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Autore: Saku88s    25/07/2019    4 recensioni
Questa storia parte dal momento che Sakura e Obito tentano di cercare Sasuke nelle dimensioni spazio-temporali (capitolo 685), mentre Naruto combatte e tiene occupata Kaguya. Ma nella ricerca dell'Uchiha, aprono un portale insolito e Sakura si trova risucchiata al suo interno, ritrovandosi in un mondo completamente diverso da quello che conosce.
Dal capitolo 1:
Sakura si mosse sul posto per poter vedere chi stava entrando, e si bloccò ad occhi spalancati nel vedere entrare proprio Sasuke, stavolta poté vederlo meglio, era più alto, più grande di qualche anno, più bello, e senza Rinnegan "Sa... Sasuke..."
Sasuke puntò lo sguardo su Sakura, ancora incredulo di vederla, anche se diversa da come se la ricordava.
Non era il Sasuke del suo mondo, e a quel punto pensò che quando Obito aveva percepito la presenza di Sasuke, aveva percepito il Sasuke sbagliato, ovvero quello di un altro mondo. Ancora adesso non si capacitava come fosse possibile aprire una dimensione del genere, da quando avevano iniziato a combattere contro Kaguya si erano ritrovati in mondi vuoti, con lava, neve e terreni deserti, ma non mondi abitati.
[SasuSaku][SasoSaku][NarutoShippuden!AU]
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Akasuna no Sasori, Deidara, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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Due mondi



Turbamento


Quando si era svegliata poco prima dell'alba, aveva indossato l'uniforme dell'altra Sakura, le stava perfetta, giustamente era fatta su misura per lei. Anche se non era proprio sua, si sentiva a suo agio, al contrario di quella che le aveva fatto provare Karin la sera prima, era stata gentile, ma non si sentiva se stessa, sopratutto se gli indumenti erano della moglie di Sasuke. Scacciò immediatamente il pensiero prima di iniziare di nuovo a pensarci. Non aveva tempo e non aveva nemmeno senso nel continuare a starci male, sopratutto per persone che non facevano davvero parte della sua vita. Aveva una missione da compiere.

Aveva preparato uno zaino con alcune cose prese nella casa dei suoi- No, in questo caso di Sasori e Sakura. Ancora adesso non si capacitava come in questo mondo lei e il membro di Akatsuki avessero avuto una storia insieme, probabilmente non si sarebbe mai abituata ad una cosa del genere. Ma comunque non era lì per giudicare, e per quanto non le piacessero le vicende di questo mondo, le cose stavano così, e se le doveva far stare bene per forza.

Dopo essere uscita dalla stanza dove l'avevano ospitata, si diresse nella sala grande, dove la sera prima aveva a malapena cenato. Notò solo Karin sistemare alcune cose in cucina << Grazie per l'ospitalità >> per quanto avesse fatto fatica a digerire il fatto della sera prima, Karin era stata adorabile con lei.

<< Ho preparato delle provviste anche per te >> la informò << Sono sul tavolo >>

Fin troppo adorabile... << Non dovevi >>

<< Ma figurati >> sorrise << Dai prendile e non fare complimenti >>

Sakura a quel punto si affiancò al tavolo e iniziò a metterle nello zaino << Grazie >> poi notò che Sasuke non era nei paraggi << Sasuke? >>

<< Ah giusto, è andato al negozio di armi, ha detto di raggiungerlo alle porte del villaggio >>

<< Ok >> la notò girarsi di spalle per continuare quello che stava facendo, e il suo sguardo cadde sulla schiena della Uzumaki, osservando il simbolo degli Uchiha ricamato sopra. Si sentì un po' sconsolata. Karin era la sposa di Sasuke, e quel simbolo su quella schiena le ricordava quanto anche lei desiderasse esserlo in futuro. Poteva esserlo? Non lo sapeva, tutto stava come si sarebbe compiuta la missione. Perchè se mai sarebbe tornata nella sua dimensione, e se mai sarebbero riusciti a sconfiggere Kaguya, ci avrebbe provato ancora con Sasuke, ci avrebbe provato sempre, voleva salvarlo dall'odio a tutti i costi. Con questa determinazione, prese un bel respiro << Vado >>


Deidara fu il primo ad arrivare alle porte di Konoha, ad attenderlo c'era Itachi e Shisui con due anbu al seguito.

<< Hai salutato come si deve Kurotsuchi? >> domandò Shisui.

<< Che vuoi dire? >>

<< State per affrontare una missione di livello S, c'è caso che qualcuno o tutti voi non torniate vivi >>

<< Sei drastico. E poi saremo in tre Doragon, quei Jinchùriki non si avvicineranno nemmeno >> parlò con convinzione e ottimismo il biondo.

Itachi sospirò, Deidara era sempre stato spavaldo, per lui era sempre tutto una passeggiata << Non sottovalutarli solo perchè ultimamente sono più calmi >>

Deidara fece una smorfia, poi alzò lo sguardo oltre le spalle dell'Hokage e gli altri << Ecco Sasuke >>

I presenti si voltarono, notando che non era solo.

<< Tsunade, che cosa ci fai qui? >> domandò Itachi.

<< Devo vedere Sakura >>

<< Non è ancora arrivata? >> domandò l'Uchiha minore.

<< No >> rispose Deidara.

<< Sta arrivando >>

Tutti i presenti alzarono lo sguardo in alto, notando Sasori seduto sull'alto cornicione ad osservare davanti a se con un sorriso sulle labbra, verso i tetti delle case.

<< Che ci fai qui Sasori? >> domandò Shisui.

L'Akasuna a quel punto balzò a terra, davanti ai presenti << Vado in missione con loro >>

<< Lo sapevo che ti saresti presentato >> sorrise con soddisfazione Deidara.

Itachi lo guardò << Vederla non ti farà stare meglio >>

<< Forse. Ma saperla nel territorio dei Jinchùriki mentre io me ne sto qui a fare nulla mi farebbe stare peggio >>

Sasuke incrociò lo sguardo del Ninja della sabbia, immaginava che avrebbe cambiato idea, lo conosceva piuttosto bene, se c'era una cosa che Sasori non sopportava era starsene fermo nel guardare la propria amata in pericolo. Non era la vera Sakura, ma era sempre di lei che si trattava. Quindi non lo biasimava che avesse deciso di intraprendere una missione così pericolosa, lo capiva benissimo, lui stesso si era offerto di farlo, perchè anche lui teneva a lei << Bene, con Sasori nel Team saremo più agevolati >> si posizionò al fianco di Sasori, il quale aveva dall'altro lato Deidara.

Itachi a quel punto osservò uno per uno, da Deidara, sempre pronto per una battaglia, fiero delle sue arti esplosive, stratega e motivante per il gruppo, a passare a Sasori, maestro delle marionette, l'unico a utilizzare la tecnica rossa segreta, disposto a qualsiasi costo per Sakura, e infine Sasuke, suo fratello minore, uno degli Uchiha più forti, ottimo leader, determinato e intelligente, disposto ad andare incontro ad una missione altamente pericolosa sempre per lei. Dopo tutto sembrava un Team davvero potente, e avevano dalla loro un ninja medico come Sakura, e se era anche la metà della vera Sakura, il Team era ben supportato ed equilibrato. Ma questo non stava a significare che la missione sarebbe stata una passeggiata, i Jinchùriki erano sempre in maggioranza ed erano spesso accompagnati da altri ninja potenti << Non c'è proprio modo di farvi cambiare idea vero? >> domandò già sapendo la risposta.

I tre sorrisero quasi beffardi. E poi sentirono il rumore leggero di qualcuno balzare sul terreno.

<< Scusate se vi ho fatto aspettare >>

I presenti solo al sentire la sua voce si girarono ancora stupiti, e rimasero ancora più sorpresi e quasi presi da una sorta di malinconia, non appena notarono Sakura con indosso la sua uniforme ufficiale.

Sasuke ne rimase incantato, ricordandogli gli anni di quando erano un Team, di quando si era preso una sbandata per lei, certo, erano solo ricordi, ma allora perchè si era incantato in quel modo?

Sasori invece la guardò con fierezza e ammirazione, bella come sempre e sprigionante di vitalità. E sì, si rese anche conto di non riuscire a controllare quei sentimenti d'amore che aveva nei suoi confronti.

<< Gli hai dato i suoi vestiti? >> domandò Tsunade al rosso.

<< Sì, è un problema? >> rispose lui.

<< No >> poi la guardò con emozione << Anzi, mi piace >>

Sakura non sapeva cosa dire, ora era un po' a disagio sapendo di non essere la loro Sakura, per di più visivamente faceva troppo strano vedere come i membri di Akatsuki andassero d'accordo con Tsunade e Sasuke.

<< A tal proposito... >> le fece segno di avvicinarsi a lei.

Sakura eseguì senza timori, era la sua maestra, e da come aveva capito lo era anche in questo mondo, anzi, qui era molto di più, era una madre << Maestra >>

Tsunade strinse un momento le labbra trattenendo l'emozione << Lo so che non sei davvero mia figlia, ma è come se lo fossi anche tu >> vederla vestita con quell'uniforme l'aveva emozionata.

E lei sentendosi fiera, le sorrise << Una cosa che è rimasta uguale è che lei è sempre la mia maestra >>

<< Sono contenta >> sorrise << Però ti prego, non darmi del lei >>

Annuì << Scusami, è che la Tsunade che conosco io è anche il Quinto Hokage >>

<< Che sciocchezze, è così assurdo >> commentò l'altra accennando una risata.

<< Cosa mi devi dire? >>

La maestra le porse un piccolo borsello << In verità volevo darti un kit di pronto soccorso >>

Proprio quello che faceva al caso suo << Grazie maestra >> lo afferrò sorridendole.

<< Ti abbraccerei >>

Itachi le interruppe << Non affezionarti troppo a lei >> avvisò Tsunade, ma aveva alzato apposta il tono di un grado per farsi capire anche dai compagni di viaggio.

Sasori aveva ricevuto il messaggio dell'Hokage, per questo contrariato aveva spostato la testa da un lato.

Anche Sasuke aveva capito, ma era ovvio che Itachi si rivolgesse in particolare all'Akasuna.

Sakura a quel punto, si girò e spostò lo sguardo sui tre compagni di viaggio, Deidara, Sasori e Sasuke, se lo raccontava a qualcuno nel suo mondo si sarebbe messo a ridere. Era così bizzarro, ma cosa poteva pretendere? Questa dimensione era fatta così, e per quanto fosse difficile poter guardare come un alleato Deidara e Sasori, era a conoscenza delle loro doti, e pensava davvero che erano forti, erano ottimi Ninja. Per quanto riguardava Sasuke invece, beh lui era davvero stato un suo compagno di Team, certo, prima che lui abbandonasse il villaggio. Aveva avuto un periodo abissale, dove aveva cercato di uccidere chiunque si parasse sul suo cammino, anche lei, per ben due volte, ma poi era riapparso durante la guerra Ninja, alleandosi con Naruto e tutti gli altri. E quindi, non era poi così troppo strano averlo nel Team, almeno di lui riusciva a fidarsi << Sono pronta >> si sistemò meglio i guanti e strinse a pugno una mano con determinazione.

<< Bene. Allora andiamo >> Sasuke fece un cenno di saluto con la mano al fratello.

Sakura si affiancò all'Uchiha e partirono. Da ora la loro missione aveva inizio, e si sarebbe impegnata per portarla a termine, perchè voleva assolutamente tornare nel suo mondo.



Erano in viaggio da diverse ore, ovviamente erano ancora nel paese del fuoco, per arrivare a Taki ci volevano due giorni, dove avrebbero arruolato un altro membro dei Doragon, poi un altro giorno e mezzo per arrivare nei pressi del cimitero delle montagne, dove lì avrebbero trovato il tempio di Kaguya. Il problema era che il tempio era situato a nord del paese del Suono, e avrebbero dovuto percorrere per un intero giorno il paese, rischiando di incrociare i Jinchùriki e molti altri Ninja estremamente forti. Sakura aveva appreso che nessuno si azzardava a infiltrarsi nel paese essendo il territorio del Jinchùriki, infatti c'erano due villaggi importanti dove i contenitori dei Bijù e questi altri Ninja vivevano, uno era Oto, situato al centro del paese, e l'altro era Numa, a nord, a pochi chilometri dal cimitero delle montagne. Gli avevano spiegato che per arrivare al tempio, l'unico passaggio sicuro, ma comunque pericoloso, era proprio in mezzo alle due città, percorrendo l'enorme vallata forestale. Non potevano volare con le creazioni di Deidara perchè il cielo era sorvegliato da Fuu, il Jinchùriki del Bijù a sette code, poteva essere ovunque ed era meglio per loro evitare di farsi scoprire per non rischiare di attirarne altri. Quindi attraversare i paesi correndo e saltando per le foreste e le vallate era meglio, anche perchè era un terreno più vantaggioso per tutti quanti. Tutto questo glie l'aveva spiegato Deidara, mentre continuavano il loro viaggio, aveva capito che era un ottimo stratega, e anche se era strano parlare con lui, lo aveva trovato interessante come Ninja. Non gli mancavano le bocche sulle mani, e le sue scorte di argilla nelle sue bisacce intorno alla cintura. Se era come il Deidara del suo mondo, allora era davvero un Ninja di alto livello, l'unico che, in teoria, usava la tecnica proibita del villaggio della Roccia combinandola con la tecnica dell'esplosione, così da creare appunto la tecnica dell'Argilla Esplosiva.

Sasuke percorreva i passi agili dei due davanti a lui, e non poteva fare a meno di osservare Sakura fare domande a Deidara, giustamente si stava interessando sul percorso e il viaggio intrapreso. Era così strano vederla davanti ai suoi occhi, era da un anno che si era abituato a non sentirla o vedersela intorno, accettando a fatica la sua morte, eppure eccola di nuovo davanti a lui. Certo, non era davvero lei, ma era comunque lei, uguale a come quando erano un Team. Vederla in quelle vesti, gli avevano fatto tornare in mente i loro ricordi, delle loro imprese, le missioni e anche gli eventi più pacifici e tranquilli, sopratutto quando si era innamorato di lei.


<< Sasuke sei sempre in anticipo >>

Una voce femminile lo fece distrarre dai pensieri, girando lo sguardo verso la figura, era lei naturalmente, Sakura. Era una kunoichi talentuosa, aveva sedici anni, ma aveva l'abilità di un Ninja medico già sopra il suoi standard, d'altronde aveva imparato in fretta da Tsunade, sapeva anche concentrare il chakra in maniera perfetta, tanto che sapeva sfruttarla in combattimento con la forza. Era l'unico membro femminile del Team 7, e teneva allegro il gruppo con le litigate e i rimproveri per l'altro membro, Kiba Inuzuka << Anche tu lo sei >> le disse restando appoggiato al tronco e all'ombra di uno degli alberi del campo dall'allenamento.

<< In teoria dovrebbe essere il maestro ad arrivare prima >> si avvicinò a lui, sedendosi poi sulla roccia poco distante alla sua sinistra.

<< Arriverà tra poco e sarà in ogni caso in anticipo sull'orario prestabilito. Siamo noi ad essere fin troppo in anticipo >> puntualizzò.

Sakura sbuffò appena e girò lo sguardo sull'Uchiha facendogli una smorfia scherzosa << Come sei serio >> poi dopo un breve attimo di silenzio sorrise chiudendo gli occhi << Però è per questo che sei il migliore di noi >>

Fu in quel momento, quando gli sorrise in quel modo sincero e genuino che sentì qualcosa muoversi dentro, come una fiammella accendersi proprio all'altezza del cuore. Era rimasto incantato a guardare il suo volto, il suo sorriso, e poi quando aveva aperto le palpebre aveva visto come fossero intense quelle iridi verdi. Strano, eppure l'aveva sempre vista, allora perchè in quel momento la vedeva più bella?

<< Voi Uchiha siete sempre così avanti, ma io non voglio essere da meno >> gli fece una smorfia determinata.

Era rimasto incanto a guardarla, e ne era pure sorpreso, come-, cosa-, che cosa gli stava succedendo? Era confuso, ma percepiva chiaramente dei sentimenti diversi per lei, certo, era sempre stata parte del Team, provava affetto per lei, ma in questo momento c'era dell'altro... qualcosa di più forte. Che si fosse innamorato di lei? … Una sensazione gli diceva proprio di sì.


Era stato in quel momento che aveva iniziato a provare dei sentimenti diversi per lei, nove anni fa. Quando era morta non provava più quei sentimenti da tempo, ma in ogni caso teneva moltissimo a lei. E ora era lì, che saltava tra gli alberi come nulla fosse, in missione come ai vecchi tempi. Sapeva benissimo che lei non era la vera Sakura, ma era comunque difficile non provare affetto nei suoi confronti, era come se fosse lei, per questo sapeva già che sarebbe stato difficile lasciarla andare, perderla ancora una volta. Pensando proprio a questo, gli era stato spontaneo girare un po' lo sguardo verso Sasori, il quale viaggiava al proprio fianco. Incrociò il suo sguardo, non dicendosi nulla, ma capì esattamente i suoi pensieri, era ovvio che anche per lui era difficile mettere da parte i sentimenti per lei.

Anche Sasori, non era riuscito a non osservarla, d'altronde come poteva non farlo? Era Sakura, non la sua, ma era comunque sempre lei, per quanto si sforzasse nel ricordarselo da solo, quei sentimenti erano sempre più forti, prendevano sempre il sopravvento. Come faceva a sopprimerli se aveva passato sei anni insieme a lei, di cui quattro ci aveva anche vissuto insieme? Aveva passato mesi a cercare il suo corpo, senza avere risultati, aveva sofferto in silenzio, tenendosi tutto il dolore dentro, fino a quando quattro mesi fa aveva trovato il suo copri-fronte sporco di sangue secco e alghe, vicino alla riva del mare. Fu in quel momento che quel dolore era fuoriuscito, sfogandosi lì. Solo dopo quel momento il dolore aveva iniziato a diminuire, si era rassegnato, e aveva iniziato a vagare per i vari paesi senza una meta, senza senso, senza sapere cosa stesse facendo. E poi l'aveva vista a Konoha, comparsa dal nulla, viva e più giovane, e aveva reagito senza pensare, baciandola, senza accertarsi che fosse un'illusione o chissà che altro. Infatti era stato troppo bello per essere vero, era un'altra Sakura, di un mondo parallelo. Che cosa assurda. Ma guardandola adesso, mentre saltava di ramo in ramo, sembrava di vedere la sua Sakura, ricordandogli del momento che l'aveva vista la prima volta.


<< Li prendiamo quei bastardi >> Sasori aveva appena saltato sul primo albero della foresta che faceva da confine tra il paese del Vento e quello dei Fiumi. Con lui i compagni di Team Matsuri, Baki, e il maestro Shamon, avevano ricevuto l'ordine dal quarto Kazekage di catturare i terroristi che avevano intenzione di fare saltare in aria un piccolo villaggio, poco dopo il confine tra i due paesi. Dopo il primo attacco di quei Ninja nemici, ad un altro piccolo villaggio nel Paese dell'Erba, avevano ottenuto informazioni dei loro prossimi spostamenti e obiettivi, e secondo quelle stesse, erano diretti proprio in quel villaggio nel paese dei Fiumi.

<< Un Team di Konoha dovrebbe essere già sul posto, probabilmente avranno già sistemato loro la questione >> parlò il maestro.


Quando arrivarono videro il villaggio mezzo distrutto, il fumo salire verso l'alto, gli abitanti fuggire in varie direzioni urlando spaventate. Atterrarono su un dei tetti più alti ancora intatti.

<< Baki a est, Matsuri ovest, Sasori sud, forza- >>

Il maestro non fece in tempo a finire di parlare che delle case a sud poco distanti esplosero. Sasori notò dei pezzi roccia staccarsi dall'alta altura che costeggiava il villaggio, notando un bambino piccolo piangere proprio sotto a essi. Si fiondò su uno dei tetti più vicini e sfilò velocemente dalla cintura uno dei suoi rotoli, evocando la sua marionetta preferita, Hitetsu. Comandò subito la marionetta verso il bambino, probabilmente non avrebbe fatto in tempo, ma doveva comunque provarci. Ma subito dopo si rese conto che una ragazza sui sedici anni dai capelli rosa si era portata accanto velocemente a quel bimbo. Era pazza? Era sicuro che non sarebbe riuscita a spostarsi in tempo da quelle due rocce, eppure la notò guardare in alto e dare un pugno prima ad una, e poi con l'altro pugno all'altra, spaccandole in mille pezzi intorno a lei. Era rimasto impressionato da tale forza. Notò che aveva il copri-fronte di Konoha, doveva essere un membro del Team di supporto che aveva accennato il maestro. La vide poi accovacciarsi all'altezza del bambino, emanando chakra verde dalle mani, allora era anche un ninja medico. Straordinario. Notò poi subito dopo uno dei ninja terroristi mascherati comparire alle spalle dei due, notando che aveva una katana seghettata pronta a colpire la kunoichi. Mosse sveltamente le dita, comandando la marionetta alle spalle della ragazza, e fermare con le cinque lame in metallo quella dell'aggressore. Si sentì il suono metallico delle due armi scontrarsi, facendo poi rompere la katana del nemico. La kunoichi sorpresa da quello scontro, si alzò velocemente e fu subito pronta a sganciare un pugno nello stomaco al terrorista, scaraventandolo contro una casa. Fu lì che subito dopo si accorse di lui sopra il tetto, mentre ritirava indietro la marionetta, incrociò il suo sguardo accennando un sorriso compiaciuto e le fece un segno di saluto con due dita vicino alla fronte.


Era stato il loro primo incontro, ma non era stato lì che si era innamorato di lei, era stata lei a farlo per prima. E il fatto di vederla ora di quell'età, per quanto strano era, gli faceva rievocare tutte quelle volte successive che si erano incontrati nei due anni successivi, ritrovandosi alla fine a ricambiare i suoi stessi sentimenti.

Dopo essersi informata sul territorio da Deidara, era calato del silenzio tra il gruppo. Non era necessario parlare, anzi, meno lo si faceva e meglio era, dato che c'era la possibilità di essere sentiti e rintracciati da qualcuno di ostile. Alla partenza Sasuke le aveva dato un ricevitore configurato uguale a quelli del gruppo per tenersi in comunicazione tra loro, da utilizzare in caso che il gruppo si trovasse diviso. Il compagno aveva anche aggiunto che sperava non succedesse, ma era per sicurezza. Le aveva anche ordinato di restare sempre vicino ad uno dei tre in caso di separazione, perchè aveva specificato chiaramente che la missione, oltre a recuperare la pergamena di Kaguya, era anche di tenere in vita lei, altrimenti sarebbe stato tutto invano. In effetti aveva ragione, non avrebbe avuto senso recuperare il manufatto se lei moriva. Aveva annuito alle sue parole, e lo aveva osservato mentre spiegava come muoversi in caso di pericolo, e doveva ammettere che era davvero bravo, sembrava proprio un leader, si vedeva che voleva essere preparato a qualsiasi evenienza. Il Sasuke del suo mondo era altrettanto intelligente, e lo ricordava quasi uguale quando facevano le missioni insieme con il Team 7. La differenza era che questo, a rispetto di quello che conosceva, si preoccupava per lei, e non sapeva se esserne più felice o amareggiata. Pensando a lui, mentre continuava a viaggiare di albero in albero, girò di un po' la testa, il giusto per poterlo vedere. Incrociò subito il suo sguardo, i suoi occhi neri e profondi erano sempre bellissimi, quasi inespressivi ma terribilmente potenti, dovette distogliere immediatamente lo sguardo, prima di ritrovarsi a pensare ai sentimenti che aveva per lui. Tornò a guardare davanti a se, schiudendo leggermente le palpebre, già immaginava non sarebbe stato facile mettere da parte i sentimenti per lui.



Si accamparono in mezzo alla foresta, non appena il sole scomparse all'orizzonte. Erano ancora nel Paese del Fuoco, e non avevano trovato minacce o Ninja ostili, ma questo non stava a significare che non poteva capitare durante la notte o il giorno dopo. Avevano scelto un piccolo spiazzo poco lontano da un corso d'acqua, avevano acceso un piccolo fuoco, neanche tanto per il freddo, perchè era una stagione primaverile, ma per illuminare l'accampamento e anche per scaldare e cuocere il cibo che si erano portati.

Sakura si era seduta su una delle rocce davanti al fuoco mentre mangiava dei Onigiri che aveva preparato Karin la mattina stessa, era stata gentile e molto carina nei suoi confronti, ma pensare a lei non faceva che ricordarle la sera prima, i suoi gemiti di piacere risuonavano nelle sue orecchie. Aveva bisogno di distrarsi, pensare alla missione, o anche solo chiedere altre informazioni << Posso fare una domanda? >> non si rivolse a nessuno in particolare.

I tre la guardarono << Certo >> rispose Sasori dall'altra parte del fuoco.

<< Avete detto di essere dei Doragon, quindi la mia domanda è... chi siete? >> era già da un po' che ci pensava.

<< I Doragon sono i Ninja più forti del continente >> le rispose Sasuke.

<< Quanti siete? >>

<< Al momento nove, ma stiamo cercando Suigetsu per chiedergli di diventare il decimo >> stavolta le rispose Deidara mentre mangiava un pesce arrostito.

<< Perchè? >>

<< Perchè si dice che quello spadaccino abbia affrontato da solo Yagura, il Jinchùriki del Bijù a tre code >> continuò a spiegarle il biondo << Il problema è... che è introvabile, è da quasi un anno che lo cerchiamo >>

<< Un anno? >>

<< Da quando abbiamo perso Obito >> aggiunse Sasuke.

<< Obito era uno di voi? >>

<< Sì >> l'Uchiha abbassò leggermente lo sguardo, puntandolo sul fuoco.

<< Chi sono gli altri? >>

<< Oltre a noi tre, ci sono Hidan, Konan, Kakuzu, Kisame, Madara e Itachi >> la informò il biondo.

Sono tutti membri di Akatsuki. Era ovvio, se i Jinchùriki erano i nemici, i membri di Akatsuki erano quelli buoni. Che cosa assurda. Eppure non tutti i buoni erano cattivi, perchè a Konoha oltre a lei stessa, c'era Tsunade, Ino, Hanabi e Shizune. Tutti gli altri dov'erano? Cioè, era possibile che non li avesse incrociati, dato che non doveva dare nell'occhio al villaggio, però se Naruto e Gaara erano nemici voleva sapere anche degli altri. Così si rivolse all'unica persona di Konoha del gruppo << Sasuke, hai un Team? >>

L'Uchiha a quel punto alzò lo sguardo su Sakura << Non più >>

Lei spalancò gli occhi, capendo di aver fatto la domanda sbagliata. Strinse le labbra maledendosi per averglielo chiesto.

Sasuke sospirò lentamente << Tu e Kiba eravate i miei compagni, e il mio maestro era Obito >>

Non si aspettava che glielo dicesse, ma apprese che aveva perso Sakura e Obito in un solo giorno, era terribile. Evitò di chiedere di lei stessa e Obito, ma era sollevata che anche Kiba fosse uno dei buoni.

<< Kiba è stato ucciso per primo, circa sette anni fa. Quella traditrice di Hinata l'ha ucciso >>

Era incredula, Hinata aveva ucciso Kiba? << Ma perchè? >>

Sasuke sospirò ancora una volta << Hinata faceva Team con Ino, Sai, e il maestro Nagato. Un giorno che erano in missione hanno incontrato sul loro cammino i fratelli Sabaku, non potevano sconfiggerli, Gaara era troppo pericoloso per loro, per questo il Team è dovuto scappare. Però Hinata era rimasta indietro perchè ferita ad una gamba, fu presa e fatta prigioniera. Per un intero mese abbiamo fatto spedizioni per il suo salvataggio, ma non siamo mai riusciti ad infiltrarci. Sette anni fa i Doragon erano di meno e non potevano rischiare di perdere la vita, dovevano proteggere i villaggi >>

Sakura ascoltava con interesse e curiosità la storia, anche se le suonava surreale, conoscendo le persone a cui si riferiva.

<< Però un giorno, appunto dopo un mese, l'abbiamo trovata svenuta nei pressi di un fiume. Quando le avevamo chiesto cosa le fosse successo, rispose che non se lo ricordava. Ci era sembrato strano che fosse sopravvissuta o che l'avessero lasciata andare, ma erano tutti contenti e avevano lasciato perdere la faccenda. Dopo una settimana lei ha rubato delle pergamene contenenti informazioni sugli Uchiha, Kiba l'ha scoperta e hanno iniziato uno scontro. Hinata ha avuto la meglio quasi da subito, gli ha bloccato il flusso di chakra, immobilizzandolo con la sua tecnica Hyuga. Kiba a quel punto le ha fatto delle domande, scoprendo che lei e Naruto si erano innamorati, e si era offerta di fare da spia per lui, ma Naruto le ha chiesto di meglio, rubare quelle pergamene. Hinata poi con un kunai ha colpito un punto vitale di Kiba, scappando subito dopo. È stato poi Sai ha trovarlo in fin di vita, Kiba fece in tempo ad informarlo su Hinata per poi morire subito dopo >>

Sakura era rimasta shoccata da ogni singola parola. Come poteva una ragazza dolce come Hinata fare una simile azione? Non le era facile assimilare cose del genere. Poi la domanda le sorgeva spontanea << Che cosa contenevano quelle pergamene? >>

<< I segreti dello Sharingan >>

Ora era confusa.

<< Naruto voleva conoscere come contrastare il Mangekyò Sharingan, perchè era il suo punto debole >>

<< Era? >>

<< Sì, perchè ora riesce a contrastarlo >>

Proprio non capiva << Perchè Naruto e i gli altri Jinchùriki ce l'hanno con tutti voi? >>

Sasori prese parola << Perchè vent'anni fa tutti i nostri genitori e nonni erano in guerra, e in mezzo a questi c'erano anche i genitori di Naruto, erano in fuga per portare loro figlio di cinque anni al sicuro, ma sul loro cammino trovarono i genitori di Sasuke e Itachi >>

Sakura a quel punto spostò con uno scatto lo sguardo su Sasuke, già preoccupata per il seguito.

Sasuke volle continuare << Mio padre e mia madre hanno ucciso i genitori di Naruto, proprio davanti a lui, non seppero che però lui era portatore di uno dei Bijù, la volpe a nove code, il più potente di tutti. Vedere morire i suoi genitori gli procurò uno shock talmente tanto forte da scatenare per la prima volta il Bijù, uccidendo i miei genitori all'istante, emanando poi un grido assordante tanto forte che sprigionò una potente onda di chakra che connesse tutti gli altri Bijù nel continente, li risvegliò tutti. Quel giorno ci furono molte stragi in tutti i paesi. Ed è per merito di Madara che ora siamo qui a parlare, perchè fu lui a calmare la volpe, usando il Mangekyò Sharingan, emise anche un sigillo su Naruto in modo che non potesse trasformarsi e usare i poteri del Bijù. Di conseguenza anche tutti gli altri >>

Era così tanto da assimilare, che faticava quasi a seguire la storia, confondendola con quella vera, quella del vero Naruto.

<< Madara non uccise Naruto, era un bambino, e poi sapeva che non aveva colpe, a quell'età era controllato dal Bijù, fu affidato ad un uomo di nome Jiraiya, un eremita solitario che viveva su uno dei monti del Paese del Suono, allevandolo come un figlio. Quando poi aveva compiuto quattordici anni, l'eremita morì di cause naturali, e Naruto scese la montagna, per poi arrivare alle porte di Numa, dove lì trovò due suoi simili, Killer Bee e Gaara. Erano stati pacifici fino a quando poche settimane dopo io andai in missione con il mio Team, e per caso lo incontrai con Gaara e altri due Ninja, vedendo il mio Sharingan, lui impazzì spezzando il sigillo di Madara, così da scatenare nuovamente il Bijù e tutti gli altri. Da quel giorno Naruto promise di voler sterminare tutti gli Uchiha, e Obito usò il Kamui per portarci in salvo, fummo obbligati a ritirarci >>

Sakura deglutì, era una storia drammatica e contorta quanto quella nel suo mondo, solo in modo diverso. Sasuke continuò a spiegarle che Naruto si fece alleati tutti i Jinchùriki e i due villaggi del Paese del Suono, dichiarando di voler radere al suolo Konoha perchè ovviamente era sede degli Uchiha, e poi Iwa, Suna e Taki, gli alleati più solidi di Konoha. Kumo e Kiri si erano fatti da parte, dichiarandosi neutrali. Ed era per questo che almeno un Doragon doveva restare in uno dei villaggi, per proteggerlo. Le disse anche che Naruto aveva provato due volte ad attaccare Konoha, mentre gli altri Jinchùriki avevano tentato con gli altri villaggi. Aggiunse anche che era da quattro anni che non attaccavano i villaggi, non sapendo se stessero aspettando qualcosa o se avevano rinunciato per via dei Doragon sempre presenti nei villaggi << E perchè Madara non ha rifatto di nuovo lo stesso sigillo? >>

<< Madara quella volta ha usato al limite i suoi poteri oculari, tanto da farlo quasi diventare cieco. Ora come ora è ancora molto potente, ma ha perso il potere del Mangekyò Sharingan, non può più domare il Bijù, e di conseguenza non può più applicare il sigillo. E anche se potesse farlo, Naruto ha imparato a contrastare i nostri occhi >>

Calò un lungo istante di silenzio. Sakura si sentiva divisa in due, confusa e anche un po' irrequieta. Questo mondo aveva ogni cosa fuori posto, e si sentiva a disagio, sentiva di essere ancora di più un'estranea. Si abbassò con il busto, appoggiando i gomiti alle ginocchia, massaggiandosi le tempie con le mani << È tutto diverso, ogni cosa, ogni persona, ogni sentimento, tutto >> parlò tra se e se.

<< Lo so che per te non è facile >> le parlò ancora Sasuke << Ma finché sei nel nostro mondo devi sapere chi è il nemico, che sia un amico o un famigliare nella tua dimensione >>

Sasuke aveva completamente ragione, ma tutte quelle informazioni erano difficili da digerire, era difficile farselo stare bene, anche se provvisoriamente.

Deidara, un po' per curiosità, ma anche per cambiare discorso si intromise << Sakura, perchè non ci racconti qualcosa del tuo mondo >>

Alzò lo sguardo e si ricompose osservando il biondo alla sua sinistra << Cosa vorresti sapere? >>

<< Hai detto che io ero tuo nemico, che facevo parte di un'organizzazione, parlaci di loro, e di come sono morto... >> si grattò la testa goffamente << Vorrei sapere chi ha avuto l'onore di sconfiggermi >> ridacchiò.

Sakura notando l'atteggiamento quasi simpatico del biondo, le veniva quasi da ridere pensare al suo mondo, nonostante fossero successe talmente tante cose orribili, confrontarlo con questo al momento le sembrava una barzelletta << L'organizzazione si chiamava Akatsuki, all'inizio erano nove componenti, portavano tutti un mantello nero con nuvole rosse. Si muovano a coppie, e il loro scopo era catturare i Jinchùriki vivi, per assorbire poi i Bijù e sigillarli all'interno di una statua diabolica >> si fermò.

<< Chi sono questi membri, e con chi ero in coppia? >> le domandò curioso sempre il ninja della roccia.

<< Zetsu è sempre stato in disparte, ma era composto dal presunto Leader Pain, che in verità era Nagato, accoppiato con Konan, poi c'era Itachi con Kisame, Hidan con Kakuzu, e te con Sasori >> girò lo sguardo sull'Akasuna davanti a lei, oltre il fuoco.

Sasori vedendosi osservato da Sakura, si sentì amareggiato tutto d'un colpo, come se gli dispiacesse di essere un suo nemico, probabilmente pure morto.

<< Io e Sasori? >> Deidara era stupito.

<< Ma hai avuto anche un altro compagno dopo di lui, Tobi, che in realtà era Obito, il vero leader di Akatsuki >>

Sasori a quel punto capì di essere morto nel suo mondo. Sospirò con amarezza.

<< E così anche mio fratello ne faceva parte... >> parlò l'Uchiha.

Sakura spostò lo sguardo su Sasuke, incrociando il suo, era una storia lunga e complicata anche quella di suo fratello e lui, avrebbe voluto raccontargliela, ma perchè doveva fargli pensare al dolore del Sasuke del suo mondo?

<< Anche Obito? Ma non hai detto che stava aiutando il tuo Team contro Kaguya? >> si grattò la testa Deidara.

<< Sì. È una storia lunga e complicata >>

Poi altro silenzio, nessuno aveva chiesto niente di lui o Itachi, di nessun altro.

<< Chi mi ha sconfitto? >> domandò ancora il biondo.

Spostò di nuovo lo sguardo << Sasuke. Ma in realtà ti sei fatto esplodere nel tentativo di ucciderlo >>

Deidara quasi cadde dalla sua postazione << Cosa? >>

Sasuke nascose un sorriso divertito.

<< È una cosa assurda >> era incredulo e stupito allo stesso tempo.

<< Non per me >> trattenne un sorriso divertito nel vedere l'espressione sorpresa di Deidara.

<< Hey Sasuke, non dici nulla a riguardo? >> Deidara gli fece una smorfia scherzosa.

<< Sei tu che hai voluto saperlo... >> lo prese in girò l'altro.

Sasori per quanto gli altri tre si fossero rasserenati e ci scherzassero su, lui non riusciva a digerire di essere morto nel suo mondo, di essere un suo nemico, e che nemmeno nel proprio mondo aveva la soddisfazione di stare con la sua Sakura, dato che a essere morta era proprio lei. In ogni caso, non erano mai compatibili, che fosse un credo, un sentimento o un'incidente, li dividevano sempre. Si alzò dalla sua postazione ad occhi chiusi << Vado a sistemare i fili di allarme intorno all'accampamento >> riaprì gli occhi e diede le spalle ai compagni.

Sakura alzò lo sguardo sul rosso, vedendolo sparire in mezzo agli alberi.

A Sasuke non era sfuggita l'espressione afflitta del ninja della Sabbia << Sasori non ha ancora completamente superato la morte di Sakura >> la informò Sasuke.

Faceva ancora strano pensarlo, ma era evidente che questo Sasori provava dei veri sentimenti, era completamente diverso da quello che aveva conosciuto lei, privo di amore e affetto, nemmeno per la sua stessa nonna che l'aveva cresciuto.

<< Nemmeno io in verità, ma rispetto a lui sono riuscito ad andare avanti >> aggiunse ancora lui.

Sakura si ritrovò ad osservare Sasuke, notandolo sospirare lentamente. Era evidente che la Sakura di questo mondo fosse importante un po' per tutti << Posso sapere cosa è successo esattamente il giorno che è morta? >>

Deidara e Sasuke rimasero un lungo istante in silenzio, e poi infine l'Uchiha decise di parlare << Io, Sakura, Sasori e Sai eravamo andati nel Paese delle Terme, avevamo svolto una missione di livello A. Dopo aver passato la notte in un piccolo villaggio marino, all'alba eravamo ripartiti per tornare a Konoha. Poco dopo che eravamo entrati in una foresta, fummo intercettati da Naruto, Gaara, Hinata e Kankuro. Non era nostra intenzione iniziare uno scontro, ma Naruto si era subito lanciato contro di me, e non abbiamo avuto altra scelta che affrontarli... >>


Avevano iniziato lo scontro già da diverso tempo, Sasuke aveva attirato fin da subito l'attenzione di Naruto cercando di tenerlo lontano dal suo gruppo. Sapeva che da solo non era in grado di batterlo, aveva bisogno di almeno Sasori per avere anche una sola possibilità, ma era impegnato a scontrarsi con Gaara, mentre Sakura fronteggiava Kankuro, e Sai era impegnato con l'ex compagna di Team. Quelli in difficoltà erano indubbiamente lui e Sasori, che anche se erano dei Doragon, fronteggiare Naruto e Gaara era al di sopra della loro portata. Molti dicevano che più i Bijù avevano code, e più erano forti, ma lui non la pensava uguale, perchè anche se il Bijù di Gaara ne aveva solo una, l'abilità innata di controllare la sabbia lo alzava nettamente di livello portandolo al pari di Killer Bee e Fuu. Certo sia lui che Sasori erano in grado di tenergli testa, ma non due Jinchùriki di quel livello in una sola volta.

<< Lo so che stai solo prendendo tempo >> Naruto stava sospeso all'interno della testa della sagoma di chakra del Bijù a forma di volpe.

Sasuke che invece stava sospeso all'interno del Susanoo emise una smorfia contrariata.

<< Ti ucciderò, ucciderò ogni singolo Uchiha su questo continente >> gridò l'altro scagliandosi contro di lui.

Parò il potente colpo con il braccio del Susanoo, ma fu preso alla sprovvista da una piccola teriosfera creata velocemente dalla bocca della sagoma di volpe. Era troppo vicino. Merda. Parò il colpo, ma fu sbalzato all'indietro dall'esplosione. Appena si rialzò, vide Naruto fiondarsi in direzione del gruppo. No. Non poteva permettergli di uccidere i suoi amici, così prese il volo e lo seguì a tutta velocità.

Nel contempo Sasori aveva sigillato a fatica Gaara dentro una sua marionetta, ma per riuscirci aveva dovuto combattere a lungo contro di lui, usando ogni sua marionetta, ritrovandosele quasi tutte completamente a pezzi, anche Hitetsu. Aveva usato quasi tutto il chakra ed era stato ferito pesantemente ad un braccio, compromettendolo, per questo si era poi accasciato a terra, in mezzo al sangue che cadeva sul terreno. Non avrebbe trattenuto Gaara per molto, lo sentiva come si dimenava e tentava di opporsi.

<< Sasori! >> la voce di Sakura.

Il rosso alzò a fatica lo sguardo, notandola correre verso di lui con il Byakugo attivo, rigenerando istantaneamente le ferite subite da Kankuro e le sue marionette.

Si inginocchiò accanto a lui e iniziò a curarlo << Hai perso molto sangue, ma ora la ferita è chiusa, non sforzarti >>

<< Sai e Sasuke? >> le domandò.

<< Sai è svenuto, l'ho lasciato con Katsuyu. Hinata è ferita ed è svenuta anche lei. Sasuke- >> si bloccò vedendo per aria arrivare Naruto velocissimo contro di loro. Si allarmò mettendosi in piedi, pronta a difendersi e difendere Sasori.

<< Sakura scappa! Non puoi affrontarlo >> le urlò Sasori, tentando di alzare una mano verso una delle sue marionette intatte.

Ma il Susanoo di Sasuke colpì con altrettanta velocità Naruto, scaraventandolo al suolo con violenza, creando una forte folata di vento e un piccolo terremoto sotto ai piedi. Si alzò un polverone in mezzo al campo di battaglia, tra alberi sradicati e crepe.

Sasuke fu pronto a lanciare un enorme Katon, non appena rivide Naruto e la sua enorme volpe alzarsi verso l'alto. L'ho sganciò verso l'alto, non colpendolo.

<< Hah, stai diventando cieco a forza di usare quegli occhi, non riesci più a mirare >> lo sfotté con un sorriso compiaciuto l'altro.

Ignorò le parole di Naruto e accinse al potere dell'occhio sinistro, sfoggiando il Mangekyò Sharingan. Amaterasu.

In un attimo la sagoma della volpe fu ricoperta di fiamme nere. Ma Naruto non era minimamente preoccupato << Conosco la tua tecnica >> sorrise compiaciuto. Con una zampa anteriore della volpe si spogliò di uno strato di chakra buttandolo poi dietro di se, incendiando gli alberi sradicati << Non sai più cosa inventarti >>

Sakura assieme a Sasori ancora a terra e senza forze, guardavano in alto verso Sasuke, stava fermo come in attesa di qualcosa << Cosa sta- >> poi sentì delle gocce di pioggia sul viso. Una grossa e scura nube temporalesca si formò sopra di loro, iniziando a piovere << Il Katon di prima non serviva per colpire Naruto, ma per scaldare l'aria e formare il temporale, anche le fiamme dell'Amaterasu servivano a questo >> Sakura parlò cercando di capire cosa aveva in mente il compagno di Team.

<< Sakura... non riesco più a tenere Gaara >> l'avvisò sforzandosi di tenere i fili di chakra collegati alla marionetta.

<< Cosa posso fare? >> gli chiese. Passargli il suo chakra non avrebbe aiutato in ogni caso, a lui serviva del sangue, ne aveva perso troppo, già si meravigliava come ancora fosse cosciente.

<< Con la pioggia dovrebbe essere più facile fronteggiarlo, tieniti pronta >>

Sakura annuì e si mise in guardia, tenendo d'occhio anche la situazione in alto.

Sasuke alzò in alto il braccio del Susanoo e sulla mano gli si formò dell'energia elettrica. Kirin. Abbassò la mano.

Naruto in una frazione di secondo vide dei fulmini arrivargli addosso, colpendolo in pieno.

Sasuke vide il Jinchùriki cadere a terra, ritrasformandosi in versione umana. Solo a quel punto controllò i suoi compagni, notando Sasori fuori uso, e Sakura in piedi in guardia guardare avanti verso la marionetta chiusa e sigillata. Proprio in quel momento vide quest'ultima esplodere, Gaara si era liberato evocando le braccia del Bijù a una coda. Per di più Naruto si era rialzato, riprendendo la forma della volpe. Merda.

Sakura iniziò il combattimento con Gaara, schivando e dando pugni contro le grosse mani del Bijù, senza la sabbia era in grado di tenergli testa facilmente.

Sasori era allo stremo, ma ancora cosciente, osservando Sakura tenere testa a Gaara, quest'ultimo sembrava abbastanza provato dal combattimento che aveva avuto con lui, e il fatto di non riuscire ad usare la sabbia era un vantaggio per lei. Poi vide Sasuke contrastare a fatica Naruto, era evidente che ormai anche lui aveva usato maggior parte del chakra.

Sakura riuscì ad avere la prontezza e la fortuna che Gaara abbassasse la guardia per la stanchezza, così usò tutta la potenza che aveva nel pugno e lo colpì allo stomaco, disintegrando la protezione di sabbia che aveva addosso << Prendi questo! >> lo scaraventò talmente tanto forte da fargli fare un volo di almeno trecento metri se non di più.

Naruto sentì lo schianto e vide Gaara senza sensi, percependo che fosse in fin di vita. Ringhiò a denti stretti e puntò lo sguardo verso chi aveva osato fargli un danno del genere, la ragazza, Sakura.

Sasuke se ne accorse e si allarmò. Vide Naruto fiondarsi in basso e verso Sakura con rabbia. No. Lo inseguì immediatamente volando come una scheggia, incoccando con il Susanoo una freccia di Chidori, aveva solo una possibilità dato che stava usando ormai tutto il chakra rimastogli.

Sakura si girò ad occhi spalancati verso Naruto che stava arrivando come un fulmine verso di lei.

Sasori si allarmò notando anche Kankuro sbucare da dietro delle rocce, con un braccio rotto da una parte, ma che alzava benissimo l'altro, prendendo possesso di una marionetta malconcia con una spada acuminata. Merda. Lo vide muovere quella stessa verso Sakura con velocità << Sakura! >> urlò con tutta la voce che aveva. Si sforzò di muovere una mano verso il braccio rotto di Hitetsu.

Sakura sentendo la voce di Sasori e sentendo un rumore di lame scontrarsi alle sue spalle, si girò velocemente notando il braccio della marionetta di Sasori a mezz'aria che l'aveva protetta. Si sbrigò a dare un pugno alla marionetta del nemico frantumandola in mille pezzi. Nemmeno il tempo di saltare via da lì, che sentì Naruto schiantarsi al suolo proprio davanti a lei. Notando subito dopo una grossa freccia elettrica conficcata nella schiena della sagoma della volpe.

Sasuke scese a terra ansimando stanco, sentendo il Susanoo dissolversi, era a corto di chakra. Incrociò lo sguardo di Sakura poco lontano.

Sakura sapeva che l'unico che poteva tenere testa a Naruto era lui, e siccome sapevano entrambi che quest'ultimo si sarebbe rialzato, ed essendo Sasuke a corto di chakra, non le restava che dargli il suo. Fece per fare un passo verso di lui, ma si sentì immobilizzata, non riusciva a muovere il corpo << Cosa- >>

Sasori vide Kankuro con la mano alzata verso di lei, provò a muovere la mano ma non ce la faceva, non sentiva più le dita << Sasuke, taglia i fili! >>

Sasuke inginocchiato si sbrigò a puntare due dita e a modellare il chakra in una lunga lama di fulmine sui fili invisibili tra Sakura e Kankuro. Perse subito dopo l'equilibrio, appoggiando una mano sul terreno con affanno.

Sakura, nel momento esatto che si sentì libera, fu colpita alla schiena e allo stomaco da qualcosa, si ritrovò a guardare con orrore e incredulità in basso e vedere un grosso artiglio di chakra sbucare davanti a lei.

Sasori e Sasuke spalancarono gli occhi terrorizzati e preoccupati << Sakura! >> urlarono entrambi.

Naruto la alzò assieme alla sua zampa di volpe << Kankuro recupera Hinata e Gaara >>

Sakura tentò si attivare il Byakugo, ma sentì di non riuscire a concentrare il chakra, era come se Naruto stesse usando qualche tipo di distorsione di chakra. Sentì subito il sapore ferroso del sangue in gola, per poi fuoriuscire dalla bocca, colandole addosso. Lentamente si sentì mancare le forze, e l'unica cosa che desiderò fare era guardare Sasori, la persona che amava. Voleva dirgli qualcosa, ma il sangue le impediva ogni sorta di suono dalla gola, così le fu spontaneo allungare la mano verso di lui.

Sasori incrociò il suo debole sguardo, e fu lì che trovò la forza per alzarsi, a stento, ma ci riuscì << Resisti Sakura >> tentò di muovere le mani verso di lei, ma i fili di chakra non riuscirono a raggiungerla, cadde in ginocchio sul terreno al limite della coscienza. Alzò di nuovo lo sguardo verso di lei con sofferenza e impotenza, sentendo come gli occhi volessero lacrimare << Sakura... >>

Subito dopo lei perse ogni tipo coscienza, lasciando cadere la testa all'indietro e le braccia lungo il corpo.

Sasori si lasciò cadere con la testa sul terreno, sofferente e frustrato per non essere riuscito a fare nulla per salvarla. Dolorante in ogni punto del suo corpo, ma in modo più intenso nel suo cuore, un dolore lancinante e insopportabile, talmente tanto forte da perdere i sensi.

Sasuke si alzò in piedi con tutta la forza che aveva e concentrò tutto il chakra che poteva sulla mano, formando un debole Chidori. Nemmeno lo Sharingan riusciva a ad attivare. Poi notò che sul polso di Sakura il sigillo di Obito era scomparso, segno che Sakura aveva perso la fiamma vitale << Naruto io ti uccido! >> urlò in preda alla disperazione, perse però la forza solo facendo un passo, vedendo il Chidori dissolversi << Dannazione >> infine cadde di nuovo in ginocchio.

Naruto sorrise malignamente << Cosa credi di fare con quel poco chakra che ti rimane? >> lo sfotté << Ora... tutti quanti morirete >> fece per aprire la bocca della volpe per preparare una teriosfera, quando si sentì tagliare la zampa di chakra dove teneva la ragazza. Notò Obito, in veste di Hokage sfrecciargli davanti. Non aspettava occasione migliore di uccidere quell'Uchiha con quella sua fastidiosa tecnica di teletrasporto. Approfittò immediatamente della sua premura di recuperare la ragazza per tirargli un'artigliata sulla faccia con l'altra zampa, riuscendoci di striscio. Nel farlo però Obito fu svelto a lanciargli addosso un Katon di dimensioni enormi per allontanarlo.

Sasuke provò a raggiungere il maestro ma capì di non reggersi in piedi << Maestro... >> lo vide girarsi verso di lui con Sakura tra le braccia, notando che Naruto lo aveva sfregiato proprio sugli occhi << … gli occhi >>

L'Uchiha Hokage appoggiò a terra l'allieva, con un'espressione triste << Mi dispiace di non essere arrivato prima >> quando era a Konoha, e dopo aver visto il sigillo di Sakura svanire dal polso capendo che l'allieva stava perdendo la fiamma vitale, si era subito teletrasportato nel punto dove lei fosse, ma anche se ci aveva messo un attimo, non era bastato per poterla salvare.

<< Non potevi saperlo, nemmeno noi ci aspettavamo tutto questo >> parlò quasi con voce tremante, cercando di contenere la sofferenza per la perdita di Sakura.

Obito si avvicinò a lui seguendo la sua voce e gli passò un po' di chakra << Stanno arrivando dei rinforzi da ovest >> lo informò calmo.

<< Che cosa vuoi fare? >> si allarmò.

Obito percepì Naruto rialzarsi con sempre la sua forma di volpe << Non possiamo permetterci di perdere tre Doragon tutti in una volta, ne basta uno solo, e io sono già stato compromesso >> iniziò a camminare dove percepiva Naruto << Mi dispiace Sasuke >>

In quel momento, Sasuke capì che il maestro stava per sacrificarsi per poter salvare il resto del Team. Digrignò i denti con rabbia, non bastava aver perso la sua compagna di Team, cosa che era già abbastanza doloroso vederla in quelle condizioni davanti agli occhi, ma ci si metteva Obito a volersi sacrificare << Maestro... >> dette un pugno sul terreno cercando di trattenere le lacrime che tentavano di uscire.

Obito non si fermò, ma continuò ad avanzare, percependo Naruto preparare una teriosfera enorme. Lo attirò più lontano, direzionandosi in un punto deserto.


Qualche momento dopo Sasuke vide e sentì un'esplosione enorme poco lontano, ma non abbastanza per essere colpiti, di conseguenza furono scaraventati tutti in punti diversi. Ritrovandosi anch'esso privo di sensi in mezzo alla foresta mezza distrutta.


Sakura era rimasta sconvolta nel sentire il racconto di Sasuke, non si capacitava come Naruto potesse davvero ucciderla, eppure era successo. Faticava vedere un nemico come Madara il buono di questo mondo, ma Naruto, quello che definiva la persona più buona e giusta, immaginarlo come il più spietato di questo mondo era ancora più shoccante << Naruto è sopravvissuto? >>

<< Sì. Tutti tranne Sakura e Obito >>

Sakura abbassò la testa, ritrovandosi a guardare il fuoco davanti a se. Non sapeva cosa provare, felice di sapere che Naruto, Gaara, Hinata e Kankuro fossero vivi, ma allo stesso tempo dispiaciuta e affranta per essere stata uccisa lei stessa, e in qualche modo anche Obito. Capiva che questo mondo era diverso, ma era estremamente arduo accettarlo.

Sasuke la notò turbata << Chi è Naruto nel tuo mondo? >>

Naruto... le sembrò di intravedere l'immagine del suo volto sorridente in quel fuoco, lei aveva in testa solo quel Naruto << Lui... lui fa parte del Team 7, è quello che ha salvato Konoha, che mi difende ogni volta sono in difficoltà, e che adesso sta facendo di tutto per salvare l'umanità. Questo è il vero Naruto >> finì di parlare guardando Sasuke.

<< Capisco >>

<< Per noi è surreale, noi definiamo così Sasuke >> parlò stavolta Deidara.

Sasuke... Lo osservò meglio, e per un momento vide il vero Sasuke, con quello sguardo pieno d'odio, lo Sharingan da una parte e il Rinnegan dall'altro. Poi l'immagine della sua espressione determinata e arrabbiata con il mondo, come quando tentò di ucciderla, uccidere Naruto e il maestro Kakashi sul quel ponte.


<< … Uccidendo ognuno di voi! La purificazione totale avviene soltanto quando ogni legame viene spezzato! Solo in quel modo gli Uchiha riusciranno a risorgere! >>


E anche quando stavano combattendo contro Madara e Kaguya, la guardava come se non valesse nulla, considerandola solo un peso. E aveva anche ragione, ma il modo come lo diceva era demoralizzante, la feriva.


Dopo che Sasuke coprì il Team con il Susanoo, Sakura volle capire la situazione all'esterno << Che sta succedendo là fuori, Sasuke? >>

<< E a che ti serve saperlo? Ora non puoi fare proprio nulla >> Sasuke le rispose con tono infastidito e superiore.


E non aveva nemmeno dimenticato le parole che lui disse poco dopo a Naruto.


<< Quando è stato attivato lo Tsukuyomi Infinito, Kakashi e Sakura erano vicini a te per caso... ed è stato solo per quello se si sono salvati. Capisci cosa intendo, vero? >>


Non era più il Sasuke di anni fa, quello del Team 7, quello che la proteggeva e la incoraggiava. E anche se aveva tentato alla sua vita, le parole taglienti che le diceva, ferendola sentimentalmente, lei continuava ad amarlo. Nemmeno sapeva come ci riuscisse dopo tutto quel tempo, dopo tutto quello che aveva fatto, ma lui era sempre lì, fermo nel suo cuore.


<< Sakura... grazie >>


Pensando proprio a quei sentimenti, l'immagine tornò limpida sul Sasuke più adulto e tranquillo di questo mondo, il suo sguardo emanava sicurezza e affidabilità, le piaceva davvero tanto. Era così che voleva che fosse davvero Sasuke. Perchè doveva essere così? Perchè il vero Sasuke non poteva essere come quello di questo mondo? Si sentiva così affranta e combattuta, con tanti sentimenti contrastanti, tanto che la testa iniziava a pesarle troppo.

<< Hai già assimilato troppo per oggi, dovresti dormirci sopra >> le suggerì l'Uchiha con premura << Una dormita ti farà solo bene ai pensieri e all'umore >> le fece un lieve sorriso comprensivo.

Arrossì lievemente, questo Sasuke era perfetto, si preoccupava per lei, dei suoi sentimenti per i suoi amici, la rasserenava e la confortava, le piaceva davvero tanto, e per nascondere quei sentimenti che tentavano di venir fuori distolse subito lo sguardo.

<< Chi fa il primo turno? >> domandò Deidara.

<< Lo faccio io >> Sasori riapparse da dietro gli alberi.

Sasuke annuì << Bene. Tra tre ore lo faccio io >>


Un'ora più tardi, Sakura era sdraiata sul fianco verso il fuoco, avvolta da una sottile coperta per proteggersi dagli spifferi freschi di primavera. Aveva provato a dormire, ma tutti quei pensieri le volavano in testa come mosche fastidiose, certo, stava meglio, ma non riusciva a togliersi dalla testa tutta la vicenda di questo mondo. E poi per non bastare si sentiva frastornata da quei sentimenti che provava per questi due Sasuke così diversi. Era inutile però starci a pensare in continuazione, non avrebbe risolto proprio nulla, e nemmeno avrebbe giovato al proprio riposo. Sospirò leggermente e piano, sentendo ancora lo scoppiettare delle braci del fuoco, ma poi un leggero rumore di meccanismi la distrassero. Aprì le palpebre lentamente, notando il fuoco ancora acceso, anche se con meno intensità, poi spostò leggermente la testa e notò Deidara sdraiato dormire da una parte, e Sasuke fare altrettanto dall'altra. E poi infine Sasori girato di spalle, dall'altra parte del fuoco, seduto su un ceppo, impegnato a fare qualcosa che non riusciva a scorgere da così com'era. Rimase lì, in quella posizione, a fissarlo, ancora stupita nel vederlo umano, e le fu automatico ripensare alle parole della vecchia Chiyo, quando avevano appena sconfitto Sasori.


<< Con questa tecnica... si può dare vita persino a una marionetta... in cambio della propria vita. Ma ormai è un sogno irrealizzabile >>


Chiyo aveva passato anni a studiare quella tecnica segreta e proibita, solo per poter dare vita ad una delle marionette costruite da Sasori quando era ancora un bambino, quelle di Madre e Padre. Avrebbe dato la vita solo per poter rendere felice suo nipote, ma per lui era troppo tardi, era una marionetta lui stesso e non provava alcun tipo di affetto. E ricordava molto bene le parole di Sasori in punto di morte.


<< Sebbene questa vecchia sia mia parente... se dovesse morire non proverei alcunché. Anche il mio cuore... è meccanico come il mio corpo. Ho ucciso migliaia di persone, e lei sarebbe semplicemente una delle tante. Tutto qua >>


Il Sasori che aveva conosciuto lei, non aveva alcuna considerazione della vita umana. Non gli importava nulla della famiglia, non aveva sentimenti per nessuno, gli importava solo delle sue creazioni, e pensava che le persone dovessero essere create a volontà sotto forma di marionette. Era orribile e crudele. Ma guardando quello di questo mondo e dopo aver appreso che lui e l'altra Sakura stavano insieme, che vivevano insieme e si sarebbero voluti addirittura sposare, le sembrava tutta un'altra persona. Questo Sasori era colmo di sentimenti. Si alzò lentamente e il più silenziosamente possibile dal suo sacco a pelo, e infine si avvicinò con calma al Ninja della Sabbia.

<< Dovresti dormire >>

Gli era ancora alle spalle, eppure aveva già capito che era lei. Si accostò al suo fianco << Non riesco a prendere sonno >> poi notò quello che stava facendo, ovvero, mettere appunto la marionetta che lei conosceva come quella del Terzo Kazekage. Spalancò gli occhi stupita, che trasformasse anche lui le persone in marionette?

<< Si chiama Hitetsu >> la informò notandola fissare la marionetta.

<< Chi era? >> domandò con un certo disappunto.

<< Perchè pensi che fosse qualcuno? >> le domandò confuso.

<< Non trasformi le persone in marionette? >>

Solo a quel punto spostò con incredulità la testa, puntando lo sguardo sul suo << Ero un mostro del genere nel tuo mondo? >>

Sakura rimase in silenzio per un lungo istante, pensando che allora era proprio vero, questo Sasori era completamente differente << Sì >> gli rispose debolmente.

Bene, oltre a essere un nemico, traditore del proprio paese, faceva anche cose macabre e terrificanti. C'era qualcosa di peggio nel sapere di essere un mostro così crudele e spietato ai suoi occhi? Spostò contrariato e con nervosismo lo sguardo, facendogli passare la voglia di controllare i meccanismi della sua marionetta. Infatti la richiamò subito nel rotolo.

Sakura si accorse di aver ferito in qualche modo i suoi sentimenti. Era assurdo, ma era così << Mi dispiace, non volevo che lo sapessi così >>

<< Non fa nulla >> abbassò lo sguardo amareggiato e deluso.

Rimase lì, in piedi, incerta sul da farsi o cosa dire.

<< Ma... perchè facevo quelle cose orribili? >> alzò poi lo sguardo sul suo.

Rimase ferma senza dire nulla per qualche istante, poi gli si sedette accanto, sopra a una grossa roccia << Quando eri un bambino... >>

Sasori ascoltò attentamente la storia dell'altro se stesso. Gli disse dei suoi genitori, di sua nonna e dell'assassinio del Terzo Kazekage, ovvero la sua marionetta Hitetsu. Praticamente era diventato un traditore per colpa dei pessimi insegnamenti e usanze del villaggio della Sabbia << È una storia molto triste... >>

<< Eri insoddisfatto e infelice della tua vita... e crescendo ti sei chiuso in te stesso... distraendoti e ossessionandoti a costruire marionette >>

<< Queste cose le sai perchè... >>

<< Me le ha raccontate la vecchia Chiyo >> e a proposito di lei... << C'è l'hai ancora tua nonna? >>

<< Sì, anche mio padre e mia madre. Sono tutti a Suna >>

Le fu spontaneo accennare un sorriso sereno nel pensare che avesse ancora la sua famiglia. Le avrebbe fatto piacere rivedere la vecchia Chiyo, ma sapeva che non avrebbe avuto l'occasione di farlo. In ogni caso era rincuorata che qui viveva ancora, con la sua famiglia al completo.

Sasori fu catturato da quel lieve sorriso, e in quel momento il suo cuore aveva iniziato a battere più velocemente. Vederla lì, sorridergli in quel modo non faceva che sprigionargli quei sentimenti d'amore che aveva per lei. Dovette distogliere lo sguardo per riprendersi e rallentare i battiti.

<< Sasori... anche se nel mio mondo eri un mio nemico, tua nonna ti ha sempre voluto bene. E tu... >>


<< Sasori aveva scorto il mio ultimo attacco... ma per uno strano motivo non è riuscito a schivarlo. Qualcosa lo ha distratto per un istante >>


<< Tu... alla fine ti sei lasciato uccidere. Ho sempre pensato che infondo al tuo cuore, per quanto fosse meccanico, avessi uno spiraglio di luce. Forse avevi provato qualcosa, perchè in punto di morte mi hai dato l'informazione che volevo. Se davvero non provavi nulla, te ne saresti fregato >> gli confessò.

Cosa? Era incredulo e colpito allo stesso tempo << Cuore meccanico? E tu eri lì quando l'altro me è morto? >> scosse un po' la testa confuso.

<< Sì, ti eri reso una marionetta subito dopo aver tradito Suna. Ti sei mantenuto giovane come un quindicenne anche se in realtà avevi trentacinque anni. E sì, io ero lì, perchè io insieme alla vecchia Chiyo ti abbiamo sconfitto >>

Non sapeva se essere sconcertato per aver saputo di essersi trasformato in una marionetta, un vero e proprio mostro sotto ogni punto di vista, o essere sorpreso nel sapere che era stata lei con sua nonna a sconfiggerlo. Si sentì dispiaciuto per essere stato un Sasori così spietato e mostruoso << Devo essere stato crudele... >>

Sakura sospirò << Sì, hai provato con tutto te stesso a uccidermi, e sarei morta davvero se non ci fosse stata la vecchia Chiyo >>

<< E lei... ? >>

<< Ha usato una tecnica proibita per resuscitare Gaara, il Quinto Kazekage, ed è morta nel farlo >>

Sasori rimase in silenzio per un lungo istante, elaborando la storia, non si capacitava di come l'altro se stesso avesse fatto delle cose così orribili, ma da un lato si sentiva soddisfatto e rincuorato che proprio lei lo aveva sconfitto << Avevi ragione quando dicevi che il tuo mondo è completamente diverso >>

<< Già >> rimase in silenzio per un breve istante << Sai... c'è un ultima cosa... >>

<< Cosa? >>

<< Kankuro nel mio mondo è un mio alleato, in un momento di calma durante la guerra che il mio mondo stava affrontando, mi ha confessato di essersi imbattuto in te. Sei stato rianimato insieme a tanti altri con una tecnica proibita... >>

L'Akasuna era sempre più incredulo delle cose che esistevano nel suo mondo.

<< Mi ha detto che dopo un breve combattimento, hai trovato la pace, capendo che la tua anima sarebbe rimasta in eterno dentro le tue creazioni, per questo hai affidato le tue marionette più preziose a lui, chiedendogli di tramandarle ai suoi successori >>

Per un marionettista con lui, erano state parole meravigliose, e la pensava esattamente così, infatti aveva sempre pensato che se mai un giorno avesse avuto un figlio, gli avrebbe tramandato le sue marionette, per poi consegnarle in futuro ai successori e così via.

<< Quindi avevo ragione, quella volta che ti ho sconfitto, avevi provato qualcosa >> accennò un altro sorriso sincero.

Guardandola sembrava quasi sollevata di quello che gli aveva appena detto, forse perchè si era affezionata e portava rispetto per Chiyo, era evidente. Questa Sakura era esattamente come la sua Sakura, sempre dolce e carina, ma anche coraggiosa e determinata in quello che faceva. La amava proprio per questo, erano tutte queste cose lo avevano fatto innamorare di lei. Gli fu tutto automatico, muovere il busto verso di lei e avvicinare le labbra alle sue.

Sakura spalancò gli occhi sorpresa, accorgendosene appena in tempo, e si spostò subito all'indietro con la schiena << Sasori... >> lo richiamò.

Si rese conto di quello che stava per fare, e si ricompose subito << Scusami, il mio corpo si è mosso da solo >> abbassò un po' lo sguardo. Per un momento gli era sembrato di tornare a qualche anno addietro, quando si era accorto di ricambiare i sentimenti di Sakura.


Il Team 7 e il Team Shamon avevano intrapreso un'altra missione insieme quel giorno. Da quando si erano ritrovati a collaborare per caso un paio di anni prima nel Paese dei Fiumi, trovando una certa sintonia e collaborazione, ogni qualvolta servivano un Team di Suna e uno di Konoha, erano sempre loro a muoversi.

Avendo finito la missione nel tardo pomeriggio, il Team di Shamon aveva deciso di pernottare a Konoha, per poi ripartire la mattina del giorno dopo per tornare a Suna. E Obito li aveva invitati a cena per mangiare il ramen in uno dei migliori chioschi del villaggio.

Sasori si trovava molto bene con il Team di Konoha, ormai aveva fatto amicizia con i membri. Sasuke era il più calmo e sereno, ci parlava tranquillamente, nelle missioni riuscivano a intendersi alla perfezione, combinando anche alcuni attacchi. Kiba era quello più allegro e vivace del gruppo, scherzava e rallegrava le loro missioni insieme, prendendo sempre in mezzo la loro compagna Sakura. Ecco, lei l'aveva trovata straordinaria fin da subito, ed era consapevole dei suoi sentimenti nei suoi confronti, non gli aveva mai detto esplicitamente quello che provava, ma l'avevo capito. Era senz'altro bella, ma non gli era mai interessato avere una ragazza, e poi non si voleva nemmeno andare a incasinare la vita, dato che non gli erano sfuggiti gli sguardi infastiditi di Sasuke. Era ovvio che l'Uchiha provasse dei sentimenti per la compagna di Team, e anche se lei invece aveva occhi per lui, non si voleva ritrovare impegolato in cose che non sapeva gestire. Certo, erano tutti grandi, diciannove anni lui, diciotto lei, era anche l'età in cui la maggioranza dei coetanei si trovavano il compagno o la compagna della vita, ma questo non voleva dire che solo perchè una gli veniva dietro si sarebbe lasciato influenzare.

<< Grazie della cena >> il maestro Shamon ringraziò Obito.

<< Figurati, è un piacere >>

Sakura e i due compagni di squadra si spostarono affianco al loro maestro. Lei ovviamente aveva poi puntato lo sguardo su Sasori, con una certa emozione negli occhi.

Sasuke affianco a lei sospirò rassegnato e anche un po' infastidito.

<< Beh Sasuke, perchè quella faccia musona? >> lo prese in giro Kiba, mentre gli avvolse il braccio sulle spalle con fare amichevole.

<< Sta zitto idiota >> gli fece una smorfia quasi imbarazzata.

Sakura li guardò entrambi, per poi soffermarsi sull'Uchiha, guadandolo con comprensione, cercando di ricordargli qualcosa solo con lo sguardo.

Matsuri e Baki spintonarono Sasori con fare sornione.

Lui li guardò con una smorfia contrariata << Ma che vi prende? >>

Matsuri si avvicinò a lui e gli spifferò qualcosa nell'orecchio << Non fare il cretino, accompagnala a casa >>

Naturalmente questa cosa di Sakura la sapevano praticamente tutti, dato che quella ragazza lo aveva fatto notare già da tempo, e ogni volta che i due compagni di Team lo stuzzicavano lo faceva sentire in imbarazzo e a volte anche a disagio << Fatevi gli affari vostri >>

Obito si grattò la testa imbarazzato e perplesso allo stesso tempo << Bene, ragazzi, io vi saluto, mia moglie mi aspetta >> fece un salto su un tetto vicino.

<< Salutami Rin >> Shamon lo salutò con la mano alzata. Poi si rivolse ai ragazzi << Vado anche io. Ricordate ragazzi, domani mattina alle 8:00 si parte >>

<< Sì maestro >> risposero gli allievi.

Il maestro poi se ne andò, lasciando i sei ragazzi ancora lì. Calò uno strano e imbarazzante silenzio, fin quando Kiba prese parola << Oh ma come è tardi, è meglio che vada a dormire >>

Sasuke notò l'orologio appeso vicino al chiosco << Ma se sono le 20:30 >>

<< E quindi? Non posso andare a dormire presto? >> l'Inuzuka non sapeva che altro dire.

<< Già anche io vado presto a dormire >> parlò Matsuri assecondando Kiba.

<< Vedi, non sono l'unico >> annuì il castano.

<< Andiamo Baki >> Matsuri lo trascinò per il braccio.

Sasori li guardò con una smorfia mezza imbronciata, era sul punto di andarsene anche lui, quando la voce di Sasuke lo bloccò << Sasori... accompagnala a casa >>

Sakura spalancò con stupore gli occhi verso l'Uchiha, e un sorriso spontaneo e sereno le si formò sulle labbra, mimandoli poi un “grazie”.

Sasuke sospirò con rassegnazione e afferrò il braccio di Kiba, tirandoselo via << Andiamo idiota >>

<< Hey >> si sentì strattonare l'altro.

Sakura li vide darle le spalle e incamminarsi lungo la strada, si girò notando di essere finalmente sola con Sasori.

<< Una come te ha davvero bisogno di essere accompagnata a casa? >> le domandò corrugando la fronte.

<< Una come me? >>

<< Sì, non mi sembra che tu sia una fanciulla indifesa >>

Sakura ridacchiò << Vero >> fece una breve pausa << Però potresti lo stesso... >> si bloccò, era emozionata con le guance lievemente arrossate.

Non seppe il perchè decise di accontentarla << Ti accompagno >>

Lei cercò di trattenere un sorriso felice << Grazie >>


Un momento dopo erano uno affianco all'altra, camminando per le strade di Konoha. Sasori notò come lei fosse emozionata, così per rompere il silenzio decise di chiederle qualcosa << È molto lontana- >>

<< Sasori... >> lo interruppe fermandosi.

Si fermò anche lui, girandosi un po' verso di lei confuso.

Alzò la testa, incrociando il suo sguardo << Tu mi piaci, tanto. Io... io sono innamorata di te >>

Sgranò gli occhi stupito, cioè, sapeva che lei era invaghita di lui, non sapeva da quanto e da quando, ma era comunque colpito nel sentirla dichiararsi.

<< Lo sono da tanto tempo... dal nostro primo incontro, te lo ricordi? >>

Il loro primo incontro... due anni fa, da così tanto? << Perchè io? … A Sasuke piaci, non è più semplice con lui? >>

<< Lo so che gli piaccio, me l'ha detto apertamente l'altro giorno... devo ammettere che per un momento ho pensato di volerlo, ma poi subito ho pensato a te, ed è stato lì che ho deciso di confessarmi a te >> il cuore batteva a mille << Perchè te? Perchè ho amato da subito il tuo sorriso e il tuo sguardo sul quel tetto due anni fa >>

Mai nessuno gli aveva detto una frase del genere, e doveva ammettere che gli faceva un effetto strano e sconosciuto, come se qualcosa dentro di lui si scaldasse, sempre di più, fino a percepire calore in tutto il corpo. Si accorse di come i suoi occhioni fossero di un verde luminoso, spiccando e contrastando il rosa dei suoi capelli.

<< Non so se tu- >>

<< Andiamo, ti accompagno a casa >> la interruppe tornando a camminare.

Sakura si zittì un po' delusa, e si apprestò ad affiancarlo, continuando a camminare.

Sasori non sapeva cosa gli stava succedendo, gli era stato più semplice interrompere tutto quel sentimentalismo, si era sentito strano, come ammaliato da lei, dai suoi occhi, e si era completamente perso. Provava un enorme calore ancora adesso e sentiva il cuore battere più forte, mai sentita una cosa del genere. Che fosse questa la sensazione che si provava a essere innamorati? La guardò con la coda dell'occhio, e la vide con lo sguardo abbassato, muta e lievemente amareggiata, e lì capì di voler vedere solo il suo sorriso, quello che di solito vedeva ogni volta che la notava guardarlo. Non seppe esattamente cosa gli prese, ma mosse la mano verso quella di Sakura, gliela sfiorò attirando la sua attenzione e infine gliela prese, spostando lo sguardo sul suo.

Sakura rimase a guardarlo ad occhi spalancati, mentre continuavano a camminare, la felicità la avvolse come una coperta calda d'inverno, infine sorrise.

Fu quando le loro mani si intrecciarono e i loro sguardi si ancorarono l'uno sull'altra che entrambi capirono che avevano appena intrapreso quella strada come una coppia, dando iniziò a loro amore.


<< Non... non fa nulla >> Sakura si alzò dalla sua postazione. Lo capiva, infondo era comprensibile, se stava con l'altra Sakura, era del tutto normale non riuscire a controllare gli impulsi. Lei stessa faticava a controllare i suoi sentimenti per questo Sasuke, come poteva non biasimare Sasori.

<< Me lo ripeto ogni minuto che non sei la vera Sakura, ma a volte fatico a controllarmi, mi dispiace >> non sapeva più se aggregarsi al gruppo con loro fosse stata la scelta più giusta. Se mai ne fossero usciti vivi tutti quanti, e avessero trovato davvero la soluzione per farla tornare nel suo mondo, ne avrebbe sofferto, già lo sapeva.

Sakura lo guardava dispiaciuta, si vedeva che questo Sasori amava l'altra Sakura, aveva imparato a conoscerlo un po', e iniziava a capire cosa ci avesse visto l'altra se stessa in lui. Per quanto lei amasse e desiderasse solo Sasuke, Sasori si sarebbe meritato davvero una vita felice con l'altra se stessa << Non ti dispiacere. Io ti capisco più di chiunque altro >> alzò lo sguardo verso Sasuke che giaceva sul proprio sacco a pelo.

Il rosso la vide osservare l'Uchiha << Immagino che nel tuo mondo lui non ti renda la vita facile... >>

<< No, per niente >> ammise con un sospirò.

Dopo un lungo attimo di silenzio, Sakura decise di provare a tornare sopra il proprio sacco a pelo, ma la voce di Sasori la bloccò prima di poter fare un passo.

<< Sakura... grazie per avermi raccontato dell'altro me >> le sorrise sinceramente sereno.

Lei annuì con lieve sorriso, poi si riportò con calma e silenziosamente al suo posto. Si coricò e chiuse gli occhi, in qualche modo stava un po' meglio, parlare con questo Sasori era stato come se si fosse tolta uno strano peso, che riguardava il vero Sasori, Chiyo e anche se stessa. Vecchia Chiyo... se solo potessi raccontarti di questo Sasori, ne saresti felice. E con questo pensiero si addormentò.

Sasuke aprì le palpebre, non era riuscito a prendere sonno ancora, pensare di essere in missione per via di una Sakura di un altro mondo non faceva che distrarlo. Naturalmente aveva sentito tutto il discorso tra lei e Sasori, gli aveva pure visti seduti vicini, trovando la cosa molto malinconica, e quando aveva visto Sasori tentare di baciarla, si era anche preoccupato per l'amico. Già immaginava che alla fine di tutto ci sarebbero stati sentimenti e momenti contrastanti. In ogni caso, al momento non poteva permettersi di pensarci, dovevano concentrarsi sulla missione.




~~♥~♥~





Nel capitolo non succede un gran che, serve più che altro a spiegare e raccontare le vicende del mondo alternativo. E chiedo scusa se nella parte del racconto di Sasuke su Naruto e Hinata, ecc... sono stata noiosa, ma ci tenevo a spiegare brevemente il perchè succedono o sono successe determinate cose. Mi sembra giusto che un lettore si faccia una minima idea di cosa succede intorno ai personaggi.

Non mi sono mai cimentata nel scrivere storie di azione, specialmente dell'universo di Naruto, quindi capitemi, è la mia prima esperienza, spero di aver fatto capire in modo decentemente le scene dei combattimenti.

Spero anche di non essere uscita troppo dal personaggio di Sakura, credo che alla fine lei riesca a fidarsi di Sasori e Deidara, nonostante siano stati dei nemici per lei. Stando in Team con loro impara a conoscerli per quelli che sono in questo mondo.

Per quanto riguarda le Ship, non disperate, arriveranno anche le scene SasuSaku, abbiate pazienza.


Note:

Hitetsu, significa Ferroso in Giapponese. Non sapevo come chiamare la marionetta del Terzo Kazekage, dato che nemmeno ha un nome nel manga, così l'ho inventato io.

   
 
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