SOMIGLIANZE E DIFFERENZE
Quando la gente mi chiede cosa vuol dire amare,
abbasso gli occhi per paura di ricordare.*
-Che noia…- sbuffò Sirius.
James abbassò lo sguardo, osservando gli occhi del suo migliore amico che aveva
la testa poggiata sulle sue ginocchia, e per poco non gli sfuggì il boccino con cui stava giocando, mentre oziavano all’ombra
del loro albero preferito. –Tu ti annoi troppo facilmente- replicò, passando
una mano tra i suoi lunghi capelli.
-Che ci facciamo qui?- domandò il giovane Black.
-Hmm… Bigiamo Pozioni?- replicò Potter con
finto fare pensoso, smentito da un ghigno malandrino.
-Perché non ce ne andiamo ad Hogsmeade?- propose
Felpato.
-Sì, poi chi li sente Codaliscia e Lunastorta? Già Rem ci tormenterà per aver saltato, anche
oggi, le lezioni…- si lagnò, arricciando una delle sue ciocche nere intorno al
proprio indice.
L’altro Grifondoro sospirò, poi dopo una breve pausa
in cui il frinire delle cicale regnò sovrano buttò lì, con apparente
disinteresse: -Ho visto Regulus ieri sera…- abbassando
lo sguardo.
-Oh…che ti ha detto tuo fratello?- domandò Ramoso, cercando i suoi occhi di
graffite.
-Niente, mi ha ignorato come al solito…ma chi se ne frega…- rispose, gettando
un sassolino nel lago –Sei tu il mio unico fratello, Jam. Sei tutto quello che
ho…- mormorò, senza guardarlo.
-Ehi, non è vero!- protestò questi –Ci sono anche Remus
e Peter, anche loro tengono molto a te- aggiunse, tirandogli la ciocca con cui
stava giocando, in modo che finalmente si voltasse dalla sua parte.
Syr fece una smorfia più che esplicita: -Sai
quanto mi irrita Peter, con quella sua vocetta. Remus ed io, invece, non facciamo che litigare, siamo
troppo diversi…la verità è che, se non ci fossi tu a tenerci uniti, ognuno
andrebbe per la sua strada-.
Stavolta fu James a sbuffare: -Non ti sopporto quando sei così cinico…- ma poi
sorrise ed una fossetta comparve sulla sua guancia sinistra –Sai che ti dico,
però? Mi vai bene così, mi piaci per quello che sei e tutto il resto non mi
interessa, io per te ci sarò sempre…non dimenticarlo mai- concluse, dandogli un
buffetto sul naso…
-Sirius…Sirius svegliati, dai…- una mano lo scosse
gentilmente per la spalla, richiamandolo dal torpore del sonno. Aprì gli occhi
di appena uno spiraglio, distinguendo vagamente una chioma d’incasinati capelli
neri.
-Hmm…ancora cinque minuti, Ramoso…- borbottò
confusamente, per poi svegliarsi di colpo e mettere a fuoco l’immagine del viso
impietrito di Harry.
-Harry, scusami…tuo padre era l’unico che riusciva a
svegliarmi senza rischiare di venire azzannato ed avete una voce simile, così
io…- sbadigliò, ripensando al sogno appena fatto e sorridendo malinconicamente,
poi però si rese conto dell'espressione ancora ferita del suo figlioccio e le
parole che Molly Weasley aveva pronunciato la
sera prima riaffiorarono alla sua memoria:
“Lui non è James!”
-Oddio, Harry…non crederai che io ti scambi davvero per tuo padre?- domandò
incerto, posandogli una mano sul braccio, ed il ragazzo si mordicchiò
un labbro, scuotendo il capo con fare poco convinto. –Credimi, nessuno più di
me sa quanto tu somigli a James ed è però altrettanto cosciente di quanto tu
NON sia lui…- biascicò, imbarazzato ed in difficoltà. Per Merlino, lui proprio
non ci sapeva fare con le parole! –Io…sono cosciente di essere il tuo tutore, ma
non sono capace di comportarmi come un padre…non l’ho neanche mai avuto, un
uomo degno di essere chiamato “padre”…- ammise –Azkaban
mi ha portato via dodici anni, il tempo in cui sarei dovuto “crescere” e, di
fatto, non sono poi troppo diverso da quando avevo vent’anni ed anche allora
non ero molto maturo…James era diverso da me, mentre io andavo in giro a fare
il playboy, lui stava mettendo su casa e… la notte in cui i tuoi genitori
morirono, io persi tutto. Esattamente come te, io persi la mia famiglia
ed ora mi rimani solo tu- sussurrò prendendo il suo viso tra le mani –James,
per me, era tutto. E' stata la prima persona a mostrarmi affetto, ad
accettarmi per ciò che sono, era il mio pilastro, il mio unico sostegno…quindi
vedi, per quanto mi manchi, non potrei mai confonderlo con altri. Ho bisogno di
ricominciare, Harry, e credo che più che un genitore, per te, potrei essere un
fratello ed un confidente, perché la verità è che ho ancora bisogno del mio
migliore amico, ho bisogno di maturare- ammise. Dopo questa confessione Sirius
rimase in silenzio per qualche minuto e poi, con voce piu'
ferma, riprese -Credimi, per quanto sia felice di vedere che tu gli assomigli
tanto, per me sei solo “Harry” e nessun altro…okay? Io non so se sarò mai un
buon padre, come lo sarebbe stato lui…Scusami se non sono all’altezza delle tue
aspettative e dei tuoi bisogni. Nonostante ciò io spero, però, di poterti
aiutare a crescere- concluse con un sorriso sghembo.
Il figlioccio ricambiò il sorriso ed una deliziosa fossetta si formò sulla sua
guancia sinistra: -Non preoccuparti Sirius, a me vai bene così, mi piaci per
quello che sei- lo rassicurò.
Black ridacchiò, passandosi una mano tra i capelli e scosse il capo divertito
ed imbarazzato, prima di abbracciarlo di getto: -Io adoro voi Potter, davvero,
non so che farei senza di voi- mormorò, mentre il ragazzo ricambiava la stretta
con fare impacciato.
-Eri venuto qui per qualcosa?- domandò poi,
scostandolo appena da sé.
-Sì, la signora Weasley ha bisogno di te per
disinfestare un armadio al secondo piano e poi…volevo chiederti una cosa-
sussurrò –Però dovrebbe restare tra noi- aggiunse subito, con aria da
cospiratore.
Felpato ghignò compiaciuto: -Di che si tratta?- chiese
curioso.
-Mi insegneresti a diventare un Animagus?- propose Harry
ed il suo padrino s’illuminò.
-Sicuro! Ma non posso garantire sul risultato, potresti diventare un leone così
come un vermicolo ed in tal caso non contare su di me per tenerti lontano dalle
grinfie di Fierobecco!- scherzò, facendo ridere il
moretto –E poi ti troveremo anche un degno soprannome!- gli strizzò l’occhio,
dandogli un buffetto sul naso.
FINE.
*La frase d’introduzione è di Jim Morrison.
Momento AutoPimping: Oggi ho pubblicato, anche una ficcina su Sherlock Holmes, rigorosamente Slash (o Yaoi, se preferite). Se siete appassionate/i al fandom, mi piacerebbe avere un vostro parere. Si chiama “Tra le Righe”.