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Autore: IronWoman96    20/09/2019    1 recensioni
Steve e Tony dopo la loro prima volta vengono continuamente interrotti dagli altri Avengers.
Genere: Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La prima volta che Steve e Tony finirono a letto insieme accadde subito dopo una battaglia con il Dottor Destino. I due si stavano frequentando già da qualche settimana e fino ad allora non c’era stato un momento in cui potessero appartarsi per qualche ora in una camera da letto.

Chi era da ringraziare era lo stesso Von Doom, in quanto rese geloso Steve con la sua attrazione per Iron Man.

«Se il tuo amato non soddisfa le tue esigenze, Anthony, puoi sempre farmi visita nella mia nuovissima cella in Latveria».

Quella frase shoccò Tony e rese consapevole Steve del fatto che il passo successivo della loro relazione non fosse ancora stato attuato.

Fare rapporto a Fury non era mai stato così difficile. Steve non riusciva a stare fermo sulla sua sedia per colpa di tutte le immagini poco consone di Tony che si erano fatte strada nella sua mente.

Così, una volta scesi dal Quinjet, il capitano aveva sollevato Tony (armatura inclusa) sulle sue spalle e si era avviato a passi veloci verso la sua camera da letto, suscitando una risata da Thor, un sopracciglio alzato da Natasha e Bruce, e un ululato da Clint.

 

Un’oretta dopo, i due erano stesi completamente nudi e sudati sul letto.

«Finalmente,» iniziò Tony, che stava tracciando formule poco comprensibili con il suo dito sul petto e addominali (e che addominali) di Steve «incominciavo a pensare che fossi interessato solo alla mia mente».

«Ah» rise Steve, causando di riflesso un sorriso a Tony (Steve dovrebbe ridere più spesso). «Diciamo che sono qui per il pacchetto completo». Poggiò la testa contro quella dell’altro e inalò il suo profumo. Corrucciò la fronte.

«Cosa c’è?» chiese Tony.

Steve poggiò una mano sul fianco dell’altro, facendola poi scivolare sul sedere, «Sento ancora l’odore del Dottor Destino su di te» iniziò con l’indice ad accarezzare quel punto tra le natiche di Tony, sensibile dopo quello che avevano appena concluso (o che Tony pensava avessero concluso).

«Ah sì?» espirò Tony, che era dubbioso sul fatto che sarebbe riuscito ad alzarsi dal letto (e sedersi) il giorno dopo, «E che cos’hai intenzione di fare al riguardo?» trovò la forza di alzarsi e mettersi a cavalcioni sulle cosce di Steve, prendendo in mano l’erezione dell’altro (“Grazie, papà”, si disse mentalmente Tony).

Di rimando Steve, con una velocità che riservava solo ai combattimenti (e su Clint quando si allenavano), cinse il fianco di Tony e scambiò le loro posizioni; il dito che prima stuzzicava l’apertura dell’altro, si fece strada al suo interno, provocando un singhiozzo strozzato da parte di Tony.

 

 

Se Steve e Tony pensavano che dopo la loro prima volta sarebbe stato tutto in discesa, beh, si sbagliavano di grosso.

Tutto questo per colpa dei loro compagni di squadra.

«Che stai facendo?» disse Tony quando entrò in cucina e trovò Steve ai fornelli.

«Cucino la cena, non è evidente?» disse con un sorriso l’altro.

Il miliardario abbracciò l’altro da dietro, inalando il profumo di Steve e lasciando piccoli baci sul collo, «Mmh e sei capace almeno? Di solito cucinano Bruce e Clint».

«Beh, dal tutorial su internet sembrava facile» disse Steve osservando meglio quello che stava cuocendo in pentola.

Tony si sporse e scoppiò a ridere, «Tesoro, sei sicuro che non possa prendere vita, vero?».

Steve spense il fornello e si girò verso Tony, cingendogli le braccia intorno ai fianchi.

«Che ne dici se ordinassimo qualcosa a domicilio e andassimo nella tua stanza?» lo sguardo di Steve si fece più intenso.

«Oh? E perché mai? C’è così tanto spazio per mangiare qui in cucina» disse Tony facendo il finto tonto.

«Mmmh, magari mi va un piccolo snack prima della cena proprio qui» detto ciò, Steve si inginocchiò e sollevò la maglietta di Tony, per baciargli il ventre.

Il battito di Tony iniziò ad accelerare e il suo sangue scese in basso.

«Steve, qualcuno potrebbe entrare da un momento all’altro».

Nonostante ciò, il soldato gli calò i pantaloni, e iniziò a stuzzicare con la bocca il membro dell’altro da sopra i boxer.

«Dio» gemette Tony.

«QUALCUNO MI HA CHIAMATO?» Thor irruppe nella stanza così violentemente che Steve si spaventò, cadde all’indietro e batté la testa contro uno degli armadietti della cucina.

«THOR!! Che cazzo fai?» urlò Tony.

 

E questo fu uno dei tanti tentativi in cui Steve e Tony provarono ad avere la loro seconda volta.

Quello dopo fu ancora più imbarazzante.

 

I due erano usciti per cena, provando ad avere qualche ora tranquilla. Finito il pasto e con Tony un po’ alticcio, tornarono all’Avengers Tower.

Mentre l’ascensore saliva verso il piano di Tony, Steve l’aveva premuto contro il muro, baciandogli il collo e togliendogli la maglietta. Passò ai pantaloni, con tutta l’intenzione di spogliarlo completamente nell’ascensore. Una volta tolti, Steve rimase di stucco.

«Per me?» furono le uniche parole che gli uscirono, perché Tony indossava delle mutande di pizzo nero.

«E per chi, se no?» Tony si girò e fece vedere a Steve il retro delle suddette mutande e il povero Steve pensò di avere un attacco d’asma dopo aver visto che si trattava di un perizoma.

«Cazzo, Tony», Steve si inginocchiò (e forse questo fu un segno di sfiga sin dal principio) e morse una natica scoperta del miliardario.

Le porte dell’ascensore si aprirono con un ding e Steve avrebbe continuato la sua esplorazione verso la meta principale, se non fosse stato per…

«Tony! Ti stavo aspettando, ho bisogno che tu mi ripari le… ODDIO I MIEI OCCHI!»

«CLINT!» ruggì Steve.

 

Inutile dire che Clint si scavò una fossa quella sera e Steve si vendicava ogni volta che si allenavano insieme.

Ogni volta che Steve e Tony provavano ad avere un altro rapporto, venivano sempre interrotti.

Sul divano da Natasha, o nelle docce di decontaminazione (non giudicate, erano eccitati) da Bruce che fece molta fatica a non diventare Hulk.

Le occasioni erano minime, perché entrambi, oltre a “Vendicare”, erano occupati coi rispettivi lavori, la direzione delle SI da parte di Tony e le missioni allo S.H.I.E.L.D. da parte di Steve, e ritornavano a casa quasi sempre stremati che si infilavano subito nel letto e dormivano insieme.

 

«Forse è un segno» disse una mattina Tony, abbracciandosi a Steve.

«Cosa?»

«Non riuscire a fare sesso. Forse è un segno che ti devi trovare qualcuno di più giovane, che riesca a starti dietro». Steve gli poggiò un dito sotto il mento per guardarlo negli occhi.

«Ehi, non pensarci neanche. Mi piaci così come sei e vedrai che troveremo una soluzione» gli diede un piccolo bacio sulla bocca e si alzò.

 

Steve fece di questo la sua missione e con l’aiuto di Pepper e un favore da Fury riuscì ad organizzare una fuga romantica su una delle isole private di Tony.

«Non posso crederci che hai fatto tutto questo per me» Tony gli cinse le braccia attorno al collo e iniziò a baciarlo.

«In realtà dovresti ringraziare Pepper» rispose Steve sorridendo tra i baci di Tony «e Fury...».

Tony si fermò imbronciato «Steve, luce dei miei occhi, non osare nominare Colui che non deve essere nominato proprio quando sto per avere un’erezione».

Steve rise e sollevò Tony, «Lo terrò presente».

Arrivati nella camera da letto, si distesero sull’enorme letto di Tony. Il telefono di quest’ultimo iniziò a suonare. Steve sospirò.

«Pronto?» disse Tony.

«Tony è successa una cosa orribile» iniziò Clint, con una voce preoccupata. Tony si mise a sedere e Steve alzò un sopracciglio.

«Clint, calmati, dimmi che è successo».

«E’ FINITO IL LATTE! Non è che...» Steve espirò, per mantenere la calma, e prese il cellulare di Tony.

«Barton, vai a farti fottere» detto questo, chiuse la chiamata. Lo disse in una modo così pacato, che Tony scoppiò a ridere.

«Linguaggio, capitano» disse Tony quando Steve buttò il telefono dall’altra parte della stanza.

Steve gli prese i fianchi e lo girò, premendolo contro il letto.

«Oh tesoro, ne sentirai di parolacce questa notte» sussurrò a Tony, con la sua voce da Captain America.

Inutile dire che la loro seconda volta fu meglio della prima.

   
 
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