Silenziosa come un serpente che va a caccia,
Agile come un ghepardo che attacca una zebra,
Sfruttatrice dell’ombra come una delle creature
dell’oscurità.
Questa....è...Alexis Piton...
“Da oggi sarà una studentessa di Hogwarts del
quinto anno appartenente alla Casa Serpeverde, perciò vi
prego di aiutarla ad integrarsi nel migliore dei modi.”disse
la preside McGranitt con un sorriso che le illuminava il volto.
Era felice di poter finalmente conoscere la figlia di Severus dopo
tanti anni che era stata costretta a rimanere nascosta per la guerra
che il padre combatteva così da vicino.
Ma non poteva immaginare come si fosse trasformata dalla morte di Piton
Senior.
Erano passati sei anni, eppure la ragazza se lo ricordava ancora alla
perfezione, e sapeva di voler assomigliare a lui: voleva aver la
capacità del doppio gioco, di saper nascondere i sentimenti
agli altri come suo padre ha sempre fatto quando doveva parlare di lei.
Usava sempre un tono distaccato, freddo; ma sapeva che la voleva bene,
per questo quando era piccola comunicava una volta la settimana con lei
usando il camino delle sue stanze. Ma ciò che più
desiderava era, forse, possedere lo stesso coraggio che ha condannato a
morte Severus Piton. Perché non c’è
coraggio più grande di quello che ha permesso
all’uomo di voltare le spalle ai Mangiamorte rimanendo
comunque tra di loro, tra coloro che disprezzava, per convincerli che
era sempre dalla parte del male, per riuscire nel doppio gioco senza
essere scoperto. E si, il Signor Piton, non morì essendo
stato scoperto e, quindi, come traditore, ma per una bacchetta: LA
BACCHETTA, quella più potente di tutte, uno dei tre Doni
della Morte.
Nel silenzio, piano piano, la ragazza costruì il suo regno
senza che nessuno se ne accorgesse.
Dopo un mese i sotterranei apparivano più bui, lunghi ed
intricati alle stesse Serpi, gli altri allievi (specialmente i Tassi)
temevano le ore di Pozioni poiché rischiavano di perdersi e,
approfittando di questo, i Serpeverde misero in circolo storie di un
mostro che mangiava carne sia umana che animale e che solo le vere
Serpi sapevano gestire.
Non vi era una sola persona che, in quel luogo tetro e misterioso,
avesse il coraggio di fare una battuta poiché le uniche che
potevano uscire dalle labbra dei giovani maghi erano macabre.
Fu proprio sorridendo di questo clima di terrore che la giovane Piton
si fece vedere per la prima volta in volto dai coetanei...
Toc Toc.
Due semplici suoni ed i Tassi che ebbero la sventura di avere lezione
quella mattina sobbalzarono, mentre i Grifoni si lanciarono occhiate
speranzose: magari qualcuno era venuto a portarli via!
Nel momento in cui la porta si aprì scorsero una ragazza che
aspettava il permesso di entrare nell’aula.
“Oh,... scusa... eheheh. Vieni pure avanti cara.
Vieni.” disse con tono mellifluo il professore alla sua
migliore studentessa Serpeverde.
La ragazza sorvolò sul Cara, ed entrò, ma il
professore se n’ accorse e la chiamò per nome.
“Dimmi Alexis.. cosa c’è?”
La giovane Serpe si vide costretta a fare un respiro profondo per non
schiantarlo.
“Mi sembrava di averle detto che non le permetto di chiamarmi
per nome, Professore.”
L’uomo si scusò e la incitò a dire
ciò per cui era venuta.
“Devo fare un annuncio” disse con tono sicuro che
stupì i ragazzi che credevano fosse una giovane timida dato
che non parlava mai.
“I Grifondoro, dovranno presentarsi ogni pomeriggio dalle
quattro, escluso il weekend, in Sala Grande dove la preside McGranitt
darà loro delle lezioni private. I Tassorosso,
dovran..”
“Il quiddich? Gli allenamenti sono alle quattro per due
giorni la settimana.” Fece notare una grifondoro
“Annullati.” Le rispose glaciale l’altra.
Poi continuò seccata per essere stata interrotta.
“I Tassorosso dovranno presentarsi ogni pomeriggio dalle
quattro,tranne i weekend, nel campo da quiddich dove la vostra
direttrice vi darà lezioni private; e tu, di
Corvonero!”disse chiamando un ragazzo che sperava di
svignarsela prima che qualcuno si accorgesse che lui non faceva parte
del corso di pozioni di quell’ora. “Dì
ai tuoi compagni che ogni pomeriggio dalle quattro, tranne i weekend,
dovrete presentarvi nel corridoio della Torre di Astronomia per
incontrare il vostro direttore di Casa.”
Soddisfatta di aver fatto ciò che l’era stato
chiesto, porse la sua ricerca sulle pozioni più rare
all’insegnante e se n’ andò senza far
alcun suono. Facendo notare a tutti, una volta che la porta si chiuse
dietro le sue spalle, che ogni respiro era stato trattenuto.
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Eeeeh. I figli vogliono sempre emulare i padri.
Dopotutto, con uno come Piton.....Ma realizzerà davvero il
suo sogno?
beh, grazie della lettura e alla prossima!
cucciolotta92