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Autore: Hope_Mills    03/09/2019    1 recensioni
Dal testo: “Resta” era un sussurro, che però arrivò chiaro alle sue orecchie, quando si voltò gli occhi di Regina la fissavano, quasi supplicandola. Quegli occhi così scuri… “Ok”
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Regina era stesa su un divano all’interno della biblioteca, entrambe le braccia a coprirle il volto, immersa nella completa oscurità. Per riuscire a tirare fuori Merlino dall’albero entro cui era intrappolato e salvare così Emma dall’oscurità aveva dovuto chiedere anche aiuto a sua sorella, Zelena, e con non poca difficoltà era riuscita ad estorcerle un incantesimo che l’avrebbe aiutata ad imparare molto più velocemente i migliaia di libri presenti in quella biblioteca. Ovviamente c’era un prezzo da pagare ed in quel momento lei lo stava pagando, un terribile mal di testa non le permetteva di alzare nemmeno un dito, le sembrava che la testa stesse per esploderle, ogni minimo rumore o qualunque fioca luce rendeva più acute le fitte alla testa. In quel gran silenzio percepì il lento cigolio della porta, scostò di poco il braccio dagli occhi per vedere chi fosse entrato ma la luce che filtrò dalla porta la costrinse a ristendersi, ricoprendosi il viso. La porta venne chiusa e leggeri passi si mossero verso di lei “Regina?” la mora riconobbe immediatamente la voce di quella donna, quella donna che l’aveva, ancora una volta, salvata dall’oscurità ma soprattutto da se stessa. Emma Swan, lo sceriffo, la salvatrice ed ora il nuovo Signore Oscuro e tutto per colpa sua… non se lo sarebbe mai perdonato, toccava a lei soffrire eppure la bionda non aveva esitato un secondo “mh?” borbottò in rimando “Come ti senti?” la sua voce era un sussurro, si era inginocchiata al lato del divano avvicinando il viso a quello di Regina cercando di restare comunque abbastanza distante da non recarle disturbo. Le aveva parlato dell’incantesimo insegnatole dalla sorella e aveva spiegato a lei e a tutte le persone presenti quali erano le conseguenze

 

Dopo che avrò lanciato l’incantesimo non dovrete assolutamente e per nessun motivo al mondo avvicinarvi a me, capito? E’ un incantesimo complesso e sfrutterà molte delle mie energie, credetemi, potreste rimpiangere la Regina Cattiva...” avvertì gli Azzurro, Emma, Henry, Uncino e Zelena. “Quindi sarai un po’ come tutte le mattine?” scherzò David dando una scherzosa spallata alla suocera che gli lanciò uno sguardo di fuoco. In quegli anni insieme il rapporto che legava i due era migliorato molto, grazie anche all’affetto che legava sua figlia e suo nipote a quella donna con cui aveva tanto lottato. David aveva notato che i rapporti fra Emma e Regina da molto tesi si erano trasformati, Emma passava molto tempo con Regina e fra le due cominciava ad esserci affetto reciproco, dimostrato dal salvataggio di Regina dall’oscurità da parte di Emma a Storybrooke e il tentativo di Regina di salvare Emma dall’oscurità in quel momento a Camelot. Aveva intuito che fra le due stesse accadendo qualcosa che nemmeno le due donne sapevano spiegarsi ma se sua figlia era felice lui era pronto a mettere da parte l’ascia di guerra. In fondo con Regina si divertiva, si era abituato ormai a quella punta di sarcasmo che seguiva sempre ogni suo intervento.

 

Nonostante l’avvertimento Emma non aveva resistito dall’andare da Regina, la voce di Tremotino era assordante nelle sue orecchie e si placava solo quando nella stanza c’erano anche quegli occhi così profondi e scuri dentro cui poteva perdersi. La sola presenza di Regina le infondeva tranquillità e nonostante le avesse espressamente detto che voleva restare sola, Emma voleva essere certa che non soffrisse troppo. Regina mormorò qualcosa di incomprensibile per Emma che rimase immobile non sapendo cosa fare “Ti avevo detto di non venire…” sussurrò poi spostando il braccio dalla bocca per rendere più comprensibili le sue parole “Si ma volevo sapere se stessi bene, ero preoccupata per te...” ammise “Sei diventata il nuovo Signore Oscuro per me teletrasportandoti nuovamente nella Foresta Incantata e saresti tu quella preoccupata?” chiese sarcastica Regina, spostando definitivamente le braccia dal viso per poter vedere Emma davanti a se, nonostante tutto fosse avvolto nell’oscurità, e la ringraziò mentalmente per non aver acceso una qualsiasi fonte di luce, riusciva a distinguerne il profilo intravedendo quasi un sorriso. “Mi bastava un grazie” borbotto di rimando continuando a sorridere, le era sempre piaciuto il modo di fare di Regina “mh-mh” mormorò prima di ricoprirsi il viso con le braccia “Non vuoi andare a dormire?” insistette Emma “In questo momento no ho le forze necessarie nemmeno per sedermi” borbottò frustrata “E poi la luce mi da fastidio...” Emma parve riflettere qualche secondo poi sorrise soddisfatta della sua idea. Si avvicinò al divano, poi sollevò di scatto Regina stringendola fra le braccia provocando nell’altra un piccolo urlo per lo spavento che circondò d’istinto il collo di Emma “Che fai?” chiese confusa e leggermente stordita da quell’azione improvvisa “Faccio in modo che tu possa arrivare nella tua camera senza che tu debba camminare o aprire gli occhi” rispose tranquilla, Regina decise così di rilassarsi non avendo la forza di ribattere e poggiando la testa sul suo petto si lasciò trasportare, quell’odore di cannella che la bionda aveva sempre avuto le pervase le narici, quell’abbraccio caldo la rilassò e senza che riuscisse a resistere cadde immediatamente fra le braccia d Morfeo. Appena arrivati nella camera di Regina, Emma la fece stendere sul suo letto, la coprì con la pesante coperta di lana e si avvicinò al suo viso lasciandole un leggero bacio sulla tempia. Fece per uscire quando una voce la fermò “Resta” era un sussurro, che però arrivò chiaro alle sue orecchie, quando si voltò gli occhi di Regina la fissavano, quasi supplicandola, quegli occhi così scuri… “Ok” sussurrò per poi scivolare sotto le coperte calde, le dava la schiena, si avvicinò e la strinse fra le sue braccia, il viso nascosto nei capelli corvini dell’altra, inebriata dal profumo che essi emanavano, che la donna fra le sue braccia emanava. All’inizio non seppe dire che odore fosse ma in quel momento a quel contatto, a quella vicinanza, dopo tutto quello che era accaduto ad entrambe comprese di che cosa sapesse quella donna. Lei sapeva di felicità, della sua felicità.

Angolo autrice: Questa è la prima storia che pubblico, vorrei quindi sapere cosa ne pensate e se ci sono cose che potrei migliorare. Ringrazio comunque tutti quelli che l'hanno letta.

-Hope Mills

   
 
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