Serie TV > Flor - speciale come te
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Autore: nyke15    20/09/2019    0 recensioni
[...]Ad un certo punto Lorenzo smise di cantare, Flor gli girava attorno con uno sguardo più soddisfatto che felice, visto che anche lei amava qualcun’altro, tuttavia furono proprio le sue parole a ridestarla da quei pensieri e farle staccare gli occhi da quel vuoto che si ostinava a fissare.
“Questo è vero amore, profondo, intenso” disse Flor “perché un vero uomo, un vero cavaliere fa questo per la propria donna...scrive canzoni, la lusinga e la festeggia ogni giorno”
La mente di Delfina non poté fare a meno di vagare nel passato, nei ricordi, perché si, quelle cose le aveva fatte anche lui per lei una volta. [..]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Delfina Santillan, Florencia Santillan-Valente, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Marry You

 
Cause it's a beautiful night,
We're looking for something dumb to do.

Hey baby,
I think I wanna marry you.

 
Una pioggerellina leggera batteva sulla finestra, oscurando parzialmente la vista del giardino della grande villa Fritzenwalden, ormai ricoperto quasi interamente da foglie gialle, rosse e arancioni segno che gli alberi incominciavano a spogliarsi e che la bella stagione era ormai terminata.
Delfina si godeva il panorama che le si presentava davanti la finestra della cucina e, mentre sorseggiava un tè caldo, ripensava alle mille avventure che aveva vissuto quell'estate.
Un'estate speciale, visto che era la prima dopo 8 anni di carcere che aveva potuto vivere in prima persona e non guardandola passare giorno dopo giorno dalla finestrella della sua cella. Dopo l’enorme successo che aveva riscosso il suo libro, infatti, furono in moltissime le persone che, in seguito alla sua scarcerazione, la contattarono per raccontare personalmente la sua esperienza. Per questo motivo con Lorenzo non si erano fermati un attimo. Girarono l'Argentina in lungo e in largo, dalle montagne alle città, fino ai piccoli borghi sperduti, ma ovviamente i luoghi che le erano piaciuti di più erano quelli vicino al mare; sentire la sensazione della sabbia sotto i piedi, il rumore delle onde del mare che si infrangono sulla costa, il calore del sole che brucia la pelle bagnata e salata e lo stare in ammollo per un periodo indefinito, erano tutte cose che le erano mancate un sacco durante il periodo di reclusione.
Era stato tutto perfetto, forse troppo perfetto, fino a quando l’ultima notte prima di ritornare a Buenos Aires, Delfina disse a Lorenzo di voler diventare mamma. Questo desiderio le si era manifestato sin da quando aveva avuto il suo momento di redenzione con Margarita, tuttavia Delfina lo aveva tenuto a bada, decidendo che prima di affrontare un passo così importante avrebbe dovuto riacquistare fiducia in sé stessa e formare un rapporto solido con Lorenzo. Alla fine di quella lunga estate aveva finalmente raggiunto questi due obiettivi e così si sentiva finalmente pronta per esaudire quel suo ultimo desiderio che di certo avrebbe completato la sua vita. Evidentemente però era l’unica a pensarla in quel modo nella coppia. Dopo quella richiesta, infatti, il rapporto con Lorenzo si incrinò facendoli discutere aspramente, cosa che non succedeva da moltissimo tempo.
 ‘’Io ho sempre fatto sacrifici per te, ho abbandonato la mia famiglia e tutte le mie comodità per stare insieme a te’’ aveva detto Delfina cercando di convincere il compagno durante uno dei numerosi litigi.
‘’Si, e alla fine hai abbandonato pure me…se volevi una famiglia dovevi pensarci quindici anni fa e non lasciarmi per rincorrere i soldi di Federico’’ aveva replicato seccamente Lorenzo.
Nonostante fosse passato un po’ di tempo, quelle parole rieccheggiavano ancora nella testa di Delfina, e ogni volta la facevano sentire sempre peggio.
‘’Che hai zia?’’ chiese improvvisamente Margarita entrando in cucina, dopo aver notato il volto turbato di Delfina.
''Niente…'' rispose Delfina asciugandosi velocemente una lacrima ‘’Mi ero persa guardando fuori dalla finestra, ti è mai capitato?’’
''Si. A volte…'' rispose la bambina quasi indifferente, mentre posava i quaderni sul tavolo, sbuffando.
''Ehi Margarita...c'è qualcosa che non va?''
''Niente zia, è solo che devo scrivere uno stupido tema per lunedì e non so come fare!''
''Se vuoi ti aiuto io'' rispose prontamente Delfina ''Di che argomento si tratta?''
''A scuola stiamo studiando i capolavori del genere romantico e la maestra ci ha detto di provare a scrivere una storia d'amore...il problema è che non ho idee!'' rispose Margarita mettendosi le mani sul viso quasi come un segno di sconfitta.
''Potresti scrivere la storia d'amore dei tuoi genitori. Con tutto quello che è successo potrebbe venirne fuori persino una telenovela, strega cattiva compresa'' disse la donna indicandosi e facendo un sorrisino colpevole.
''Si lo so, ci avevo pensato anche io...solo che mi sembra troppo scontato, e poi non ne posso più di sentire quella storia, la mamma me l'avrà raccontata un sacco di volte e non ho proprio voglia di riscriverla. Mi piacerebbe crearne una originale ma non so da dove partire''
''Si, ti capisco'' rispose Delfina cingendole le spalle, ‘’Quando ho scritto il mio libro c'erano alcuni momenti in cui non avevo idee, poi però parlavo con gli altri, soprattutto con tuo zio Lorenzo, e allora mi veniva l'illuminazione e riprendevo a scrivere.''
E, quasi come un segno del destino, anche Margarita in quel momento ebbe un’illuminazione, il suo volto si animò di nuovo e così, senza nemmeno riflettere, chiese: ''Zia, raccontami la tua storia d'amore!''
Il volto di Delfina divenne paonazzo e per poco non rischiò di soffocarsi con il tè che stava bevendo.
''Dai, dai, zia!'' insisté Margarita ''L'hai detto tu fino ad un minuto fa che per scrivere il tuo libro parlavi con gli altri. Ora tocca a te parlare e a me scrivere!''
Quella bambina era maledettamente furba, ed era in casi come questi che Delfina si chiedeva come potesse essere figlia di quei due tontoloni dei suoi genitori.
''E va bene, però sappi che non è niente di eccezionale'' disse infine Delfina, ormai rassegnata.
''Lo vedremo...'' la liquidò in fretta Margarita, mentre con aria entusiasta prendeva carta e penna per annotare ogni singolo particolare ''Perché vi siete sposati di nascosto?''
Schietta e precisa. Non c'erano dubbi, per Delfina quello sarebbe stato un lungo interrogatorio.
 
***
 
“Sposiamoci qui” disse Lorenzo senza nemmeno pensarci due volte, lasciando senza parole Delfina.
Il sole batteva forte in quella mattina di novembre degli anni novanta, ma nonostante questo una fresca brezza soffiava tra le montagne non facendo percepire l'alta temperatura.
Delfina e Lorenzo erano arrivati la sera prima nella cittadina di Purmamarca, al confine tra l'Argentina e la Bolivia, e se ne erano subito innamorati. Sembrava di essere tornati indietro nel tempo, in un posto in cui il traffico e lo stress non esistevano mentre il silenzio e la calma la facevano da padroni.
Ad entrambi sembrava assurdo il fatto di essere rimasti affascinati da un posto così, in cui gli abitanti si possono contare quasi sulle dita della mano e le innovazioni tecnologiche sono pressoché sconosciute, ma forse ne erano incantati proprio perché sembrava di essere in un altro pianeta, dove, quasi inconsciamente, entrambi pensavano che nessuno li avrebbe mai trovati, permettendogli di vivere la loro vita insieme senza problemi.
Forse, furono proprio questi pensieri riguardo il loro futuro che, alla vista di una piccola chiesa in pietra bianca circondata dalle montagne, portarono Lorenzo a proporre di sposarsi li.
“Tu sei pazzo” rispose Delfina dopo un attimo di titubanza, in cui guardò Lorenzo con un'aria mista tra sorpresa e incredulità.
“Perché? È perfetto qui. È come se questo luogo mi avesse parlato”
“Ah, certo…adesso parli pure con le chiese” Rispose Delfina con un tono canzonatorio.
“Spiritosa...Non senti un'energia particolare, come se ci invitasse a stare più uniti?”
 ‘’A dire il vero no. L'unica energia che sento è quella del mio stomaco che vuole qualcosa da mangiare''
''E dai piccola…non pensavi mica di avere un matrimonio da celebrità, a stento abbiamo i soldi per mangiare qualcosa...''
''Si. Si. Lo so… ma non possiamo nemmeno sposarci così di punto in bianco. Non abbiamo contattato il prete, non abbiamo le fedi e soprattutto non ho nemmeno un vestito lontanamente adatto all'occasione'' rispose Delfina indicando il vestito nero con decorazioni colorate che le aveva regalato una ragazza gentilissima che come loro girava di fiera in fiera per vendere le sue creazioni.
''Che ti importa! È una giornata meravigliosa, siamo in un posto stupendo e tu sei bellissima così.’’ disse Lorenzo, con uno sguardo sognante e ricco di speranza, cercando di convincerla mentre dolcemente le accarezzava la guancia. ‘’Possiamo usare gli anelli che ho costruito e i vestiti che indossiamo adesso. La cosa più importante siamo io e te, qui ed ora, non siamo partiti insieme proprio per questo?''
''Lo so...anche io ti voglio sposare, è solo che fin da bambina ho sempre fantasticato sulle mie nozze, il vestito bianco, i fiori, il ricevimento...''
''Si...e anche uno spettacolo pirotecnico e una torta alta 2 metri e mezzo'' la interruppe Lorenzo facendole il verso.
''Senti Fini.'' riprese poi, ritornando serio ''so che tutto questo non è lontanamente simile a quello che avevi immaginato, ma non devi preoccuparti. Dimmi di sì e penserò a tutto io! E poi...se dobbiamo essere sinceri, sono sicuro che questo matrimonio ha un ‘’Principe Azzurro’’ nettamente migliore rispetto a quello delle fantasie'' aggiunse poi ammiccando.
Delfina sorrise per un attimo, ma dentro di lei regnava ancora la confusione e l'incertezza. La ragione le diceva che non era la cosa giusta da fare ma il suo cuore la spingeva verso tutt'altra parte, ma tra questi due era quest’ultimo ad essere nettamente in vantaggio.
''Siamo dei pazzi...'' aggiunse infine creando una lieve suspense in Lorenzo che fremeva nel conoscere il verdetto finale ''però va bene, ci sposeremo in questa chiesa in mezzo al nulla!''
Lorenzo era entusiasta e si precipitò subito a baciarla ma Delfina lo fermò prontamente puntandogli un dito contro il viso
''Non così in fretta caro mio, prima abbiamo un matrimonio da organizzare''
E così, mentre Delfina si dirigeva a passo di carica verso il grande portone in legno della chiesa, Lorenzo rimase lì, fermo sulla strada di quel piccolo villaggio circondato dalle montagne, cercando di imprimere quanti più dettagli possibili nella sua memoria di quel momento che di sicuro non avrebbe mai dimenticato.
***
 
Delfina entrò nella sala principale con il suo vestito nero floreale, un paio di sandali neri usurati per il continuo utilizzo e una semplice coroncina fatta con dei fiori che alcuni abitanti del luogo erano riusciti a procurarle. Nel vederla entrare dalla porta principale della chiesa, Lorenzo perse un battito; nonostante la semplicità, Delfina le sembrava più bella e radiosa che mai, con quel suo lato all'apparenza così elegante e sicuro ma dietro cui, come solo lui sapeva, si celava un'immensa fragilità e vulnerabilità.
La chiesa era quasi tutta piena, numerosa infatti era la gente della piccola cittadina che era accorsa affascinata dalla storia dei due giovani ragazzi e vogliosa di condividere con loro quel momento così speciale. Un vecchietto, addirittura, si era emozionato così tanto ascoltando la loro storia, che si era offerto per fare le veci del padre della sposa, tenendo Delfina sottobraccio e sorridendole di tanto in tanto mentre l'accompagnava all'altare.
La cerimonia fu breve ma intensa, e il prete non si risparmiò nel pronunciare un’omelia in cui augurava alla coppia la capacità di perdonarsi e di ascoltarsi l’uno con l’altro così da poter superare anche gli ostacoli più difficili che si sarebbero presentati davanti durante la loro vita. Poi firmarono le carte, e infine, alla frase ''lo sposo può baciare la sposa'', Lorenzo non esitò cingendo Delfina per la vita e strappandole un bacio intenso e romantico.
Al momento dell'uscita dalla piccola chiesetta furono accolti dagli applausi e dai festeggiamenti della gente presente. Un ragazzo aveva persino preso la sua polaroid per fargli una foto.
''Alla fine non è stato poi così male no?'' Chiese Lorenzo alla sua neo-moglie mentre si sistemavano per la foto.
''Il matrimonio più bello della mia vita'' rispose raggiante Delfina
''Allora spero che sia l'unico...perché se ne dovessi fare un altro sicuramente lo supererebbe'' le sussurrò Lorenzo all’orecchio in modo ironico, mentre la macchina fotografica con un sonoro click avvisava di aver catturato per sempre quel giorno e i loro volti sorridenti.
 
***
 
''WOOOW" disse Margarita alla fine del racconto ''Questa sì che è una bella storia!''
''Beh, sicuramente travagliata, ma non da telenovela ecco…'' commentò Delfina sorridendo alla nipote. ‘’È la storia di due persone normali, in cui non importa quanti litigi, sbagli, torti e vendette ci sono stati, prima o poi ci si perdona sempre, perché l’uno non può stare senza l’altro.’’
E così mentre Margarita annotava quest’ultima frase nel suo taccuino, sicura che sarebbe stata di grande impatto nel suo tema, Delfina ebbe una rivelazione e capì che a costo di aspettare ancora per diventare mamma doveva perdonare Lorenzo, perché poteva sopportare il fatto di non avere figli ma non poteva sopportare il fatto di stare lontano da lui.
‘’Ho un’idea!’’ disse Delfina sobbalzando giù dalla sedia e indicando Margarita ‘’e tu mi aiuterai per ripagarmi dell’aiuto che ti ho appena dato ’’.
 
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‘’Dai zio stiamo quasi per arrivare’’ gridava Margarita trascinando letteralmente Lorenzo per l’antica via degli artigiani dove lo aveva portato sotto richiesta di Delfina.
‘’Ma ci sono tantissimi posti a Buenos Aires dove puoi trovare il braccialetto che cerchi… perché sei voluta venire proprio qui?’’
‘’Perché è qui che ci sono gli artigiani migliori’’ disse Delfina spuntando improvvisamente davanti a loro con un sorriso.
‘’Delfina...’’ rispose Lorenzo con uno sguardo incredulo ‘’Cosa ci fai qui?’’
‘’Beh, pensavo che una mente brillante come la tua avrebbe capito che in realtà era tutta una trappola…vero Margarita?’’ disse Delfina alla bambina facendole l’occhiolino.
‘’Si qualcosa avevo intuito… ma perché organizzare tutto questo?’’
‘’Perché oggi, aiutando Margarita a fare i compiti e raccontandole la nostra storia, ho capito che non importa se non ti senti ancora pronto per diventare padre. Accetto la tua decisione e ti prego di perdonarmi per ciò che ho fatto tanti anni fa quando ti abbandonai. È colpa mia se adesso non abbiamo una famiglia. Ho sbagliato tutto…’’disse infine con un filo di voce, abbassando lo sguardo.
‘’Fini...’’ rispose Lorenzo cingendole il mento con la mano per riportarle gli occhi di fronte ai suoi. ‘’Certo che ti perdono e certo che voglio avere una famiglia con te, semplicemente non mi sentivo ancora pronto ad educare un figlio quando ancora ho dei tremendi sensi di colpa per tutte le azioni che ho commesso.’’
‘’Perché non me lo hai detto subito?’’
‘’Perché me ne vergognavo e perché tu mi sembravi così entusiasta dell’idea che non sapevo come dirtelo…ma adesso è tutto più chiaro e non ho più dubbi.’’
E mentre diceva queste ultime parole Lorenzo si inginocchiò davanti a Delfina estraendo un piccolo cofanetto dalla tasca.
‘’Chi avrebbe mai detto che da quel giorno in cui ci siamo conosciuti proprio in questo posto saremmo arrivati qui’ e con un enorme sorriso aprì il cofanetto che conteneva un anello piccolo ma che da solo brillava come non mai.
‘’Delfina Santillan, hai detto anche tu che non possiamo stare l’uno senza l’altro’’ aggiunse Lorenzo facendo un rapido occhiolino a Margarita, riprendendo la stessa frase che aveva pronunciato Delfina quel pomeriggio e che gli era stata abilmente suggerita dalla sua complice ‘’proprio per questo motivo, anche se tecnicamente già lo siamo, vorresti ri-sposarti e costruire una famiglia insieme a me?’’
Delfina era letteralmente stupefatta, da ideatrice della sorpresa era inconsapevolmente diventata la destinataria.
‘’Mi dispiace zia se ti ho mentito ma lo zio mi ha ingaggiato prima come complice...’’ Disse Margarita con fare innocente.
‘’Quindi tutta la storia del tema per la scuola era una scusa per incastrarmi?’’ chiese Delfina con un’aria da finta arrabbiata.
‘’Si, mi dispiace’’ rispose Margarita tentando di giustificarsi ‘’ma l’idea è stata sua!’’ aggiunse poi additando Lorenzo.
‘’Si va bene, grazie per aver elogiato indirettamente la mia maestria nel formulare piani astuti, ma adesso cosa aspetti a rispondermi?’’ riprese Lorenzo fremente di conoscere la risposta ‘’so che te lo chiedo sempre alla sprovvista ma adesso hai l’anello e ti prometto che avrai anche il vestito bianco, il banchetto, i fio-‘’
Ma non riuscì a finire la parola perché Delfina si chinò per baciarlo.
‘’Quindi è un sì?’’
‘’No, non è un sì.’’ rispose Delfina lasciando Lorenzo in preda al panico, con gli occhi strabuzzati per la sorpresa e il volto sempre più paonazzo.
‘’In che senso?’’ riuscì a replicare con un filo di voce.
‘’Ho già avuto il matrimonio più bello della mia vita e anche se alla fine non è stato l’unico li ha superati tutti…quindi non credo sia necessario rifarne un altro. Però…’’ aggiunse Delfina con un sorriso ammiccante e accarezzandogli la guancia ‘’possiamo subito metterci al lavoro per la seconda parte della proposta sulla famiglia. A proposito cosa ti ha fatto cambiare idea?’’
Lorenzo la guardò dritto negli occhi e sfoggiando un sorriso dolce rispose: ‘’Vedere te e Margarita parlare oggi pomeriggio.’’
‘’In che senso?’’ chiese Delfina confusa.
‘’Non so bene come spiegarlo… ma mentre vi spiavo dietro la porta della cucina vi ho visto così serene e allo stesso tempo così legate, che non ho potuto fare a meno di pensare che vorrei che questa sintonia non ci fosse solamente quando andiamo a trovare Flor e i nostri nipoti, ma nella nostra quotidianità.’’
‘’E la paura che avevi riguardo ciò che abbiamo commesso in passato?’’
‘’Quella rimane ancora.’’ rispose Lorenzo abbassando gli occhi ‘ma in un certo senso penso che faccia parte del nostro cammino di redenzione insegnare ad una nuova vita valori importanti come l’amore, il perdono e…l’importanza della musica degli anni 80 e 90! Quello è fondamentale. Non potrò mai permettere che un altro essere umano cresca senza conoscere i Queen e i Beatles!’’
Delfina lo abbracciò, con gli occhi lucidi, estremamente felice non solo del fatto che Lorenzo avesse cambiato idea, ma che, in questo modo, avesse capito che crescere un figlio, per quanto spaventoso e impegnativo potesse sembrare, rappresentava la loro prova finale.


 
 Ciao a tutti, dopo tantissimo tempo ho ripescato tra i vecchi documenti questo nuovo capitolo...et voilà! Fatemi sapere cosa ne pensate nelle recensioni! Un bacio!
  
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