Mentre tu mi evitavi, ho conosciuto lui.

La prima volta che incontrai Theo fu strana. Ero arrabbiato, uno di quei momenti in cui avevo difficoltà a gestire la rabbia, ed era strano perché era molto tempo che non mi capitava. Tu avevi appena disdetto per l'ennesima volta un nostro appuntamento e lo stavo dicendo a Mason. Nel raccontarglielo mi era salita una gran rabbia in corpo, ricordo che il mio migliore amico aveva cercato di calmarmi, ma ciò mi fece infuriare ancora di più.

"Liam, calmati, Hayden avrà sicuramente un buon motivo per aver disdetto l'appuntamento"

"Un buon motivo un cazzo!" risposi tirando un pugno agli armadietti, ammaccando leggermente la superficie metallica.

"Liam... Credo sia meglio tu vada un po' in palestra... Così smaltisci un po' di rabbia e ti calmi..." disse Mason guardandomi attentamente.

"Non ho bisogno di calmarmi!" sbraitai.

Mi sistemai lo zaino in spalla e diedi le spalle al mio migliore amico.

Camminando velocemente nel corridoio, con la mente annebbiata da pensieri negativi, diedi una spallata ad un ragazzo.

"Hey tu! Deficiente!" mi richiamò il ragazzo.

Mi girai e lo scrutai velocemente senza soffermarmi più di tanto a pensare chi fosse e gli tirai un pugno dritto sul viso, spaccandogli il naso. Non mi importava chi fosse, Mason aveva ragione, dovevo sfogarmi, e tirare un pugno a quello sconosciuto aveva aiutato, nonostante mi facesse male la mano.

Dopo avergli spaccato il naso me ne andai in palestra, avevo bisogno di ben altro per calmarmi del tutto. Si... Quello fu il mio primo incontro con Theo, e io lo usai come sacco da box.

Il giorno dopo, lo incontrai in mensa. Lui mi guardò malissimo, e Mason mi costrinse a scusarmi.

"Vai a scusarti con lui. Presentati, digli che a prima vista non spacchi il naso a tutti e digli semplicemente che ti dispiace, ma che era una giornata no per te ieri, è il minimo che puoi fare dopo avergli spaccato il naso"

"Dovrei mentire dicendo che mi dispiace, e devo sopratutto farlo sentire unico perché si è meritato un mio pugno?"

Mason mi guardo male e poi borbottò semplicemente un "muoviti a scusarti prima che finisca la pausa".

Mi dirissi al suo tavolo. Era seduto da solo e stava mangiando una mela.

Ero a pochi passi dal tavolo dello sconosciuto. Il tipo accorgendosi della mia presenza si girò a guardarmi.

Ora, che ero lucido, lo osservai. I capelli tirati all'indietro in modo disordinato, gli occhi azzurri e un fisico che sembrava asciutto, per quanto si potesse notare dalla felpa.

"Vuoi spaccarmi di nuovo il naso?" domandò acido.

Sorrisi alla sua irritazione nel vedermi, e mi sedetti di fronte a lui.

"Si ecco... A proposito di ieri" borbottai indeciso "giuro che non tiro un pugno a tutti quelli che vedo per la prima volta, solo... Ieri era una giornata no, ecco tutto" dissi "in ogni caso, spero possiamo lasciarci alle spalle ieri e ricominciare, ciao, sono Liam Dunbar e faccio parte della squadra di lacrosse" sorrisi per rassicurarlo.

Lui mi guardò dubbioso, come dargli torto, prima gli ho tirato un pugno e il giorno dopo mi scuso e mi presento come niente fosse, strano, no?

"Io sono Theo Raeken" borbottò lui distogliendo lo sguardo dalla mia figura.

Mentre tu continuavi a disdirre incontri su incontri, lui mi ascoltava e mi aiutava a gestire la rabbia.

Mi stavo convincendo tu avessi un altro e Theo, nonostante tu lo disprezzassi, continuava a ripetermi che non mi avresti mai ferito, in nessun modo.

"Non è possibile che sia impegnata ogni volta che dobbiamo vederci! Ha sicuramente un altro, me lo sento, anzi, ne sono sicuro! Cosa se ne fa di uno con problemi nella gestione della rabbia quando potrebbe avere chiunque ai suoi piedi?"

Theo stava tenendo fermo il sacco da box, mentre io mi sfogavo su di esso.

"Hayden non ti farebbe mai una cosa del genere, sei un ragazzo d'oro, e non esiste nessun altro migliore di te, non è possibile quindi, che lei trovi qualcuno migliore di te" mi rassicurò Raeken.

Smisi di torturare il sacco e scrutai il ragazzo.

"Sei così buono con lei..." borbottai "lei dice di non sopportarti... Se ti conoscesse cambierebbe sicuramente idea"

Con lui riuscivo sempre a passare un po' di tempo, mentre con te Hayden, con te era già molto se ci vedevamo durante le lezioni.

Mason adorava Theo, non in senso che aveva una cotta per lui, ma gli piaceva, lo trovava divertente, soprattutto lo adorava perché fu proprio lui a spingere Mase a chiedere a Corey di uscire, e così Theo Raeken si unì a me e Mason.

"Theo è il massimo! È anche più simpatico di te!" esclamò Mason.

"Ha ha ha. Grazie Mase, credevo fossimo migliori amici noi" dissi roteando gli occhi.

"Si certo, ma tu non mi hai mai obbligato a chiedere di uscire a Corey come ha fatto lui, e il fatto che poi Corey abbia accettato ha reso il tutto ancora migliore e beh, Theo è il massimo ecco tutto..." controbatté sorridendo.

"Okay, okay, mi dispiace di non averti obbligato a chiedere di uscire al ragazzo dei tuoi sogni"

Da quel momento le uscite tra amici divennero veramente frequenti.

"Questo film..." iniziai io.

"...era assurdo..." continuò Mase.

"...ma stupendo!" concluse Theo.

Eravamo appena usciti dal cinema, avevamo guardato "fack you, prof" ed era piaciuto a tutti e tre. Dopo la visione del film, decidemmo di andare a mangiare una pizza. E a termine serata, Mason annunciò che lui e Corey stavano assieme e che aveva organizzato un pomeriggio con tutti noi per farci conoscere.

In quel pomeriggio scoprimmo che Corey era un gran ragazzo, e che sapeva far sorridere Mason con poco. Ma sai cosa successe dopo un po'? Mason e Corey iniziarono a rinchiudersi nella propria bolla, ignorando me e Theo, così per quel pomeriggio conversai a lungo con lui.

Quel ragazzo là, Mark, è stato bello fare la sua sgualdrinella davanti a me? Devo ringraziare Theo, se non ci fosse stato lui sarei rimasto rotto a tempo indefinito.

Arrivai a scuola in ritardo quel giorno. Quando vidi la tua macchina mi dissi "Massi dai, all'ora di pranzo andiamo in giardino solo noi due, così possiamo parlare e organizzare qualcosa di bello per noi due, per sistemare le cose", quando invece guardai l'albero vicino all'ingresso avrei voluto morire.

Tu stavi lì, con Mark. Tu avevi le gambe allacciate sui suoi fianchi, con le braccia gli circondavi il collo, la schiena che premeva sul tronco dell'albero e lo baciavi. Lui teneva le mani sul tuo sedere e ricambiava i tuoi baci con foga.

Tutto ciò che pensai fu " wow, prendetevi una stanza", mentre il mio cuore andava in frantumi.

Corsi a rifugiarmi in palestra. Era il mio piccolo paradiso. Mi nascosi in un angolo nascosto, e per la prima volta lasciai che le mie emozioni scorressero via con le lacrime, anziché venir sfogate a suon di pugni su un sacco da box.

È lì che entrò in gioco Theo.

Lui aveva visto tutto, e come ben sai, venne da voi a dirvene quattro per poi venir da me.

"Sai cosa, Liam? Avevi ragione si, lei aveva un altro. E la sai un'altra cosa? Non sei tu a non meritare lei, ma lei a non meritare te" mi disse Theo attirandomi a sé in un abbraccio.

Avevo come un groppo in gola, non riuscivo a parlare, quindi mi limitai a stringere la felpa del ragazzo che mi stava abbracciando, come se, se avessi lasciato la presa sulla sua felpa, mi sarei perduto del tutto.

I giorni passavano, noi non parlevamo, e io iniziavo a bere, bello eh? Però Theo non volle lasciarmi sprofondare nel mio dolore in santa pace.

"Theo, vattene" biascicai dimenandomi dalla sua presa.

"Smettila Liam! Ti stai auto distruggendo a causa di una ragazza che nemmeno ti merita!" urlò lui, visibilmente irritato.

Risi amaramente, che ne sapeva lui?

"E chi mi merita? Sono solo un cretino patentato che si è fatto tradire per non so quanto tempo, chi mi vorrebbe? Ti prego, lasciami bere in pace, mi aiuta".

"Non ti lascio, non io, e sai cosa? Sarai un cretino patentato, ma a me piaci così come sei" disse.

E lì, Hayden, cambiò tutto...

Theo premette le sue labbra sulle mie.

Theo mi stava baciando. Io ero ubriaco. Eppure ricambiavo. E non mi disgustava il fatto che stavo baciando un ragazzo, o meglio ancora, Theo. Anzi, mi piaceva, e molto.

Dopo quella notte, in quel bar, io e Theo uscimmo insieme, all'insaputa di tutti.


 

Poi arrivò il giorno in cui tu venisti a parlarmi.

"Liam, credo che dovremmo parlare"

"Non ho niente da dirti"

"Ma io ho delle spiegazioni da darti" controbattesti tu.

Ti dissi che ti avrei ascoltata, ma non ti assicurai il mio perdono.

"Innanzitutto, mi dispiace, per tutto, per averti evitato, ignorato, tradito, ferito... Mi dispiace per tutto." sospirò "il motivo è che volevo allontanarti, Mark è stato la risorsa di emergenza, perché tu non ti decidevi a lasciarmi"

"Cosa?" ero del tutto stordito.

Lei voleva che io la lasciassi!?

"Si... Dovevi desiderare che la nostra storia finisse, per il semplice motivo che me ne vado. Si, me ne vado. Finirò il primo quadrimestre qui, poi mi traferirò in una nuova città ed in una nuova scuola, non per scelta mia, ma perché mia sorella è stata trasferita in una nuova centrale di polizia, le hanno concesso il tempo di farmi finire la prima parte dell'anno scolastico, essendo sotto la sua tutela"

Oh.

"Io..." in realtà non sapevo che dire.

"Liam, mi dispiace, avrei dovuto dirti tutto, senza dover ferirti, sono stata una stupida, ma avevo paura a lasciarti io, non voglio lasciarti, ma non voglio una relazione a distanza" concluse lei.

Tu hai avuto paura di avere un rapporto a distanza con me, Theo ha avuto il coraggio di avere un rapporto con me, contro i pregiudizi di tutti.

/questa one shot è stata trascritta direttamente dal mio profilo wattpad/