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Autore: Random1377    01/09/2003    6 recensioni
Siamo nell'anno 2021. Da cinque anni non c'è stato l'attacco di un solo angelo. E il personale della Nerv comincia a chiedersi se ce ne sarà mai un altro. Questa è la traduzione dall'inglese di una fanfic davvero molto buona, leggetela, mi raccomando.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Chain of Command

Tradotto dall'inglese da Sypher per il sito EFP col permesso dell'autore

Disclaimer: Neon genesis evangelion è proprietà dello studio GAINAX, non mia. Se dovessero richiederlo, rimuoverò questa storia dal Web. Grazie

Catena del comando.
Parte prima

Riavvio, 2021
di Random 1377

Daniel green si sentiva fortunato. Era il suo primo sbarco in quattro mesi, e il bar che aveva scelto era pieno di bellissime donne.
-Quale sarà?- pensò, ridendo, mentre guardava la stanza ancora una volta.

Era lì da due ore, (odiava affrettare questo tipo di cose), e finora era riuscito a scambiarsi occhiate con una biondina, un'alta bruna e una rossa di media statura.

-Ahhh, amo la varietà- si disse.

I suoi compagni avevano preferito cercare qualche bar più ... come dire, sordido a Tokyo-3, preferendo un approccio più facile, sapevano che lì ne avrebbero trovati... ma Daniel si vantava di essere un conoscitore, e qualsiasi donna ordinaria non sarebbe andata bene.

I suoi occhi si spalancarono quando una giovane donna in una maglia sbracciata bianca e una gonna di media lunghezza entrò nel bar, accompagnata da un uomo che Daniel pensò avere la sua stessa età. L'uomo era vestito in una giacca nera e pantaloni che puzzavano di militare.

"Oh, cavolo," Daniel mormorò quando i due si avviarono verso il bar, "Penso che abbiamo una vincitrice."

Li guardò parlare con il barista per un momento, cercando di decidere se fossero assieme o no. L'uomo le stava molto vicino al fianco, indicando che lo erano ...
ma il modo in cui non si toccavano e la mancanza di sorrisi tra i due indicavano che non lo erano.

L'uomo sussurrò qualcosa nell'orecchio della ragazza, quindi si mosse verso il bagno quando lei annuì.

Daniel ghignò, decidendo che fosse un buon momento.

"Posso offrirti da bere?" chiese casualmente avvicinandosi alla ragazza. Lei girò la testa e il cuore di Daniel mancò un battito - Cavolo! Questi occhi sono fantastici! - pensò, -Assolutamente, ho fatto la scelta giusta! -

"Non ho sete, grazie..." rispose la ragazza, girando di nuovo la faccia verso il barista, che stava scrivendo qualcosa in un pezzo di carta.

"Bhè ... e che ne dici di una cena?" Continuo pressando Daniel, determinato a non essere affondato dopo un solo colpo.

"Quest'uomo ti sta infastidendo?" disse una voce al lato di Daniel.

La ragazza scosse distrattamente la testa mentre Daniel si girò, trovando il suo compagno in piedi meno di mezzo metro dietro di lui. "No," disse la ragazza tranquillamente, "ma grazie per il tuo interessamento."

L'uomo si rilassò e si inchinò, (anche se diffidente, pensò Daniel), quindi si andò a mettere dall'altro fianco della ragazza.

"Quindi, per la cena?" Daniel chiese dopo un momento -Decisamente, non sono insieme- pensò, -forse colleghi... ma questo è tutto-

La ragazza prese il pezzo di carta che il barista le diede, ringraziandolo nella sua calma, quasi inaudibile voce, quindi si girò verso di lui: "Sono spiacente, ma i miei programmi non me lo permettono," disse gentilmente, "ma grazie per l'invito."

Con sua grande sorpresa, gli fece un inchino. "Io... ehm.. sì certo... quando vuole" disse mentre lei si rialzava

"Se mi vuole scusare," Disse lei, "Devo andare adesso. Mister Aida."

Il suo compagno annuì, "Sì comandante". Quando gli occhi di Daniel si spalancarono per la sorpresa, l'uomo di nome Aida lo toccò sulla spalla "Continua a provare ragazzo... lei è moolto fuori dalla tua portata..."

Daniel annuì semplicemente, mentre i due facevano la loro uscita.

*****

"Non dovreste essere cosi gentile comandante," disse Kensuke mentre uscivano dal bar, "la prossima volta, dica al ragazzo di andarsene ..."

Il Comandante in capo della NERV si girò "Non c'è niente di male nella gentilezza, Mister Aida," replicò, "e comunque... forse avrei dovuto accettare la sua offerta"

"N-Non puoi dire sul serio!" disse Kensuke, fermandosi, quindi correndo avanti per raggiungere lei che aveva continuato a camminare.

"Sono umana, Mister Aida", replicò calma, "nonostante quello che il capitano Souryu crede."

"Bhè si..." disse arrossendo leggermente, "ma ... un marinaio in un bar?!? Potrebbe fare meglio di cosi!"

Lo considerò per un momento... "Anche lui è umano", disse infine, "non puoi giudicare una persona dal suo lavoro o dal suo aspetto esteriore"

Kensuke sospiro..."D'accordo ... ma ... c'è una ragione del perche' gli stereotipi esistono - e quella dei marinai rozzi e donnaioli tende ad essere vera.. Mi creda, ho speso metà della mia infanzia attorno alle navi..."

"Forse," ammise, "ma non c'è modo di saperlo senza prima parlargli non trovi?"

Fece spallucce "Si ricordi solo che le persone non sono sempre cioè che sembrano," disse, con il tono indicante che era stanco di questa conversazione.

"Sei iperprotettivo con me..", disse lei calma.

Arrossì. "E' il mio lavoro esserlo Comandante."

Lei annuì, ma non disse niente.

"Proviamo al posto che ha suggerito", disse Kensuke, scrollando la testa per togliersi l'immagine del comandante e del marinaio in un abbraccio appassionato, "forse lo troveremo là"

"Si," lei replico.. "forse..."


Shinji Ikari prese una gran sorsata dalla bottiglia nella sua mano. "Quindi," disse, continuando la sua storia, "quel coso prese il mio EVA dalla testa e iniziò a spararci questo grande artiglio di energia contro."

Le tre ragazze che erano nello stesso suo tavolino tirarono il fiato all'unisono, i loro occhi erano spalancati "e poi??" chiese una di loro "cosa hai fatto per andartene?"

"Andarmene?" rise... la sua voce era sarcastica... "non potevo pensare di andarmene... potevo sentirlo - come se stesse premendo sulla mia testa e...." tagliò corto. "questa bottiglia è vuota" osservò, il suo tono indicava che non poteva capire come mai fosse successo ...

"La prossima la pago io..."

"Kensuke," Shinji disse allegro, "felice di vederti! Che ...." si interruppe quando il suo vecchio amico si fece da parte. "Comandante..." disse, chinando leggermente la testa, "questo è l'ultimo posto in cui mi aspetterei di trovarla."

"Tristemente," replicò lei, "è il primo posto in cui avrei dovuto cercare te, Ikari..."

"Forse non avrebbe dovuto cercare..." rispose lui cupamente.

"Non mi parli in questo modo quando sei sobrio Shinji..." osservò lei, "sei sempre cortese e gentile". inclinò la testa di lato, "Sono questi i tuoi veri sentimenti verso di me... o questi altri qua?"

"Mi dispiace...", disse sommessamente, "conosci i miei sentimenti verso di te... Rei..."

"E tu conosci i miei," disse calma, "quindi dovresti sapere che vederti in questo stato mi fa male..."

Arrossì, "si bhè... forse dovresti-"

"Tua madre mi ha chiesto di cercarti," disse Rei, tagliando corto gentilmente, prima che lui iniziasse a urlare, "mi ha detto che non ti vede da una settimana, è preoccupata"

Si mise una mano in faccia... "Ragazze, potreste scusarci?" disse, notando le occhiate sorprese delle altre ragazze quando guardavano verso Rei. Assentirono e si alzarono, forzando dei sorrisi e bisbigliando frasi come "ci vediamo presto..."

"Siediti," disse Shinji, indicando una delle sedie che le ragazze avevano lasciato libere.

"No," rispose Rei, "per favore, vieni con noi..."

"Shinji," disse Kensuke, rompendo il suo silenzio, "Asuka tornerà dal centro in Germania domani, Misato vuole andarle incontro con l'aereo." Mise una mano sulla spalla del suo amico, "Certamente sarebbe carino se fossi lì con noi..."

Shinji chiuse gli occhi, combattendo la girandola di emozioni che il nome di quella ragazza evocò.

* "ti aspetterò sempre..." *

* "lo so... io ti amo..." *

" Non penso che vorrà vedermi" disse piano, "Noi .. non penso sarebbe una buona idea."

"Ti prego Shinji .." Rei disse dolcemente, "fallo per me."

Rise sommessamente, "Non giochi pulito, Comandante..." disse, alzandosi e tirando fuori un pò di soldi. Appoggiandoli sul tavolo disse, "Ci sarò...."

"Ti daremo un passaggio a casa," disse Kensuke, quando Shinji non fece una mossa per muoversi, "andiamo.."

Shinji sospirò, -Forse non avrei dovuto pensare che avrebbe funzionato, - pensò triste, -forse prenderò una bottiglia nella mattina -

Il pensiero di incontrare la rossa quando era sobrio gli diede i brividi - specialmente dopo l'ultima conversazione che avevano avuto.

"Chiamerò tua madre, e le dirò che stiamo arrivando," disse Rei, "e grazie, Shinji...."

Annuì: "Lo sai che non potrei mai dire di no a te," rispose mentre lei tirava fuori il suo cellulare.

Un sorriso debole apparve sul suo viso. "Solo quella volta..." sospirò....

"Si ..." disse lui, evitando i suoi occhi, "eccetto quella..."

Mentre camminavano verso la macchina, Rei compose il numero della madre adottiva di Shinji

"Maggiore, l'abbiamo trovato..." disse. Dopo aver ascoltato per un istante, sorrise debolmente, "Ancora non penso che sarebbe appropriato... ma ci proverò..."

"Sta ancora provando a farti dire il suo nome?" Shinji disse con un ghigno mentre Rei interrompeva la comunicazione

"Lei è più vecchia di me," rispose la ragazza dai capelli blu, "e merita rispetto..."

Shinji rise, aprendo la portiera della macchina e invitandola ad entrare. " Dubito che Misato si preoccupi del rispetto, " disse lui "sono sicuro che è troppo occupata con il lavoro e con Reiko"

"Tua sorella è ... precoce..." osservò Rei, entrando nella macchina, "Non so se questi tratti arrivino dalla madre o dal padre"

Shinji si accigliò, Rei era sua sorella - molto di più del modo in cui Reiko lo era... ma la ragazza dagli occhi rossi rifiutava di accettare questo fatto.

L'aveva fatto per circa sei interessanti anni ...

"Bhè..." disse lui, "anche papà E' precoce a suo modo."

Il silenzio scese, mentre Kensuke accendeva la macchina e si dirigeva verso la residenza dei Kaji.

- Mi chiedo perfino se vorrà parlarmi  ... - Pensò Shinji, con la sua mente che si riempiva di immagini della Second Children.

Sospirò e chiuse gli occhi... addormentandosi prima che la macchina avesse fatto tre isolati.

*****

Asuka Soryou Langley guardava fuori dal finestrino dell'aeroplano in atterraggio, e sospirò, appoggiandosi la testa tra le mani.

"Forse avrei dovuto rimanere in Germania," disse lei, "di sicuro sarebbe stato più facile."

Il Comandante non l'avrebbe permesso comunque. Nonostante odiasse la ragazza dai capelli blu, aveva comunque imparato a rispettare la forza di quest'ultima... e la sua volontà a non tollerare l'insubordinazione.

Ghignò, pensando all'evento che (almeno per lei) aveva mostrato i veri colori di Rei. Erano passate due settimane da quando era stata nominata Comandante, e Toji Suzuhara la stava infastidendo, in qualcosa che Asuka non riusciva nemmeno a ricordare...

"Andiamo ... Comandante," disse lui... "dacci un comando o qualcosa ... non starai mica pensando di sedere qua con le mani incrociate come faceva Ikari, vero?"

Rei lo considerò in silenzio per un momento, poi annuì e disse all'ufficiale della sicurezza al suo fianco. "Prendete in custodia il pilota Suzuhara e detenetelo fino a nuovo ordine" istruì l'uomo... "è insubordinato."

Non c'erano più stati altri scherzi o commenti fuori dall'ordinario sul fatto che fosse al comando.

Accomodandosi meglio sulla sedia Asuka chiuse gli occhi. "Sei ancora una bambola..." disse sottovoce, "forse Ikari non tira più i tuoi fili, ma sei ancora solo un pupazzo..."

Appena l'aereo atterrò e parcheggiò, iniziò a pensare a chi fosse in comando realmente ... Non Fuyutsuki... il vecchio secondo in comando si era ritirato, seguendo Ikari e la SEELE.
E neanche un vecchio membro della SEELE... a meno che qualcuno di loro fosse sopravvissuto all'azione coperta di Kaji per liberare il mondo dalla loro influenza...

"Siamo arrivati Capitano..." annunciò una voce, entrando nei suoi pensieri, "ci sono alcuni visitatori alla fine della rampa che la attendono."

"Grazie," disse Asuka, alzandosi in piedi.

Scendendo dalla rampa, vide Kensuke, Misato e Hikari che la aspettavano sulla pista.

"Il Comandante manda i suoi saluti," disse Misato formalmente, "e si dispiace di non essere potuta venire per il tuo ritorno", si inchinò. "Come stai, Capitano?"

"Sono ancora incavolata con te per avermi preso Kaji", disse Asuka lasciando la borsa, "ma a parte questo sono Ok"

"Sono passati cinque anni..." rispose la donna dai capelli purpurei, "dovresti lasciarti questa storia alle spalle."

La rossa si scrollò, "Un giorno.... forse..." Si lasciò andare a un gran ghigno e getto le braccia attorno alla sua guardiana, "Come sta? E tua figlia?"

Misato rise, "Sta bene, doveva lavorare oggi ma manda i suoi saluti. Per Reiko, sta aspettando in macchina con Toji."

Asuka rise mentre lasciava la donna. "Che gioia dev'essere stata per lui ... l'ha ordinato il comandante?"

"Veramente.." disse Hikari facendo un passo avanti "si è offerto volontario. Ha detto che ti avrebbe potuta vedere in qualsiasi momento durante il lavoro, e che questo sarebbe stato abbastanza per lui"

"Wow!" disse Asuka, "l'avaro degli avari che fa il magnanimo! Si è ghiacciato l'inferno mentre ero via?"

Hikari sorrise, abbracciando la sua amica e baciandola gentilmente su una guancia... Mentre si ritraeva sussurrò dolcemente "c'è Shinji qui."

Asuka si tese, guardandosi intorno nuovamente...

"Hey..." disse Shinji, uscendo dall'ombra di Kensuke, "è bello rived-"

"NON un'altra parola!" Interruppe Asuka, facendolo saltare "Potete scusarci un attimo? Abbiamo ... delle cose da discutere..."

Misato acconsentì, "Parleremo dopo" promise, "andiamo ragazzi, si torna al lavoro"

Mentre se ne andarono, Asuka squadrò il Third Children.

Quando si furono allontanati, lui distolse lo sguardo... "Asuka..." disse piano "non so cosa dire... io..."

"Questo è tutto quello che hai da dire?" disse lei quando si interruppe... "Solo 'Iò ? Nient'altro? Niente che vuoi dire sugli ultimi due anni?"

"Solo che mi dispiace.," disse timidamente, "non pensavo mi volessi più parlare... dopo quello che era successo .... "

"Non sono io quella che ha dormito con qualcun'altro!" si ritirò, incrociando le braccia al petto, "se non ricordo male, sei stato TU"

Shinji arrossì, "lo so..." disse miseramente, "non so a cosa stavo pensando... Io-"

"Sei un codardo!!" scoppiò, avvicinandosi a lui, le sue mani che si allungavano sui fianchi chiudendosi a pugno "Lo so a cosa stavi pensando! Stavi pensando 'Oh, sono cosi spaventato dal mio impegno ... in questo modo non dovrò preoccuparmene' "

La sua mascella cascò "I-Io non so cosa intendi..." balbettò lui

"Si lo sai" disse lei incavolata, "pensavi che sarei stata cosi incavolata che avrei rotto... bhè sai una cosa?" improvvisamente lo schiaffeggiò "io SONO incavolata! Sono incavolata come poche! Ma non sono come te Shinji... io non scappo quando le cose diventano difficili!"

Lui la fissò, tenendosi la guancia in silenzio

Infine, lei sbuffò esasperata... "Ascolta..." disse, e aggiunse, parlando lentamente. "Te lo renderò molto chiaro, Third Children... non ti libererai di me cosi facilmente. capito? Non mi interessa se sei spaventato... non mi interessa se pensi che non riusciremo a farlo funzionare... cavolo, non mi interessa nemmeno se tu ti sei finalmente svegliato e l'hai fatto con REI ! Ma non ti lascerò senza combattere."

Lo raggiunse e lo prese tra le braccia, lasciando cadere la testa sulla sua spalla "Ho detto che ti avrei aspettato per sempre, no?" sussurrò... "Pensi che stessi mentendo? Pensi forse che ti lascerei semplicemente andare dopo che ci ho messo quattro anni a dirti che mi interessi?"

"N-no..." sussurrò, con lacrime che iniziavano a scendere dalle guance, "Dio, Asuka... sono cosi dispiaciuto..."

"Devi esserlo," replicò, stringendolo ancora più forte, "dovresti essere più dispiaciuto di quanto lo sei mai stato in tutta la tua vita... ma non pensare neanche per un secondo che ti permetterò di distruggere ciò che abbiamo - neanche per idea."

Lui annuì contro la sua spalla.

Lei mormorò... "Stupido..." disse piano, "sembra che voi tutti siete caduti a pezzi mentre me ne andavo via"...

"Scusa" mormorò lui... "è solo che è accaduto tutto in una volta e Io-"

"Non voglio sentire .... " interruppe lei " tutto ciò che voglio è andare a casa. quindi andiamo."

"C-Con m-me??" balbettò lui incredulo.

"Non stavi ascoltando?" chiese lei, scuotendo la testa... "Come diavolo posso fartelo capire?"

Lui aprì la bocca, per ammettere che non lo sapeva, ma lei lo porto in un lungo, appassionato bacio prima che potesse parlare.

"Mmmm..." mormorò quando lo lasciò, lasciando la sua testa sulla spalla di lui... "Sei mesi di separazione sono tanto tempo Shinji..." lo baciò ancora, più a lungo questa volta... "Portami a casa" disse dolcemente, raggiungendo la mano di lui con la sua, "puoi finire di... scusarti lì."

Lui chiuse i suoi occhi, prendendo un respiro profondo "Ok" disse piano, pensando che lei era l'unica donna in tutto il pianeta che poteva far suonare la parola "scusarsi" così sexy. E che lui era l'uomo più fortunato nel pianeta... perche' lei era ancora sua.

Mentre andavano verso la macchina, la mente di Asuka era in fibrillazione - Devo parlare all'allieva modello - pensava - deve sapere cosa ho scoperto in Germania... riguardo agli angeli rimanenti... - Guardò verso il suo amore, sospirando dolcemente mentre apriva il baule per metterci la sua valigia.. - non rompere ancora il mio cuore amore... - pensò.. -ho detto che ti aspetterò per sempre... non farmene pentire ... -

Quando tornarono all'appartamento che era diventato loro quando Misato aveva sposato Kaji, Shinji le mostrò esattamente quanto fosse stato dispiaciuto per quello che aveva fatto... e nella quiete della sera, la fiducia di Asuka in lui era stata teneramente ripristinata...

Continua.

 

Omake

Cosa FAI con un marinaio sbronzo?

"Hey, posso prenderti da bere?" chiese il marinaio, arrivando al bar, guardando la ragazza dai capelli blu compiaciuto.

"Non ne ho l'età" rispose la ragazza

Il marinaio ghignò di un sorriso ubriaco ... " Per me va bene - se c'è erba nel campo, allora gioca! - Di che segno sei? "

"Non ne ho uno," rispose la ragazza, "sono stata progettata geneticamente e non ho un segno astrologico."

"Wow! E' una figata!" rispose il marinaio, guardandosi in giro per il compagno della ragazza, un uomo con occhiali scuri e barba... "Hey, perche' non ce ne andiamo da questo posto per andare in un qualche posticino più intimo?"

Lo riguardò per un momento "Non penso sarebbe molto silenzioso, dato che sei ubriaco e finora mi hai urlato nell'orecchio tre volte."

Il marinaio sorrise, tirando fuori la sua frase migliore, "Belle scarpe... vuoi scopare?"

"No, grazie," la ragazza rispose calma.

"E' ora di andare, Rei," il compagno della ragazza disse, apparendo (apparentemente dal nulla) al fianco del marinaio.

"Si Comandante," la ragazza replicò sommessamente.

"Hei amico," disse allegro il marinaio, buttandogli un braccio sulle spalle, "che ne dici di dividerla con me?"

TL'uomo sorrise, "Sarebbe saggio da parte tua spostare la mano," continuò piano, "e non penso che la signorina Ayanami sarebbe interessata qualunque cosa tu volessi farle."

"Non c'è bisogno di essere egoisti," bofonchiò l'uomo.

L'uomo sospirò, "Rei… aspetta in macchina. Ho bisogno di parlare per un attimo con il nostro giovane amico qui."

"Si Comandante," rispose la ragazza.

"Hey!" disse il marinaio, " E' ora di vedercela fra noi, giusto?"

"Oh si," rispose l'uomo, sorridendo debolmente e portando il marinaio verso il retro del bar, "è sicuramente ora di scambiare due parole..."

Il mattino dopo, il proprietario del bar Little Okinawa era scioccato, al ritrovarsi uno svenuto e totalmente nudo marinaio che era stato buttato senza troppe cerimonie dentro il suo frigo per la carne.

Non che cose come queste non fossero mai accadute (era un bar infimo, dopo tutto), ma mai prima d'ora la persona era stata rasata, tenuta per le braccia su uncini per la carne e con la scritta "Chester" tatuata su tutto il petto...


Note dell'autore: l'idea iniziale per questa storia era l'omake, - la morale è 'Non provarci con Rei mentre il comandante è nel bagno...' ^_^ Più pensavo all'idea, piu l'ìidea cambiava. E' passata da una semplice e piccola fic umoristica da "e se Rei fosse il comandante" a "E se Rei fosse il comandante E Shinji fosse ubriaco", a... bhè ... avete capito ^^. Perche' l'ho ambientata sei anni nel futuro? No, non per il potenziale lemon! :D Volevo dare valide ragioni per il motivo per cui Kensuke si trova nella Sezione Due, per Rei che era il comandante, per Shinji che era più donnaiolo , per Misato e Kaji che erano sposati ecc, e ho pensato che tutto questo avrebbe richiesto tempo. Ma, e gli angeli chiederete? Rilassatevi ... scriverò nel prox capitolo ^_^

Grazie a Ryoma per una pre-lettura e per aver fatto alcuni buoni suggerimenti. (l'analogia del campo nell'omake era sua :P) [NDT: che tra l'altro io non ho capito e ci ho messo quelle 3 ore a tradurre... mah.. ^^]

I Feedback sono i benvenuti a random1377@yahoo.com (NDT: ricordando che è una traduzione, e quindi l'autore parla inglese)

  
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