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Autore: pepero    05/05/2005    13 recensioni
la mia prima one-shot dedicata a Harry Potter... Harry è a pezzi dopo la morte di Sirius... ma qualcuno saprà fargli tornare il sorriso sulle labbra...R&R please!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da quando era lì

                           Always

 

 

“Stay with me… until the end”

“Not until the end... always.”

“Always, then.”

 

 

 

 

Da quando era lì? Ore, minuti, giorni… non lo sapeva. Non sapeva più niente ormai… solo una cosa era certa: Voldemort era tornato, e Sirius aveva pagato con la propria vita un suo errore. Un errore che Harry Potter, il Bambino Sopravvissuto, non avrebbe MAI dovuto commettere: dare ascolto al suo peggior nemico, alla sua “voglia di fare l’eroe”. Il tutto per una stupida profezia… che lo avrebbe segnato per sempre. Vittima o carnefice, quello era il suo destino. Inconsciamente, aveva innalzato una barriera tra lui e gli altri, aveva volutamente cercato di isolarsi dal mondo circostante, da tutta quella gente che non poteva capire quello che stava provando. E poi… lo aveva fatto anche per proteggerli. Perché non soffrissero troppo. Perché non rischiassero troppo. Già troppa gente aveva pagato con la propria vita per proteggerlo, e… semplicemente non poteva accettarlo.

 

E allora perché era alla Tana? Forse perché da lì avrebbe potuto sapere di un eventuale attacco di Voldemort più facilmente, o forse perché non voleva dare un dispiacere alla signora Weasley non accettando l’ invito… “Ma falla finita…” disse una vocina nella sua testa. “Ammettilo che ti mancano…” Già, era vero. Gli mancavano Ron e Hermione, gli mancava il suo mondo… e poi gli mancava lei. Non riusciva a crederlo possibile, ma dopo la notte dell’ attacco al Ministero della Magia neanche un mese e mezzo prima, aveva smesso di vederla come la semplice sorellina di Ron, ma come una persona… come una donna – e che donna, si ritrovò a pensare. Da quasi un mese e mezzo la maggior parte dei suoi pensieri andava a lei, a quella piccola donna che non aveva esitato un solo istante a seguirlo e a sfidare dieci Mangiamorte solo per aiutarlo. E aveva rischiato anche lei la sua vita, per lui… ma non doveva accadere più. Lui doveva far sì che stesse bene, che fosse protetta, perché… Perché lui desiderava proteggerla, con tutte le sue forze. Perché voleva trovarla lì, a sorridergli, se fosse riuscito a sconfiggere l’Oscuro Signore. Voleva trovare tutti… Voleva che vivessero la loro vita e che morissero dopo aver realizzato i loro sogni… non così. Era per il loro bene che lui aveva deciso di allontanarsi. Forse avrebbero capito un giorno…

 

- Disturbo?- la voce di Ginny interruppe i cupi pensieri del ragazzo, seduto vicino il laghetto della Tana.

- Come hai fatto a trovarmi?-

- Beh, chiamalo intuito femminile, se vuoi. Questo era il mio posto preferito quando da piccola volevo pensare… e anche quando volevo stare un po’ da sola. La mia famiglia sa essere molto ficcanaso a volte, sai?-.

Harry ridacchiò.- Ehm… Come va con Dean?-

Ginny si finte affranta.- Oh, mi ha lasciato…- disse, con l’aria di un’eroina tragica.- No, scherzo. Non c’è mai stato niente, in realtà. Era solo per far arrabbiare il caro Ronnie. -.

 

E poi, l’unico che amo sei tu…

 

Harry inconsciamente tirò un sospiro si sollievo.  Da quando faceva simili pensieri su Ginny? “E’ fuori discussione… levatela dalla testa amico, la faresti solo soffrire…”

 

Rimasero un bel po’ in silenzio, l’una affianco all’altro, ad osservare i raggi del sole infrangersi sulla superficie liscia dello specchio d’acqua. Harry si sentiva bene, come se solo con la sua presenza, la ragazza fosse in grado di alleggerire il peso dei suoi pensieri. Era tutto diverso da quello che aveva provato per Cho… qui non c’erano stomaci sottosopra o gole secche… Solo un gran senso di pace. Sospirò sonoramente, senza accorgersene.

 

- Qualche problema, Harry?-

“Miliardi di problemi…” – No, non preoccuparti… mi dà solo un po’ fastidio la cicatrice, ecco tutto.-

- Beh, di questi tempi penso sia normale, dopotutto… no?- disse la ragazza cupa, voltandosi verso Harry.

Il ragazzo si ritrovò a specchiarsi nei grandi occhi di Ginny. Quegli occhi così dolci… gli stavano chiedendo tacitamente di fidarsi di lei. E lui non voleva altro che aprirle il suo cuore…

 

- Gin, io… ho ascoltato la profezia, sai?-.

- Ma… non era andata perduta?-

- Silente la conosceva. Me l’ha rivelata lui, la mattina dopo l’attacco…- si fermò per un attimo. Trasse un profondo sospiro e continuò.- Ginny, io… la profezia diceva che uno di noi… dovrà morire.- Lei lo guardò per un attimo stupita, poi la sua espressione si fece dolce. Non triste, non disgustata… dolce.

- Immagino che per te non sia stato facile, come non lo sia tuttora.- Socchiuse gli occhi, prendendo un lungo respiro prima di continuare. – Io posso solo immaginarlo però, non so cosa tu stia provando in questo momento. Ma vorrei capirlo, Harry. Vorrei aiutarti a sopportare quello che hai dentro… anche Ron ed Hermione vorrebbero…-.

Harry la interruppe.- Ti hanno mandato loro?-

Ginny fece un sorrisetto.- Beh, sì e no… si vede dalle loro facce che sono preoccupati per te! E’ già un miracolo se li saluti la mattina…- abbassò il viso quando sentì gli occhi verdi di Harry posarsi su di lei inquisitori. – Non mi hanno mandato loro a parlati, fidati! Lo farebbero loro, se non fossero così occupati a litigare tra di loro! Harry… non allontanarti da noi…-

- Io devo farlo… Se state con me rischierete sempre la vita… E io non voglio che qualcun altro si debba sacrificare per me… Di nuovo.

- Harry, non puoi decidere di allontanarci! Noi ti stiamo vicino perché ti vogliamo bene e faremmo tutto per te, ormai fai parte di noi! Tu stai semplicemente rifiutando di amare, per paura di soffrire!-.

- TU NON CAPISCI!- sbottò Harry alzando la voce, voltandosi a guardarla con gli occhi che mandavano saette.- Nessuno può capire! I miei sono morti, Sirius è morto! Hermione e Ron stavano per fare la stessa fine… e anche tu stavi per morire, te lo ricordi?! Tutto per quello stronzo di Voldemort! Tutti quelli che mi sono vicini sono in pericolo, lo capisci? Io devo stare da solo!- D’improvviso sentì due braccia delicate che si stringevano intorno ai suoi fianchi.

- Tu non sei solo, mettitelo in testa Harry! Hai un sacco di persone che ti vogliono bene, e che farebbero di tutto per te, che tu lo voglia o no… quindi smettila di incolparti di tutto…- gli disse Ginny dolcemente.

Lui le appoggiò la testa sulla spalla, inspirando il suo profumo.- Ginny… io potrei diventare un assassino.-

- Per me sarai sempre Harry, la meravigliosa persona che farebbe di tutto per le persone a cui tiene.- continuò Ginny con lo stesso tono dolce, accarezzandogli dolcemente i capelli corvini perennemente arruffati.

Harry diede finalmente sfogo a tutti i sentimenti negativi che lo attanagliavano dalla morte di Sirius. Calde lacrime sgorgarono piano dai suoi occhi verdi, bagnando leggermente la veste della ragazza. Per un po’ rimase in silenzio, ascoltando il battito regolare di Ginny, e finalmente si calmò. Si risedettero entrambi sull’erba, e Ginny fece appoggiare la testa del ragazzo sul suo grembo, continuando ad accarezzarla dolcemente.

- Silente… lui ha detto che io ho qualcosa che Voldemort non ha… qualcosa che mi servirà a sconfiggerlo.- disse dopo un po’ Harry, guardando un punto indefinito all’orizzonte.

- Silente ha ragione, Harry, quando dice che hai qualcosa che V-Voldemort non ha… tu hai il cuore, Harry. Sei pieno di sentimenti, pieno d’amore… ed è per questo che non puoi tagliarci fuori, non puoi chiuderti in te sesso… non puoi impedirti di amare, perché sennò diventeresti come lui, un mostro senza cuore.-

Harry non rispose. Si lasciò cullare dalle carezze della ragazza ancora per un po’, riflettendo sulle parole che gli aveva appena detto. Ginny aveva il potere di alleviare il suo dolore semplicemente col tocco di una mano. In quelle carezze poteva percepire chiaramente tutto l’ affetto della ragazza, non potendo fare a meno di sentirsi meglio. Che fosse quello l’ amore?

 

 

...Sometimes everything is wrong. Now it's time to sing along

When your day is night alone, (hold on, hold on)

If you feel like letting go, (hold on)

When you think you've had too much of this life, well hang on

 

'Cause everybody hurts. Take comfort in your friends

Everybody hurts. Don't throw your hand. Oh, no. Don't throw your hand

If you feel like you're alone, no, no, no, you are not alone...*

 

 

Non poteva crederci. Harry le aveva appena aperto il suo cuore. Non era andato da Ron o da Hermione, ma si era sfogato con lei, Ginny, la piccola della situazione. E lei… lei avrebbe fatto di tutto per poter alleviare il dolore che il ragazzo provava in quel momento. Harry gliel’aveva permesso. Si fidava di lei, e Ginny non poteva deluderlo. Doveva stargli vicino… dio, lo amava così tanto… avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui.

 

- Gin, tu… tu hai paura?- le chiese d’improvviso il moro, voltandosi a guardarla.

- Finchè so che ci sei tu accanto a me pronto a proteggermi, no.- gli rispose lei sinceramente, arrossendo un po’.

Gli occhi di Harry tornarono a fissare un punto imprecisato nel vuoto.- Io invece ho paura, sai Gin? Ho paura di non riuscire a fare tutto quello che ci si aspettano da me… ho paura di deludere tutti…-

- Tu non mi deluderai mai, Harry James Potter!- gli disse improvvisamente lei, intensamente.- Sii un po’ più sicuro di te, per Merlino!-

Harry si voltò sorpreso verso Ginny, che aveva un sorriso furbo stampato sulla faccia.- Ah, e così io non avrei fiducia in me stesso, eh? Questa me la paghi!- nonostante tutto, sul suo volto era comparso un sorriso e nei suoi occhi era scomparsa l’aria cupa degli ultimi giorni, sostituita da un guizzo divertito mentre prendeva la ragazza per i fianchi e cominciava a farle il solletico.

- No, basta… ti prego!- diceva lei tra le risa, ma Harry non la smise, anzi. La ragazza fece un movimento brusco e i due persero l’equilibrio, finendo l’uno sull’altra tra l’erba. Si guardarono negli occhi per un lungo istante, specchiadosi l’uno nello sguardo dell’altra.

 

Harry, inconsciamente, alzò la sua mano e la portò sul viso di lei… Dio, quanto era bella. Aveva i capelli rossi sparsi sul prato, gli occhi castani ridenti e le guance arrossate… e la bocca, era così invitante… quanto voleva baciarla…

 

“Avanti, Harry, baciami…” si ritrovò a pensare la rossa. Quando la mano di Harry si posò delicatamente sul suo viso, il cuore di Ginny perse un battito. Se possibile, si fece ancora più rossa dei suoi capelli, quando vide il viso di Harry farsi più vicino… Si fermò a pochi centimetri di distanza dalle sue labbra, - E se…- mormorò.

-Harry… pensa al presente.- gli rispose lei, azzerando la poca distanza che c’era tra le loro bocche.

 

 

 

 

Ormai avevano del tutto perso la cognizione del tempo. Erano lì sull’erba a baciarsi; sembrava come se non avessero fatto altro per una vita intera. Dopo quello che sembrò un tempo infinito, si staccarono a fatica, per carenza di ossigeno.

-Ginny, io…provò a dire il ragazzo, rosso di imbarazzo, ma la ragazza lo fermò.

- Shh… non dire niente, Harry. Va bene così, davvero.- gli rispose lei un po’ triste, accarezzandogli la guancia. – E’ stato un momento, tutto qua. Ci siamo lasciati trasportare dalla situa…- Ma non finì la frase, perché il ragazzo la baciò di nuovo.

 

Le labbra di Harry si muovevano dolci su quelle della ragazza. Ginny, inizialmente spiazzata da quel bacio, presto rispose con tutta sé stessa, mettendoci tutto l’amore che provava per il ragazzo.

 

- Ho bisogno di te, Gin. Non so quando l’ho capito, ma l’importante è che l’ho capito. Gin… io credo di amarti.- le disse dolcemente, quando si staccarono di nuovo.

- Harry James Potter… ALLA BUONORA!- gli rispose lei sorridendo. – E’ una vita che ti aspetto…-

Lo sguardo di Harry si fece improvvisamente serio.- Ginny… promettimi che sarai con me fino alla fine.-

Lei gli sorrise e gli allacciò le mani dietro la nuca.- Non fino alla fine, Harry.- gli sussurrò poi.- Per sempre.-

Harry si chinò a baciarla di nuovo.- Per sempre, allora.- le disse intensamente. Entrambi si sorrisero. Era tutto così perfetto… il tramonto, il lago, Ginny, Ron che correva come una furia verso di loro… Un momento. Ron?!

 

- POTTER! LEVA SUBITO LE MANI DI DOSSO A MIA SORELLA!!!-

 

 

 

 

Fine

 

Disclaimer: ovviamente, i personaggi di questa fic appartengono a quel gran genio della Rowling

 

* Everybody hurts, REM

   
 
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