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Autore: Lady Brandon    16/07/2019    0 recensioni
L'episodio 6x13 segna la riconciliazione fra Belle e Rumplestiltskin, ma dopo l'abbraccio che abbiamo visto cos'è accaduto? Un vero chiarimento nel corso degli episodi non c'è mai stato… ho provato ad immaginarlo in questa one shot.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Compresi allora che la nostra unione
Era decisa in cielo
E non avrebbe potuto essere sciolta se non dalla morte.
Non mi sbagliavo.”
E.L.Masters
 
 
Da principio non ci credeva, il suo vero amore era di nuovo fra le sue braccia, ricambiò la stretta un po' titubante all'inizio ma rendendosi conto che il corpo di lei si rilassava mentre le sue braccia la avvolgevano prese coraggio e la strinse più forte mentre affondava il viso nei suoi capelli aspirando il suo profumo, gli parve di respirare di nuovo a pieni polmoni come non gli capitava da mesi, il martellare del cuore gli rimbombava nelle orecchie e le lacrime gli pungevano gli occhi mentre giurava a sé stesso che questa volta non l'avrebbe delusa, non di nuovo.
Belle si stupì per ciò che aveva appena fatto, si era ripromessa di non farsi più ingannare, ma ancora una volta aveva visto quella luce negli occhi dell'uomo che aveva sposato, il suo vero amore; aveva agito d'impulso abbracciandolo ma ora dopo qualche istante di incertezza doveva ammettere per l'ennesima volta che fra le sue braccia era un posto bellissimo, si sentiva al sicuro e riusciva a credere che tutto sarebbe andato per il verso giusto.
Si scostò quel tanto che bastava per guardarlo negli occhi senza dire nulla prima di allontanarsi.
"Belle questa sera torna a casa con me" chiese semplicemente Rumple, la ragazza senza rispondere prese la giacca e se ne andò.

***

Era già buio quando uscì dal negozio, una volta sigillata la porta alzò lo sguardo e la vide nel cono di luce del lampione, si stava avvicinando guardinga, in una mano una piccola borsa e nell'altra un sacchetto d'asporto di "Granny's", avrebbe voluto andarle incontro ma rimase immobile ad aspettare, temeva di spaventarla.
Quando lo raggiunse lei alzò semplicemente il sacchetto con un'espressione deliziosamente incerta e lui si limitò a dire: "Sono contento che tu sia venuta. Potevi entrare fa freddo qui fuori".
Belle si strinse nelle spalle affondando il viso nel collo di pelliccia: "Sono stata indecisa fino all'ultimo" ammise con sincerità.
Rumple non commentò e fece strada verso l'auto; "Ma la fata turchina?" volle assicurarsi la ragazza prima di chiudere lo sportello.
"È al sicuro, ho applicato un incantesimo di protezione al negozio" rispose lui mentre metteva in moto.

***

Entrando nell'atrio di casa Belle diede una rapida occhiata intorno prima di togliersi cappotto e cappello: "Posso farmi una doccia prima di cenare?" domandò esitante.
"Questa è casa tua puoi fare tutto quello che vuoi" rispose pacato suo marito.
Belle si avviò al piano di sopra per tornare dopo una mezz'ora con indosso una semplice tuta grigia, dalla felpa semi aperta si intravedeva una canotta azzurra, i capelli sciolti erano ancora un po' umidi ed emanavano una dolce fragranza di rosa, sembrava più rilassata e gli sorrise mentre diceva: "Se vuoi metterti più comodo mentre io riscaldo la cena..." intanto prese il sacchetto di Granny's puntando verso la cucina.
Rumplestiltskin dopo averla seguita con lo sguardo iniziò a salire lentamente le scale, in camera da letto vide i vestiti ripiegati sulla cassettiera, entrando in bagno dove l'aria era satura della fragranza di rosa si fermò a riflettere osservando i vetri della doccia ancora appannati: queste sono solo mura stipate di inutili oggetti, casa è lei col suo profumo, la sua voce, il suo sorriso, i suoi occhi limpidi come il cielo di primavera.
Si riscosse dai suoi pensieri, si tolse giacca e gilet uscendo velocemente dalla camera mentre si arrotolava le maniche della camicia, aveva urgenza di vederla, di starle accanto dopo la lunga separazione di cui lui stesso era stata la causa.

***

"Vieni, gli hamburger sono caldi" lo chiamò con la sua voce argentina, aveva apparecchiato sul bancone: "Spero ti vadano, non avevo voglia di cucinare" si strinse nelle spalle mentre si raccoglieva i capelli in una morbida treccia da cui era sfuggita una ciocca che lui si azzardò a sistemarle dietro l'orecchio mentre lei distoglieva lo sguardo imbarazzata.
Si sedettero fianco a fianco cenando in silenzio, Belle era stranamente taciturna ma non sapeva cosa dire, in fondo al cuore sapeva che quella probabilmente sarebbe stata l'ultima volta che tornava da lui, lo amava disperatamente come lui amava lei ma le scelte di suo marito si anteponevano sempre alla loro felicità e alla lunga sentiva di non riuscire più a sopportare quella lotta continua contro l'oscurità, evidentemente non era in grado di portare la luce nella vita dell'uomo che amava anzi l'oscurità le annebbiava la mente portandola a compiere scelte sbagliate come quella di separarsi da Gideon; sapeva che nessuno poteva proteggerlo meglio di Rumple eppure un irrazionale accanimento l'aveva spinta ad allontanarlo da lui con risultati disastrosi visto quanto era accaduto.
"Sistemo io qui, vai pure in salotto se ti va" le disse Rumple togliendo i piatti e distogliendola dai suoi pensieri quindi si alzò lentamente e una volta giunta in salotto prese a guardarsi intorno come se fosse la prima volta che ci metteva piede quando suo marito la raggiunse prese un libro da sotto il tavolino posto davanti al divano e mostrandoglielo disse con una nota di rammarico nella voce: "Questo non l'ho mai finito. L'avevo iniziato ma poi la regina delle nevi ha lanciato l'incantesimo degli sguardi infranti e..." sventolò il libro in aria "...da lì è andato tutto un po' a rotoli" concluse puntando i suoi occhi di zaffiro in quelli nocciola di lui.
"Belle" soffiò il suo nome come a riprendere fiato anche solo pronunciandolo, voleva dirle tante cose ma liquidò il discorso con un patetico "vado a farmi una doccia" mentre le voltava le spalle maledicendosi per la sua codardia. Era talmente terrorizzato dall'idea di fare un passo falso ed allontanarla di nuovo che quasi preferiva restare così "in sospeso" pur di tenerla con sé; mezz'ora dopo mentre scendeva le scale con addosso una maglia nera ed un paio di calzoni di pigiama neri anch'essi era ancora indeciso sul da farsi.
La trovò che leggeva sul divano con tanto di cuscino e coperta, la sua espressione interrogativa ricevette subito risposta: "Preferirei dormire sul divano" a quel punto si sedette nel lato opposto a quello dov'era lei e rispose tranquillo: "Ti ho già detto che questa è casa tua e puoi fare tutto ciò che desideri".
Dopo alcuni minuti di imbarazzante silenzio fu Belle la prima a parlare, perché nonostante il potere del pugnale e tutta la magia dei mondi conosciuti era lei la più coraggiosa, era lei la vera eroina, era lei che dal momento in cui era entrata nella sua vita e nel suo cuore l'unica in grado di dare un senso a tutto anche se sembrava non rendersene conto.
"Rumple, mi dispiace, è tutta colpa mia quello che è accaduto a Gideon" disse d’un fiato con la voce rotta dal pianto.
Il signore oscuro rimase completamente spiazzato udendo quelle parole e rispose con veemenza: "Amore mio, cosa dici? Tu non hai colpe, la colpa è della fata nera e mia che con le mie azioni ti ho spaventata a tal punto da costringerti a pensare che sarei stato un pericolo per nostro figlio".
La ragazza era ormai completamente in lacrime: "Ero arrabbiata con te, volevo punirti, farti soffrire come soffrivo io, per questo ho deciso di mandare via Gideon" si asciugò il viso: "Mi dicevo che lo volevo proteggere ma in realtà volevo solo tenerlo lontano da te perché sapevo quanto tenevi a tuo figlio. Tu invece eri l'unico che l'avrebbe protetto anche a costo della vita, ne ero consapevole eppure" prese una pausa ed inspirò profondamente "eppure mi sono fatta guidare dal mio rancore, ho permesso all’oscurità di farsi strada dentro di me e adesso abbiano perso il nostro bambino" scoppiò di nuovo in lacrime prendendosi il viso fra le mani e appena sentì che suo marito si era fatto più vicino si lasciò andare nel suo abbraccio e stringendolo a sua volta iniziò a dirgli fra le lacrime: "Quando è nato era così piccolo, era perfetto e io desideravo tanto che tu fossi lì con noi ma poi qualcosa di malvagio si è fatto strada in me e ho deciso di separarmi dal nostro bambino consapevole che così ti avrei inflitto una sofferenza indicibile".
Rumple col viso rigato di lacrime la strinse ancora più forte: "Belle tu non devi rimproverarti nulla, la colpa è solo ed esclusivamente mia, quando ci siamo sposati ti ho promesso che sarei cambiato ed invece ho fatto del mio peggio, mentendoti ed ingannandoti a ripetizione in nome di un potere di cui non ho bisogno. Io ho bisogno solo di te e ti prometto che ti riporterò Gideon, non ha importanza quale sarà il prezzo da pagare, lo riavrai fosse l'ultima cosa che faccio!".
Belle si scostò da lui asciugandosi gli occhi arrossati: "Non dire così, noi possiamo ancora essere felici. Voglio credere che avremo il nostro lieto fine".
Rumple le prese il viso fra le mani posandole un bacio sulla fronte: "Ci devi credere perché tu lo avrai e anche Gideon".
Lei si ritrasse trafiggendolo con lo sguardo poi scosse la testa delusa: "Ecco di nuovo il vero problema, tu non ci hai mai creduto. Tutto quello che di sbagliato hai fatto è stato perché in fondo al tuo cuore non ci hai mai creduto" lui la guardò confuso mentre Belle si alzava in piedi e lo squadrava dall'alto in basso: "Rumple a volte vorrei avere la magia anche solo per un attimo per mostrarti come ti vedo io".
"E come mi vedi?" chiese con un ghigno ironico.
Belle si accovacciò a terra e prese le mani di lui fra le sue: "Bellissimo e con un cuore puro", lui scosse la testa e lei si sentì in dovere di continuare: "Tu devi renderti conto di essere una bella persona, con un cuore grande; non sei più quel piccolo orfano abbandonato dalla madre e rifiutato dal padre, e neanche il codardo tradito dalla moglie ora sei un uomo adulto, un uomo che si è fatto da solo anche con gli sbagli commessi, dopotutto chi non ne commette? Il tuo problema è che non credi in te stesso, non credi che qualcuno ti possa amare e quando lo trovi vuoi strafare per legarlo a te a tutti i costi, ma non serve" fece una pausa e gli posò una mano sul viso: "Se ti avessi incontrato quando eri solo un povero filatore mi sarei innamorata lo stesso a me non è mai importato nulla della magia, del potere, del pugnale e di tutte le altre cose di cui ti circondi, io voglio solo te".
"Belle" non riusciva quasi a parlare per la commozione sapeva da sempre di aver trovato una donna fuori dal comune eppure lei riusciva sempre a sorprenderlo ogni volta: "Io non ti merito e non capisco come tu riesca ancora ad amarmi dopo tutto quello che ho fatto. Fin dal principio ho agito solo per egoismo, quando ti ho portata via dal tuo regno volevo solo indispettire tuo padre, non mi serviva una domestica, l'idea mi è venuta al momento, quando ti ho vista così bella e delicata o pensato che mi sarebbe piaciuto averti nel mio castello come gli altri miei gingilli preziosi e poi man mano che ti conoscevo mi sono reso conto che non potevo più fare a meno di te" chinò  tristemente il capo "il mio amore ti ha condannato ad una vita di sofferenza".
Belle udendo quelle parole lo costrinse a guardarla negli occhi: "Vedi che non hai capito nulla?!" gli sorrise dolcemente "se tu non mi avessi portato via avrei dovuto sposare Gastòn, che non amavo, e avrei passato la mia vita fra le quattro mura di un castello tra danze e ricami; ironia della sorte facendomi prigioniera mi hai donato la libertà, ho conosciuto tante persone, vissuto mille avventure, mi sono innamorata di un uomo che mi ha sempre trattato alla pari. Vedi? Le cose non vanno guardate da un unico punto di vista ma da diverse angolazioni, tu ti arroghi il diritto di giudicare anche per gli altri ma la tua visione non è detto sia giusta".
Rumpelstiltskin era letteralmente senza parole, Belle gli aveva aperto gli occhi su cose a cui neanche aveva mai pensato, ora tutto gli sembrava più sensato come un puzzle in cui lentamente tutti i pezzi si incastrano nel punto giusto, lei lo amava senza se e senza ma, amava l'uomo che era ma che da centinaia di anni tentava di nascondere, eppure Belle lo aveva visto e lo amava, la strinse a sé di slancio: "Amore mio da adesso sarà tutto come doveva essere fin dall'inizio, non mi piace come sono quando non sono con te e ti prometto che troveremo il modo per riprenderci Gideon e avremo il lieto fine che ci meritiamo".
"Si, insieme" rispose Belle mentre lo abbracciava con trasporto.
Rimasero così alcuni minuti poi senza dirsi nulla si avviarono mano nella mano al piano di sopra; A letto stretti l'uno all'altra come non accadeva da mesi Belle sussurrò piano: "Ti amo Rumple" prima di abbandonarsi ad un sonno finalmente tranquillo mentre lui le posava un dolce bacio sulla fronte mormorando: "Buonanotte anima mia" prima di chiudere gli occhi con la certezza che questa volta non si sarebbero più lasciati.




ANGOLO AUTORE: Questa è la mia prima one shot e la mia prima RumBelle, pur essendo una fan piuttosto recente di OUAT spero di aver colto l'essenza della mia coppia del cuore. La citazione iniziale è parte di una poesia della raccolta "Antologia di Spoon River".
 
  
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