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Autore: Mary Rosemary    19/08/2019    1 recensioni
Hai sempre sorriso, per nascondere dietro alla bellezza la tua inguaribile sete di sangue: hai sorriso mostrando i tuoi bianchi canini alla vittima che avevi scelto.
Avrei dovuto dare ascolto alla strana sensazione che avevo provato nel vedere una smorfia simile sul tuo volto, percepivo che c'era qualcosa di profondamente sbagliato in te.
Ma non l'ho fatto: e sono diventato una tua ennesima vittima.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Icy, Tritannus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Caught like a Fly

(alias come sarebbe dovuta andare la quinta stagione)





Do me a favour and ask if you need some help
She said: “Do me a favour and stop flattering yourself.”




Non hai mai pensato, anche solo per un minuto, che il tuo comportamento sia totalmente anormale?
Non credo sia un dettaglio che possa passare inosservato: è abbastanza studiarti, anche senza un eccessivo impegno, per più di dieci secondi, far passare lo sguardo attraverso alla nebbia di bugie che ti avvolge e non si dissipa da chissà quanti anni, per scorgere come i tuoi occhi da belva godano della sofferenza altrui.
E tu hai sempre sorriso, per nascondere dietro alla bellezza la tua inguaribile sete di sangue: hai sorriso mostrando i tuoi bianchi canini alla vittima che avevi scelto.
Avrei dovuto dare ascolto alla strana sensazione che avevo provato nel vedere una smorfia simile sul tuo volto, percepivo che c'era qualcosa di profondamente sbagliato in te.
Ma non l'ho fatto: e sono diventato una tua ennesima vittima.
Hai vinto il mio favore dandomi quell'amore che nessuno mi aveva mai riservato, costruendolo su una falsità dopo l'altra: e sei stata straordinaria nella tua interpretazione, devo ammetterlo, tanto da convincere le tue stesse sorelle che fossi cambiata, che la forte infatuazione per me ti avesse trasformato nella donna innamorata che non sei mai stata e che mai sarai.
E loro hanno tirato un sospiro di sollievo quando hai tolto la maschera da fidanzata perfetta e mi hai fatto a pezzi con i tuoi lunghi artigli, già luridi del sangue di chissà quanti altri come se fosse stata la cosa che sapevi fare meglio.
Parte della colpa è mia: mi sono lasciato ingannare dal bell'aspetto e dal tuo saper sfruttare le debolezze altrui a tuo vantaggio. Con le parole ben scelte mi hai fatto credere che le nostre situazioni fossero uguali, che noi fossimo uguali, ed io avevo persino creduto che il tuo vagare da una prigionia all'altra fosse il frutto di una serie di profonde ingiustizie che non ti meritavi.
Ed era vero: non ti meritavi tutto ciò. Era una pena troppo leggera per una come
te.
T
i meritavi molto, molto peggio.
M
a evidentemente la giustizia non esiste: il fatto che tu ora sia libera, con un potere immenso tra le mani, ne è la prova.
E n
on sei di certo stata tu ad esser punita per ciò che hai fatto: ti hanno sempre lasciata andare ad inquinare il mondo con il tuo narcisismo e la tua infinita voglia di una vendetta che non ti porterà a niente, mentre io ho subito le conseguenze dell'essermi fidato della persona sbagliata.
Ma cosa farai una volta che avrai portato a termine il tuo obiettivo? Quando non avrai più nessuno da usare a tuo piacimento?
Quando, per paura che ti sottraggano il piedistallo da sotto i piedi, ucciderai senza rimorso anche le tue stesse sorelle?
Sai, riflettendoci – e fidati, ne ho avuto tutto il tempo – non capisco cosa avessi trovato di affascinante in te: sei così triste, così patetica da farmi pena. Insegui concetti effimeri cercando una soddisfazione che non arriverà mai finché non avrai strappato le carni di ogni essere magico della Dimensione; finché non avrai sparso talmente tanto sangue da rendere purpurei i mari: e ti fermerai quando rimarrai tu sola con la coscienza di un obiettivo irrealizzabile.
Quindi c
ontinua pure a fondare la tua intera esistenza sul male che godi ad infliggere, non ho niente da invidiarti: un giorno non troppo lontano uscirò di qui ed assisterò con i miei occhi alla tua rovina.
Oh, no, non sto parlando della morte:
paradossalmente è l'unica cosa che ti farebbe sentire viva nella monotonia dei tuoi omicidi, lo so bene.
Darti ciò che vuoi sarebbe fin troppo facile.
Pertanto pagherai il prezzo più alto: il dolore che hai causato tornerà triplicato da te, facendoti desiderare la morte più di ogni altra cosa; e, nonostante ti ami ancora, non posso fare a meno di augurartelo.




And to tear apart the ties that bind
Perhaps “Fuck off” might be too kind
Perhaps “Fuck off” might be too kind
















Avvertenze e condizioni per l'uso:
Piano piano, tra una sessione molto lunga di studio e l'altro, scrivo ancora qualcosa: questa era un'idea abbastanza vecchia (sarà rimasta negli appunti per almeno un anno) ed in una pausa mi era venuta voglia di riprenderla e rimaneggiarla un po'.
Credo che in origine dovesse essere una os più lunga e maggiormente ispirata al testo di “Wolf in sheep's clothing” dei Set it Off perché sembrava dipingere perfettamente lo sviluppo sensato di quella “relazione” che poi non si è avuto nella quinta stagione (che a me non è piaciuta, ma sono gusti).
Quindi ho proposto la mia versione dei fatti con un monologo, dal quale dovrebbe (spero) capirsi gli sviluppi.
Spero vi piaccia questa specie di sfogo, anche perché in realtà l'ho finito settimana scorsa ma non ero convinta di volerlo pubblicare prima di averlo rivisto e sistemato almeno dieci volte tipo.
Ora torno a studiare, che non ho ancora finito di dare esami e non finirò per un po' suppongo.
A non troppo presto, ma mi farò rivedere,


Mary

   
 
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