Granelli di Sabbia

Il suono e il movimento quasi ipnotico delle onde rilassa completamente la mia mente, il vento delicato e amichevole accarezza il mio viso, il sole riscalda l'intera spiaggia. Mi trovo rannicchiato sulla sabbia osservando l'azzurro del mare sotto l'ombra dell'albero ormai cresciuto. Chissà quanti tramonti egli ha osservato. C'e anche una barca, oramai ridotta a brandelli, che se ne sta lì a guardare l'orizzonte come faccio io. Forse ripensa ai suoi vecchi tempi di quando navigava in quelle acque pericolose con il suo capitano. Tuttavia ora fa parte di questo paesaggio. Chissà quanta nostalgia avrà accumulato in tutti questi anni. Eppure la sua compagnia mi rende felice, non mi fa sentire solo. Questo luogo è diventato il mio paradiso dove rilassarmi, raccogliere le idee e, con il telefono spento, restare solo con i miei pensieri. Questa è la stagione perfetta per frequentarlo; L'autunno. Dove il freddo non regna sovrano, il caldo non è una tortura, senza molte persone in giro, dove il silenzio danza tra un'onda e l'altra. Due amanti camminano un po' più in là tenendosi per mano. Avranno la mia età, sui vent'anni. Sento una risata di lei e noto che lui le prende la testa con entrambe le mani e la bacia. Un bacio lungo ed intenso, si vede che sono veramente innamorati. Mi fa tornare in mente quando uscivo con Erica, la mia ragazza, di molti anni fa. Era fantastica, bassina, capelli lunghi castani chiari. A quel tempo non avevo ancora la patente tantomeno una macchina ed andare a casa di lei significava fare un viaggio di due ore, quindi ci incontravamo a metà strada e giravamo per la città. Ci bastava poco per essere felici, anzi la sola compagnia dell'altro era già tantissimo. Mi piaceva prenderla in giro sarcasticamente per poi baciarla subito dopo per farmi perdonare.
Un giorno mentre camminavamo per strada le dissi:
-Sei proprio bassa, lo sai?- Con tono di sarcasmo. Lei mi guardò dubbiosa con mezzo sorriso, mi avvicinai per baciarla come di consueto e lei si allontanò da me. Aspettai qualche secondo e, quando meno se l'aspettava, l'abbracciai da dietro dicendole:
-Non vai da nessuna parte.- Quindi la presi in braccio e continuai a camminare. Le persone che passavano ci guardavano tutti, ma a noi non interessava. Eravamo innamorati e questo contava più di tutto. Mi guardò per qualche secondo e mi disse:
-Dove sei stato tutto questo tempo?- Si avvicinò con la testa e mi baciò. Un bacio affettuoso e soave. Ero veramente felice.
Sorrido al pensiero di questo ricordo. Nonostante siano passati così tanti anni, penso spesso a lei, non perché sono ancora innamorato, ma perché mi ha aiutato a cambiare in meglio. So bene che è un vecchio capitolo dove posso solo soffermarmi e rileggere, che non posso riavere indietro.
Mentre mi riprendo dall'immersione dei ricordi, mi rendo conto che i due amanti non ci sono più. Saranno tornati indietro, verso la città. Nell'orizzonte vedo delle barche che gettano le reti. Il sole è ancora alto nel cielo, osserva il mondo. Con la mano, prendo un po' di sabbia e la sposto verso l'alto. I granelli che cadono passando tra le dita, mi trasmettono tranquillità. Il vento li prende con sè, facendoli ballare nell'aria per poi farli cadere poco più là. Dei bambini giocano a palla vicino alla barca. Sorrido. Mi viene in mente un anziano che grida ai bambini la classica intimidazione:- Vi buco quel pallone, regazzì.- Alla romana. 
Resto nel mio piccolo paradiso per ore, fissando il vuoto. Vorrei rimanere in questo posto per sempre, ma so che non è possibile. La vita va avanti ed io faccio parte del mondo, come un Granello di sabbia che riempie questa spiaggia.