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Autore: Menade Danzante    21/07/2019    4 recensioni
Anno 1 a.C. - La Vergine Maria non sa che la sua vita sta per cambiare per sempre. A questo rimedierà Gabriele.
Dal testo: "Maria si era rassegnata con moderata tranquillità al suo destino molto tempo prima di ricevere la notizia che sarebbe andata in sposa a un uomo tanto più grande di lei. Era così che funzionava in Galilea, le aveva spiegato sua madre, Anna. Come lei, anche la giovane Maria doveva accettare gli usi e i costumi della sua terra. Non che avesse altri desideri: non conosceva un altro modo di vivere e poi confidava che il giusto Giuseppe fosse una brava e stimata persona. Non aveva nulla da temere: forse non lo avrebbe amato subito, ma con il tempo si sarebbe abituata a lui e gli anni in più sarebbero stati solo un numero di poco conto. Era pronta a onorare la tradizione.
Quello a cui non era stata preparata, però, era l'altro uomo, quello che era entrato una mattina in casa sua quando era sola e le aveva detto di essere un angelo. Un Arcangelo, meglio."
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gabriele, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Maria si era rassegnata con moderata tranquillità al suo destino molto tempo prima di ricevere la notizia che sarebbe andata in sposa a un uomo tanto più grande di lei. Era così che funzionava in Galilea, le aveva spiegato sua madre, Anna. Come lei, anche la giovane Maria doveva accettare gli usi e i costumi della sua terra. Non che avesse altri desideri: non conosceva un altro modo di vivere e poi confidava che il giusto Giuseppe fosse una brava e stimata persona. Non aveva nulla da temere: forse non lo avrebbe amato subito, ma con il tempo si sarebbe abituata a lui e gli anni in più sarebbero stati solo un numero di poco conto. Era pronta a onorare la tradizione.

Quello a cui non era stata preparata, però, era l'altro uomo, quello che era entrato una mattina in casa sua quando era sola e le aveva detto di essere un angelo. Un Arcangelo, meglio.

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«Casa umile, eh?» queste le sue prime parole mentre si fregava le mani tra loro e si guardava intorno con un'aria vagamente sconcertata. Ma questo non era motivo di preoccupazione per Maria: aveva la mente bloccata al fatto che un uomo si fosse accomodato, non invitato, tra le sue quattro mura ignorando tutte le norme di convivenza civile. Se qualcuno l'avesse vista in compagnia di un uomo sconosciuto e maturo e così atipico per lei sarebbe stata la fine. Era promessa sposa! E quello certamente non era Giuseppe.

«Non sono troppo d'accordo, sai, Maria?» continuò l'altro, toccandosi la tunica per sistemare una piega mentre il viso esprimeva sufficienza. «È Maria, vero? Il nome». La giovane fece di sì con la testa, lontana da lui e incapace di proferire parola. L'uomo annuì con l'aria di chi ha appena confermato una verità già nota, solo un poco sfuggente. Scosse il capo prima di riprendere.

«Sai, per il Figlio di una Regina magari ci si aspetta una villa, un po' di agi...»

Maria, che non aveva mai sentito parlare di villa e di agi in vita sua, non sapeva se essere d'accordo o no su cosa aspettarsi. Si limitò a tacere e a tenere per sé i dubbi.

«E poi di questa Regina!» ammiccò l'uomo con un sorriso che a Maria parve derisorio. «Ma non sta a me mettere in questione il Grande Piano, dico bene?» cercò approvazione negli occhi della giovane facendo schioccare sonoramente i palmi delle mani.

Maria non capiva più niente. Chi era quell'uomo? Se avesse voluto farle del male, gliene avrebbe già fatto, no? Era salva? Forse, ma quel tipo doveva proprio uscire dalla sua casa o lei si sarebbe compromessa irrimediabilmente per sempre.

«Io sono Gabriele, l'Arcangelo Gabriele» fornì l'uomo. Maria perseverò nel suo mutismo forzato, ma stavolta aveva capito tutte le parole della frase. Arcangelo? Non le sembrava tanto angelico, quel Gabriele, ma in fondo lei non aveva mai visto un angelo. Questo cambiava tutto.

«Sai la novità?». A Gabriele non sembrava importare che Maria non rispondesse. Lui continuava a parlare imperterrito. E a sorridere. «Congratulazioni: sei incinta!»

Maria aprì la bocca, ma non uscì alcun suono. Incinta? Anna le aveva detto che quello non poteva avvenire prima del matrimonio, che serviva Giuseppe per fare un bambino. Ma lei non aveva avuto alcun contatto con lui. La madre le aveva anche detto che se fosse accaduto prima del matrimonio le sarebbero successe cose molto brutte e pericolose. Proprio non doveva essere incinta prima di sposarsi.

«Ma io non conosco nessuno» esalò la fanciulla, parlando per la prima volta. C'era qualcosa nella logica di quell'annuncio che non tornava.

«Oh no, no, non serve!» spiegò Gabriele, il ghigno di chi sta spiegando qualcosa di estremamente semplice a un ottuso che non vuole capire. «L'Onnipotente – e indicò in alto con un dito – ti ha scelta tra tutte le donne del mondo. Non siamo stati noi!» rise di gusto alzando le mani come per sollevarsi da ogni responsabilità.

Maria era impressionata. Se quell'uomo era davvero chi diceva di essere, allora quella era la verità e questo voleva solo dire che... Dio in persona le aveva fatto questo dono! Questo era straordinario, ma non impossibile.

«Non hai sentito di Elisabetta?» continuò Gabriele con un pizzico di irritazione nella voce. «Era sterile, ma ha avuto un bambino. Beh, non è proprio la stessa cosa, ma pensavamo che il messaggio fosse chiaro». Puntò il pollice verso l'uscita della casa, verso un'invisibile Elisabetta, e poi l'indice verso il ventre di Maria. Quell'uomo era bizzarro, decise la giovane, ma ora tutto era più comprensibile: quella donna aveva destato un po' di curiosità in giro per Nazareth, doveva ammetterlo, e nessuno si era dato una spiegazione sufficientemente convincente, ma ora aveva finalmente senso.

«Sia fatta la Sua Volontà» accettò solenne. Se Dio aveva deciso che sarebbe stata in grado di affrontare questo percorso, allora non aveva nulla da temere. Lo avrebbe fatto e a testa alta, orgogliosa di sé stessa e della propria condizione.

«Bene, non avevo dubbi». Gabriele si guardò intorno un'altra volta evidentemente disarmato dalla povertà che vedeva in quella casa. «Il mio compito è finito. Buona gravidanza e auguri per il matrimonio!» sventolò una mano in segno di saluto, ma una volta giunto in prossimità dell'uscita tornò indietro con un sorriso di scuse stampato in volto.

«Dimenticavo: il bambino lo devi chiamare Gesù» disse, come se fosse stata una cosa di poco conto. «Significa qualcosa come “Colui che salva”, è molto evocativo. L'Onnipotente è stata tassativa su questo, quindi...»

Le diede una pacca sulla spalla prima di annuire e questa volta uscire davvero.

Gesù, ripeté Maria nella sua testa, rimasta sola. La mano istintivamente corse a sfiorare la pancia mentre un sorriso involontario e beato le atteggiava il volto: aveva ricevuto la notizia più bella di tutta la sua vita.









Nota: Vengo in pace! Ho rimaneggiato il materiale del Vangelo secondo Luca esclusivamente per strapparvi un sorriso e non per mancarvi di rispetto. Probabilmente questa precisazione è superflua, ma l'argomento mi è sembrato più delicato del solito ed esplicitare le mie intenzioni non mi costa niente. Jon Hamm mi ha fatto troppo ridere come Gabriele e non ho potuto fare a meno di pensare a lui che dice a Maria che è incinta. Spero di avervi fatto sorridere! ;)

   
 
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