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Autore: mareggiata    25/08/2019    11 recensioni
Un racconto per celebrare la ricorrenza del compleanno di André.
Missing moment ispirati e poi sviluppati da un pensiero a partire da un'immagine della prima puntata dell'Anime.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes, Rosalie Lamorlière
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

Palazzo Jarjayes è una splendida dimora, non troppo distante dalla Reggia di Versailles, edificata secondo i canoni di questa famiglia nobile di stirpe militare, un castello di non eccessive dimensioni, elegante nella forma ma piuttosto sobrio nello stile che combina con gusto il barocco francese a un tocco di classicismo.

L'accesso di questo nobile maniero, delimitato da una grande cancellata in ferro battuto, si apre direttamente su un cortile, adornato da una grande fontana circolare, prospiciente il corpo del palazzo, i cui zampilli, udibili dalle finestre che lì si affacciano, costituiscono una costante e rassicurante compagnia.

La facciata del corpo centrale è costituita da due piani, riconoscibili dai due ordini di finestre. Solo nel centro, in corrispondenza dell'ingresso, un corpo, leggermente aggettante, sale verso il cielo con tre finestre sovrapposte per poi terminare con una piccola torretta da cui è possibile rimirare a 360 gradi la bellezza della campagna circostante, fino a spingere lo sguardo a intravedere lontano la sagoma maestosa della Reggia di Versailles.

Di queste, la portafinestra posta al piano terra funge da ingresso, quella al secondo dà luce al grande scalone e la terza... originariamente dava luce, insieme alla sua omologa posta simmetricamente nell'altra facciata, alla scaletta che sale alla torre. Ora, dopo un ammodernamento recente, è la grande finestra di una bella stanza con una magnifica vista. Una stanza, fino a non molto tempo fa, usata come camera per i balocchi...

Ai lati del corpo centrale due sezioni perpendicolari costituiscono le due ali appena accennate, quasi timide nell'intento di contenere una eccessiva sontuosità.

Sul tetto in ardesia, molto spiovente, si ergono numerosi slanciati comignoli e si aprono diversi lucernari per fornire luce ed aria alle strette camere riservate alla servitù di palazzo.

La parte però davvero spettacolare di tutto il castello è l'ampio parco che si estende a perdita d'occhio, in cui un curatissimo giardino, ricco di alberi secolari, offre allo sguardo aiuole di coloratissime ortensie, roseti e bossi perfettamente potati.

La facciata del castello che domina il parco, speculare a quella dell'ingresso, è stata felicemente progettata con enormi finestroni al piano terra. Tra le altre, si affaccia la piccola sala che Oscar, la più giovane figlia del Generale, ha voluto trasformare in un'intima e privata sala da té a cui solo pochissimi ospiti hanno mai avuto occasione di accedere. Sovente la ragazza conclude i suoi pomeriggi in questa saletta, sorseggiando una cioccolata e infatti, chi avesse la fortuna di passeggiare in quel grande e solitario parco, potrebbe scorgere sovente l'elegante e slanciata figura della bella e coraggiosa soldatessa che si staglia dietro ai vetri di queste grandi finestre come un uccellino in gabbia che osserva la libertà di cui non conosce né l'ampiezza né i confini.

Ritornando al cortile di accesso, poco distante dalla fontana di cui si è già parlato, un'ampia scalinata in marmo conduce all'ingresso del castello costituito da un grande atrio rivestito da sapienti giochi di intarsi policromi.

Sullo sfondo un'imponente scalinata in marmo bianco sale correndo lungo i muri senza nulla concedere a un poco di vezzosità e di leggiadria.

Al piano terra, si aprono le ampie sale da ricevimento, la grande sala da pranzo, i salottini e la biblioteca.

Le camere da letto invece sono ubicate al primo piano e progettate in modo originale rispetto alla consuetudine in quanto ogni membro della famiglia gode di un piccolo ”quartiere”, costituito da un ampio salotto solo dopo aver attraversato il quale è possibile accedere alla vera e propria camera da letto dove un imponente baldacchino troneggia al centro.

Gli interni delle camere, al contrario del gusto rococò, presentano pareti rivestite di preziosi tessuti di seta sapientemente disegnati anziché essere coperte di pesanti stucchi.

La figlia del Generale, alquanto “pretenziosa” nelle sue volontà, oltre al suo privato salottino da té, ha voluto che fosse ricavato, a fianco della sua camera da letto, un piccolo vano, riscaldato da un grande camino, completamente occupato da una vasca da bagno e, per questo, ribattezzato da Oscar stessa “la salle des bains”.

Nell'ala est del castello, al piano terra e nel piano sotterraneo, si estendono le grandi cucine costituite da enormi spazi. Oltre ai grandi camini con gli spiedi e le marmitte in cui cuocere, sono presenti i forni per il pane e i dolci. Intorno ai lunghi tavoli in marmo si avvicendano numerose cuoche e sguatteri nella pulizia e nella preparazione della cacciagione e della verdura da passare poi alla cottura.

L'ala ad ovest è invece occupata da una cappella privata interamente rivestita anch'essa da preziosi marmi, in cui sono stati battezzati tutti i membri della famiglia

Nella parte più nascosta di entrambe le ali del castello, due scale a chiocciola scendono nelle profonde cantine, gli unici locali, insieme alle scuderie poste in un fabbricato prospiciente al Palazzo, di cui il Generale si faccia segretamente vanto, essendo per carattere poco incline ad esternare al prossimo le proprie passioni, ossia le armi, i purosangue e le grandi riserve...

In queste cantine sono infatti conservate file di bottiglie di ottimo vino francese, delle migliori annate, provenienti anche dai vigneti di famiglia e bottiglie di cognac la cui qualità è raramente pareggiabile.

Le stesse scale che scendono nei sotterranei, si inerpicano verso l'alto a raggiungere ai due lati opposti il sottotetto, da cui si accede ad un buio corridoio, dove si affacciano le porte delle camere in cui è alloggiata tutta la servitù di Palazzo, o quasi tutta, a dire il vero...

Si tratta di piccole camere, affrescate di bianco, tutte dotate di lucernari ma che, a causa della pendenza del tetto, risultano ancora più piccole. Un camino è presente in ogni stanza, occupata in genere da una sola persona, grande lusso, in genere poco comune tra gli addetti della servitù. I letti in legno, sono corredati di un pagliericcio in lana, un altro grande lusso, ma che dimostra l'attenzione e la cura che la famiglia ha sempre posto al benessere del personale che lavora a servizio. Ogni camera è provvista di un comodino, una cassapanca dove riporre gli abiti, una toeletta con la brocca, il bacile e uno specchio. Un pitale e uno scaldaletto completano l'arredo, essenziale ma più che dignitoso.

Il numero di persone a servizio permanente della famiglia Jarjayes è in realtà abbastanza contenuto, trattandosi mediamente di venticinque anime: sette tra cameriere e camerieri, compresi quelli personali del Generale e di sua figlia; due guardarobiere, quattro cuoche e cinque sguatteri, due giardinieri, due stallieri e un mozzo di stalla e... dulcis in fundo, la vera regina della casa, colei che comanda tutto questo piccolo esercito, la piccola, grande Marie, ossia la governante e... il suo giovane nipote...

A questi bisogna poi aggiungere quelli che si sono avvicendati o si avvicendano ancora, prestando la loro opera, come i sarti, i maestri di spada e di pistola, i precettori, e tutte quelle altre figure, all'uopo necessarie, come arrotini, stagnini, falegnami, fabbri e chi più ne ha, più ne metta...

 

*******

 

Maggio 1778

 

 

Le ombre della giornata che volge al termine si stanno allungando intorno a noi, nel prato tra le aiuole, mentre ancora mi prodigo nell'esercizio della spada cercando di aiutare la piccola Rosalie a padroneggiare quest'arte, come si è messa in testa Oscar.

Si muove ancora a scatti, difficilmente riesce a prevedere le mie mosse ma nonostante tutto è davvero ammirevole. Caparbiamente si impegna fino allo spasimo, non so se più per raggiungere un livello tale da poter affrontare la sua grande nemica, ossia la madre naturale, o se più per ottenere l'apprezzamento di Oscar verso cui nutre un'ammirazione tale da lasciare sconcertato anche me che, pure, ho un'infinita stima di lei.

Ancora un colpo, un affondo e Rosalie perde l'equilibrio, battendo maldestramente il fondoschiena sul manto erboso.

-Andiamo Rosalie. Sei stanca, tra poco farà buio. Torniamo dentro- le dico tendendole la mano per aiutarla ad alzarsi.

-Sei sempre così gentile, André. Sarai stanco anche tu dopo un'intera giornata a Versailles, eppure sei qui con me...-

-Non metterti strane idee in testa, piccolina! Non avrei comunque granchè altro da fare in questo momento...-

-Già!- mi risponde raccogliendo la spada e avvicinandosi a me -Senza Madamigella, tu sei di fatto disoccupato!!- mi prende in giro, avendo intuito ormai da tempo quanto io sia dipendente dalla donna che tutto rappresenta per me: la mia padrona, la mia amica, l'oggetto del mio amore...

-A proposito...-aggiunge tristemente -lei è ancora a Versailles?-

-Sì. Aveva degli impegni da rispettare. Mi ha rimandato a Palazzo perchè tu non fossi sola tutto il giorno-

-Scommetto che non sei stato affatto contento di allontanarti da lei per stare con me, vero?!-

Più che una domanda, la sua è un'affermazione a cui io non posso che rispondere facendo spallucce

-La raggiungerò nei suoi appartamenti, appena sarà a casa e le terrò compagnia davanti al fuoco- ammetto tranquillamente. Ormai tra me e Rosalie non ci sono più segreti. E' una ragazza sveglia e un'attenta osservatrice. Tutto quello che per gli altri è dato per scontato, ai suoi occhi non lo è mai.

L'intimità e l'amicizia che legano me ed Oscar sono per tutti l'esito ovvio di un rapporto di fratellanza che dura da sempre, ma Rosalie non si è mai fatta ingannare e per lei, ogni cosa, ogni gesto ha un significato.

-Sei l'unico che ha l'onore di poter accedere alle sue camere private per qualcosa di diverso dal rassettare le sue stanze, mettere in ordine il guardaroba o servirle una tazza di cioccolata...-

-Con questo vuoi dirmi qualcosa?!- le chiedo provocandola -Sei forse gelosa?-

-Oh André!! Sei sempre il solito!!- mi risponde dandomi un pugnetto sul braccio mentre camminiamo affiancati -Certo che voglio dirti qualcosa!!! E' evidente che lei ti vuole molto bene e tu sei speciale per lei...-

-Questo lo credo anch'io. Ed è il pensiero che mi sostiene e che mi permette di andare avanti ogni giorno. C'è stato un momento in passato in cui ho temuto che tra noi fosse tutto fosse cambiato, che lei fosse diversa, ma i gesti di cui ogni tanto Oscar è capace, mi hanno spesso ricordato che il nostro rapporto è davvero speciale e che in fondo non posso recriminare nulla!-

E mentre mi lascio andare a queste confidenze, che mai avrei creduto di condividere con qualcuno, la mia mente non può che portarmi indietro a uno dei più bei momenti della mia vita.... al giorno del mio quattordicesimo compleanno... Credo che in quel giorno io abbia preso per la prima volta coscienza del mio amore per lei... Un ragazzino di quattordici anni che amava una ragazzina che non ne aveva ancora tredici!

 

_______________________

Novembre 1767

 

-André smettila di sbadigliare!!- mi sgrida Oscar mentre invano cerco di concentrarmi sulla partita a scacchi che stiamo disputando, nel salottino che precede la sua camera da letto, in attesa che smetta la forte pioggia che ci impedisce di andare a giocare fuori

-Non ce la faccio!!- le rispondo biascicando le parole mentre ripeto un altro sbadiglio incontenibile 

-Ma insomma!! E' possibile che sbadigli sempre!!- mi risponde spazientita mollandomi un pizzicotto terribile sul braccio con cui tengo sospesa la pedina che da troppo tempo non riesco a decidere dove piazzare

-Ahia!!!- grido tirando istintivamente indietro il braccio e massaggiandolo sul punto dolente

-Te lo meriti!!- mi risponde arrabbiata

-Non è colpa mia se ho sempre sonno!!- le rispondo imbronciato

-Certo che è colpa tua!! E'evidente che sei un dormiglione impenitente!!-

-Non è vero!!-

-Certo che è vero!!!-

-No. Non è vero! E' solo che ho.... sonno...!-

-E allora vedi che ho ragione a dire che sei un dormiglione?!-

-Vorrei vedere te se dormissi insieme alla sega di Monsieur Dupont!-

-Ma adesso straparli anche?!- mi chiede attonita

-No che non straparlo! Hai presente il rumore che fa Monsieur Dupont quando sega i pezzi di legno nel suo laboratorio?-

-Certo! E' divertente starlo a guardare quando ripara i nostri mobili. Ma questo che c'entra?-

-Mia nonna quando dorme fa lo stesso rumore e... io non riesco a chiudere occhio!! Mi metto a fischiare, la chiamo sottovoce, le dico di voltarsi, sono arrivato addirittura a lanciarle una scarpa ma niente!!! Continua imperterrita!!!-

La faccia di Oscar davanti a questa rivelazione, è davvero molto buffa. Credo ci provi, ma non riesce proprio ad immaginarsi cosa voglia dire dormire con una persona che russa.

Lei dorme sola da sempre nelle sue grandi stanze e gode del privilegio del silenzio

-Caspita André! Avevo sentito parlare del russare ma non avrei mai immaginato che fosse una cosa così terribile! Mi spiace tantissimo! Anzi sai che ti dico?! Sbadiglia quanto vuoi....!! A me non importa-

Non potrò mai dimenticare l'effetto che mi hanno fatto le sue parole. Avrei voluto alzarmi e andare ad abbracciarla per la sua tenerezza, ma sono sicuro che mi sarei guadagnato un altro fortissimo pizzicotto!

 

 

Giugno 1768

 

Come sempre Oscar è mattiniera. Da poco è passata l'alba e lei già vuole prendere le cavalcature per fare delle corse sfrenate attraverso il grande parco e spesso anche all'esterno, fino a raggiungere le cascine dei contadini che generosamente ci accolgono affettuosi offrendoci un uovo freschissimo o un bicchiere di latte appena munto.

Oscar detesta il caldo e i moscerini dell'estate e, per questo, predilige le uscite mattutine.

A differenza di lei, io faccio più fatica ad alzarmi presto, ma per nulla al mondo rinuncerei alle scorribande in compagnia della mia amica pestifera.

Come al solito, lei precede impettita lungo il vialetto di ghiaia che conduce alle stalle, sempre smaniosa di non perdere tempo.

Visto che cammino troppo lentamente, si gira scocciata per rimproverami, ma qualcosa attira il suo sguardo

-André... perchè cammini zoppicando?- mi chiede perplessa

-Mi fa male l'anca- le rispondo sinceramente

-Ma dai!! Come i vecchietti!!!- mi prende in giro mettendosi a zoppicare pure lei in tono di scherno

-Ah Ah! Sei simpatica...- le rispondo offeso

-Ma dai! Come può essere che oggi ti fa male l'anca... l'altro giorno dicevi che avevi male al collo... Ah! E mi ricordo che la settimana scorsa avevi mal di schiena!!-

-Lo so. Anch'io sono preoccupato- le rispondo afflitto, tanto che lei smette di prendermi in giro rendendosi conto del mio sconforto -Non è bello avere sempre male da qualche parte!!!-

-Ma come è possibile?! Come te lo spieghi?-

-Non so... Forse è perchè non sto più nel letto... Dormo tutto accovacciato senza riuscire ad allungare le gambe!-

-Non stai più nel letto?!- mi chiede incredula forse pensando al suo grande baldacchino

-Eh... il mio letto era stato aggiunto nella camera della nonna quando sono arrivato a Palazzo. Per tenermi vicino a lei, la nonna aveva chiesto a Monsieur Dupont di realizzare un letto e adesso che sono cresciuto, è troppo piccolo per me!!-

-In effetti sei cresciuto proprio tanto ultimamente!!- mi risponde osservandomi con attenzione -Non ti crescono solo i baffi allora!!!(1)- dice ridendo continuando a prendermi in giro

-Ah Ah!! Sempre più simpatica...!- le rispondo storcendo la bocca in una smorfia

-Beh... E' facile da risolvere. Basta che diciamo a Monsieur Dupont di farti un letto più grande!!- mi dice radiosa sorridendo per la bella trovata

-Sì. Sarebbe opportuno. Ma nella stanza della Nonna non c'è spazio per un letto più grande!-

-Davvero?!?!- mi risponde spalancando gli occhioni

-Già!! Dovrei eliminare la mia cassapanca ma poi non saprei dove mettere i miei vestiti... Dovrò chiedere a Louise di scambiare la sua stanza con la nostra visto che la sua è più grande...-

-Beh...certo. Potrebbe essere una soluzione- osserva pensierosa -Però non risolveresti il problema del russare di tua nonna!!-

-No certo. Ma tutto non si può avere... A meno di far dormire Louise con mia nonna, ma credo che dopo due giorni si prenderebbero per i capelli, visto che la nonna la considera una scansa fatiche!!-

-Lo penso anch'io!! Sento quante volte la rimbrotta perchè è lenta a lucidare l'argento!!-

Oppure potrei condividere io la camera con la bella Louise, mi verrebbe da risponderle. Ma so che non apprezzerebbe lo scherzo. E' troppo bacchettona la mia cara Oscar ed io mi vergogno di confessarle quali pensieri ultimamente mi susciti sbirciare nella scollatura della “bella Louise”...

 

 

 

26 agosto 1768

 

-Buongiorno André!!! Buon compleanno!!- mi accolgono le cuoche già al lavoro, appena scendo nelle grandi cucine, per fare colazione

-Vieni qui caro!!- se rivolge a me Yvonne, stropicciandomi i capelli -Ti ho preparato le madeleine che ti piacciono tanto!!-

-Tanti auguri André!- si aggiunge al coro anche Jerome, appena entrato da fuori, il mio vecchio amico che mi istruisce nella cura dei cavalli e in tante altre cose.... in quella complicità che si instaura tra un vecchio e il suo giovane pupillo che non ha altri uomini con cui confrontarsi...

-Madamigella Oscar mi ha chiesto di dirti che, appena finita la colazione, ti devi sbrigare a raggiungerla- mi dice la Nonna con una strana luce negli occhi -E non farla aspettare!!-

Io non ci penso proprio. Mi sto godendo questo momento, mentre addento tutto compiaciuto i miei golosissimi pasticcini.

Una volta raccolta anche la più piccola briciola, mi alzo soddisfatto sentendo la pancia che scoppia. Dovrebbe essere il mio compleanno tutti i giorni..., penso tra me e me.

-Ce ne hai messo del tempo!!- mi sgrida Oscar appena mi affaccio nel suo salottino

-C'erano le madeleine...- le rispondo come se fosse una scusa 

-Il solito golosone!!!-

-Eh beh!! Era il regalo di Yvonne. Sarebbe stato carino non darle soddisfazione, povera donna?!-

-Ah sì, certo!! Non sia mai, povera donna!!!- mi risponde continuando a canzonarmi, facendomi il verso. Credo che ormai sia il suo passatempo preferito...

-Vieni golosone!!! Seguimi!- mi dice imperiosa

Io ovviamente obbedisco e le vado dietro, convinto che si stia dirigendo in giardino.

Invece, uscita nel corridoio, apre la porta, poco più in là, che dà accesso alla piccola scala a chiocciola che sale alla torretta.

Chissà cosa ha in mente....

La seguo su per le scale e, con mia sorpresa, vedo che si ferma prima, di fronte alla porta della stanza che ha sempre fatto da ripostiglio ai vari giochi delle figlie Jarjayes, comprese le nostre piccole spade di legno, i cavalli a dondolo, il teatrino delle marionette,....

Forse vuole riesumare vecchi giochi ormai dimenticati...

-Allora, André- mi ordina mettendo una mano sulla maniglia -Adesso chiudi gli occhi e aprili solo quando te lo dico io!-

-Va bene- le rispondo mansueto facendo come lei mi ha detto

Faccio qualche passo avanti, spinto dall'altra sua mano appoggiata alla mia schiena

-Apri gli occhi e buon compleanno!!!-

Mi guardo intorno senza capire. Di fronte a me, la stanza non è più occupata dai giochi, ma ora si presenta in ordine, illuminata dal grande finestrone. Un letto a baldacchino, anche se di semplice fattura, troneggia al centro, affiancato da un comodino. Uno scrittoio è posto poco più in là e un armadio a due ante è sulla parete di fronte

-Non capisco. Dove sono finiti tutti i giochi? E perchè una camera da letto al loro posto?-

-Perchè siamo diventati grandi. I giochi non ci servono più-

-....- Non rispondo ma mi limito a un rapido movimento delle spalle

-Invece tu hai bisogno di una camera nuova, lontano da tua nonna e con un letto come si deve!!-

-Mah... Qui?!- rispondo senza riuscire ad articolare altre frasi, troppo sorpreso

-Non ti piace? Ti preoccupa essere lontano da tutti??-

-Oh no!!- mi affretto a rispondere -E' solo che... è troppo per me!! Io... io... non avrei mai pensato... E il Generale non sarebbe mai d'accordo!! Il nipote della governante con una stanza tutta sua, troppo elegante... troppo... troppo!!-

-André calmati!!- mi risponde vedendomi agitato -Mio padre sa tutto. E' stato lui a suggerire questa stanza quando gli ho raccontato i tuoi problemi-

-Ma Oscar!! E' una stanza troppo bella, troppo grande e lontano da tutti gli altri!- obietto spaventato

-Non è niente di che! In fondo è nel sottotetto-

-Sì, ma per salirci...-

-Puoi accedere alla scala dal piano terra oppure dal primo piano, così saremo più vicini e tu la sera non sarai più costretto ad attraversare tutto il palazzo per raggiungere la tua stanza-

-Non so che dire. Non me lo sarei mai aspettato...-

-Non ti piace?- mi chiede con aria delusa -Io speravo che fosse un bel regalo...-

-Mi piace tantissimo!! Io... io … ti ringrazio. E' il più bel regalo che abbia mai ricevuto!! Ma è troppo per me!-

-Ti ordino di non dire più stupidaggini e di smetterla di balbettare!!- mi risponde perentoria -Va' a prendere le tue cose, prima che ci ripensi!- 


_________________________

 

 

-E così è spiegato l'arcano del perchè tu occupi una stanza bellissima, così vicino al resto della famiglia...- osserva Rosalie dopo aver ascoltato la mia storia -Credo che nessun membro della servitù nella Storia, abbia mai avuto un onore così...-

-Ne sono convinto anch'io...-

-Beh... E' molto significativo! E vuol dire che tutta la famiglia ti ha in grande considerazione. Se il Generale fosse stato contrario, tu non avresti mai avuto una camera così bella, in un luogo tanto speciale!-

Molte volte ho riflettuto sulla mia particolare condizione e sul mio ruolo, ma sono convinto di essere anch'io semplicemente il frutto della mente folle del Generale che mi vede solo come uno strumento nelle sue mani affinchè si realizzino i suoi progetti sulla figlia, non come un uomo, un uomo con pulsioni e sentimenti

-Madamigella Oscar, facendoti preparare quella stanza, ha ulteriormente accorciato le distanze tra voi due...- dice Rosalie rivolgendomi un caldo sorriso -André, ascoltami... Vedrai che arriverà il giorno in cui ogni distanza sarà annullata. Devi lasciare tempo al tempo...-

-Ho forse altra scelta?!- le rispondo abbassando lo sguardo consapevole del mio destino scritto tempo fa e incredibilmente tramutatosi in realtà -Io non posso pensare di stare in altro luogo che non sia vicino a lei...-

E nello stesso momento, lo scalpiccio di un cavallo al galoppo, annuncia l'arrivo di colei che è sempre oggetto dei nostri discorsi.

Scende veloce da cavallo, avvicinandosi a noi.

-Tutto bene Rosalie? André si è preso cura di te?-

-Come sempre Madamigella-

-Mi spiace non essere riuscita ad arrivare prima per i nostri allenamenti ma è stata una giornata faticosa e non vedevo l'ora di tornare per togliermi l'uniforme-

-Non è da voi dire certe cose!!- risponde Rosalie sorridendo

-In effetti sono un po' stanca- le dice Oscar un poco in difficoltà davanti all'affermazione di Rosalie

-Se vuoi riposarti, è meglio che non venga da te questa sera- le dico tranquillamente

-No. Al contrario! Ho bisogno di rilassarmi un po' con due chiacchiere davanti al camino- dice rivolgendosi nella mia direzione -Devo raccontarti cosa è successo oggi pomeriggio e vorrei sentire cosa ne pensi-

-Molto volentieri...- le rispondo sollevato all'idea di stare con lei anche questa sera e che lei senta il bisogno della mia compagnia e del mio consiglio.

-Allora ti aspetto- dice mentre si è già girata e si allontana a passi veloci verso l'ingresso del Palazzo.

E' proprio vero. Le nostre distanze in pratica non esistono...

Deve solo accorgersene anche lei

 

 

  1. Riferimento all'altra OS dal titolo “Pubertà”

     

    *******

 

Nota dell'Autrice

 

Ho voluto introdurre questa OS con la descrizione del Palazzo Jarjayes come preambolo affinchè fosse chiaro quello che per me è stata la portata del regalo che ho immaginato Oscar abbia fatto ad André.

Spero che la descrizione non sia risultata troppo noiosa, in caso contrario me ne scuso.

Ma ne sentivo la necessità perchè, in effetti, nella prima puntata dell'Anime, per un momento si vede André steso su un letto che si presume sia la sua camera.

Questa immagine mi ha sempre colpito perchè la stanza è particolarmente elegante, spazionsa, con un bel letto, risultando anacronistica rispetto agli usi dell'epoca che voleva una netta separazione tra la Famiglia nobile e l'intera servitù a cui erano destinati spazi ben distinti.

Per questo motivo mi è sorto spontaneo pensare che, considerata la particolare condizione di André, così intimo con Oscar e così benvoluto dalla famiglia Jarjayes, la sua stanza fosse frutto di una scelta particolare, forse una sorta di “regalo” da parte della piccola Oscar, quando ancora il loro rapporto era di forte amicizia e “quasi” paritetico (come ricorda tristemente André nella puntata 8 “L'Incidente”).

 

Per quanto riguarda la descrizione del Castello, penso che tutte avrete riconosciuto la facciata e molti particolari , sia interni che esterni, che più volte vengono raffigurati nell'Anime.

Tutto il resto è frutto della mia fantasia che ha tentato di completare il “quadro”, anche sulla base della mia diretta esperienza, avendo avuto modo di visitare parecchi Castelli anche in Francia, sebbene purtroppo non quello a cui si sono ispirati gli autori di Lady Oscar.

Nell'Anime, ad esempio, viene sempre rappresentato l'accesso dal cancello in cui si riconosce la fontana. Ho quindi immaginato che il parco si estendesse di fronte all'altra facciata del Castello.

Sappiamo che le stanze di Oscar sono al primo piano. Naturalmente i piani nobili erano quelli più in basso. In alto e sotto il tetto, erano invece dislocate le camere della servitù.

La disposizione degli interni comunque è frutto di fantasia. Io l'ho immaginato così, ma ognuno di voi può immaginarlo come più gli aggrada...

Naturalmente non sono una storica né un esperta di usi e costumi dell'epoca.

 

Un'ultima cosa. Ho qui dato per scontato che André e Rosalie parlassero dei sentimenti che André nutre per Oscar. Ho sempre pensato che Rosalie, tra un pianto e l'altro, fosse comunque una privilegiata osservatrice dei nostri due e che, l'intimità creatasi, avesse consentito certe confidenze...

 

Un abbraccio a tutti quelli che hanno letto, ma soprattutto un abbraccio ad André e tanti auguri di buon compleanno!!! 

Smack da parte mia bel ragazzone!!!

  
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