“Ti odio.”

“Lo so.”

“Sei un partner abusivo.”

“Lo dici sempre.”

“Lo dico sempre perché è vero.”

“Però sei ancora qui.”

“Sono troppo stupido e ti amo.”

“Ti amo anche io romanticone. Vieni qui per piacere?” Sirius non poteva resistere alle richieste di Remus, specie quando offriva un abbraccio. Si avvicinò e lasciò che l’altro lo avvolgesse, affondandogli il viso nel collo.

“Non voglio…” lamentò, cantilenando.

“Lo so, Paddy, ma lo sai che è necessario.”

“Lo odio…” Remus gli baciò i capelli, e gli carezzò il collo.

“Non te ne accorgerai nemmeno.”

“Questo lo dici tu. Sono estremamente sensibile.” Rispose Sirius, contrariato, ma non abbastanza da separarsi dalla pelle di Remus. Iniziò a baciarlo.

“Sirius, non mi corromperai.” Black sbuffò.

“Valeva la pena provarci.”

“Se ci riprovi dopo magari cambia il risultato.” Remus non poté fare a meno di ridere, dicendolo.

“Sarò quasi morto per il trauma, dopo.” Rispose, melodrammatico come sempre, Black.

“Dai, lo sai che è più facile se ti trasformi in Padfoot.” Gli disse dopo poco Remus.

“Come se fosse meno traumatico e meno doloroso. Che poi è tutta colpa sua se devo farlo!”

“Se vuoi girare per i boschi, lo sai che è necessario.”

“Fa schifo questa cosa.”

“Lo so. Ma puoi sempre non farla e non venire con me nel bosco.”

“NO! No, no, e ancora no. Dai, mi trasformo, fallo.”

Non aspettò nemmeno un secondo, e Remus si ritrovò un grosso cane nero, uno strano incrocio di schnauzer e pastore, in braccio.
“Uff, Paddy, pesi!” gli disse, appoggiandolo delicatamente sul letto. Poi, dal comodino prese una scatola, con su scritto “Rabisin” e ne estrasse la siringa che aveva preparato poc’anzi.

“Dai Padfoot, adesso facciamo una punturina…”

Un guaito più tardi, Remus si trovò di nuovo le braccia occupate da Sirius, che lo tirò sul letto e nascose il viso nel collo. “Dai che non è stato così male.”

“È stato peggio. Ma perché devo farlo?”

“Perché andiamo all’estero e non voglio che ti trovino senza l’antirabbica, mica possiamo farci arrestare per così poco.” Remus si scostò appena, mettendo due dita sotto il mento di Padfoot e sollevando il viso. Lo baciò e Black si sciolse.

“Sei un baro.”

“Mi ami anche per questo.”

“Sì, sono un idiota infatti.”

“Almeno sei vaccinato.”

La risata di Lupin fu soffocata dal cuscino che Black gli lanciò in testa, ma durò parecchi secondi.