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Autore: LilyLunaMandrake    29/08/2019    1 recensioni
Ho già scritto una storia su Piton e la Pozione Polisucco, ma cosa sarebbe successo se un giovane Severus avesse avuto la possibilità di usarla, per illudersi di avere le attenzioni di Lily?
Genere: Drammatico, Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Sono seduta al Paiolo Magico, sorseggiando il mio caffé da una tazza grossa e usurata ma ben pulita, quando scorgo una copia della Gazzetta che qualche avventore distratto avrà abbandonato al tavolo affianco. Mi allungo allora per afferrarla e leggere le ultime notizie sulla presunta caduta del Signore Oscuro, come viene chiamato. Le voci si sono sparse in fretta. Nelle ultime ore i maghi hanno esultato ebbri di felicità, cantato per strada, ballato senza sosta come sotto quell'incantesimo, come si chiama, Tarantallegra? E hanno fatto rifulgere il cielo di mille colori, spettacolari comete variopinte hanno rallegrato i cuori degli oppressi. Il Paiolo è tutt'ora in festa, addobbato come se non si festeggiasse da chissà quanto. E in un certo senso è proprio così, non c'era molto di cui gioire, fino a ieri.

Beh, sono lì tutta presa dalla lettura, e voltando pagina vedo lei.

L'articolo riporta della morte dei due auror, Lily e James Potter, uccisi brutalmente in casa loro a Godric's Hollow, e di come il loro piccolo Harry sia sopravvissuto, mettendo in crisi Voldemort e portandolo, chissà come, alla fuga.

Lily Potter, si chiamava?

Finalmente posso dare un nome a quella ragazza. Ne avevo ammirato la candida carnagione, la fluente chioma rosso ramato, gli occhi di un verde splendido, le forme squisite e delicate. E mi turba profondamente sapere che sia morta, oltretutto a quel modo.

Perchè io... Io sono stata quella ragazza.

 

E' successo due anni fa, mese più mese meno, vai tu a ricordare. Madame Honeypot mi chiamò nel suo ufficio, era una mattinata tranquilla.

“Ciao Brandy cara, siediti pure, devo parlarti di un appuntamento particolare.”

“Mi dica pure, signora. Come posso essere utile?” Sono sempre stata volenterosa di aiutare il prossimo.

“Ecco, stasera ci sarebbe un cliente con una richiesta particolare. Vorrebbe farti bere una pozione... Non voglio che nessuna delle mie ragazze muoia avvelenata, men che meno quelle brave, quindi mi sono informata bene, e mi ha confermato che l'ha preparata lui. Sembra sapere il fatto suo, quindi dovrebbe essere di buona qualità e l'effetto dura poco. Dobbiamo trattarlo bene perchè è molto vicino al Signore Oscuro, sai com'è... Deve uscire da qui MOLTO soddisfatto. E' un genere di lavoro che di solito affido a Cherrie Pie, ma stasera è già impegnata con Sir Zorander... E a lui non gli si può mettere fretta...”

“Sì... L'ho sentito dire...”

“Quindi? Segno te per quel turno?”

“Sì sì, va bene. Mi terrò leggera per cena.”

“Ecco brava. E poi... Senti... Ho come l'impressione che non sia molto... preparato. Mi pare proprio un novellino, diciamola tutta. Vacci piano.”

“Come vuole lei, capo!” Le strizzai l'occhiolino. Lei ridacchiò in modo affettato, come fa sempre quando la si chiama “Capo”. Le piace sentirsi importante, anche se dirige un bordello per ricchi maghi a Nocturn Alley, e non certo la Gringott's.

 

Madame Honeypot mi aveva lasciato un paio di ore libere per rilassarmi e prepararmi al meglio per quell'appuntamento. E' generosa con i dipendenti che lavorano bene, di questo bisogna rendergliene atto, inoltre avrei dovuto soddisfare un Mangiamorte, qualunque fosse la sua richiesta dovevo essere riposata. Mi era stata data una delle stanze migliori, arredata con gusto squisito e tirata a lucido. Avevo optato per una lingerie semplice, che non intimidisse troppo un giovane inesperto, ma seducente, con un bell'effetto vedo-non vedo. Indossavo quindi un elegante babydoll in pizzo nero, una culotte in pizzo anch'essa nera e delle calze autoreggenti molto sexy. Il mio miglior sorriso avrebbe fatto il resto. Decisi di truccarmi pochissimo, stile acqua e sapone, e comunque sono piuttosto attraente quindi per un principiante assoluto sarei andata più che bene.

Lui arrivò puntuale.

Madame Honeypot in persona lo scortò fino alla camera che gli aveva riservato, con mille sorrisi e moine, quelle cose che lei dedica ai clienti di rilievo.

“La affido alle cure di Brandy, è in ottime mani. Buon proseguimento.” Lei ci lasciò richiudendosi la porta alle spalle, e noi due rimanemmo soli.

Non era decisamente il mio tipo: un giovane troppo magro e troppo curvo, dall'aspetto troppo triste. Almeno gli abiti neri che indossava sembravano puliti, e il volto era sbarbato con precisione. Normalmente doveva essere un perfettino, questo qui, ma i suoi occhi tradivano un certo disagio, lì con me. Faceva fatica a guardarmi, eppure ero certa di essere bella e seducente. Sapevo conquistarmi un cliente al primo sguardo, di solito. Qui capii che davvero quel ragazzo non aveva esperienza con le donne.

E dai, facciamoci forza e finiamo in fretta, pensai. E lui doveva avere la stessa cosa in mente, a quanto pare. Esordì scandendo bene le parole.

“Buonasera. Madame Honeypot le ha detto che lei dovrà bere una Pozione Polisucco?”

“Sì, mi ha detto che dovrò bere una pozione. Quali sono gli effetti?”

“Non ne conosce gli effetti?” Sembrò stupito. Io scrollai le spalle con indifferenza.

“Non ho studiato a Hogwarts, sono una Maganò. Come quasi tutte, qui dentro.”

Era una terribile disgrazia essere quello che sono, se si nasce nella famiglia sbagliata. O per meglio dire, se si nasce nella famiglia giusta, quella purosangue e orgogliosa di esserlo, senza le doti necessarie per essere amati e apprezzati. E io ero una vergogna sconveniente, un mostro da allontanare per non macchiare il buon nome della Casata. E dire che mi piaceva tanto leggere. Lui parve comunque indifferente. Bene, almeno non sembrava così razzista come dovrebbero essere i Mangiamorte... O forse era davvero disperato, perchè nessuna se lo filava di striscio. Ad ogni modo, con voce calma, mi spiegò brevemente l'effetto di quella pozione. Estrasse una boccetta da una tasca del mantello e me la porse. Io ne bevvi tutto il contenuto, prima si iniziava e prima si finiva.

Dopo pochissimo tempo, potei osservare allo specchio il mio nuovo aspetto. Sì, caruccia, non c'è che dire. Chissà quanto si sarà ammazzato di seghe, pensando a questa ragazzetta rossa, che di sicuro neppure lo degnava di uno sguardo. Sennò mica veniva qui a chiedere aiuto a me.

Mi voltai verso di lui e gli regalai uno dei miei sorrisi più sexy. E lui finalmente mi guardò con attenzione, quasi cibandosi con gli occhi di quella visione che aveva davanti a sé. Le guance bianchicce gli si imporporarono, un timido sorriso fece capolino sul suo volto.

Lì presi io l'iniziativa, non c'era altra soluzione.

 

Venne a trovarmi altre volte, dopo quella sera. Evidentemente, il cliente era rimasto soddisfatto. Ha sempre con sé una di quelle boccette, mi sono informata poi da chi ne sa un po' di più, e mi sono convinta che a casa sua, da qualche parte, doveva avere un'intera parrucca dei capelli di quella ragazza, chi lo sa.

Quelle come me sono maestre assolute nell'illudere la gente, noi siamo attrici talentuose e i bordelli sono i nostri teatri, dove portiamo in scena il grande inganno dell'amore. E lui si sente amato da quella immensa bugia.

Tutto in quel tipo mi mette un'immensa tristezza addosso, ogni volta. Quel suo illudersi ossessivo, quella mancanza di contatto con la realtà, quella brama di lei è fortemente inquietante.

E adesso, conosco anche il nome di quella poveretta.

E chissà se dovrò ricreare ancora la malsana illusione di poterla vedere ancora camminare su questa terra.

 

Finisco il mio caffé, pago la consumazione e me ne vado, lasciando l'atmosfera di festa all'interno del locale, pregando dentro di me di non essere costretta a riportare indietro i morti.

   
 
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