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Autore: Helly_    15/07/2019    0 recensioni
Seguito di 'Shadows' (se non lo avete ancora letto, correte!). IT'S A DENSI STORY!
'Una volta sola, apre lentamente la busta e inizia a leggere la lettera che ha tra le mani. L’ordinata calligrafia che si presenta davanti ai suoi occhi la fa sorridere. A volte l’aspetto esteriore può davvero ingannare. Sospira accarezzando i fogli che la riportano indietro di qualche mese e alza lo sguardo verso l’ingresso del loro ufficio. Le sembra quasi di vederlo entrare: la sacca su una spalla, jeans strappati e la solita aria trasandata.'
Tratto dal cap. I
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kensi Blye, Marty Deeks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Ok, quindi abbiamo questo gruppo di trafficanti di droga su cui hanno indagato a Washington che non si sa come è riuscito a tornare in Messico”, inizia Callen picchiettando le dita contro la sua scrivania. 
“Sì, il capo è Victor Vicente, un esponente già ricercato da anni per terrorismo ma non è mai stato preso…Eric che altro sappiamo?”
“Non molto altro Sam, Abby ci ha passato tutto quello che avevano loro a riguardo…”
“Sì ma per quanto riguarda la missione in Messico?”
“Non abbiamo nulla, non ci hanno mandato niente. Penso ci diranno tutto appena arrivano”, Nell parla osservando la reazione di Kensi. Sa perfettamente che il fatto che ancora non gli abbiano comunicato nulla è presagio di qualcosa di brutto. Se non riuscissero a trovare Deeks o se, ancora peggio, lo trovassero morto non è sicura di come potrebbe reagire la sua amica. Kensi tiene molto a lui, nonostante non abbia fatto nulla per trattenerlo qui. Semplicemente la paura di legarsi a qualcuno la soffocava a tal punto da farle credere di stare meglio da sola. Ma lei era diventata una persona completamente diversa da quando Deeks si era unito a loro. Nell non ne ha la certezza ma potrebbe scommetterci il suo lavoro che Hetty ha tenuto d’occhio il detective per molti anni prima di aggiungerlo alla squadra. E non l’ha scelto solo per le sue abilità, ma anche per il carattere, complementare a Kensi. L’unica persona che è riuscita ad abbattere giorno dopo giorno, con la sua costanza e il suo umorismo, i muri della donna. 
L’analista si deve trattenere dal singhiozzare nervosamente: adora Deeks e non può nemmeno pensare di perderlo. Sembra un clichè, ma per lei il mondo è un posto migliore sapendo che lui esiste, anche se lavora dall’altra parte del Paese. 
La ragazza si sposta verso il piccolo divano nell’angolo della stanza, ha bisogno di rimanere da sola per un pò, raccogliere le idee per poter essere calma per affrontare quello che verrà 
Nelle ore successive, l’unica cosa che si sente è il ticchettio della penna di Sam contro un blocco per appunti, per il resto si respira un’aria pensante e nervosa. Nell nota due cose che la fanno rizzare più dritta sullo sgabello: Callen che continua a mandare occhiate confuse tra Sam e Kensi e quest’ultima che fissa incessantemente la foto di Vincent.


 
Le ore si trascinano lentamente fino a quando il silenzio dell’ufficio viene spezzato da una serie di passi affrettati. I cinque colleghi si girano per vedere Gibbs seguito a breve distanza da Tony DiNozzo, Abby e una donna dallo sguardo serio. Callen si avvicina immediatamente al piccolo gruppetto abbracciando con trasporto Gibbs. 
“Che piacere vedervi ragazzi!”, Tony stringe con vigore le loro mani, “Vi presento Ziva David, il nostro agente di collegamento con il Mossad.”
La donna mantiene una posa composta e piuttosto fredda mentre li saluta, ma il suo sguardo è gentile. Kensi non può fare a meno di pensare alle differenze con il loro ex agente di collegamento, probabilmente non avrebbe ancora smesso di parlare. Si riscuote dai suoi pensieri quando sente Tony e Ziva discutere dei canali radio. 
“Stai zitto, Tony! Non ne posso più!”, abbaia la donna mandandogli uno sguardo di fuoco.
“Non fateci caso!”, interviene Gibbs alzando gli occhi al cielo, “Tony non la lascia mai in pace. DiNozzo!”, gli tira uno scappellotto che lo fa zittire immediatamente. Kensi vede Ziva sollevare di nascosto gli angoli della bocca, “Ti sta bene Tony, dacci tregua!”
“Forza ragazzi, non abbiamo tempo da perdere! Abby Shuto, che piacere!”, Hetty compare alle loro spalle sorridendo gentilmente alla donna vestita in maniera eccentrica ancora appoggiata al braccio del suo capo. “Eric, Nell, vi prego di fare accomodare la nostra ospite in sala operativa con voi”
“Bene, se voi siete pronti, noi partiremmo immediatamente. Dobbiamo sbarcare a Guadalajara, dopo di che ci sposteremo a Tepic, dove vivevano McGee e Deeks.”
“Andiamo Gibbs, ma devi spiegarci tutto.”

Essere agenti federali ha i suoi vantaggi, soprattutto quando non hai bisogno di seguire file immense e aspettare tempi infiniti prima di poter prendere un aereo. 
Kensi si mantiene sempre qualche passo indietro rispetto agli altri. La sofferenza di non vedere lì Deeks e la conseguente consapevolezza della realtà dei fatti la lasciano intontita. 
Con la coda dell’occhio vede Tony camminare a qualche metro da lei. Gli sorride cercando da nascondere i suoi sentimenti, ma evidentemente non le riesce piuttosto bene perché subito dopo l’uomo le poggia una mano sulla spalla, “Mi dispiace, Kensi… Non so con esattezza cosa sia successo tra voi, ma so per certo che la possibilità di perdere un partner può essere difficile da affrontare…”. Lei finge un altro sorriso alzando il mento, “Quindi con chi era partito Deeks?”
“McGee…”
“Tony…secondo te….?”
“Non lo so Kensi, lo spero davvero…”, l’uomo la interrompe prima che lei possa completare la domanda. La segue all’interno dell’aereo e si siede accanto a Ziva davanti ad uno stretto tavolino. Kensi, invece, si accomoda vicino a Callen poggiando la fronte contro il finestrino. 
Non appena sono in volo, Gibbs apre il fascicolo relativo all’operazione in Messico e spiega loro per filo e per segno quello che è successo. La giovane agente ascolta tutto in silenzio; la sua mente lavora ad una velocità inquietante seguendo due strade parallele: ragiona sulla missione e ricorda il suo partner. 
“L’ultima volta che li abbiamo sentiti, ci avevano comunicato che erano riusciti ad avvicinarsi ai nostri obiettivi, ma non avevano alcun dubbio che le loro coperture non fossero bruciate. Il giorno successivo hanno saltato le chiamate di controllo… Solitamente non lascio trascorrere così tanto tempo prima di mettermi all’erta, ma essendo un’operazione piuttosto delicata, ho pensato che forse avevano trovato un modo per avvicinarsi al gruppo e non potessero mettersi in contatto con noi… Evidentemente ho sbagliato…”, Gibbs si gratta nervosamente la nuca. Tony lo guarda con gli occhi spalancati, non è un comportamento tipico del suo capo ammettere un errore. Questo vuol significare, senza dubbio, che è preoccupato. L’agente scambia un’occhiata veloce con la sua partner indicandole l’altra giovane donna. Sta fissando il fascicolo, ma i suoi occhi sono velati come se non fosse veramente lì con loro. 
“Forza Gibbs, vediamo come poter risolvere questa situazione!”, Sam gli da una pacca sulla spalla cercando di fargli coraggio. 
“Qualche idea?”, l’agente senior alza il capo velocemente sentendo la domanda. 
“Prendo caffè per tutti, poi vi dico quello che penso.”
I ragazzi si alzano quasi contemporaneamente per sgranchirsi le gambe mentre Kensi si allontana lentamente fingendo di stiracchiarsi. Ha bisogno di rimanere un pò da sola con i suoi pensieri. C’è questo pessimo presentimento che non la abbandona dal momento in cui ha aperto il fascicolo di Vicente. L’uomo le ricorda qualcuno ma non riesce a capire chi.
Si chiude in bagno e per la prima volta da tanto tempo concede alla sua mente di andare alla deriva. Piange silenziosamente seduta sul piccolo water dell’aereo stringendosi le braccia intorno al corpo. Non riesce a capire cosa ci sia in lei che non va, ma da quando Deeks è andato via, tutto è andato a rotoli. 
Ha fatto coppia con Nell, adora Nell ma ancora non riesce ad abituarsi ad avere un altro partner; inoltre, Eric senza Nell è praticamente privato di un arto, quindi in missione hanno avuto tutti serie difficoltà. 
Lei, poi, si è rinchiusa sempre di più in se stessa: a lavoro si comporta come sempre, con i suoi colleghi anche, ma le uscite dopo il lavoro sono diminuite drasticamente, ma soprattutto non ha conosciuto più nessuno, non ha avuto alcun interesse a conoscere un altro uomo. E come ciliegina sulla torta, Grace non ha mai smesso di chiederle dove sia finito Marty e perché non ci sia più. Nonostante Kensi abbia tentato ogni volta di spiegarle la situazione, la bambina non si è mai arresa: si sente legata al padre in una maniera che la donna non credeva possibile. E vedere questo legame la fa riflettere: che diritto aveva di allontanare un padre da sua figlia? Perché, a conti fatti, se lei avesse insistito di più lui sarebbe rimasto. Lei lo sa, tutti lo sanno. Deeks aspettava solo che lei gli mostrasse un piccolo spiraglio nella sua corazza e lui avrebbe fatto quello che ha sempre fatto al meglio: aiutarla, coprirla, proteggerla…amarla. 
Si rende conto di dove si trova e in un attimo capisce che non aiuterà nessuno comportandosi in questo modo. Ha bisogno di essere lucida. Quindi si lava velocemente la faccia e si riannoda i capelli in una treccia che poggia su una spalla. 
Se vuole avere una sola possibilità di riavere il suo partner, e questa volta per davvero, deve essere concentrata sulla missione. Tutto il resto può attendere. 
Si guarda allo specchio prima di uscire ed è in quel momento che il respiro le si blocca in gola. Ora ricorda perché il viso di Vicente le è così familiare. 
 
 
 
“E’ un casino! Ho capito, ho capito!”, il resto della squadra si gira velocemente in direzione della donna. Tutti la osservano stupiti, ma Callen no. Capisce che finalmente Kensi ha collegato i punti. L’aveva notata pensierosa, come se qualcosa non la convincesse, evidentemente ora ha fatto chiarezza.
“Hei Kens, tutto bene?”, Sam la guarda accigliato. 
Gibbs le sorride leggermente senza guardarla in viso, “Kensi, sono lieto che tu sia più lucida ora. Dunque…”
“NO! Dovete ascoltarmi!”, la ragazza si passa le mani sul collo rischiando un crollo nervoso, “Io lo conosco… Non è stato un caso… Lui voleva che Deeks lo seguisse in Messico!”
“Kensi, cosa stai dicendo?”, la donna ignora Tony e velocemente sfoglia il fascicolo del caso fino a tirare fuori la foto di Victor Vicente e sbatterla sotto il naso dei suoi colleghi californiani. 
“Chi vi ricorda?”, entrambi osservano la foto con le sopracciglia inarcate. Sam si gratta la fronte ancora molto confuso, mentre Callen sta cercando di seguire la logica dell’amica, “Non riesco a capire…è un viso già conosciuto però…”
“Lo so! Come ho fatto a non capirlo prima, Dio Mio!”, sbatte la mano aperta sul tavolo, poi continua, “Vi viene in mente nessun se vi dico Cesar Perez?”
I due uomini si guardano per qualche secondo, scavando nelle loro menti, è Callen il primo a ricordare, “Sì, il trafficante di droga di qualche anno fa… Deeks lavorava ancora con noi, giusto? Ma cosa c’entra?”
“Perez aveva un fratello. E lo ricordo perché prima che gli sparassi disse che suo fratello non ci avrebbe dato pace. A conti fatti e vedendo la somiglianza sputata, questo fratello è Victor Vicente!”
“Cazzo…”, si lascia sfuggire Sam, “Può avere senso. Contatto Eric”, si allontana per chiamare il loro tecnico.
“Io non sto capendo e stiamo parlando di due dei miei agenti, spiegatemi”, Gibbs li guarda seccato aspettando che qualcuno li metta al corrente di quello che sta succedendo.
“Anni fa seguimmo un’operazione relativa al traffico di droga, si parlava di grossi quantitativi. Siamo riusciti ad arrivare all’apice dell’organizzazione, capeggiata appunto da Cesar Perez”, inizia a spiegare Callen, cercando di chiarirsi le idee, “Durante la retata finale, Kensi e Deeks hanno eliminato Perez e arrestato la moglie. In casa c’era anche il figlio, ma purtroppo già morto; dagli elementi raccolti, ad ucciderlo fu la madre.”
Gli altri annuiscono ascoltando le parole del collega, poi Ziva prende la parola, “Ma cosa vi fa pensare che attirarli in Messico fosse architettato?”
“Ancora non lo so, ma è la logica. Nel fascicolo ho letto che le comunicazioni relative al ritorno in Messico sono state plateali. Se fossero veramente trafficanti internazionali non avrebbero comunicato via telefono, ben sapendo che le linee erano tutte sotto controllo, no?”
“C’è una logica effettivamente…”, conviene Tony. 
“Se Vicente fosse realmente il fratello di Perez, mi viene spontaneo pensare che finire nei vostri radar fosse architettato fin dall’inizio. Volevano Deeks e quale modo migliore se non seguirlo e fare in modo che si occupasse lui dell’indagine?”
Gibbs fissa la donna con il suo classico sguardo indecifrabile. Il ragionamento ha un senso, purtroppo. 
“Quindi, mi stai dicendo che mandarli in missione ad indagare è stato esattamente quello che volevano?”
“Io dico che sono stati schifosamente fortunati che sia andato là proprio Deeks!”, sputa fuori Callen con rabbia.
“Dannazione!”, Sam sbraita tornando verso di loro, “Eric ha fatto qualche ricerca e ha detto che non ci sono documenti che attestino la parentela, né alcun altro tipo di prova…tranne una foto del matrimonio di Perez: i due uomini sono insieme e la somiglianza è estrema. Quindi mi sbilancio e sostengo la teoria di Kensi.”
“Questo cambia tutto…”
“No Tony, questo non cambia nulla. La missione è sempre quella di salvare i nostri uomini.”

 
“Bene ragazzi, il viaggio è ancora lungo, ci conviene decidere come comportarci una volta atterrati e poi riposare un pò.”
Kensi annuisce alle parole del suo capo. C’è ancora qualcosa che non le torna, un piccolo presentimento di qualcosa che non riesce ad afferrare. Le è sembrato troppo scontato fino a qui, perché prendersela solo con Deeks?
“Dunque”, inizia Gibbs, “…appena arrivati lasceremo i nostri bagagli nella casa sicura che può fornirci un nostro informatore. Ovviamente non dovremo dare nell’occhio per non farlo finire nei guai, ma sono sicuro che sappiate perfettamente come comportarvi”, gli agenti annuiscono poi continua, “Ho intenzione di andare in giro a fare domande riguardo Vicente…”
“Sperando che qualcuno dei suoi uomini sia in giro e gli vada a dire che ci sono degli americani che lo cercano!”
“Esatto, Sam.”
“Logico. Ma che altro possiamo supporre? Come li stanno trattando? Li avranno già uccisi?”, Ziva guarda pensierosa Gibbs. La sua schiettezza lascia perplessa Kensi che non riesce nemmeno ad avvicinarsi all’idea di perdere Deeks.
“Non lo sappiamo, ma se ha fatto tutta quella fatica per prenderlo, dubito se ne sbarazzi immediatamente…”
“Questo fa arrivare alla logica conclusione che li stiano torturando…”, Sam si irrigidisce a quelle parole. Sa cos’è la tortura e l’ultima cosa che vuole è che Deeks debba affrontarla di nuovo.
“Purtroppo McGee non gli serve a molto…è solo un danno collaterale…”
“Ziva, andiamo!”, Tony si passa le mani tra i capelli. È strano vederlo così serio. La donna gli stringe un avambraccio e fissa gli occhi nei suoi. Kensi nota quello sguardo e capisce che stanno comunicando in un linguaggio che conoscono solo loro. Respira profondamente per allontanare il senso di nausea che le sale in gola. Continua a mancarle il suo partner: lui saprebbe cosa dire e cosa fare in questo momento. Kensi Blye è solamente un involucro vuoto senza di lui, pensa amaramente di se stessa. 
Ma diavolo, fosse l’ultima cosa che farà nella vita, lei lo riporterà indietro.
 
  
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