Sento di odiare quello che sta per accadere.
Qualcosa di bagnato mi si posa sul naso.
Alzo la testa.
Fa freddo, molto freddo.
-Ushio, hai freddo?
-No-
La guardo.
-Nevica-
-Sì-
Sorrido.
Sento come se questo momento l'avessi già vissuto.
Per un momento sento di sapere come finirà.
Allora, trattengo le lacrime.
-Ushio, ti piace la neve?-
-Si...a te piace?-
-A me...-
No che non mi piace!
-Si, piace anche a me- Lei mi sorride -Ce la fai a camminare? Vuoi riposarti?-
-No, ce la faccio-
-Dimmelo quando sei stanca che ti prendo in spalla-
-No, ce la faccio-
Mi prende per mano e continuiamo a camminare senza una meta precisa.
I suoi passi diventano sempre più lenti.
Sento la sua fatica e voglio farla mia.
Il suo respiro è affannoso.
La guardo e non sono pronto.
Inciampa.
La afferro.
E' bollente.
Mi guarda.
-Papà-
-Dimmi-
-Dove siamo? Siamo già sul treno?-
No, non sono pronto
-Sì, siamo sul treno-
-E' buio. E' notte?-
Ho ancora bisogno di te.
-Sì, esatto è mezzanotte
-Oh...Papà?-
-Sì-
-Ti voglio bene-
Non riesco più a trattenermi.
Piango.
-Sì, tesoro anche io ti voglio bene-
Sorride
Lascia cadere il braccio.
Chiude gli occhi.
Smette di respirare.
Non ci credo
-Ushio
-Ushio?
Non risponde
Non mi sente?
-USHIO!
Cosa è appena successo?
No, non voglio questo
Qualcuno la salvi. Nagisa salvala!
Non respiro
Con gli occhi pieni di lacrime la rivedo in ogni giorno passato insieme.
Lei curiosa
Lei che piange
Lei che mangia
Lei che sorride
Lei con il robottino
Lei che gioca
Lei che mi abbraccia
Come posso stare senza di lei?
Un vuoto mi riempie il cuore
Tutto ad un tratto non ha più senso
Gli odori
I colori
I suoni
I sapori
Non c'è più niente
Solo allora mi sveglio.
Con il volto ancora rigato di lacrime.
Davanti a me Ushio
-Papà oggi inizio la scuola ma non devi piangere-
Cos'era un sogno?
-Papà? Tutto bene? Sei strano!-
-No, sono solo felice-
-Felice per cosa?-
-Perché sei cresciuta-
-Certo che sei strano-
-E tu sei viva-.