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Autore: Haley_V    06/07/2019    1 recensioni
Le faceva male vederla così. Sapeva che Alex fosse abituata a prendere il peso del mondo sulle spalle, lo sapevano tutti. E sapeva che quel peso derivava principalmente da lei. Per questo sapeva che non avere i suoi ricordi era qualcosa di positivo, dopotutto. Egoisticamente era orribile, faceva schifo e la faceva sentire sul costante punto di soffocare, ma forse per il suo bene era stata la scelta giusta.
Anche se alla fine era tornata a ricordare. Per salvare lei.
Perchè insieme potevano superare qualunque cosa.
Genere: Angst, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alex Danvers, Eliza Danvers, Kara Danvers
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Successe tutto molto in fretta. Le sembrò di essere a casa in pochi minuti. 
Con Midvale aveva sempre avuto un rapporto conflittuale. Ma quella casa, era un porto sicuro. La loro camera da letto, i biscotti di Eliza, il telescopio di Kenny sul terrazzo. Alex.
La testa le girava. Il salone sembrava volersi capovolgere, e lei con lui. Barcollò, sentì il tonfo del suo corpo sul divano, poi di nuovo buio. La voce della sua madre adottiva, un'eco ovattato.
Al suo risveglio, rimase sorpresa di scoprire che non era un sogno. Era davvero a Midvale, ed era davvero Eliza che le stava accarezzando i capelli.

"Hey, ragazza."
"Mmh."
Non riuscì a fare di meglio.

"Non ti sforzare a parlare, se non ce la fai. Lo sai che i raggi solari ci mettono un po' ad agire. Soprattutto per come... insomma, dagli tempo."

Lo poteva vedere, lo sguardo di Eliza. Era sempre stata una madre forte, con spalle abbastanza larghe da reggere tutti. Mai una volta l'aveva vista davvero piangere. Ma in quel momento, se non si fosse sentita così stanca, avrebbe voluto abbracciarla e pregarla di farlo.

"Mi dispiace"
Eliza le Sorrise. "Per cosa, tesoro?"

Voleva dirle che si sentiva in colpa per averla fatta preoccupare, per non averle detto quasi nulla della situazione al DEO, per aver messo Alex in pericolo - di nuovo -, per essere un peso. Ma le forze le vennero meno, di nuovo. Così, si limitò ad un'alzata di spalle e a girare lo sguardo dall'altra parte.

Quasi come se le leggesse nel pensiero, Eliza sospirò, le sorrise di nuovo, e le diede un bacio sulla fronte. "Sono contenta che tu stia bene. Mi hai fatto davvero preoccupare, stavolta."
Kara strinse gli occhi, lasciando cadere un paio di lacrime. Eliza la strinse a se. "Va tutto bene."
Non andava tutto bene, ma per ora poteva andare.


è come se una parte di me fosse la fuori, a vagare per il mondo da sola, e io non potessi proteggerla. 
 
 Alex non aveva proferito parola da quando erano tornate dal bosco; si era seduta in un angolo della stanza, ed era rimasta in silenzio. Ma quando sua madre alzò lo sguardo verso di lei, fu impossibile nasconderle che stesse piangendo. I pugni chiusi sulle ginocchia, le braccia tese, lo sguardo basso.

Accarezzò di nuovo Kara, e si alzò per andare verso di lei.
Conosceva bene il carattere di sua figlia. Sapeva che aveva imparato a prendersi il carico del mondo sulle spalle, esattamente come faceva lei. E sapeva anche che buona parte di quel lato di lei, era colpa sua. E adesso, il suo compito di madre era alleggerirle il carico, per una volta.

"Hey."
Nessuna risposta.

"Kara sta meglio, ora." Sorrise. "I raggi solari stanno facendo il loro lavoro, dobbiamo solo darle il tempo di assorbirli." Alex non rispose. Sospirò. "Non è colpa tua, Alex. Voglio che tu lo sappia.

Non posso proteggerla

"Lo so che pensi di avere il peso del mondo sulle spalle, e probabilmente è colpa mia, ma non è così amore mio. Non devi prenderti tutto il carico. Oggi Kara è quasi morta, perchè una persona cattiva voleva che morisse. Non perchè tu non abbia fatto il possibile per evitarlo. E credimi, non c'era molto che tu potessi fare."

"... Potevo proteggerla."
Lo sentiva comunque. Quel peso. Era lì, presente, massiccio, aumentava ogni giorno di più. Più si ripeteva di non portarselo dietro, più credeva di meritarsi una vita più leggera, più quel peso tornava a ricordarle che non aveva scampo, e all'improvviso sentiva di cadere sempre più in basso.

L'immagine di sua sorella priva di vita nel mezzo di un bosco non l'avrebbe abbandonata tanto presto. Probabilmente non sarebbe più andata via. E tutto quello a cui riusciva a pensare era che non era lì per lei, che era arrivata troppo tardi, che non aveva fatto niente per salvarla.  E vederla lì, stesa sul divano del soggiorno, paradossalmente la faceva sentire peggio. Sapeva che sua madre non la incolpasse, ma in qualche modo, rimaneva seduta dritta, nell'angolo della stanza, quasi in attesa di quel rimprovero che era abituata a sentirsi dire dall'età di 14 anni.

Ma dalla bocca di sua madre non uscì alcun rimprovero; le sorrideva, quel sorriso comprensivo di una madre che ti deve asciugare le lacrime, quello sguardo a cui pensava in continuazione, quando si sentiva sola.

"Non potevi, tesoro. Hai fatto una scelta, per proteggerla. Cosa avresti potuto fare? Se quella copia ha sconfitto lei, Dio solo sa cosa avrebbe potuto fare a te. E tu non hai l'abilità di guarire assorbendo la luce solare."
Eliza prese ad accarezzare sua figlia con la stessa dolcezza che aveva riservato a Kara; forse anche un po' di più. Alex sentì ogni secondo di quel tocco, su e giù per il braccio teso. E cedette. Occhi chiusi, stretti, testa bassa, ci provò a soffocare il rumore dei singhiozzi, ma servì a poco.

"Alex?"

Come se l'avesse sentita, la voce flebile di Kara spezzò il suo pianto in un secondo. Alzò lo sguardo di scatto, fin troppo abituata  a reagire a quel richiamo; si girò verso sua sorella, ancora stesa sul divano, giusto per assicurarsi di non averlo sognato. Si girò di nuovo verso sua madre, che con l'ennesimo sorriso e un cenno, le diede la spinta che le serviva per alzarsi da lì.

Si avviò quasi a tentoni verso il divano; quel metro scarso parevano miglia e miglia. Aveva molta paura di guardarla negli occhi. Aveva paura di vederla ancora distesa nel bosco.


Avrebbe voluto essere quella forte, come lo era sempre. La sorela maggiore. Dirle: "Hey, va tutto bene, sono qui." 
Ma stavolta non ci riuscì.

Kara però stava meglio per davvero; i raggi solari, o qualsiasi magia avesse riportato indietro la sua sorellina, avevano fatto effetto, e adesso sembrava essere in perfetta salute, come se non le fosse successo niente. Al momento, era Alex quella stravolta.

"Hey." Kara le sorrise. "Vorrei alzarmi da questo divano, ma sento lo sguardo di Eliza da qui." L'aveva sentita. Sapeva come stesse. E avrebbe voluto portare via quel dolore a tutti i costi, per quanto stesse male quanto lei.

Alex indugiava. Le parve di vivere un flashback; l'insicurezza, i piedi indecisi, lo sguardo puntato altrove, tranne che su di lei. Come ogni volta che dovevano affrontare qualcosa di brutto.

Kara fece una smorfia. Le faceva male vederla così. Sapeva che Alex fosse abituata a prendere il peso del mondo sulle spalle, lo sapevano tutti. E sapeva che in parte fosse colpa sua. Per questo probabilmente non avere i suoi ricordi era qualcosa di positivo, dopotutto. Egoisticamente era orribile, faceva schifo e la faceva sentire sul costante punto di soffocare, ma forse per il suo bene era stata la scelta giusta.
Anche se alla fine era tornata a ricordare. Per salvare lei.
Perchè insieme potevano superare qualunque cosa.

"Te l'ho sempre detto di avere fiducia in me. Vedi che alla fine torno sempre?" Ridacchiò.

Ci provò. Voleva che ridesse anche lei.
Ti prego Alex, sorridi. Ti prego, ridiamone insieme e dimentichiamo anche questo.

Sentirla piangere fece più male dei pugni della Red daughter
.
Scattò in piedi - Elisa non ebbe più di tanto da obbiettare - e la strinse a sè. E sentì la sua presa, in ricambio. Alex lasciò andare tutto, pianse tra le sue braccia per un tempo interminabile.

"Mi dispiace." Sussurrò Kara, con voce rotta. "Non voglio che tu ti senta così per colpa mia. Ma sto bene, sono qui Alex, sono viva, lo sono per merito tuo."
Era convinta che fosse stata Alex a salvarla. E non solo perchè le aveva dato l'erba da cui assorbire l'energia, no. Perchè l'aveva sentita. Era tornata per lei.

"Ti voglio bene, Alex. Ti voglio tanto bene."
La stringeva e lo ripeteva, ad ogni cenno e ad ogni singhiozzo.

"Non è colpa tua. Mi hai protetta. Mi hai sempre protetta. Non è colpa tua."
Dopo un po', finì tutto come ogni volta. Loro due sedute su un divano. Vicine, quasi nel timore che una delle due scivolasse dalla presa dell'altra. Non c'era cibo questa volta, e sapevano che di lì a poco avrebbero dovuto decidere una strategia da adottare, ma in quel momento, potevano respirare.

"Comunque lo so."
Kara alzò lo sguardo verso di lei. "Di cosa parli?"
"La fede. Ho sempre avuto fede in te. Anche quando non ricordavo chi fossi davvero. Non penso che questo-" disse, agitando le mani attorno a entrambe, "si possa spezzare così facilmente. Siamo indissolubilmente legate."
Kara le sorrise. "Alle sorelle Danvers. Sono tutti avvisati."
Finalmente Alex rise di gusto.



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Credo che questa sia la mia prima OS su Supergirl. Ho dato una veloce occhiata alla sezione qui sopra, e penso di dare un po' di diversità dedicando un po' di parole al rapporto tra le sorelle Danvers. Amo quello che c'è tra di loro, Alex in particolare è il mio personaggio preferito, e penso si meritassero questo piccolo missing moment. Perchè la quarta stagione è stata una tortura, soprattutto aspettare che lei recuperasse i ricordi della sorella. E la scena nel bosco l'avrò vista in loop almeno venti volte. 
Anyway.
Spero vi piaccia, se si lasciate un commentino e fatemi sapere la vostra :)

Haley xx
 
 
  
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