Alla Ele,
con tanto tanto tanto
affetto
- Ele, è quasi per caso
che sono venuta a sapere del tuo compleanno e, accidentaccio, perdonami del
mega ritardo! Come promesso mi sono messa subito al lavoro per tirare fuori
qualcosina sulla tua coppia preferita in assoluto. Non so ancora molto bene
cosa sia venuto fuori ma con le KibaHanabi
mi succede sempre così: come sai ho poca dimestichezza ancora con il pairing xD Ho
cercato di unire la tua visione di Kiba e Hanabi con la mia e chissà se
ci sono riuscita in pieno….Certo è che ci ho messo tutto il mio
impegno e, sopra di ogni altra cosa, il mio affetto. Perché sei una
delle più care amiche, qua su efp. E sono
orgogliosa del nostro legame, forte, semplice, intenso, che ci tiene unite
nonostante le distanze. Sei riuscita a smuovere una timidona come me (oltre che
una pigrona) ed hai una pazienza infinita con la mia passione smodata per il
SasuSaku, la mia svogliatezza (e la lunga attesa per sentirci come si deve)lo
so che per questo e molto altro meriteresti un regalo
gigante, e non solo questa piccola fan fic. Ma vedila come un assaggino, ok?xD Bene è
meglio che chiuda qui questa stolta dedica - che proprio non ci so fare –
e lasci alla lettura della fan fic – che è meglio - ^^ -
Post Scrittum: il testo della canzone è “Notion” dei Kings of Leon. *Visto, ele, a che serviva
la domanda sulla musica? U.U’*
Buona Lettura!
I giorni della passione – settantadue ore -
- Vi concedo tre giorni –
- Dannato bastardo… -
- Padre ! -
- E poi finalmente questa storia finirà. Per sempre. –
Giorno
0 o giorno primo
Si quadrarono dalla testa ai piedi per un lungo
istante.
Poi Kiba parlò, come riemerso da uno stato
di trance.
- Hinata è in casa? –
Vide le labbra della ragazza serrarsi un istante,
strette.
L’avesse già conosciuta bene avrebbe
saputo individuare dell’altro sotto l’espressione a dir poco
glaciale della ragazza.
Forse che il disprezzo era causato dall’individua.
Ma questo l’avrebbe appreso presto.
- No – rispose Hanabi, voce atona. E fece
per rientrare in casa.
Kiba agì d’istinto.
L’afferrò per un polso e la costrinse
a girarsi.
Quasi provava fastidio che una ragazza avesse
deciso di voltargli le spalle così.
Fin
troppo fastidio.
- Che vuoi ancora? – domandò lei, gli
occhi bianchi socchiusi.
- Ho deciso di entrare ad aspettarla –
Hanabi alzò un sopracciglio.
Si appoggiò allo stipite della porta con
fare irritato.
- Un auto - invito, direi
– sibilò, inchiodandolo col suo sguardo furioso.
Di lì a pochi giorni Kiba avrebbe definito
quella furia non come ira.
- Vorresti per caso dirmi che prima devo passare
sul tuo corpo? –
- Può darsi –
Si sfidarono a colpi di sguardi.
L’avrebbe
definita come furia d’amore.
- Con piacere –
E l’Inuzuka partì all’attacco.
E la
loro vita parve iniziare esattamente da quel giorno.
I got a notion that says it
doesn’t feel right
Got the answer in your story today
You gave me a sign that didn’t feel right
Uno
dei giorni della passione o giorno di mezzo
- Sei in ritardo –
Hanabi fulminò il ragazzo con
un’occhiata, ma poi sospirò.
- Non potevi più resistere, eh? –
Kiba le strappò un bacio, uno solo. Prima
di prenderla per mano e fuggire via.
Nei
dintorni del centro di Konoha avrebbero potuto essere
visti.
- Quante volte ti ho detto di non tenermi per
mano? – inveì Hanabi e mollò bruscamente la presa.
- Ah. Giusto. Non c’è nulla di
romantico in te – rispose Kiba e si lasciò sfuggire un mezzo sorriso che -
coincidenza – lei vide bene anche al semi-buio.
Un sorriso poteva passare.
Due sarebbero stati troppi. Per lei, che amava qualcosa di più concreto.
- Dici che qui può andare bene? –
L’Inuzuka osservò la radura in cui si
erano fermati: un posto freddo, delimitato, segreto.
Un
po’ com’era lei.
- Non farti tanti problemi. Se ci devono scoprire
ci scoprono. E ben venga –
Aveva già slacciato un po’ il kimono.
Non
perdeva tempo.
Neanche una manciata di secondi dopo e Kiba le era
già addosso.
- Ma io non voglio perderti, piccola ninja
capricciosa, capito? – le sussurrò all’orecchio e le
soffocò parole inesistenti con un bacio. Il primo di una lunga serie.
Nonostante
tutte le precauzioni sapevano che, presto o tardi, il loro inferno personale
sarebbe arrivato sulla bocca di tutti.
Ma,
nei loro giorni della passione, cercavano entrambi di sbattersene altamente.
I just wanted to know if I
could go home
Been rambling day after day
Everyone says they don’t know
Giorno
ultimo o giorno 3
- Sento dei rumori –
Hanabi scostò il volto del ragazzo dal suo.
Di
malavoglia.
- Ma no, Hanabi, sarà l’eco delle tue
urla –
Kiba per tutta risposta le mordicchiò un
orecchio, divertito e su di giri al massimo.
- Perché tu non ti senti. E comunque…
- s’interruppe, la ragazza.
Si fece di ghiaccio. Scivolò via da sotto
il corpo di lui.
- Ma ehy! Non è
mica ora, cazzo! –
Hanabi lo zittì con un’occhiataccia.
Restarono a lungo in ascolto.
Fino a che l’indistinto rumore divenne
rumore di passi.
E i passi si rivelarono appartenere alle ultime
persone al mondo che avrebbero sperato appartenessero.
Kiba gettò addosso ad
Hanabi il kimono, poi imperterrito la strinse a sé.
- …qualsiasi cosa succeda non venire a
cercarmi –
Seduti sul prato umido aspettarono l’ultimo
passo, le gelide mani intrecciate.
- Il tempo è scaduto –
Stranissima KibaHanabi.
Sperando di non essere
caduta nel baratro dell’OOC e del nonsense
lascio a voi ora la parola. ^^’’
Ancora un augurio alla mia ele_chan,
affettuosi saluti
terrastoria