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Autore: RaElle    19/08/2019    2 recensioni
Rukawa alle prese coi compagni. In spiaggia.
[ Questa storia partecipa alla Fast Challenge: Estate indetta dal gruppo facebook "Il Giardino di Efp ]
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akira Sendoh, Hisashi Mitsui, Kaede Rukawa, Ryota Miyagi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storia scritta per un obbligo nell'omonimo gioco "Obbligo, Verità o Salvataggio" del gruppo facebook "I Giardino di EFP".

Prompt 53: "Hai la pelle troppo chiara".

Kaede si chiese per l'ennesima volta se non era il caso di affogare qualcuno nell'acqua. Anche seppellirli sotto la sabbia non era una cattiva idea, poi si ricordò che avrebbe dovuto affaticarsi e non ne sarebbe valsa la pena. D'altronde, era andato in spiaggia solo per rilassarsi...

"Rukawa, non entri in mare?"
Come non detto. Il teppista voleva tornare di nuovo dal dentista? Avrebbe giurato che fosse quella l'intenzione che l'aveva spinto ad andare lì a disturbarlo.
Già, perché non poteva essere una semplice coincidenza che tutta la squadra si fosse ritrovata su quella parte di spiaggia, nello stesso momento in cui lui era andato lì a farsi la sua pennichella sotto l'ombrellone. Non voleva crederlo possibile!
Miyagi, una volta giunto e dopo aver visto che erano tutti lì, aveva chiamato Ayako con una scusa e l'aveva fatta venire, Hanamichi se ne stava con la sorella del Gorilla a due metri lì da loro. Ne aveva le scatole piene di sentire la parola Harukina uscire dalle labbra di quello scemo, ma almeno Akagi accorreva in tempo e gli assestava il suo micidiale pugno per rimetterlo al suo posto, lontano dalla sorellina.
Un minuto massimo, in quel breve lasso di tempo sentiva la pace, il silenzio che aveva tanto cercato e quasi si riaddormentava, cullato dal rumore delle onde. Vedeva una fetta di melone fluttuargli accanto alla faccia, ma per quanti tentativi facesse, quella gli sfuggiva sempre, sospinta lontana dal vento verso il mare aperto, poi...
"Non hai la pelle un po' troppo chiara?"
Eccola, un'altra voce fuori dal coro che lo portava ad aprire ancora una volta gli occhi. Sendoh aveva ficcato la testa sotto il suo ombrellone e gli era andato a due centimetri di distanza dalla faccia, sorridendo per chissà quale motivo. Un altro che di lì a poco avrebbe fatto visita al dentista.
"Sei al mare, dovresti abbronzarti. Sembri un cadavere".
Non fece in tempo a rispondere che la voce di Mitsui tornò a farsi prepotente: "Oh beh, se ne pentirà", disse.
Rukawa non capì e preferì non capire, sdraiandosi con la pancia di sotto e girandosi dall'altra parte.
Così facendo, gli sfuggì l'occhio su Haruko che era lì: indossava un improbabile due pezzi con dei coni gelato disegnati sopra. Nell'ultima mezz'ora quel deficiente di Sakuragi non aveva fatto altro che complimentarsi per la graziosità del costume. Si chiese se non gli avesse mai dato una botta tanto forte da fargli perdere la ragione per arrivare a considerare graziosa quella roba. Fece spallucce e tornò a chiudere gli occhi, sperando di riuscire ad acciuffare il melone almeno quella volta.

Ok, non aveva commesso nessun omicidio quel giorno, la sua fedina penale era ancora pulita. Rukawa grattò distrattamente il braccio destro chiedendosi perché bruciasse. Dopo essersi buttato di peso a letto, una volta fatta la doccia, alzò il braccio incriminato verso la luce e per poco non gli venne un colpo: cuoricini. Si era scottato e ovunque guardasse notava i contorni compromettenti di quei dannati cuoricini... "Mitsui!", sibilò.

#500 parole.
Continua, almeno credo.
   
 
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