male, anzi, era dolce.” Sospira, poi si domanda perchè sospira se è un anima e non ha più bisogno nemmeno di respirare. Ride divertito. Il peso sul cuore degli ultimi anni sembra scomparso, c’è pace dove prima c’era tristezza.

“Wei Ying.” La voce che lo chiama è la più bella del mondo, si volta con un sorriso radioso.

“Lan Zan” Quasi tuba quel nome.

“Andiamo.” Un ordine prima di un piccolo sorriso.

“A-GeGe ti amo tanto!” Wei WuXian si lancia tra quelle braccia forti, sicuro che sarà preso e stretto per il resto dell’eternità. Gli si aggrappa al collo, le gambe salgono a stringere la vita forte del compagno.

“Sei spudorato.” Lan Zan lo dice rassegnato, attorno a loro si sentono ancora i singhiozzi ma il suo Wei Ying sta già ridendo senza un pensiero.

“Perchè finalmente sono con te.” Si abbassa a baciare quelle labbra perfette, slegando il nastro frontale ancora una volta. Poi si ferma, lo guarda tra le sue mani.

“Anche da anima hai questo?” La risposta non arriva, arrivano invece una serie di baci infuocati che gli fanno dimenticare il resto.

   
 
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