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Autore: Maggie_Lullaby    28/07/2009    8 recensioni
“Dobbiamo riuscire a prenderlo”, disse Kevin, serio.
“E come?”, domandò Joe.
“Non lo so, ma dobbiamo, ne va della nostra vita!”, disse il maggiore.
“Sono d’accordo”, convenne il sedicenne e guardò il cucciolo che li fissava divertito, scorrazzando per tutto il giardino.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Hola chicas!! Bene, non scrivo una FF da quanto? Secoli? Molto probabile e oggi dato che non ho niente da fare mi piazzo davanti al computer e scrivo questa storiella sempre sui miei adorati che mi frulla in testa da giorni.

Non è una missing moment di Brothers and Sisters perché ho già scritto il capitolo 20 e anche il 21 e non me la sento di riscriverli per pubblicarli, quindi dovrete pazientare ancora un po’. Scusate!

Prima di lasciarvi alla storia vi volevo dire che ho scritto un’originale, una storia che non comprende i Jonas ma solo dei personaggi che ho inventato ed è, ecco, drammatica, quindi se volete passateci, ma se VOLETE, non è un obbligo, capito? Ah, approposito, si chiama Death (che nome allegro, eh?).

Bene, vi lascio alla fic.

 

                                                                                                                         The winner is… Elvis

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         A sbrodolina, perché mi segue sempre, grazie!

 

“Ah, vacanza! Dolce, bellissima, meritatissima vacanza!”, sospirò Joe Jonas lasciandosi cadere nell’erba verde del giardino della casa a Dallas, Texas, che aveva comprato insieme ai fratelli.

Kevin lo guardò da sopra il giornale che stava leggendo, sdraiato a torso nudo su una sdraio sull’orlo della grande piscina.

“Non ti montare la testa”, lo avvertì, “è solo per un paio di giorni”.

Joe annuì con una smorfia, scimmiottandolo.

Dopo mesi e mesi di lavoro il noto gruppo Jonas Brothers aveva deciso di prendersi un week-end di vacanza e relax, senza interviste o cose simili.

“Un po’ di ottimismo Kevin, un paio di giorni a me bastano e avanzano per fare ciò che voglio!”, sorrise ammiccante.

“E cioè?”, domandò il ventunenne, squadrandolo.

“Mi devo occupare dei miei capelli, ovvio! Da quanto non lo faccio? Anni? Secoli? Millenni?”, domandò preoccupato il mezzano accarezzandosi i diretti interessati.

“Magari la settimana scorsa?”, chiese Kevin, sorridendo sotto i baffi.

Joe lo zittì con un gesto secco della mano.

“Stai zitto Paul Kevin, saper trattare i capelli è un’arte andata perduta nel corso dei secoli!”, ribattè serio. “A questo proposito il giorno del tuo matrimonio con Danielle i capelli te li faccio io, okay?”.

“Neanche fra un milione di anni!”, esclamò il maggiore. “O ti devo ricordare quello che è successo il giorno del mio primo appuntamento con Danielle due anni fa?”.

Joe borbottò delle frasi incomprensibili, puntellandosi sui gomiti.

“E’ accaduto solo una volta”, biascicò infine tenendo gli occhi bassi.

“Hai dato fuoco ai miei capelli”, gli rammentò Kevin, “scordati anche solo di toccarli il giorno del mio matrimonio!”.

Il diciannovenne sbuffò e si sdraiò di nuovo sull’erba, mormorando improperi.

Pochi istanti dopo, quando Kevin era già tornato alla sua lettura, una massa di pelo attraversò il giardino di corsa e si catapultò sul petto nudo di Joe.

“Oh ma porca… Elvis!”, ringhiò quest’ultimo osservando il cucciolo di golden retriver che gli leccava la faccia, comodamente sdraiato sopra di lui. “Che stai facendo?”

Kevin, che aveva alzato distolto la sua attenzione dal giornale al grido di Joe, rise divertito.

Elvis scodinzolò allegro, continuando a leccare incurante la faccia del mezzano.

Il diciannovenne iniziò a ridere divertito, accarezzando il pelo morbido del cucciolo di quasi un anno.

“Ehi Elvis, è tornato anche Nick o ti ha lasciato andare avanti mentre parlava per ore al cellulare con Miley?”, domandò Joe.

Il cucciolo, in risposta, gli leccò ancora una volta la faccia.

“Ti è piaciuta la partita?”, chiese ancora il diciannovenne al cane. “Nick ha perso la voce a  furia di urlare?”.

“Sfortunatamente sì”, annuì il diretto interessato facendo il suo ingresso nel giardino, i ricci scompigliati e la voce roca. “’Giorno fratelli!”.

“Ehi Nick, com’è stata la partita?”, chiese Kevin ripiegando il giornale e appoggiandolo a terra.

Infatti il sedicenne per il suo primo giorno di vacanza aveva deciso di andare a vedere una partita della sua squadra preferita di baseball, gli Yankees*.

“Oh, stupenda, davvero bella!”, esclamò Nick con aria entusiasta. “Gli Yankees hanno vinto e indovinate un po’ cosa è successo”.

“Avete incontrato Natalie Portman?”, chiese Joe con rinnovata allegria.

“No”.

“Elvis è entrato in campo mentre si disputava l’ultimo minuto di partita?”, provò Kevin.

Nick rise e richiamò il suo cane con un fischio.

“Per quello c’è mancato poco!”, disse. “Sono riuscito a fermarlo all’ultimo, comunque no”.

“E allora diccelo prima che io perdi la pazienza!”, esclamò Joe, irritato.

Il sedicenne ridacchiò e da una tasca estrasse una pallina grossa quanto una palla da tennis, bianca, con delle cuciture dai colori scuri.

Joe aprì la bocca, meravigliato, mentre Kevin fissava il fratello minore come una specie di miracolo divino.

“Come… come hai…?”, chiese il diciannovenne osservando la palla della vittoria che Nick aveva portato.

“Eh, tutto merito di Elvis”, sorrise il sedicenne, “all’ultimo minuto gli Yankees hanno fatto un fuori campo che gli ha dato la vittoria, e Elvis ha preso la palla”.

Il cucciolo, che al richiamo del padrone aveva ubbidito senza fiatare, era seduto sulle scarpe di Nick e aveva una vaga aria compiaciuta.

Il sedicenne lo accarezzò con un sorriso.

“Questo cucciolo è un dono di Dio”, commentò sempre tenendo la palla in mano.

Mentre i fratelli Jonas erano troppo occupati a discutere minuto per minuto, azione per azione la partita di quel giorno, qualcosa sembrava frullare nella testa del cucciolo di golden.

Nick, ormai seduto a terra con Elvis che gli gironzolava intorno, rispondeva alle domande dei fratelli giocherellando con la palla della vittoria.

“Bene, quella palla lì la metteremo in una bacheca, non possiamo rischiare di rovinarla e papà sarà contentissimo quando la vedrà!”, esultò Joe, ma proprio in quel momento, per uno stupido scherzo del destino, Elvis decise di afferrare l’oggetto tanto contemplato dai tre Jonas e lo prese, stringendolo forte con i denti.

“Nooooo!”, esclamarono in coro i Jonas Brothers schizzando in aria e osservando Elvis che masticava con gioia il suo premio.

“Cosa stai facendo?!”, strillò con una nota isterica nella voce Joe, cercando di afferrare il cucciolo, il quale lo evitò allegro, trotterellando in giro per il giardino.

“Prendete quel cane!” urlò Nick partendo all’inseguimento del cucciolo, ancora occupato a masticare con allegria la palla.

“Non lasciatelo scappare!”, gridò in aggiunta Kevin.

I tre Jonas corsero verso Elvis, il quale non sembrava minimamente conscio del putiferio che aveva appena creato, e continuava a mordere il suo nuovo gioco preferito.

“Ti prego Elvis, farò qualsiasi cosa purché tu lasci quella pallina, che ne dici?”, provò a persuaderlo Kevin.

Per una ragazza perdere una palla del genere non doveva essere questa grande perdita, ma per i ragazzi era questione di vita o di morte, ce l’hanno impiantato nel testosterone la passione per lo sport.

Elvis fece un piccolo abbaio e scodinzolò, correndo fra le gambe dei padroni che facevano di tutto per farmarlo.

“Dobbiamo riuscire a prenderlo”, disse Kevin, serio.

“E come?”, domandò Joe.

“Non lo so, ma dobbiamo, ne va della nostra vita!”, disse il maggiore.

“Sono d’accordo”, convenne il sedicenne e guardò il cucciolo che li fissava divertito, scorrazzando per tutto il giardino.

“Fermati!”, ordinò Nick rivolto al suo cane. “Elvis fermati subito!”.

Ma quest’ultimo non sembrava voler ubbidire al padrone e continuò a fare quel gioco così divertente, per lui se non altro.

Dalla bocca del cane Joe notò che la palla si stava pian piano rompendo, fra poco sarebbe stata irrecuperabile.

“No!”, urlò e in un ultimo disperato tentativo si buttò sopra al cane, ma questo lo evitò e con un mugolio soddisfatto deglutì i resti della palla, lasciandone a terra solo un piccolo pezzo.

I Jonas Brothers si guardarono sconsolati, il vincitore era Elvis.

 

Fine

 

*non ho la più pallida idea di come si scrive XD

 

I Jonas Brothers non mi appartengono (bè, in teoria si, dato che dopo il mio matrimonio con Nick hanno dichiarato che sono a mia più totale disposizione, ma devo scrivere il contrario per le solite questione burocratiche, bla bla bla) e questa storia non è a fini di lucro.

  
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