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Autore: Nihal07    23/07/2019    0 recensioni
Sakura cercò di non darsi per vinta e presa da uno slancio di speranza o chissà cos’altro decise di eliminare la distanza che li separava. Era come se Kakashi stesse sprofondando nel buio e lei fosse l’unica a poterlo raggiungere. Bella responsabilità. “Kakashi, tu non…”
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Il Risveglio
 
Era seduto a tavola, un bicchiere d'acqua riempito per metà davanti a lui. Mezzo pieno, o mezzo vuoto? Come lo vedi Kakashi? Come intendi la tua vita?
Ne sfiorava i bordi con l'indice, rifletteva. Su cosa precisamente?
"Smettila di pensare. Odio quando rifletti troppo sulle cose. è più facile di quanto sembri." Una voce femminile proveniva dal bagno di casa sua.
Kakashi si alzò in piedi e si diresse verso quella voce. Sembrava così familiare ma allo stesso tempo irriconoscibile. L'uomo arrivò alla porta e allungò le dita verso la maniglia quando, improvvisamente, questa si piegò di scatto e la porta si aprì. "Anko non..."
"Cosa?" Chiese improvvisamente la ragazza.
Kakashi aveva istintivamente abbassato lo sguardo, ma la sfumatura presente in quella voce, ora, sembrava più chiara e reale. Alzò gli occhi e rimase per un attimo senza parole.
"Cosa hai detto? Non ti ho sentito."
L'uomo fece un passo indietro e non potè fare a meno di guardare la donna dall'alto verso il basso. Questa si tirò su i capelli e sorrise a Kakashi. Il jonin non potè non osservare l'eleganza del collo e delle spalle scoperte della ragazza. Un asciugamano le copriva il corpo fino alle cosce e di nuovo, le gambe snelle e ben delineate potevano essere ammirate senza la presenza di veli. "Kakashi, sei qui con me o da un'altra parte?"
L'uomo si riprese per un attimo dal sue esame obiettivo. "Cosa ci fai qui in questo modo?" Fu l'unica cosa che gli venne in mente.
"Non te lo ricordi?"
Il jonin provò a pensarci ma era come se in quel momento la sua testa fosse vuota.
"Non credo... Dovrei?"
La ragazza fece un passo in avanti e Kakashi si allontanò istintivamente, appoggiando la schiena contro il muro del corridoio. Sembrava non avesse più vie di fuga, ma infondo non sentiva così forte la necessità di andarsene. Le dita della ragazza gli accarezzarono i fianchi e un brivido si fece strada fino alla sua schiena. I loro corpi si toccarono. "Lascia che ti auti a ricordare."
Kakashi la guardò dritta negli occhi fino a quando questa non nascose il viso appoggiandolo sul suo collo. "Adesso stai male, ma guarirai presto..."
In quel momento il jonin venne sopraffatto da una forte inquietudine. Cosa stava dicendo? Provò a spostarsi, ma non ci riuscì. Si sentiva come paralizzato, il suo corpo non rispondeva più ad alcun comando. Ad un tratto percepì un forte dolore al fianco e per un attimo smise di respirare. Si lasciò cadere a terra, seduto, l'unica cosa che riusciva a fare era guardare davanti a lui. La donna si abbassò al suo stesso livello e gli appoggiò una mano sul petto. L'uomo la afferrò più forte che poteva, stava sudando, tremando e stringendo i denti cercando di sopportare tutto quel dolore che lo stava assalendo. "Sakura... Aiutami..."
"Fidati di me..."


Kakashi si sollevò di colpo e respirò più a fondo possibile. Si guardò intorno e riconobbe la stanza di un ospedale. Ci mise qualche secondo per calmarsi e non appena questo avvenne, si lasciò ricadere all'indietro. Si girò verso la porta che era aperta e non potè fare a meno di vedere un'ombra.

"Devo farlo, assolutamente..."
Sakura se lo ripetè per darsi più coraggio ma l'unica cosa a cui riusciva a pensare era alla gente che continuava a passare per il corridoio, avanti e poi indietro. Si fermavano a guardarla ogni tanto, come se volessero chiederle se aveva bisogno di aiuto. Sì, sicuramente ne avrebbe avuto bisogno. Stava parlando da sola da più di 5 minuti fuori dalla stanza di Kakashi. Nemmeno per l'esame più difficile di tutta la sua vita si era preparata così bene. Aveva ripetuto lo stesso identico discorso più di sette volte davanti allo specchio, provando e riprovando le diverse risposte in base alle dinamiche che il discorso avrebbe potuto assumere. La più gettonata era la: So che non provi lo stesso, ma avevo bisogno di dirtelo. Elegante, sportiva e terribilmente deprimente. Si portò le mani al viso percependo un'immensa vampata di calore. Ansia. Ecco la colpevole del suo mal di pancia. Posso sempre tornare a casa, però. Il danno non è ancora compiuto.
"Dannazione.." L'esclamazione allertò subito Sakura, soprattutto perchè seguita dal rumore di un vaso che cadeva. Subito si precipitò dentro alla stanza e non appena capì che il suo tempo per provare il suo discorso era terminato, si maledì per non essere rimasta dov'era.
Kakashi alzò lo sguardo. "Sakura..." Rimase sorpreso, ma non così tanto quanto se lo sarebbe aspettato. Per un attimo rimase lì, fermo, cercando di rimanere in equilibrio, sostenendosi al comodino sul quale si era appoggiato. Spostò lo sguardo sul vado ormai rotto a terra. "Non l'ho fatto intenzionalmente. Volevo alzarmi e... Sono scivolato..."
Sakura notò il suo disagio e raccolse i pezzi del vaso da terra. "Non ti conviene alzarti così in fretta dopo tutto questo tempo a letto." Si avvinò a lui e lo aiutò a sedersi a bordo letto.
"Da quanto sono qui?"
"Tre giorni. Ti fa ancora male la ferita?"
Kakashi ci pensò un attimo, poi alzo la maglietta. Vide le numerose bende, ma quando le sfiorò non sentì alcun male. Gli venne però in mente ciò che era accaduto nei giorni prima e l'incontro avvenuto nella foresta. "è finita? Sto bene?"
Sakura sorrise a nnuì. "Sì, si trattava semplicemente di un veleno. Non riuscivamo a evidenziarlo con le precedenti analisi ma... Con l'antidoto è stato possibile debellarlo." Modestamente, pensò Sakura, quello sarebbe potuto essere un buon momento per ricordargli chi gli aveva salvato il culo. Lei. Magari avrebbe vinto qualche punto in più.
Il jonin sospirò. "Mi sembra una buona notizia. Vorrà dire che potrò tornare presto a casa."
"Kakashi!"
"Si?"
Sakura abbassò lo sguardo. "Sai Kakashi..." Iniziò a tormentarsi le dita. "Io... Mi chiedevo se ti andasse, non appena finisci di prepararti, di venire a bere qualcosa con me... Giù,al bar dell'ospedale... Fanno degli ottimi caffè. E fidati, te lo dice una che grazie ai caffè arriva a fine giornata." La rosa rise imbarazzata e per un attimo il jonin si perse in quella risata così innocente e genuina. Gli venne in mente il sogno dal quale si era appena risvegliato e imbarazzato disse la prima cosa che gli venne in mente. "Sono un pò stanco. Devi parlarmi di qualcosa?"
Accidenti, parte del piano era stato mandato in fumo. Il punto è che non aveva un piano B!
"Posso parlartene un'altra volta, non c'è fretta."
Kakashi la guardò con sguardo interrogativo. "Da come ti sei posta non mi sembra una cosa rimandabile. Forza, dimmi, o penserò il peggio. Ti riguarda?
Sakura arrossì di colpo. "Forse..."
"Sakura, non sono nelle condizioni di poter indovinare, qualsiasi cosa sarà, non potrà essere peggiore di ciò che mi è successo." O di quello che ho sognato, pensò. Ed era pure stata una bella vista per i primi 30 secondi. Peccato che si trattava della donna sbagliata. Che idiota, quale stupido angolo del suo cervello poteva formulare...
"E va bene... Sono stati dei giorni complicati, sono stata molto in pensiero per te. Io non credevo sarei arrivata a questo punto ma ho avuto paura di perderti. Molta paura. E mi trovo in difficoltà ora, mi sento un'idiota perchè tutto quello che volevo dirti non mi viene più in mente perciò proverò a formulare qualosa di compiuto che non mi faccia sembrare più stupida di quanto sembro già ora"
... poteva formulare una tale immagine. Gli ultimi avvenimenti l'avevano travolto, Sakura era stata la ragazza più presente nella sua vita nelle ultime due settimane ma dannazione... Vederla solo con un asciugamano addosso, si sentiva quasi un maniaco. Eppure era così sicuro di aver sentito quella voce. La voce di colei la quale aveva effettivamente visto più e più volte uscire dal suo bagno in quel modo. Quella sì che era una bella visione. Peccato che non si fermava mai la mattina quando lui si svegliava. Scappava sempre, si allontanava dalla loro relazione. Relazione? L'aveva chiamata veramente così? Se così fosse stato almeno...
"Io provo qualcosa per te."
... Almeno avrebbe avuto la decenza di presentarsi anche solo una volta in quel dannato buco che era la sua stanza d'ospedale. Almeno...
"Che cosa?" Kakashi tornò per un attimo alla realtà.
"Ti prego, non farmelo ripetere."
Io provo qualcosa per te. Doveva per forza aver capito male. Sul serio? Si trattava di questo? Una dichiarazione? La più penosa della sua vita probabilmente. In una stanza d'ospedale, dopo tre giorni passati a combattere tra la vita e la morte, probabilmente in quel momento aveva l'aspetto più obrobrioso del mondo e... Una dichiarazione? Che fine avevano fatto le mezze vie? In quel momento si sentiva un sedicenne. Che momento imbarazzante. Non era mai riuscito a... Rifiutare? In modo carino? Dannazione, l'ultima ragazza che aveva rifiutato era Rin. Troppi anni fa. E se ci pensava di nuovo, gli tornavano le lacrime agli occhi. Un errore, uno stupidissimo errore. Lei gli aveva gridato addosso quanto lo amasse ma l'unica cosa che era riuscito a dirle era soltanto quanto Obito la avesse amata e quanto lui, fino a quel momento, aveva pensato che lei fosse... Spazzatura. Da quando lei era morta, non era più riuscito ad avere un rapporto vero con una donna, perchè il solo sesso non ti riempie l'anima. Lei ci sarebbe stata, perfino la mattina dopo.
"Sakura..." Voleva davvero ferire la ragazza che aveva davanti? Dopo tutto quello che era successo? "Io... Non posso." Kakashi abbassò lo sgurdo. "Torna a casa. Vedrai, è una cosa passeggera, sono state due settimane intense, siamo tutti stanchi e... Non durerà molto."
Sakura non seppe cosa rispondere. Si sentiva vuota, non avrebbe mai immaginato una risposta del genere. Tutto ciò che le uscì fu un semplice "Va bene...", anche se dentro di lei sentiva qualcosa di ben più ingombrante che premeva per uscire ma si oppose con tutta se stessa perchè non avrebbe mai pianto o preso a testate Kakashi. "Allora vado, riprenditi..." Uscì senza guardarsi troppo indietro e Kakashi capì che l'aveva ferita. Il punto è che lui non conosceva un altro modo.
Sentì bussare alla porta e si girò di scatto sentendo una voce non familiare. "Kakashi, oggi pomeriggio il medico viene a visitarla. Se tutto va bene, domani potrà tornare a casa."
Il jonin annuì verso l'infermiere e aspettò che questo se ne andasse per riprovare ad alzarsi. "Mi dispiace..."
  
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