-A CUCCIA! -

Il forte rumore fece voltare Sango e Miroku, non tanto sorpresi dal vedere Inuyasha spiaccicato al suolo con una furente Kagome a pochi passi da lui.

-Dannata, ti odio-

Kagome corrucciò le sopracciglia –A sì? Bene, allora torna pure da Kikyo senza continuare a scodinzolarmi intorno e seppellirmi di domande asfissianti … io non ne posso più Inuyasha! –

-Ti ho già detto che non sono andato da lei, stavo seguendo una pista per cercare Naraku- esplose Inuyasha –Non è colpa mia se anche Kikyo ha captato la stessa traccia-

Lo sguardo di Kagome si incupì ancora di più.

-Oh no- sospirò Sango voltando le spalle al duo e ai 20 “A cuccia” pronunciati dalla miiko.

Kagome era esasperata, finiva sempre così: litigavano (Il 90% delle volte a causa di Kikyo) non si parlavano per un po’, lei si allontanava per stare da sola fino a quando lui la rincorreva pregandola in ginocchio di ritornare nell’epoca Sengoku.

Stanca e frustrata la ragazza iniziò a divorare l’Obento preparato dal nonno, a suo detto energizzante e utilizzando una vecchia ricetta di suo padre.

Divorò il riso e le conserve, sarà la rabbia accumulata ma iniziava a sentirsi leggermente accaldata e strana … lei non voleva litigare, lei amava Inuyasha.

Avrebbe tanto voluto che quel testone si dimenticasse di Kikyo, ma sapeva che non poteva chiedergli tanto.

Dal canto opposto Inuyasha, dopo una ramanzina da parte di Sango, si era avvicinato alla giovane miiko –Kagome-

Si accucciò vicino a lei –Io … ecco … scusa, ma è vero che non avevo intenzione di vedere Kikyo … solo, avrei dovuto parlarti della mia idea ma avevo il timore di metterti in pericolo- confessò –tutto qui-

L’olfatto del mezzo demone percepì un odore salato, lacrime … ecco fantastico, l’aveva fatta piangere –Kagome, mi dispiace non-

Si bloccò quando la giovane volse il viso verso di lui, occhi lucidi, gote in fiamme, sguardo languido … che accidenti stava succedendo?

-Veramente eri preoccupato per me? – chiese lei sull’orlo di un lungo pianto, lasciando Inuyasha sempre più confuso su cosa fosse successo in quel breve lasso di tempo.

-Ohi, Kagome? - la ragazza si stava avvicinando a lui gattonando, tant’è che Miroku, che stava spiando la scena con Sango e Shippo, si affrettò a coprire gli occhi del giovane Kitsune.

-Questo risvolto è inaspettato- commentò lui.

-Ma quale risvolto? Miroku, Sango, che succede? – si lamentò Shippo.

Kagome continuava imperterrita a gattonare verso Inuyasha, colto alla sorpresa quando lei gli afferrò la veste per affondarci il volto –K. K. KA. KAGOME-

Ormai era rosso come un peperone, le sue narici stavano esplodendo; sentiva l’odore salato delle lacrime mischiato a quello della ragazza che lo faceva impazzire ogni volta che le si avvicinava, e per finire, ne percepì uno penetrante e singolare –Sakè? –

Voltò lo sguardo verso l’obento –Ma che le cucina il vecchio? –

Appurato che la ragazza non regge l’alcol, Inuyasha cercò di calmarla accarezzandole la testa –Stai tranquilla ok? –

-Non te ne andrai di nuovo vero? – domandò lei stringendo fermamente il tessuto del kimono, col risultato che Inuyasha dovette fare un bel respiro per auto-calmarsi prima di rispondere –No-

Fu in quell’istante che Kagome alzò il volto verso di lui, mostrandogli quello sguardo annebbiato dal sakè, avvicinandosi.

-Che? … Ka-

Le sue labbra, le sue soffici e bellissime labbra; un leggerissimo tocco che bastò a farlo arrossire fin sopra i capelli, un bacio che, però, a causa della quantità di sakè nel sangue di Kagome, venne depositato sul naso del mezzo demone.

-Ti amo Inuyasha- biascicò Kagome scivolando in un dolce sonno, sdraiata su di lui; mentre Inuyasha fissava il vuoto completamente imbambolato e imbarazzato, incapace di muovere un muscolo.

Poco distante, i rimasti spettatori scuotevano sconsolati il capo.

-Ah- sospirò il monaco –Resterà single per altri 200 anni se continua a comportarsi così-