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Autore: Quebec    27/06/2019    1 recensioni
Maur l'imperiale, è un ex avventuriero che si è ritirato nel villaggio GranoSalato, in cerca di tranquillità. Ma ben presto nuovi guai sorgono all'orizzonte... (Il villaggio non esiste nel gioco)
Genere: Avventura, Fantasy, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pioveva a dirotto quella notte. Le folgore squarciavano il cielo, illuminando a tratti il villaggio GranoSalato. I 47 abitanti che vivevano in casupole di legno, pietra e paglia erano tutti a ridosso del proprio focolare di casa per riscaldarsi. Il vento fischiava tra i rami, dondolando da una parte all'altra. La taverna QuattroFiori, era l'unico edificio più grande delle altre baracche. Aveva un ingresso spazioso, con tavoli ornati di patate, pomodori, porri ed altre pietanze. Il fuoco divampava nel camino dove un Bretone e guardiarossa bevevano vino economico e chiacchieravano. La locandiera, Jasmine Lonr, un'imperiale, spazzava il pietroso pavimento con la scopa. Vi erano altre tre stanze con letti, comodini, una scrivania e una sedia, che potevano essere affittati per 7 Septim a notte.

Maur era un'Imperiale silenzioso, di poche parole. Spesso se ne stava da solo ad arare il terreno di giorno, mentre di notte preferiva la compagnia della birra. Gli abitanti, almeno in parte, avevano intuito che fosse una sorta di avventuriero o soldato. Era diverso da loro. Le braccia erano piene di cicatrici, così anche il petto e la spalla. Sul labbro destro vi era una piccola cicatrice. Teneva sempre i capelli corti neri e il viso pulito. Indossava tuniche marroni, quasi spesso sporche di terra e un coltello d'ebano al fianco sinistro. Quel coltello aveva fatto capire agli abitanti chi fosse. Non era particolarmente possente, ma compensava il tutto con agilità e velocità. Era lì da 5 anni. Aveva comprato un pezzo di terreno da una vedova, il cui marito era stato divorato da un Troll. Così si era messo a seminare grano, pomodori, patate, porri e angurie. Vendeva tutto al mercato della Città Imperiale, raramente agli abitanti o alla locandiera.

Il villaggio GranoSalato era un paesotto agricolo. Ognuno dei 47 abitanti aveva un pezzo di terra. Il terreno fertile rendeva l'agricoltura redditizia. Molti alberi e grandi massi puntellavano il terreno smussato, e l'erba cresceva in ogni direzione. Però, si diceva che il sottosuolo fosse abitato da Goblin. Piccoli mostriciattoli che rapivano di notte le pecore di Siler Moven, un Elfo scuro. Ma erano solo supposizioni. Certamente le pecore scomparivano, ma poteva essere opera di chiunque. Il povero Siler Moven, ormai sempre più paranoico e ansioso, chiese aiuto a Maur persuandendolo con una fruttuosa ricompensa, ma egli rifiutò pure di rispondergli. Allora Siler Moven cercò di ingaggiare dei fuorilegge che lo aiutassero con questo problema, ma il risultato fu pessimo. L'elfo scuro fu picchiato quasi a morte e derubato di tutti i suoi 892 Septim. Senza un septim in tasca, Siler Moven era sul lastrico. Decise di vendere le sue pecore, ma prima che potesse trovare un acquirente, Maur gli fece visita. "Ti aiuterò." non disse nient'altro. Ancor prima che Siler Moven riuscisse ad articolare qualche parole, Maur l'imperiale, era già partito con l'armatura, una spada e uno scudo; tutto rigorosamente d'ebano. Non ci volle molto prima che tornasse al villaggio. Gli abitanti avevano saputo del coraggio e dell'altruismo di Maur, ma non conoscendolo bene, non si esposero più di tanto. Maur tornò con tutti i Septim che i fuorilegge avevano rubato a Siler Moven e glieli restituì. L'elfo Scuro, cercò di dargli 300 Septim come pagamento per il suo coraggio, ma Maur se ne andò ancor prima che Siler Moven glieli porgesse. Il mattino dopo l'elfo scuro ritornò con i septim, ma Maur non lo degnò nemmeno di uno sguardo. Così fu per una settimana, finché Siler Moven glieli lasciò sul barile dove Maur si fermava spesso per abbevverarsi quando lavorava la terra. Quei septim ritornarono nuovamente nella casa di Siler Moven ed egli, non insistetté più.

Dopo quel fatto, Maur si comportò come se nulla fosse successo. Ignorava la gente. Ignorava i buongiorno. Ignorava il rispetto che gli abitanti nutrivano per lui. Ignorava tutto, tranne le sue piante. Le pecore però, cominciarono a sparire nuovamente, ma Maur quella sera, vide con i suoi occhi chi era il colpevole. Un Nords con una tunica nera e un capuccio in testa. Egli lanciò un incantesimo contro una pecora e la face sparire, lasciando sul posto una nube bluastra che si disperdeva in aria. Allora Maur si  riarmò e lo seguì. Non appena entrò nel suo nascondiglio, si rese conto che era un Negromante. Viveva in una caverna che scendeva sempre più in profondità. Un tempo era una miniera. Vi erano attrezzi lasciati sul posto e qualche crollo che ostacolava diversi passaggi. Il Negromante si accorse di Maur, e invocò quattro furfanti e due non-morti. Maur li eliminò senza fatica. Quando toccò al Negromante, costuì implorò pietà, ma la sua testa rotolò accanto all'altare di pietra dove compiva i suoi diaboloci esperimenti. I teschi delle pecore ornavano una cassapanca, insieme a quattro pozioni, che Maur non conosceva, e sette gemme dell'anima, tra cui tre nere. Saccheggiò quello che poté, e tornò al villaggio GranoSalato. Nessuno seppe nulla di questa storia, tranne Siler Moven. Egli sapeva che l'aveva aiutato, poiché le sue pecore mai più scomparvero. 

4 mesi dopo, un gruppo di banditi fece capolinea al villaggio "In questi tempi oscuri, vi serve la protezione da ogni sorta di calamità." Disse il capo bandito con un occhio bianco e una barba marrone scuro. Era un Nords. Nel suo seguito vi erano Imperiali, orchi e Nords. Gli abitanti sapevano chi era costui; Novik Il Bandito. Un bandito che saccheggiava villaggi e derubava le carovane dirette alla Città Imperiale. Dietro quelle parole, si celava un avidità smisurata. Il pagamento che aveva richiesto era 300 Septim ogni sei lune. L'anziano del villaggio, un vecchio guardiarossa dall'aspetto minuto e ringrizzito, cercò di trattare educatamente Novik il Bandito, ma quello che ebbe fu un bel pugno in faccia. Maur non si mosse. Attese e osservò. Tutti gli occhi degli abitanti terrorizzati erano puntati su di lui, ma egli non disse e non fece niente. Novik il Bandito lo scrutò da capo a piede. Poi sogghignando, strappò una torcia dalla mano di un suo uomo e la lanciò sul tetto di paglia della casa di Siler Moven. Certamente, l'elfo scuro non era un soggetto molto fortunato. Rimase lì, finché la casupola non prese fuoco e il tetto crollato su di essa. "Questa è ciò che può capitarvi se non ci pagate la protezione. Qualsiasi malintenzionati può bruciarvi la casa. Che questo via sia di lezione." Poi lasciò il villaggio, mentre il suo seguito rideva a crepapelle. Silver Moven pianse come un bambino. Gli abitanti cercarono di consolarlo, ma senza successo. Allora Maur l'imperiale, prese 560 Septim dalla sua cassa che teneva nascosta sotto il pavimento della sua casa, e glieli portò a Jasmine. "Comprate i materiali per costruire una nuova casa all'elfo scuro." Poi voltò le spalle a Jasmine incredula, tornò a casa, si riarmò e andò verso l'accampamento di Novik Il Bandito. Del gruppo di fuorilegge rimasero solo cadaveri mangiucchiati da ratti, lupi e Troll, mentre la testa di Novik Il Bandito fu impalata su una lancia e messa alla fine di un dirupo, in modo tale da essere vista anche da lontano. Di Maur però, non vi era più nessuna traccia.


Grazie per aver dedicato il vostro tempo al mio racconto!


 
   
 
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