"Togli il sangue dalle vene e versaci dell'acqua al suo posto: allora si che non chi saranno più guerre" (Lev Tolstoj, Aforisticamente) ------------------------------------------------- Eravamo li, uno davanti alľaltro, chi quardavamo negli occhi, io con stupore e disperazione, lui serano come se non Fosse successo nulla... Gridò Sakura ancora placato. Non riuscivo a muovere un muscolo, ero paralizzato... Non capivo quello che volesse dire... Avevo già capito che parola volesse dire... ma non volevo sentirla... Disse con tranquilla... Ero nel panico... Mi pregava di contare le gogie del sangue che usciva da quella ferita autoinflita... Una gogia Due gogie Io, Naruto Uzumaki, mi sono appena inciso due tagli molto, troppo, profondi... tutto per salvare il mio vilaggio,i suoi abitanti, i miei sensei, i miei amici... il mio amore... Una fitta di dolore mi fecce cemere di dolore Sasuke provo ad avvicinarsi ma non glielo permisi Dissi. Tre gogie Sentivo le lacrime premermi per uscire... /Naruto... perché?... PERCHE CAZZO TI SEI TAGLIATO LE VENE?!? Così io rimarrò per sempre solo... senza di te... lunica persona che sia mai riuscito ad amare veramente... Quatro gogie Per colpa di quella cavolo di volpe a nove code mi devo suicidare... non riesco a crederci... Parlare sta diventando sempre più difficile... il sangue scendeva dalle ferite senza mai fermarsi e le gogie sembravano scendere sempre più lentamente... Senti Sasuke prununciare il mio nome, alzai lo sguardo, e vidi i suoi occhi... quei magnifici occhi nero pece, dentro vedevo ciaramente: disperazione, paura e mille altre emozioni Mi avvicinai piano a lui è gli lagliai un pracio sulle labbra... Cinque gogie Sasuke a sentire quel numero scranno gli occhi Detto questo mi conficai il kunai nel peto proprio nel cuore... e lu in pochi secondi non vidi altro che nero... ero morto... Sakura gridava, io ero placato, il maestro Kakashi era sconvolt... Sentivo le lacrime agli occhi, scendevano e io non riuscivo a vermare il loro scorere inesorabile, come il tempo, il sangue, la vita e... la morte. Mi mosi per primo andando in camera di Naruto, quelľangelo danato, vidi sopra il letto il libro di qui aveva parlato. Lo presi e incominciai a leggerlo ad alta voce, dedo che erano arrivati anche Sakura e Kakashi-sensei Le lacrime mi scendevano sempre più feloci ad ogni parola che leggevo, sentivo anche Sakura e Kakashi piangere... Alzai lo squardo al cielo, un cielo tenpestato di stelle dove -pero- una stella spiccava per il suo colorito color del grano con qualche spumatura azzuro cielo, e disi a passa vocie: E fecci un sorriso amaro ma sincero ------------------------------------------------- Nelle città senza Mare… chissà a chi si rivolge la gente per ritrovare il proprio equilibrio… forse alla Luna… (Banana Yoshimoto)