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Autore: Queen Elsa    19/07/2019    0 recensioni
[BADE]
“Era un amore fragile il nostro ed a un certo punto si è spezzato. Forse, se fossi stata diversa, sarei riuscita a salvarlo. Ma è questo che sono, un pericolo. Come una droga, all’inizio ti piaccio, poi mi ami, divento quasi un’ossessione e alla fine, lentamente ti uccido.” - sussurra.[…] “Perché sei così dura con te stessa e continui a rifilarmi tutte queste cazzate?”- Beck si porta i capelli all’indietro, stanco. Quasi esasperato. Lei non lo guarda, continua a fissare il vuoto. Poi lentamente risponde - “ Sono solo sincera. Tutti quelli che amo finiscono col farsi male. - alza le spalle come se non le importasse - “ Ci ho fatto l’abitudine”.
“Mi ami?”.
Genere: Comico, Fluff, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beck Oliver, Cat Valentine, Jade West, Robbie Shapiro, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Jade allontanò il ragazzo con gentilezza, guardando in basso.

"Beck ti prego, non rendere tutto ancora più difficile..." - sussurrò facendo un passo di lato.

Beck aprì la bocca per ribattere ma lei lo bloccò.

"Ne abbiamo già parlato-"

"No, tu hai parlato. Stai decidendo tutto tu Jade." - disse lui, portandosi due dita alla base del naso.

"Per favore non rovinare tutto. Stava andando così bene..."

Niente va bene senza di te - pensò il ragazzo cercando lo sguardo della ragazza che invece rimaneva fisso sull'oceano. Odiava quando parlavano di una cosa seria e lei si ostinava a non guardarlo negli occhi.

"Portami a prendere la moto." - la voce di Jade si udì appena, coperta dal frastuono delle onde, ma il suo tono era inconfondibile.

Era tornata fredda e distaccata, era tornata ad indossare l'armatura che si permetteva di togliere solo con le persone che la conoscevano davvero. Aveva ricostruito il muro che lui era riuscito a sgretolare almeno un po', nascondendosi dietro alle sue pareti per evitare che il proprio cuore già danneggiato subisse altri attacchi. Adesso teneva puntate tutte le sue armi contro ogni probabile nemico capace di farle del male. S'incamminarono verso l'auto del ragazzo in silenzio riflettendo entrambi sulla discussione appena avvenuta.

~°~°~°~°~°~

Cat udì l'inconfondibile rombo della moto di Sam, si avvicinò alla porta a vetri che dava sul cortiletto, mentre mescolava un'intruglio con un grande cucchiaio di legno dentro una ciotola viola. Vide Jade scendere dal motorino scura in volto e la osservò conservare il casco nel piccolo portabagagli del veicolo.

"Milly puoi aprire la porta e far entrare Jade che io sono occupata?" - chiese posando la ciotola ed alzandosi in punta di piedi per prendere una teglia nella credenza.

"Certo" - rispose la bambina posando i pastelli con cui stava colorando un gattino di rosa confetto.

Nel frattempo Liz, seduta sul divano, continua a muovere velocemente le dita sullo schermo del suo cellulare di ultima generazione, non prestando attenzione a quello che succedeva intorno a lei.

Jade entrò senza salutare, posando la giacca e la borsa sull'attaccapanni.

"Jade va tutto bene?" - domandò preoccupata la rossa, spuntando fuori da sotto il tavolo con un mestolo giallo in mano.

"Si."

Cat stava per chiederle se ne era sicura e se fosse successo qualcosa, quando sentì il suo cellulare squillare. Scattó in avanti afferrandolo per rispondere.

- Pronto? Oh, ciao Robbie! -

Jade alzò gli occhi al cielo, avvicinandosi alla cucina per vedere cosa stava combinando la sua amica. Il tavolo era pieno di ingredienti e decorazioni per torte e da una piramide di ciotole sporche colava un po' di crema rosa. Un forte aroma di fragola le colpì il naso facendolo arricciare. Nel frattempo Cat continuava a chiacchierare amorevolmente con il suo ragazzo. In quell'istante cominciò a squillare anche il telefono di casa. La rossa abbassò il cellulare, coprendo il microfono con le mani.

"Jade puoi rispondere tu per favore?" - senza aspettare una risposta si riportò il peraphone all'orecchio.

L'amica sbuffò prendendo il telefono e rispondendo.

-Pronto?

- Ehm... c'è Cat? Sono la madre di Milly e Liz.

- Cat non può parlare ora.

- Oh va bene... potresti dirle che ho bisogno che mi tenga le bambine anche questa notte e domani?

- Okay.

- Grazie, salutami tanto le bambine e Cat!

Jade attaccò nel preciso momento in cui Cat aveva staccato la chiamata con Robbie.

"Allora? Chi era?"

"La mamma delle due mocciose." - rispose atona Jade sedendosi sul divano e portandosi indietro irritata una ciocca di capelli che le penzolava sugli occhi.

"E cosa voleva?" - domandò l'amica raggiungendola e sedendosi vicino a lei, cacciando via Liz che con un verso indignato si spostò verso lo sgabello di fronte al tavolo.

"Dice che le devi tenere le bambine sta notte e domani pomeriggio."

"Oh, e come mai?"

Jade si strinse nelle spalle. Milly alzò la testa corrucciata.

"Cat non è che è successo qualcosa a papà?" - chiese tirandosi su dal pavimento e andando verso la sua babysitter.

A quelle parole anche Liz alzò lo sguardo, posando il cellulare e lanciando un'occhiata preoccupata alla ragazza.

"No piccolina, vieni qui." - disse sorridendo dolcemente, facendo sedere sulle sue ginocchia la bambina che aveva già le lacrime agli occhi. - "La tua mamma avrà avuto un imprevisto, ce lo avrebbe detto se fosse successo qualcosa."

"Mamma non ci dice mai niente!" - intervenne la sorella più grande alzandosi in piedi. - " nostro padre potrebbe anche morire e noi lo sapremmo solo al momento del funerale." concluse incrociando le braccia.

A queste parole Milly si gettò tra le braccia di Cat, iniziando a piangere. Jade, che aveva osservato la scena senza capire, s'innervosì nel notare la freddezza e la mancanza di tatto della ragazzina, perciò senza volerlo si ritrovò a difendere la piccola bambina che piangeva tra le braccia amorevoli di Cat.

"Ehy ma ti sembra il modo di reagire? Pensa a tua sorella quando parli! E poi cosa avrà di così tanto grave tuo padre da-"

"Mio padre ha un tumore. Non c'è cura." - la interruppe Liz, con una vena di tristezza nella voce.

La ragazza rimase senza parole.

"CHE COSA?!" - urlò Milly - "MI AVEVATE DETTO CHE PAPÀ SAREBBE GUARITO! CHE SAREMMO TORNATI TUTTI INSIEME A CASA!"

Elizabeth abbassò lo sguardo, stringendo le braccia al petto, mentre sua sorella girava la testa a destra e a sinistra agitata, con gli occhi rossi di pianto. Jade era ancora senza parole, una strana sensazione le attnagliava il cuore. Forse un po' di compassione per quelle bambine che prima o poi si sarebbero ritrovate senza un padre, proprio come era successo a lei.

"Basta Liz, hai detto abbastanza." - rimproverò la ragazzina, facendo segno alla piccola Milly di venire verso di lei. - ".Vieni con me Milly, ti faccio vedere una cosa, non pensare a queste faccende brutte. " - sorrise, strappandone uno sdentato anche alla piccola rossa. La prese per mano, avviandosi insieme a lei verso la camera da letto, sotto lo sguardo sorpreso di Cat. Jade non si era mai comportata così con una bambina, sembrava quasi una mamma. E pensare che lei aveva sempre detto di non volere bambini, adesso il modo in cui si comportava, l'insolita dolcezza nella sua voce e il sorriso sincero che si dipingeva sul suo viso la facevano apparire perfetta per quel ruolo.

"Dovrai chiedere scusa a tua sorella dopo... " - disse triste la ragazza alzandosi per continuare a preparare la torta.

"Qualcuno glielo doveva dire. Lei doveva sapere la verità." - controbatté l'adolescente riafferrando il suo cellulare.

"Si, ma non era questo il modo per dirglielo."

~°~°~°~°~°~°~°~

Andrè stava sedendosi finalmente per la prima volta nella giornata. Il tour lo stava lasciando sfinito, senza dargli nemmeno il tempo di fare una telefonata ai suoi amici. Gli mancavano parecchio i vecchi tempi, quando andava a scuola. Le uscite con il suo gruppo, le stramberie di Cat, Robbie e il suo Rex. Provava nostalgia perfino le infinite litigate e discussioni di Beck è Jade. E poi c'era Tori, con le sue pazze idee e i suoi folli piani in cui lo trascinava sempre, finendo inevitabilmente nei guai. Pensare a lei gli faceva provare una strana sensazione, proprio all'altezza dello stomaco, a cui non sapeva dare un nome. Afferrò il portatile dal comodino della stanza d'albergo in cui alloggiava. Aveva intenzione di fare una videochiamata con Beck, dopo l'ultima volta non si erano più sentiti e non sapeva com'era andata con Jade. Ovviamente il suo amico era on-line, fece partire la richiesta di chiamata e dopo pochi minuti Beck accettò.

"Ehy amico!" - salutò Andrè alzando una mano.

"Ciao Andrè." - sorrise l'altro -" come te la passi?"

"Sono stanco, ma va bene così. Tra poco torno ad Hollywood!" - rispose ricambiando il sorriso.

"Fantastico, così ci rivediamo finalmente! Mi manca fare cazzate con te."

Andrè rise.

"Si anche a me. A proposito di simpatiche rimpatriate, com'è andata con Jade?"

Beck allungò il busto per afferrare una lattina di limonata, l'aprì e ne bevve un sorso.

"È andata com'è andata." - rispose, sistemandosi meglio sul letto facendo oscillare il computer.

"Che risposta e mai questa?!"

"Andrè, io la amo ancora. Non posso farci niente."

"Hai provato a distrarti con qualcun'altra?"

"Sei impazzito per caso?! La gloria ti sta dando alla testa..."

"Stavo scherzando Beck, calmati." - disse Andrè, alzando le braccia in segno di resa.

"Era una battuta di cattivo gusto." - borbottò l'altro, passandosi una mano tra i capelli.

"Okay scusa. Hai intenzione di riconquistarla?"

"Non ce n'è bisogno, so che è ancora innamorata di me, lo vedo nei suoi occhi ogni volta che mi guarda. È complicato... lei è troppo spaventata, crede che il nostro amore sia troppo fragile per resistere."

" Allora cosa hai intenzione di fare?"

"Le farò capire che in realtà il nostro è l'amore più forte del mondo." - rispose Beck, bevendo l'ultimo sorso della sua limonata.

  
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