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Autore: Laviestar    23/06/2019    1 recensioni
13 luglio 1789: La Coccinelle è pronta alla svolta che ha intrapreso insieme al suo popolo. Non si tratta di una ribellione, bensì di una rivoluzione.
(Questa fanfic partecipa al concorso degli Ambrogisti Anonimi #MiraculousAspassoNelTempo )
Genere: Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tikki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'avenir de mon peuple



13 luglio 1789
 

La corte di Versailles aveva le ore contate, la fine dell'Ancién Regime era alle porte, se lo sentiva, sarebbe stata questione di minuti, di ore o al massimo di giorni. Quella stessa mattina, quaranta dei cinquanta ingressi che permettevano di entrare all'interno della città di Parigi erano stati dati alle fiamme dal suo popolo. Il popolo era allo stremo delle forze, i Parigini avevano iniziato definitivamente a ribellarsi nonostante non avessero più un briciolo di forza all'interno del proprio corpo.

E lei, dove avrebbe trovato la forza per andare avanti in quella battaglia sanguinaria?

Lei era la portatrice del Miraculous della coccinella, e nonostante avesse servito per lungo tempo la famiglia reale insieme al suo allora fidato compagno, il suo carattere ottuso e determinato, alla fine di tutto, l'aveva portata li, tra la gente, a battersi per il popolo, per far si che il futuro della sua gente fosse migliore del presente che stavano vivendo. Il primo segno di un cambiamento lo aveva avvertito quando aveva abbandonato il suo ruolo da comandante delle Guardie Reali per diventare il comandante del reggimento delle Guardie Francesi di Parigi, e alla fine, la sua evoluzione si era conclusa abbandonando la Regina di Francia e tutto quel mondo legato alla nobiltà che in fondo non le era mai appartenuto.

La Coccinelle a quel punto strinse i pugni e sospirò, non poteva certo lasciarsi abbattere proprio in quel momento catartico, il popolo di Parigi sarebbe stato al primo posto, sempre, a qualunque costo. Mettere al primo posto gli altri anziché se stessa era una cosa scritta nel suo DNA da generazioni.

"Ogni portatrice ha la sua storia Ameliè" le aveva detto Tikki una volta "Ogni portatrice è unica, ma la cosa che ha sempre accomunato tutte è il fuoco che avete dentro, riuscite a mettere il bene degli altri al primo posto, sempre, a discapito del vostro" aveva poi concluso la sua kwami.

A discapito del vostro. Non c'era nulla di più vero in quelle parole. Nella vita, La Coccinelle, si era trovata a fare delle scelte che alle volte aveva trovato insostenibili, ma alla fine, era sopravvissuta a tutto, uscendone sempre a testa alta seppur martoriata dentro nell'anima.

Il pensiero volò subito a lui, Tulipe Noir, l'unico uomo che era stato in grado di smuovere in lei quel sentimento che veniva comunemente chiamato amore. Scosse la testa come a voler scacciare via il pensiero di lui. In quel momento, quel ragazzo, doveva essere l'ultimo dei suoi pensieri. Il pensiero di Flavien era l'unica cosa in grado di renderla insicura e impacciata in quella situazione; 

il ricordo di quell'amore l'aveva più volte portata a chiedersi se tutto ciò che aveva fatto dopo aver abbandonato la Regina, fosse stato giusto o sbagliato, ma non era riuscita a trovare una risposta e probabilmente non l'avrebbe mai trovata, sapeva solo che lei e Flavien durante quegli anni avevano condiviso momenti ed esperienze che si sarebbe portata nel cuore per il resto della sua vita, perché era troppa la vita che aveva messo dentro negli anni passati insieme. Nella storia, si diceva che i portatori dei Miraculous del gatto nero e della coccinella fossero due persone destinate ad essere fatte l'uno per l'altra, e probabilmente era stato così anche per loro, nonostante il loro essersi persi. Il fato e gli eventi storici di quell'epoca non avevano certo remato in loro favore.

Ameliè Dupain, era la prima di cinque sorelle, figlia di un panettiere parigino, che con costanza aveva inseguito il sogno di entrare a far parte delle Guardie Reali; una donna nelle guardie reali rispecchiava un concetto utopico per quell'epoca storica, ma Ameliè era sempre stata una giovane risoluta e ottusa e alla fine era riuscita nel suo intento. Durante quegli anni aveva conosciuto Flavien Leclerc, un giovane e favoloso spadaccino, proveniente da una delle più nobili famiglie francesi di quell'epoca. La vita da nobile a corte non faceva certamente per lui, troppe regole e bon ton da rispettare, lui si era sempre sentito come uno spirito libero che amava tirare di spada più di qualsiasi altra cosa, quindi nella sua testa, sin da bambino, si era fatta largo l'idea di entrare a far parte delle Guardie Reali, nonostante il padre avesse preferito sicuramente vederlo a corte circondato da damigelle. Un giorno durante i suoi allenamenti aveva conosciuto Ameliè, quella ragazza era davvero pessima con la spada e aveva spudoratamente riso di lei quando le aveva detto a cosa aspirava nella vita, ma Flavien dovette ammettere che nonostante fosse una frana, gli occhi azzurri della ragazza brillavano dalla determinazione, fu forse per quello che decise di aiutarla a perfezionarsi come spadaccina; Ameliè imparava in fretta e non si stancava mai neanche se messa sotto pressione, e lui in fondo, nonostante la presa in giro iniziale, l'aveva amata dal primo istante in cui l'aveva vista.

Era quindi merito suo se La Coccinelle era diventata un'abile soldatessa, era stato grazie a lui che aveva potuto dimostrare chi era alla nobiltà francese dell'epoca. Insieme erano diventati due comandanti delle Guardie Reali della regina di Francia, che donò ad entrambi due oggetti magici, chiamati Miraculous.

La Coccinelle e Tulipe Noir negli anni erano così diventati un duo in grado di fare faville, rispettato da chiunque, fino al giorno in cui, inaspettatamente, Ameliè non chiese alla regina un ruolo diverso, che le fu concesso, ma che finì però per abbandonare qualche anno dopo per  andare a schierarsi definitivamente dalla parte del popolo, perché Ameliè poteva si aver avuto un sogno, ma mai avrebbe abbandonato il suo retaggio e chi era sempre stata, e pur di rispettare le sue origini e combattere per ciò che era giusto, aveva abbandonando Flavien e l'amore che provava per lui, portandosi dietro l'unica amica fidata che non l'avrebbe mai tradita: Tikki.

 

14 luglio 1789

 

Il popolo quella mattina stava per attaccare l'Hotel des Invalides con l'obiettivo di procurarsi delle armi. Aveva dato indicazioni precise, dovevano fare razzia di fucili e di qualsiasi altra arma li avrebbe potuti aiutare a compiere la loro rivoluzione. Il giorno prima, La Coccinelle, aveva perso molti dei suoi uomini e la volontà sarebbe stata quella di non perderne altri.

"Ero sicuro di trovarti qui oggi"

Il 14 luglio 1776, a 12 anni lo aveva conosciuto proprio in quel posto in cui si stava schiarendo la mente prima della battaglia decisiva. Quella voce non la sentiva da più di un anno, eppure Ameliè doveva ammettere che quel suono dolce e gentile, non l'aveva mai dimenticato.

"F-Flavien"

Da allora erano passati 12 anni intensi, sofferti e vissuti.

"Non pensi mai di tornare sui tuoi passi?" Disse avvicinandosi a lei.

Fu in quel momento che Ameliè, pronunciando la famosa frase magica si trasformò in La Coccinelle, armata della sua inseparabile spada e del suo fidato yo-yo;  e lei era bella esattamente nel modo in cui Flavien la ricordava, con I lunghi capelli neri che cadevano in una cascata di onde sulle spalle e con quegli occhi azzurri che spiccavano ancora di più sotto alla maschera rossa. 

"No, io sono sempre stata un tutt'uno con la mia nazione, la difenderò a costo della vita Flavien"

Dare ascolto alle sue origini per Ameliè era venuto prima dell'amore, mentre Flavien, per quanto nobile fosse il suo spirito, non era riuscito ad andare totalmente contro il suo retaggio e suo padre.

"Perchè lo fate?La vostra è forse una ribellione?" Chiese Flavien

"No. È una rivoluzione!" Disse sorridendogli per poi sparire dalla sua vista lanciando il suo yoyo.

Il popolo di Parigi, per la presa della Bastiglia avrebbe avuto bisogno anche di lei.

***

Siccome sono una persona che non sa dire di no, ho accettato la velata richiesta che alcune di voi mi hanno fatto: cioè quella di partecipare a questo Contest. Ammetto di aver trovato complesso il tema, ma è sempre stato un modo come un altro per scrivere qualcosa che sta al di fuori della mia zona comfort e comunque vada sono contenta di aver preso in mano questo periodo storico che adoro. 

Lavie

   
 
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