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Autore: Azothic    30/06/2019    0 recensioni
Sora Miura, un'esorcista in erba partito per un viaggio di lavoro, si trova inspiegabilmente a cadere dal cielo, più precisamente, a schiantarsi nella famosa città dei templi: Kyoto.
Stabilitosi nella storica prefettura per continuare il suo lavoro, decide di rimanere lì a studiare gli spiriti ed accrescere le sue abilità, perseguitato da una serie di sfortunati e fortunati incidenti di natura spiritica si ritroverà circondato di nuove conoscenze.
Genere: Azione, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Non poteva filare tutto liscio, ovviamente non poteva. Le prime tre ore di ritardo avrebbe potuto capirle, si sarebbe perfino scusato al posto della ragazza, ma passati altri venti minuti non poté far a meno di iniziare a preoccuparsi. L'esorcista non era una persona incline al panico, anzi, prendeva anche le situazioni più precarie con lunga veduta, il problema iniziava a porsi quando si parlava di spiriti, se ci sono loro di mezzo non importa quanto tu possa essere coraggioso o attento: un loro schiocco di dita e ti potrebbe succedere di tutto.
Ovviamente non tutti gli spiriti sono così pericolosi, pochi lo sono a tal punto da essere temuti, come nel caso dei vampiri, ma lo spirito che aveva deciso di affliggere Natsumi era completamente imprevedibile, condizionare la sfortuna altrui è qualcosa di difficile anche solo da capire per noi umani: potresti venir sfiorato da un rametto come potresti essere schiacciato da un sasso rotolante, un fattore talmente casuale che potrebbe costare la vita di molti o di nessuno.
 
In una situazione del genere non si sarebbe dovuto muovere dal tempio, aspettando con tutta tranquillità il cliente, ma se le ricordava bene le parole della ragazza: "Se dovessi vedere qualcun'altro morire per colpa mia...non credo che reggerei il colpo ". 
 
L'esorcista aveva dovuto studiare per diventare quello che era ora, se parliamo di imprevisti, però, lo si poteva considerare un novellino. Una riflessione di ben cinque minuti lo colse, e prima che se ne potessere rendere conto, ecco che ne passarono altri cinque.
La tensione iniziava decollare, la situazione in cui si trovava poteva finire soltanto in due modi: nel primo caso qualcuno ci avrebbe rimesso la pelle, lasciando a Natsumi una quarta moneta e a Sora l'amaro in bocca; nel secondo caso, invece, la ragazza non era potuta, semplicemente, venire all'incontro, e tutte le preoccupazioni dell'esorcista sarebbero inutili così come il protocollo dice.
 
<< Dannazione Sora usa il cervello, pensa a cosa potrebbe essere successo >>
 
Da quando si era svegliato ed era andato in città non aveva sentito nulla di tragico dai notiziari, non che ci avrebbe prestato attenzione, ma un incendio o un terremoto non passano di certo inosservati. Un altro dubbio lo colse, e questa volta, era un suo stesso ragionamento a ritorcersi contro di lui: "potresti venir sfiorato da un rametto come potresti essere schiacciato da un sasso rotolante", anche secondo questa ipotesi si stava o preoccupando per niente o faceva bene a pensare che quelcuno potesse morire.
 
Velocemente si alzò da terra, rifiutandosi anche solo di dare un'occhiata all'orologio.
 
Panico.
 
<< Ok ok, ora mi metto il cappotto e poi vado >>
 
Rientrò velocemente nel tempio ed indossò l'indumento nero, che tra le sue molte funzioni aveva quello di essere perfetto per un funerale.
 
<< Non è ora di fare il pessimista Sora, vai >>
 
Aveva iniziato a parlare da solo.
 
Non si era mai sentito tanto in ansia.
 
Velocemente si sistemò le maniche del soprabito nero e si girò verso l'entrata del tempio, ne spalancò velocemente la porta ed iniziò a correre.
 
<< Sora! >>
 
Un urlo, Natsumi.
 
L'esorcista si fermò giusto prima di prenderla in pieno, e a giudicare dalla posizione della ragazza, sarebbero entrambi rotolati giù per un bel po' di scalini se non si fosse fermato.
 
<< N-natsumi? >>
 
Fece qualche passo indietro, rosso in volto tanto quanto i suoi capelli.
 
<< Scusa se ho fatto tardi, un osservatore ha chiesto di me ed ho dovuto attenderlo per un colloquio. Sono in ritardo? >>
 
A quella domanda Sora si sentì morire, osservando l'orologio con la coda dell'occhio.
 
Ben tre ore di ritardo.
 
<< Macché...hai solo sfiorato di qualche...minuto >>
 
<< Oh, per fortuna! >>
 
Sospirò la giovane, portandosi la mano al petto.
<< Ho interotto qualcosa di importa?Sembra tu stia andando ad un funerale con quel...coso >>
 
Rise.
 
<< Si, al tuo >>
 
Rispose. Secco.
 
<< C-come hai detto? >>
 
<< Nulla, nulla >>
 
Le sorrise l'esorcista, prima di girarsi e prendere un profondo respiro sufficiente a soffocare le imprecazioni più colorite che gli venissero in mente.
 
<< Da questa parte, prego >>
 
Ora era lui quello in ritardo.
 
Entrò nel tempio insieme alla ragazza e si diresse verso la valigia, aprendola e tirandone fuori delle candele ed un incensiere.
 
<< Natsumi, spogliati >>
 
<< Come? >>
 
<< Ho detto che devi spogliarti, copriti con questa >>
 
Con il volto ancora immerso nella valigia prese velocemente il lenzuolo con la mano destra, per poi, lanciarlo verso la ragazza.
 
<< D-dove dovrei mettere le mie cose? >>
 
Imbarazzo.
 
<< Dove vuoi, l'importante è che ti spogli >>
 
<< Parli così a tutte le ragazze? >>
 
<< Solo quando sono perseguitate da uno spirito. Dovresti proprio vedere come aprono le gambe quando glielo chiedo >>
 
<< Pervertito >>
 
Concluse.
 
Con il poco materiale a sua disposizione si dovette arrangiare, ricorrendo ad una lontana imitazione del rituale vero e proprio. Gli bastò passare velocemente vicino al focolare per fare in modo che questo tornasse a bruciare, stessa cosa per le candele poste intorno ad esso. L'incensiere, in ceramica e composto da una superficie a conca sostenuta da quattro piccole gambe, venne piazzato poco davanti al focolare: su di esso, in appositi fori, piazzò dei senkoh, più semplicemente, dei bastoncini formati da una forte miscela di fragranze al fine di comporre un vero e proprio incenso.
 
<< Come va con la parte dei vestiti? >>
 
<< H-ho finito! >>
 
La ragazza si girò timidamente verso di lui, stringendo il lenzuolo attorno a se.
 
<< Perfetto >>
 
Abbassò lo sguardo e si chinò sulle gambe, passando una mano poca sopra le bacchette d'incenso ed accendendole.
 
<< Ma come... >>
 
La ragazza osservò la scena. Rimase incredula.
 
<< Non c'è tempo Natsumi, davvero >>
 
<< Svelta, inginocchiata davanti l'incensiere e tra le candele >>
 
<< E...questo odore? >>
 
<< Bergamotto, Canfora e Pepe Nero. Un incenso della protezione, se qualcosa dovesse andare storto ti proteggerà finché può >>
 
<< Capito >>
 
Dopo aver soddisfatto la sua curiosità si inginocchiò, stando attenta a rispettare i comandi dell'uomo.
 
<< Hai preso un portafortuna come ti avevo detto? >>
 
<< Si, è nella mia borsa >>
 
L'esorcista si avvicinò alla borsa della ragazza ed iniziò a frugare con la mano al suo interno, sbuffando più di qualche volta.
 
<< Ehy!Fa piano con le mie cose! >>
 
<< Non c'è tempo. Non sono io quello ad essere in ritardo >>
 
Dopo qualche minuto passato a frugare nella borsa finalmente ne tirò fuori un Onamori, un portafortuna comune in giappone, famoso anche per la protezione che può offrire dagli spiriti.
 
Si avvicinò alla ragazza e allungò la mano verso di lei, poggiando nella sua mano l'amuleto rosso.
 
<< Chiudi gli occhi e stringilo con forza, chiaro? >>
 
<< Chiaro. >>
 
<< Le monete? >>
 
<< Sempre nella borsa Sora, Dannazione! >>
 
<< Avresti potuto dirlo! >>
 
La situazione iniziava a scaldarsi, frutto dell'ansia di entrambi.
 
Ormai stava facendo avanti e indietro in quella stanza, inutile dire che ci mise qualche minuto anche a trovare le monete: una per una.
Meglio specificare che ci mise qualche minuto, con la scusa della borsa disordinata, anche per controllare il telefono della ragazza: nulla di troppo rilevante, vari messaggi di persone preoccupate.
 
Finita la sua ricerca trovò quattro monete.
 
<< Ora capisco il motivo del colloquio >>
 
Scosse la testa ed evitò di pensarci, mettendosi a gambe incrociate dietro al focolare e, quindi, all'incensiere davanti la ragazza.
 
Tutto era pronto, il rituale poteva iniziare.
 
<< Natsumi, dopo aver bruciato le monete non si può tornare indietro. Non sappiamo come agirà la spirito e non è detto che io ti possa aiutare nel caso succedesse qualcosa, sei pronta? >>
 
Silenzio.
 
<< Si >>
 
Rispose decisa, cogliendo di sorpresa l'esorcista.
 
<< Perfetto, possiamo iniziare. Chiudi gli occhi e stringi l'amuleto nelle mani, pensa a tutto ciò di brutto che ti è capitato >>
 
Aspettò che la ragazza fosse in posizione e poi prese un profondo respiro anche lui, gettando la prima moneta nel focolare.
 
Basto qualche secondo e lo spirito iniziò a manifestarsi: la luce smise di entrare nel tempio, lasciando le candele ad illuminarlo; il focolare ebbe un'improvvisa vampata e il colore della sua fiamma cambiò in un vivido blu; Il fumo emesso dagli incensieri, anziché espandersi per l'edificio, ci concentrò intorno alla ragazza, rendendone impossibile la visione a Sora.
 
<< Raccontagli della tua sfortuna, Natsumi >>
 
Le sussurrò l'esorcista, mentre osservava il fuoco davanti a se sfiorargli il viso.
 
<< C-casa mia è bruciata, da quel che dice la polizia è sta combustione spontanea...non mi fido di loro. La mia famiglia è morta tra le fiamme...sono l'unica sopravvissuta >>
 
Non sapeva parlare ad una divinità, come biasimarla?
 
Sora gettò una seconda moneta nel focolare.
 
<< L-la ragazza a cui facevo da sostituta è morta...investita da un auto... >>
 
<< Digli come si chiamava >>
 
<< I-il suo nome era Natsuki Hashimoto... >>
 
Natsumi deglutì, aveva la gola attanagliata dalla pressione.
 
Sora gettò la terza monete nel focolare.
 
<< L-la mia migliore amica è finita in ospedale. è stata attaccata da...q-qualcosa >>
 
Ed ecco la quarta moneta, ora si spiegava tutto.
 
Sora tirò un sospiro di sollievo: nessun morto. Gettò anche l'ultima moneta nel focolare, e poi, si alzò in piedi.
 
<< Yatagarasu. Io, l'esorcista Sora Miura, riporto a te ciò che hai donato a questa ragazza, ed in cambio, ti invoco >>
 
L'esorcista esaltò con il tono l'ultima parte della frase, e dopo un'improvvisa vampata di fuoco, che lo costrinse ad indietreggiare, apparve il corvo.
 
La figura dello spirito era così maestosa e luminosa che neanche Sora riusceva ad osservarla, costretto a coprirsi gli occhi con il braccio. Il volatile sacro sembrava avesse portato con se il sole prima di scendere tra di loro, i mortali, e dopo un momento di quiete, gracchiò più e più volte: emettendo dei suoi tanto dolorosi da ascoltare quanto potenti.
 
La fiamma blu del focolare si spense improvvisamente, rilasciando una nube di fumo che, al contatto con l'incenso, lo face sparire da intorno alla ragazza. Cattivo presagio.
 
Prima che Sora potesse fare qualche il corvo sbatté improvvisamente le ali, e con una spinta, si infilò nella pocca della ragazza: passandole attraverso le labbra ed i denti grazie al suo corpo intangibile.
 
 Natsumi spalancò improvvisamente gli occhi, alzando lentamente il volto. Le pupille della ragazza divennero piccole a tal punto da risultare due puntini nella grande sclera. Velocemente la scoleretta iniziò a dimenarsi, cadendo impotente con la schiena contro il pavimento, agitando più che poteva gli arti: come un insetto appena calpestato. Teneva tutti i muscoli in tensione, e muoveva le articolazioni come se avesse tutte le ossa rotte: il dolore che stava provando era disumano.
 
<< Natsumi! >>
 
Urlò l'esorcista, avanzando lentamente  e con il braccio a nascondergli l'orribile vista del corpo contorto della ragazza.
 
<< Anche tu sei fortunata, nessuno nasce maledetto!Avrai anche perso la tua famiglia,  ma le persone a cui sei stata affidata tengono a te!Da poco hai realizzato qualcosa di cui pochi possono vantarsi, sei diventata famosa grazie al tuo talento e non grazie ai tuoi soldi, la sfortuna o la fortuna non c'entra nulla. Nascere sfortunati è impossibile! >>
 
Niente da fare, la ragazza continuava a contorcersi.
 
Gli occhi colmi di lacrime, la pupilla tremolante, stava soffocando.
 
<< La fortuna o la sfortuna non possono influenzare il tuo talento!Sei stata notata per quello e sono sicuro anche Natsuki sarebbe fiera di te!Hai preso egregiamente il suo posto nella squadra, ma questo non vuol dire che l'hai rimpiazzata! >>
 
Una scintilla uscì dal focolare, finendo sulla scarpa dell'esorcista. Una barlume di speranza.
 
<< Prova a pensare a chi non ha un posto dove andare, a chi non ha amici o a chi non ha un motivo per vivere. Tu hai tutta la vita davanti!Le persone intorno a te ti vogliono bene!E anche se non le conosco...posso confermarlo io stesso, sei una ragazza incredibilmente a modo e, devo ammetterlo, la fama che hai te la meriti! >>
 
Il tono della voce sempre più alto. 
 
La fiamma nel focolare ebbe un'improvvisa vampata.
 
<< Tu non puoi portare sfortuna a quelli che hai intorno!Per loro sei come un portafortuna!Altrimenti come ti spiegheresti tutti quei loro bei messaggi?Credi non li abbia visti mentre sbirciavo nella tua borsa?Sono sicuro che anche tu ci hai dato un'occhiata, ma nel modo sbagliato! >>
 
La luce del corvo iniziò ad essere meno intensa, ad affievolorsi. 
 
Era il momento.
 
<< Quella che tu chiami sfortuna noi la chiamiamo debolezza, e la fortuna invece talento!Natsumi Ikeda, tu sei e sarai sempre un portafortuna per le persone che hai attorno a te!Non importa cosa accada! >>
 
L'esorcista si tolse improvvisamente il braccio da davanti gli occhi e scattò vicino la ragazza, afferrò il corvo saldamente nella mano e lo spinse con violenza giù per la gola di Natsumi, per poi, affrettarsi a chiuderle la bocca.
 
Quiete.
 
<< Tu non sei un corvo. Non hai bisogno di un corvo. Non hai mai desiderato veramente un corvo. >>
 
Si inginocchiò vicino a lei e le poggiò l'omamori sulla fronte.
 
Quiete.
 
<< Riposa. >>
 
La ragazza smise di dimenarsi, le sue ossa e i suoi muscoli si rilassarono: tornando morbidi sul lenzuolo bianco sotto di lei. L'esorcista alzò lo sguardo verso lo spiraglio nel tetto e notò la luce tornare ad entrare naturalmente nel tempio, tirò un sospiro di sollievo.
 
<< Oh santo cielo...mai più... >>
 
Si sentì le gambe tremare, e dopo qualche secondo, cadde senza forze vicino a lei.
 
<< Sora... >>
 
<< Non parlare, mi ringrazierai dopo. >>
 
Si privò della visione del corpo spoglio della ragazza e si limitò a coprirla con il lenzuolo.
 
Quiete.
 
<<  Mi hai quasi fatto sentire una brava persona. >>
 
<< ...? >>
 
<< Troppa verità...per i miei standard >>
 
La ragazza sorrise.
 
Lui ricambiò.
   
 
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