La vera sfida? Essere se stessi…

"L'amore è l'attività degli oziosi e l'ozio degli attivi.”

[Edward Bulwer-Lytton]

Capitolo 1

-Yamanaka?-il professor Iruka le diede la parola, mentre Sakura Haruno abbassava la mano, alzata troppo tardi.

-La risposta è Polibio, professore.-pronunciò lei, sicura e Iruka aggiunse un bel più ai suoi, già più che soddisfacenti, voti.

La campanella suonò proprio quando il professore posò la penna, una mandria di studenti si fiondò fuori, liberi.

-Non ci credo, Ino, sei sempre la più veloce, come diavolo fai?-sbottò l’amica, prendendola a braccetto.

-Elementare, Haruno. Riflessi pronti.-rispose sorridendole e scoccandole un bacio sulla guancia per tirarla su di morale.

-Perdonata.-sussurrò Sakura alla muta domanda della compagna.

Sakura Haruno e Ino Yamanaka erano amiche da sempre. Si erano conosciute in terza elementare e da allora erano inseparabili.

Anche quel giorno, come sempre, tornavano a casa insieme, parlando del più e del meno.

-Hai visto la nuova arrivata? Ha messo gli occhi su Sasuke, lo so.-sbottò la rosa, decisa mentre la bionda alzava gli occhi al cielo…Guai a chi le toccava il suo Saskè.

-Karin è innocua, fidati. L’ho vista spesso con un tipo, un certo Suigetsu…o qualcosa del genere.-

-Davvero? Meno male pensavo che…oh, ma quello non è Nara?-disse Sakura, fermandosi di botto.

Il cuore di Ino fece una capriola, non poteva essere…Eppure eccolo lì, Shikamaru Nara, un ragazzo odioso che era riuscito ad abbattere la sua corazza di vanità, bellezza e altezzosità.

Erano stati compagni di classe per tre lunghi anni, tre anni di litigi, scherzi e di stuzzicamenti reciproci.

Poi la scuola era finita e loro due avevano preso strade diverse, ma rivederlo ora, lì, con la solita aria annoiata e la solita espressione seccata, le rievocò alla mente tanti ricordi, non riuscì a non arrossire.

-Che ne dici se andiamo a salutarlo?-buttò lì Sakura, felice.

-Cosa? Scherzi? Io…non lo saluto.-mugugnò la bionda, ma l’amica era già partita e, a malincuore, la dovette seguire.

-Shikamaru!-salutò Sakura, mentre lui distrattamente si voltava verso di loro.

Squadrò Ino da capo a piedi, prima di rispondere.

-Sakura. Yamanaka.-in tono secco e scocciato, come sempre.

-E’ bello rivederti. Quanto sarà passato, Ino, un anno?-chiese Sakura, per conferma. La bionda annuì, silenziosa.

Shikamaru continuava a fissarla finché, ghignando, disse.

-Che cosa le è successo? La ricordavo più…-

-Chiacchierona?-lo aiutò la rosa, perché il ragazzo si era fermato a pensare.

-No. Intendevo…oca!-

-Ehi! Come ti permetti?-tuonò Ino, riacquistando la voce.

-Sì, ci sei quasi.-la informò il Nara, mentre Sakura tratteneva la compagna.

-Sarà meglio andare, Ino.-

-Lo penso anch’io. Sta dando spettacolo.-sbuffò il ragazzo.

“Lo disintegro!” pensò la bionda, mentre l’Haruno la strattonava.

-Andiamo. Ciao Shikamaru, spero di rivederti presto.- disse gentilmente la rosa.

-Già. Ma la prossima volta, lascia il mastino a casa.-rincarò lui.

Ino stava per rispondergli a tono, quando qualcuno li interruppe.

-Scusa, Shika. Sono in ritardo?-

“Una bella ragazza, formosa, sportiva…” elencò nella mente Ino.

“Che cosa ci avrà visto nel Nara?” si chiese ancora.

“Probabilmente quello che ci hai visto tu!” la voce della coscienza arrivò come una secchiata di acqua gelida.

-Temari, piacere.- la ragazza si stava presentando con Sakura, quando arrivò il turno della Yamanaka, lei era ancora fra le nuvole.

-Ino?-Sakura la dovette strattonare ben tre volte, prima che si riprendesse.

-Uh? Sì, scusa, dicevi?-

-Lei è Temari, Ino. Una compagna di Shikamaru.-sillabò l’amica, come se fosse una bambina.

-Ino, piacere. Ora…noi dobbiamo andare, vero?-supplicò la bionda, mentre tutti e tre la fissavano stupiti.

-Sì, certo. Allora ci vediamo presto, okay?-

-Come vuoi.-rispose Shikamaru, continuando a lanciare occhiate sospette ad Ino.

-E’ stato un piacere.-disse Temari, salutandole educatamente.

Congedatoli, Sakura prese parola.

-Cosa ti è successo, si può sapere? Perché sei rimasta imbambolata per tutto quel tempo, eh?-ma la ragazza parlava al vento, Ino era persa nei suoi pensieri.

“A Nara piacciono davvero quel tipo di ragazze? Atletiche ed educate? Allora sono spacciate, a meno che…Ci sono!”

-Ino?Ino, mi ascolti?-Sakura batté più volte le mani davanti al volto dell’amica, che sembrò risvegliarsi dalla trans.

-Uh? Sakura, devo andare. Mi sono scordata di…comprare una torta per papà, oggi è il suo compleanno.-mentì spudoratamente lei, salutando l’Haruno che la fissò stupita.

Sakura non sentì l’amica per tutto il week-end, sembrava come scomparsa.

A casa non c’era mai, in biblioteca nemmeno, perfino nel negozio di fiori di famiglia non si era vista da giorni.

Il lunedì arrivò come una benedizione per Sakura, voleva sapere tutto ciò che le era successo.

Alla prima ora, però, l’amica non si vede.

Entrò alla seconda ora, con due enormi occhiaia e i vestiti tutti stropicciati.

-Ino? Stai bene?-le chiese l’Haruno, mentre la bionda quasi cadeva per cercare di sedersi.

-Ino?-

-Sì, sì sto bene…-

L’arrivo del professore interruppe l’interrogatorio che Sakura stava per mettere in atto.

-Allora ragazzi, vediamo un po’, oggi interrogo.- dalla classe si alzò un “No!” sconsolato.

-Mmm…Yamanaka, perché non vieni tu?-

Sakura si voltò verso l’amica e rimase scioccata.

Ino stava dormendo sul banco!

L’intera scolaresca era sconvolta, mai una volta era successo che Ino Yamanaka arrivasse a scuola in quello stato e per giunta impreparata.

-Yamanaka!-tuonò il professore, facendo svegliare la bella addormentata.

-Sì, professore?-

-Alzati! Sei interrogata!-

-Mi dispiace, professore, ma non ho neanche aperto libro.-disse tranquillamente, mentre sbadigliava sonoramente.

La classe rimase a bocca aperta e il professore, infuriato, le diede un votaccio più una bella nota di demerito.

Quando Ino sarebbe tornata in sé, se sarebbe mai tornata in sé, avrebbe dato in escandescenza.

Le lezioni terminarono e le due amiche uscirono per ultime.

-Ino, mi spieghi che…-

-Non posso, Fronte Spaziosa. Ho da fare, ciao.-la bionda corse via, e, per la prima volta da quella mattina, Sakura notò una borsa che teneva a tracolla.

Decise di seguirla, non che morisse di curiosità, piuttosto era preoccupata dallo strano comportamento della ragazza.

La vide entrare in un edificio semi-nascosto e, senza farsi vedere, passò di fronte alla vetrina.

“Gym and Gym, la tua palestra per i chili extra!”

Sakura guardò stupefatta il cartellone pubblicitario.

Da quando Ino era atletica? Da quando faceva qualcosa che compromettesse la sua piega perfetta?

Entrò dentro e vide, da lontano, l’amica correre velocemente su un tapis roulant.

Non si trattenne e scoppiò a ridere.

-Cos’è che trovi cosi divertente?-le chiese un giovane ragazzo, probabilmente uno dello staff.

“Sasuke!”

-Chi io? N-niente…io…ecco…beh…-mormorò imbarazzata la ragazza, fu Ino a salvarla.

-Scusala, Sasuke. Lei è fatta così.-

Il ragazzo annuì e le lasciò sole.

-Che diavolo ci fai qui, Sakura?-

-Potrei farti la stessa domanda! Da quando in qua ti alleni così intensamente?-

Ino abbassò lo sguardo, sconfitta.

-Ti prego dimmi che lo fai per Sasuke. Quello sarebbe da te, anche se metteresti in gioco la nostra amicizia.-proferì l’amica, mentre la bionda scuoteva la testa.

-E allora perché?-

Ino voltò lo sguardo e Sakura la seguì.

-Quella non è…Temari?-chiese l’Haruno, vedendo la ragazza alzare degli enormi pesi ripetutamente.

Sakura passò lo sguardo da Temari ad Ino.

-Oh, no! Ci sei ricascata?-

-Temo che non mi sia mai passata.-pigolò la bionda, Sakura le sorrise.

-Cos’hai in mente di fare?-

Ino prese un volantino giallo e glielo mostrò.

-Gara di atletica?-

-E’ una specie di maratona. Si corre per dieci giri, il primo che arriva vince.-disse Ino, con semplicità.

-Ti devo rammentare i tuoi voti in ginnastica?-

-No, grazie.-sbuffò lei, strappandole il foglio dalle mani.

-Tanto lo farò lo stesso, Sakura. Con o senza il tuo appoggio.-

-Sei sicura che Shikamaru voglia questo? Insomma se le piace Temari, non sarà una corsa a cambiare ciò che prova.-disse Sakura, Ino si intristì.

L’Haruno sbuffò.

-E va bene, Ino. Ma non farti troppe speranze.-

-Ehi, ciao ragazze. Anche voi qui?-

-Temari!-

-Sì, ecco. Io parteciperò alla maratona.-disse Ino, sorridendole.

-Davvero? Allora saremo rivali, durante le gare non guardo in faccia nessuno.-rispose la ragazza, sfidandola.

-Idem.-

Sakura le guardò.

“Sono spacciata!”

Spazio Kimly:

Come potevo non partecipare ad un concorso del genere??

E' arrivata terza e, anche se ultima, va bene così^^ (Tra parantesi la frase in corsivo era nella grafica dello scorso mese del forum ShikaIno, l'ho scoperto dopo averla inviata alla giudice. Mosche bianche telepatiche^^

Ringrazio la giudice itachi_love e le altre due partecipanti Only_Me e (Arwen88), brave ad entrambe!

Ora lascio il punteggio e il banner, a presto con il secondo ed ultimo capitolo^^