E' una giornata come molte altre ad Athene: la battaglia contro Chrono si è conclusa da pochi giorni e tutti sono rimasti al Gran Tempio per riprendersi dai duri scontri che li ha visti coinvolti.

Quel giorno Satoshi, Cavaliere della Fenice, si aggira per i corridoi pensieroso: cos'ha? Che gli prende, ultimamente? Come mai è così schizzinoso e si arrabbia con nulla? In particolare: perchè non ha accettato la decisione di Shura di rimanere al Gran Tempio, rinunciando così ad avere una famiglia? E' forse il fatto di veder soffrire Kayuki a farlo alterare a tal punto? O forse... no! Il moro sbuffa per poi fermarsi, portando una mano al fianco: pensa che deve smetterla con questi pensieri. Deve concentrarsi su altro, deve allenarsi duramente se vuole diventare più forte ed assomigliare un giorno a suo padre, non può permettersi distrazioni di alcun tipo. Improvvisamente una voce lo distrae dai suoi pensieri: pare che qualcuno stia imprecando. " Accidenti a questo miele! Accidenti, accidenti a questo alimento del demonio! ". Impreca il proprietario, perchè di un uomo si tratta, di tale voce. Satoshi si incuriosisce e decide di andare verso la cucina, per vedere che sta succedendo. " Ma tu guarda che disastro, uffa! ". Mormora nuovamente il proprietario della voce. Satoshi entra nella stanza e nota il pasticcio: il miele è riversato a terra, il proprietario della voce ne ha le mani totalmente imbrattate. Il moro rimane ad osservarlo un momento per poi riportare le mani ai fianchi. 

" Sei proprio un impiastro, Gemini ". Lo rimbecca con la sua solita strafottenza. Shura, che si rivela essere l'altra persona presente nella stanza, si volta di scatto verso chi ha parlato. Questi riprende il discorso di li a poco, avvicinandosi. " Ma si può sapere cos'hai combinato? ". Chiede. Il cavaliere della Terza Casa lo osserva qualche istante per poi prendere parola.

" Ma niente, che vuoi che abbia fatto? Stavo prendendo un pò di miele quando ho urtato il vasetto, e nel cercare di fare meno danni ho finito per imbrattarmi tutte le mani ". Ammette l'altro moro, sbuffando. " Senti, mi puoi passare il canovaccio? Lo prenderei io, ma finirei per imbrattare tutta la cucina, con queste mani sporche di miele ". Fa semplicemente Gemini. Satoshi sta per dire qualcosa, ma lo osserva un momento: Shura sembra del tutto ignaro di essere osservato dall'altro e si porta le dita alle labbra, leccandole una ad una. Accorgendosi che il figlio di Phoenix e Pandora lo sta guardando tuttavia, lo guarda a sua volta con espressione interrogativa. " Beh? Cosa c'è? Piuttosto di sprecarlo... ". Non finisce la frase: Satoshi gli si avvicina veloce come un fulmine, afferrandolo per il polso di colpo. Il Cavaliere della Terza Casa vorrebbe dire qualcosa, ma in fine si trova letteralmente bloccato al muro: dietro di lui la parete, davanti a lui Satoshi ed ai lati del capo le mani di quest'ultimo, come ad impedirgli di fuggire. Da parte sua l'altro riflette: con quel gesto, volontariamente o meno Gemini ha finito per provocarlo, per risvegliare una sensazione che aveva cercato di sopprimere con tutte le forze, anche se a quanto pare, è bastato poco a farla riemergere. L'altro lo guarda perplesso. " Ehi Fenice, si può sapere che hai? ". Chiede alquanto scocciato, per poi fare per allontanarlo." Fammi passare, su ". Mormora, ponendo involontariamente le mani sporche di miele sulla maglietta dell'altro, che lo guarda intensamente. 

" La vuoi finire di provocarmi, ogni volta che ci incontriamo? ". Mormora il figlio di Phoenix, per poi afferrargli i polsi ed immobilizzandolo. " Shura... ". Mormora solamente il giovane. L'altro lo guarda, stupefatto dal suo atteggiamento. " ... sai che stai iniziando un gioco molto pericoloso? ". Chiede. Il blu dei suoi occhi si scontra con l'azzurro mare di quelli dell'altro, che lo guarda sempre più shoccato dal risvolto che sta prendendo questa situazione. Eppure pensa, come mai non si ribella? Perchè sta semplicemente lasciando che ciò acada? 

" Un gioco pericoloso? Di che vai parlando...? ". Mormora, ma l'altro non gli lascia il tempo di terminare la frase: per la prima e forse unica volta posa le labbra su quelle dell'altro, percependo ancora il sapore del miele. Da parte sua, il figlio di Hades rimane immobile un istante, stupefatto. In seguito, quando la presa sui suoi polsi si allenta ed in fine si sciogle, chiude gli occhi qualche istante come stesse per ricambiare quel bacio. Invece, ciò che fa è allontanare l'altro da sè, guardandolo: non pare alterato. Ha a sua volta un'espressione furba e strafottente sul viso. 

" Eh no mio caro: se io ho iniziato il gioco, sarò io a condurlo ". Mormora, per poi cambiare di colpo la posizione: in un momento è Satoshi a trovarsi spalle al muro, i polsi bloccati dalla presa dell'altro che sogghigna compiaciuto nel guardarlo. Da parte sua, la Fenice sostituisce rapidamente l'espressione sorpresa da lui assunta con una di sfida.

" Ok Gemini, fammi un pò vedere di che cosa sei capace ". Lo sfida apertamente

- però -. Pensa solamente il cavaliere di Gemini, tra sè e sè. - non credevo che leccarmi le dita per non sprecare il miele, avrebbe portato a tutto questo -. Conclude il suo pensiero, per poi puntare lo sguardoin quello dell'altro. . Ciò che accade in seguito, solo le pareti di quella stanza lo sanno. 


Ciao amici! Ecco qui una flashfiction fatta per la challenge nel gruppo facebook " il giardino di efp ". Stavolta, ho scelto come protagonisti Shura e Satoshi, miei OC provenienti dall'universo Saint Seiya. Per conoscerli bene vi invito, se vorrete, a leggere la fanfiction " the awakening ", seguito de " il figlio di Hades ", che sono parte della trilogia che sto scrivendo su Saint Seiya. Sperando che la breve storia vi piaccia, vi saluto. Alla prossima!