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Autore: DolceGiuggy    28/07/2009    0 recensioni
ciao a tutti...questa è una storiella breve che tratta di me che faccio delle riflessioni sul Natale..spero vi piaccia!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Oggi è il 22 Dicembre e nella città di Salerno si sente una forte aria natalizia,ogni angolo della città è decorato in ogni minimo dettaglio, dall’albero a pizza portanova fino alle decorazioni sui lampioni alla stazione. Per strada girano famiglie felici,coppie di innamorati e in questa settimana perfino gli zingari sembrano allegri. Ve lo immaginate no? Il solito “ clima natalizio”, tutti “felici e contenti”,c’è più “senso di fraternità e amicizia”,ma non tutti si sentono così. C’è chi vuole nascondere il proprio disprezzo costruendosi una maschera da “ragazzo felice”, ma in realtà anche il più felice sotto sotto è il più triste. Da quando sono nata in tutta la mia famiglia questo senso di amicizia a fraternità non c’è mai stato,solo apparenze per gli ospiti che venivano a trovarci e poi tutto finiva lì. Continuavano gli strilli,l’albero era decorato con massimo due addobbi perché secondo mia madre “gli addobbi erano una cosa inutile”,molti dicevano che il natale non era fatto solo di cose materiali ma anche con un piccolo sorriso si riceveva un dono enorme. Ho sempre cercato di abituarmi a questa piccola concezione di Natale,ma non sono mai riuscita davvero ad abituarmi. Mi ricordo che quando ero alle elementari arrivava il Babbo Natale che portava i doni ai bimbi,tutti ricevevano un regalo,tutti tranne me. Sapevo che nessuno si sarebbe presentato con un pacco davanti,non avevo mai provato quel senso di felicità trovandomi davanti ad una scatola confezionata. Mi sono sempre abituata all’idea di essere una ragazzina povera,sapevo che nessuno avrebbe mai potuto fare niente per me,c’è ci nasce ricco e “felice” e c’è chi nasce povero ma ugualmente felice di quello che ha. Tanti ricordi riaffiorano nella mia mente ora che sono qui a guardare fuori la finestra tutti quei bambini con le loro mamme. Dalla finestra guardo i negozi e mi ricordo di quando ero piccola e davanti ad ogni negozio dove passavo mi soffermavo a vedere tutta quella gente che comprava un regalo e se lo faceva impacchettare, pensavo a come poi dopo tutto quel lavoro fatto attorno alla carta fosse stato inutile dato che dopo avrebbero stracciato quella carta non sapendo che anche quel misero pezzo stracciato era parte del regalo. Quello significava la cura,la passione con cui ogni regalo veniva confezionato,ma questo alla gente non importava,importava vedere solo il contenuto e magari di fronte a quel regalo non sarebbero neanche stati soddisfatti. Ritornando alla mia finestra, vedo degli zampognari suonare in giro e tutto d’un tratto l’aria diventava leggera,ti facevi trasportare dalla musica,non esisteva nessun altro solo tu e quella musica futile che ogni anno si ripeteva senza originalità. Ma pur essendo così banale ti faceva passare il tempo,non pensavi ed altro,entravi in un mondo tutto tuo dove non esistevano i problemi ma solo tu e la musica. Sentendo quella musica sembrava di esser tornati bambini dove esisteva Babbo Natale, dove i problemi non ti sfioravano mai per la testa e dove ricevevi tante attenzioni. B’è secondo me anche il fatto di non credere più in Babbo Natale,in me ha fatto diminuire quell’emozione natalizia,perché ora per me non c’è più quella necessità di fare l’albero dato che nessuno ci mette i regali sotto,non c’è più quella voglia di rimanere svegli fino a tardi aspettando che arrivi,non c’è più quella consapevolezza di essere giovani ed ingenui,tutto il mondo ci ruotava attorno e neanche ce ne accorgevamo. Mi manca un po’ essere bambina,le coccole,i regali,i sogni,le speranze…
  
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