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Autore: sg199885    27/08/2019    1 recensioni
Fantasic Fantasy è la città meravigliosa dove vivono tutti i personaggi di fantasia, che sta vivendo un periodo di crisi tremenda. Gwen ed Ace sono due poliziotti e compongono un team imbattibile.
e se arrivasse un terzo membro a rompere i loro equilibri e mettere confusione nel cuore di Gwen? e se in città arrivasse un temibile criminale a portare con se l'ombra inarrestabile e sconosciuta della morte?
COMMENTO DI ZATANNA
Hai fuso in una specie di opera sincretica e pazzoide personaggi provenienti da anime & manga (Bibi ed Ace da One Piece), dai cartoni animati/comics americani (Ben Ten e Spider Man) e perfino da quelli italiani (Winx), proiettandoli in un universo cupo, decadente, pericoloso e assolutamente distopico, e mantenendo inalterate o quasi le rispettive personalità. Devo dire che mi è piaciuta molto la storia vista fin qui = ), sia la trama sia le atmosfere, e anche i dialoghi! La fanfiction si presenta avvincente e suggestiva ;), e mi piace molto il modo in cui far interagire Gwen, Ace e Selina ("capelli VERDE vomito" XD...).
Genere: Avventura, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Nami, Nefertari Bibi, Portuguese D. Ace, Sorpresa | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO TERZO:
I segreti di Elsa

 
Parcheggio vicino al molo e proseguiamo a piedi fino al luogo del delitto.
-siamo sicuri che la scena del crimine sia rimasta incontaminata?- mi chiede scettica la streghetta.
-certo- le rispondo io con disinteresse. Arriviamo a destinazione e ci fermiamo davanti al nastro di plastica a strisce gialle e nere che fluttuando ad un metro da terra descrive un cerchio di diametro 10 metri.
-tutto qua? Queste sono le nostre misure di sicurezza?
-guarda meglio, novellina- gongolo nel vedere come lei tentando di avvicinarsi venga bloccata dal campo di forza descritto dal nastro.
-interessante…- ammette Selina –come entriamo?
-sta a guardare- le dico alzando una mano verso il nastro e liberando la mia energia che si diffonde come il profilo di un elettrocardiogramma; la bolla energetica riconosce la mia frequenza e si disattiva, facendo cadere per terra il cordone protettivo. –puoi farlo anche tu- le spiego –dal momento che sei entrata in polizia la tua lunghezza d’onda è stata registrata in tutti i nostri sistemi, meglio di un distintivo, no?- le spiego avvicinandomi a passo deciso; questo è il luogo del misfatto, qui è stato commesso il primo delitto della storia di Fantastic Fantasy… sento una stretta contorcermi lo stomaco, è inquietante.
-cerca tracce, un’impronta, un residuo, qualsiasi cosa- chiedo a Selina, ma mi accorgo di aver detto una stupidaggine ancora prima di finire la frase, qui non c’è una mazza di niente, solo ed esclusivamente una sottile lastra di ghiaccio e brina che ricopre il terreno, per il resto, nulla.
-è anche bravo…- sospira seria la ragazzina…. Purtroppo ha ragione, oltre ad essere unico nel suo genere il nostro assassino pare essere anche molto esperto, maledizione!
-speriamo solo che Ace sia stato più fortunato- sbuffo incrociando le dita.
***
ACE POV’

Sto aspettando la signorina Anna ormai da quasi venti minuti qui, nell’atrio della casa della vittima; vorrei ricordarle che non ho tutta la giornata per restare ai suoi comodi, ma il suo lutto mi pesa tanto che non oserei infierire in qualsiasi modo.
Non mi resta che guardarmi intorno per passare il tempo… l’appartamento è un super-attico all’ultimo piano di uno dei grattacieli più alti di Disneytan, il quartiere più lussuoso della città, qui ci abitano i tipi giusti, i ricconi, gente senza pensieri; se la notizia della morte di Elsa dovesse trapelare, non oso immaginare che razza di panico creerebbe in questa zona, la gente di qui conduce una vita tanto spensierata da non essere minimamente in grado di affrontare i pericoli.
Sbuffo osservando il panorama del quartiere attraverso l’ampia vetrata ricurva che domina la parete sinistra del soggiorno, snodandosi in una serie di giochi di vetro leggermente colorato e bombato tanto suggestivo da farmi sentire come dentro una pallina di natale. Spostando lo sguardo davanti a me, vedo l’ingresso sul quale aspetto dissolversi nel salone ampio attraverso due scalini di vetro anch’essi; al centro del salotto troneggia un grande divano bianco con penisola dalle linee sinuose che abbraccia con la sua delicatezza l’imponenza dell’albero piantato direttamente in un buco del parquet: è forte, nodoso e robusto, somiglia stranamente ad un enorme bonsai. L’arbusto centrale sembra dominare sulle altre piante che arricchiscono l’arredamento minimal: del bambù alto e slanciato fa capolino da ogni angolo come intimorito dalla potenza dell’albero. Qua e là sullo scarno mobilio troneggia qualche soprammobile retrò, vasi di vetro scuro, antiche radio di mogano, statue e ninnoli dal sapore un po’ orientaleggiante e a tratti futuristico.
Osservando attentamente accanto a me noto in questa casa dei forti contrasti, a volte stridenti a volte ben armonizzati, segno della grande poliedricità del carattere del proprietario di casa. Il mio tutor me lo ripeteva sempre, “impara ad osservare tutto ciò che riguarda il tuo caso, cerca ovunque dettagli utili.” Quella vecchia testa calda ogni tanto diceva qualcosa di sensato…
-scusi se l’ho fatta attendere…- mi sento dire dalla signorina Anna che entra nel salone dall’altro ingresso di fronte a me; è ridotta veramente ad uno straccio… occhiaie spaventose, occhi lucidi, in testa una crocchia così tirata come se volesse strapparsi dalla testa tutti i pensieri insieme ai capelli, il fisico asciutto fasciato in un insolito tailleur nero.
-cosa voleva chiedermi?- domanda con un fil di voce sedendosi sul divano ed invitandomi a fare altrettanto.
-mi chiedevo se avesse mai notato qualche atteggiamento strano in sua sorella, di recente- le dico secco restando in piedi dove sono, non voglio mancarle assolutamente di rispetto, ma devo pur sempre rispettare il mio ruolo di investigatore.
-assolutamente- risponde lei in tono piatto, con parole che risuonano vuote, come se sentisse quasi essere una presa in giro il parlare di Elsa dopo la sua dipartita.
-ne è sicura? Ogni dettaglio potrebbe essere di grandissimo aiuto per l’identificazione del killer di sua sorella, la prego, si sforzi.- la sprono.
-nulla- ribadisce lei con il medesimo tono fissando il vuoto dinanzi a se.
-forse potrei aggiungere qualcosa io…- sento dire da una voce sulla porta alle mie spalle. Mi volto di scatto con istinto battagliero, ma la figura che mi si staglia di fronte non sembra per niente intimorita da me, e non mi piace.
-Kristoff, che dici?- domanda la rossa con voce sempre più flebile la rossa socchiudendo appena gli occhi, come se non credesse alle parole che uscivano dalla bocca del tizio.
-in questo periodo vedevo Elsa sempre un po’ agitata, ma lei cercava sempre di non farlo notare a nessuno… soprattutto… a te- chiarisce l’uomo indugiando sulle ultime parole, al che la signorina inizia a voltare la testa impercettibilmente verso le gigantografie di lei e della sorella appese alle pareti, con lo sguardo vacuo, le labbra tremanti.
Mentre Anna si estranea io decido di andare dritto sulla mia strada e interrogo questo Kristoff.
-era la prima volta che la signorina Elsa usciva da sola di sera, l’aveva mai notata?- chiedo andando al sodo.
-no- si affretta a dire lui, come se già si aspettasse la mia domanda –vede, io e Anna abitiamo al piano inferiore e spesso, negli ultimi tempi, quando io uscivo fuori dal balcone del pozzo luce la sera dopo che la mia compagna era andata a letto, la vedevo sempre scendere con circospezione dalla scala di servizio per raggiungere l’ascensore che abbiamo in comune senza essere vista.- mi spiegò molto dettagliatamente.
-potrei sapere, se non le dà fastidio, cosa ci faceva lei fuori dalla finestra?-  gli chiedo ancora… una cosa fondamentale nel nostro mestiere è la diffidenza.
-vede…- temporeggia lui sulle spine grattandosi la nuca e sbirciando la figura di Anna alle mie spalle e, vedendola abbastanza distratta, mi fa notare con circospezione un pacchetto di sigari che sporge dalla sua tasca; io non posso fare a meno che sorridere alla cosa… fumare di nascosto come un quattordicenne… patetico…

 
***
GWEN POV’

Io e Selina continuiamo a guardarci intorno alla ricerca del ben che minimo filo di lana, capello, squama di pelle o qualsiasi altra fottutissima stronzata a cui appigliarci, ma niente, siamo in un periodo del mese in cui il porto non viene utilizzato per carichi o scarichi, né tantomeno è un posto frequentato dalle cosche locali, un posto praticamente deserto, resta solo da capire cosa ci facesse in mezzo al nulla una super star dopo mezzanotte… comincio a pensare che non si trovasse qui per caso, il mio sesto senso mi dice che questo era il luogo perfetto per condurre qualche malaffare, bisogna solo aspettare Ace per avere un quadro più chiaro.
Mi squilla il cellulare, lupus in fabula, è Ace.
-dimmi- gli rispondo secca.
-sempre gentilissima vedo, comunque, ho scoperto che la vittima usciva molto spesso da sola facendo perdere le sue tracce, tutti i mesi di questo periodo tutte le sere per circa una settimana- mi informa.
-il periodo in cui il porto è fuori utilizzo- constato io.
-esattamente, uno dei suoi familiari mi ha detto che Elsa aveva una sola amica fidata con cui parlava di tutto, e qualche volta le sentiva anche bisbigliare qualcosa a proposito del porto, sto andando in centrale a vedere di rintracciarla- conclude.
-bene socio, abbiamo una pista.- esulto con non molta convinzione prima di attaccare.
-io non ce la faccio più, vaffanculo, mi arrendo!- sbraita Selina alla mia sinistra levandosi i guanti per le ispezioni coi denti, poi si issa su sui suoi tacchi e si allontana dalla scena del crimine continuando ad imprecare.
-ehi, torna qua novellina- le intimo, ma nulla. –TI HO DETTO DI GIRARE I TACCHI E PORTARE QUI IL TUO CAZZO DI CULO!- le sbraito dietro e quella, dopo un paio di secondi, si blocca sul posto. Le vado dietro con passo pesante e mi piazzo difronte a lei pronta per il primo cazziatone da istruttrice della mia vita, ma quella non mi calcola minimamente, continua a fissare un punto aldilà della mia testa con un sorriso ebete in volto, al ché mi giro anche io a guardare nella stessa direzione.
-se ottieni questi risultati tutte le volte che perdi la brocca tesoro, ti autorizzo a farlo più spesso.
 Le batto una pacca sulla spalla notando, nascosto tra alghe e nidi di piccioni, sotto un cornicione, l’obbiettivo di una telecamera.

 
***
 
-cinque minuti di pausa!- urlano dalla regia e tutti si mettono in movimento verso il tavolo del rinfresco o la macchina del caffè, mentre il registra ancora borbotta per il mio ennesimo errore che ha provocato l’ennesima pausa.
-mi spieghi che cavolo ti prende oggi?- sento alle mie spalle… ma come è possibile, mi ero chiusa in bagno, o almeno ne ero certa; mi volto e subito mi è tutto chiaro…
-stronza, tu e le tue mani di troppo non sapete proprio cosa sia la privacy, eh Robin?- le domando intuendo che abbia usato il suo potere per aprire dall’interno, quindi torno al mio arduo compito di girare il bastoncino di plastica nel bicchiere per facilitare il discioglimento dell’aspirina.
-non fare battute, sono preoccupata per te- mi informa in tono piatto appoggiandosi allo stipite che aveva richiuso alle sue spalle, -sono ancora quei sogni, vero?- mi chiede poi.
-si.
-non puoi ridurti così per degli incubi, lo sai?
-non puoi capire, nessuno può farlo… sono così reali! L’altra notte ho sognato che mi stavano strangolando, e guarda qui!
-merda…
Mi levo la sciarpa e vedo gli occhi di Nico Robin sgranarsi alla vista dei lividi bluastri che mi adornano il collo.

 
***

ACE POV’

Torno alla centrale dopo aver comunicato a tutti i familiari della vittima la linea guida scelta dal dipartimento e dall’ufficio del sindaco, cioè quella di tenere la morte di Elsa nascosta il più a lungo possibile. Questa cosa mi lascia un po’ perplesso… è vero che è necessario non scatenare il panico, ma porco Shanks se c’è un assassino a piede libero è necessario che ognuno sappia del pericolo e si protegga come può.
-trovato niente civette sul comò?- chiedo a Gwen, la nuova e Bibi tutte e tre imbambolate davanti ad uno schermo.
-un fico secco.- mi informa la rossa, -si vede lei passare e immediatamente un banco di nebbia copre la visuale, abbiamo provato a rimuoverlo con la tecnomagia, ma niente, deve essere incantato.
-si sa nascondere, quindi- deduco e lei mi fa un cenno col capo.
-tu che hai scoperto?- mi chiede bibi stropicciandosi gli occhi.
-che la principessa aveva un’amica con cui parlava spesso, quel genio di Jeremy sta cercando di trovare il suo indirizzo dal numero di cellulare trovato nell’apparecchio della vittima, e poi il cognato mi ha detto che non era la prima volta che usciva di nascosto per andare al molo e…
-aspetta, che cosa? Era già stata al molo?!- mi interrompe Selina scalzando Bibi al pc per iniziare a trafficarci.
-che stai facendo?- le chiedo.
-ma non capite, se ci andava spesso allora o faceva sempre la stessa cosa o vedeva sempre la stessa persona, e la nebbia non può averla protetta in eterno…- spiega aprendo una nuova, anzi, vecchia registrazione di qualche sera prima in cui si vede chiaramente Elsa attraversare la visuale della telecamera per intrufolarsi in un gabbiotto dove di solito dormono i portuali.
-che ci fa là dentro? Manda avanti- istruisce Gwen aumentando la velocità del filmato e, pochi secondi dopo, arriva il bingo.
-chi è quello che entra nel capanno?- si interroga Bibi rivedendo quella sequenza una seconda e poi una terza volta.
-non ne ho ida tesoro, ma una cosa è certa: è probabile che sia l’assassino.

 
***

GWEN POV'

Perché, perché mi sono fatta convincere da questa streghetta da strapazzo a fare ‘sta cazzata? Ok che i lampi di genio della telecamera e dei filmati antecedenti al delitto sono stati suoi, ma questo mi sembra un po’ poco per pretendere che la seguissi in questa follia.
“è l’ultima sera che il porto è deserto” ha detto, “vale la pena provare”.
Tutto inutile è stato spiegargli che, se l’uomo delle inquadrature fosse stato l’assassino di certo non si sarebbe presentato stasera, che ne dovevamo parlare prima con JJ e che venire da sole era contro tutte le regole della polizia (almeno quelle che ricordo), ma nulla… quella stronza deve avere anche un potere persuasivo che non è scritto nella sua scheda del dipartimento.
-tieni- mi dice seria porgendomi una parrucca bionda.
-sei seria? No dico, fai sul serio? L’idea del cazzo è la tua e io devo fare da cavia, te lo scordi! Non cedevo che già volessi farmi fuori per prenderti il mio posto…- obbietto.
-non voglio il tuo posto, il tuo stipendio forse, e comunque io sono troppo bassa per far finta di essere lei, magari il tizio è già qui e sta spiando il capanno, se avesse dei sospetti potrebbe non presentarsi.-
Dannatamente sensato.
-col mio stipendio ci faresti ben poco- sbuffo strappandole la parrucca dalla mano e premendomela in testa lanciandole occhiate torve ad ogni risolino mal trattenuto, poi esco dalla macchina con un sonoro “fottiti” e mi incammino.
Inizio a sentire il freddo pungere sulla pelle e il cuore battere a mille… e se non fosse un assassino con movente, ma un serial killer che ammazza a caso? Non posso morire senza aver uscito i panni dalla lavatrice! ma come cazzo faceva quella snob a camminare coi piedi nelle scarpe di ghiaccio?! Mi sembra di essere al polo, altri due minuti e mi amputeranno le dita dei piedi, anche lo stesso numero di scarpe dovevamo avere, tu guarda che botta di culo!
Appena intravedo la capanna mi ci fiondo dentro e, dopo aver chiuso la porta ed essermi liberata dalle scarpe, tiro un sospiro di sollievo: sono viva e decongelata, ora devo aspettare.
Neanche un minuto e vedo un’ombra dietro il vetro della porta; Selina aveva ragione, il bastardo era qui e spiava il capanno!
La maniglia si abbassa… mi tiro indietro fino a che una brandina non mi costringe a fermarmi.
La porta si apre cigolando… serro i pugni sentendo sfrigolare nelle dita la mia energia magica, pronta a difendermi.
Lo stipite sbatte e, prima che io possa capirci qualcosa, l’uomo mi piomba addosso, mi immobilizza serrando le sue grandi mani sulle mie braccia magre… ma che cavolo mi succede? Non riesco a difendermi, sono come immobilizzata, forse stordita dall’odore forte di una colonia troppo  abbondante, e non riesco in nessun modo ad oppormi al suo assalto, sarà questo il suo potere speciale? Una sola cosa è certa: per colpa di quella microstronzetta, sto per morire. Serro gli occhi per non dover assistere al momento della mia morte fin tanto che un contatto un po’ troppo umido per essere definito “violento” mi desta facendomi sbarrare le palpebre.
Quello che dovrebbe essere il mio assassino, mi sta baciando. Ma che dico baciando, questo è proprio un limone con fiocchi.
-SPIRE DEL COBRA!
Un lampo verde esplode nel capanno deflagrando alle spalle del mio aguzzino che stramazza al suolo tipo salame, e solo ora riesco a guardarlo sul serio, ancora il cuore a mille, ancora le mani tremanti, ma finalmente lucida.
Vedo i suoi lunghi e fluenti capelli blu, i muscoli guizzanti sotto la T-shirt e delle ciglia foltissime che vibrano al suo respiro… questo qui pare proprio Lady Oscar, il tipo perfetto per una principessa, direi.
-allora, lo portiamo alla centrale?
-di’ un po’ ragazzina, hai agito “tempestivamente” oppure…
-volevi goderti il fusto ancor un po’? dovevamo accordarci prima su un’eventualità del genere, non credevo i miei superiori fossero così all’asciutto…
-strega!

NDA
TORNO DOPO QUALCHE SECOLO, MA HO COMINCIATO UNA PICCOLA COSUCCIA CHIAMATA “UNIVERSITA’”
PROMETTO DI AGGIORNARE ASSIDUAMENTE TUTTE LE MIE STORIE PER TUTTO IL RESTO DELL’ESTATE,
IN SEGUITO UNA TABELLA DEI PERSONAGGI DI QUESTA FF
 
NOME PERSONAGGIO OPERA DA CUI PROVIENE UNIVERSO DI APPARTENEZA RUOLO
GWEN TENNISON BEN TEN Cartoni animati americani Agente di polizia
PORTUGUESE D ACE ONE PIECE Manga-anime Agente di polizia
SELINA WINX CLUB Cartoni animati europei Agente di polizia praticante
ELSA FROZEN IL REGNO DI GHIACCIO Film Vittima
SHIHO/AI/SHERRY DETECTIVE CONAN Manga-anime Medico legale
J JOHNA JAMESON SPIDERMAN Fumetti-cartoni americani Capo dipartimento di polizia
PRINCIPESSA BIBI ONE PIECE Manga-anime Impiegata ufficio polizia
 
NAMI ONE PIECE Manga-anime //
ZORO ONE PIECE Manga-anime //
CROCODILE ONE PIECE Manga-anime Criminale
JOKER BAT MAN Fumetti-cartoni americani Criminale
DARCY WINX CLUB Cartoni animati europei Criminale
KEVIN LEVIN BEN TEN Cartoni animati americani Fuori legge
AQUILA MARIN SAINT SEIYA Manga anime testimone
GEMINI SAGA SAINT SEIYA Manga anime testimone
SPONGEBOB SPONGEBOB Cartoni animati americani Fuori legge
VEGETA DRAGON BALL Manga-anime Agente di polizia
 
   
 
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