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Autore: JLuna_Diviner    30/09/2019    0 recensioni
Si guardò attorno, confusa, quando il ragazzo parlò.
– Io sono l’Amore. –
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un tipo strano, direi. –

State dicendo che gli credete? –

Indipendentemente dal fatto che dica la verità o meno, è un tipo strano. –

Strano in positivo o in negativo? –

Positivo, direi. Con accenni negativi. –

Era l’indomani mattina dell’incontro di Marinette col cavaliere; la ragazza e Luka si trovavano seduti nell’enorme studio di lui. Lei gli aveva raccontato come erano andate le cose, tralasciando tutte le parti in cui si faceva accenno al loro matrimonio combinato. Gli aveva però parlato dei due consigli che Adrien le aveva dato.

Era ancora decisamente elettrizzata per l’accaduto, ma anche pensierosa: quello che il ragazzo le aveva detto, infatti, la turbava e la trascinava nei meandri della sua mente, quei meandri che in venti e più anni di vita erano stati l’unico posto in cui potesse fuggire dall’opprimente mondo in cui viveva. Aveva dovuto nascondere quei pensieri al mondo e adesso doveva lasciarli affiorare?

Avrebbe dovuto dire a sua madre, a suo padre, ai suoi suoceri, al mondo intero che non amava Luka nel modo in cui tutti credevano e si aspettavano? Avrebbe dovuto gridare al mondo che stare chiusa in casa a fare la mogliettina perfetta non era quello che voleva? Avrebbe dovuto ammettere che non era pronta ad essere madre? Alle donne sarebbe venuto un infarto e gli uomini le avrebbero puntato il dito contro.

Così facendo, inoltre, avrebbe gettato disonore anche su Luka e lui non se lo meritava affatto; aveva sempre rispettato lei e i suoi sentimenti, aveva portato avanti egregiamente e senza problemi la farsa per far contenti i genitori: in pubblico la teneva per mano, la abbracciava, qualche volta si erano anche baciati, ma nel privato non dormivano neanche nella stessa stanza.

Come avrebbe potuto fargli una cosa del genere? Sarebbe stato così egoista!



Ma... ma la prospettiva di una vita libera la allettava come acqua fresca dopo una torrida nottata. Viaggiare, conoscere tradizioni e persone nuove, vivere esperienza adrenaliniche, provare sentimenti conturbanti. Poteva rinunciare a tutto questo di nuovo?

Nascose il viso tra le mani e prese dei profondi respiri.

Non davanti a Luka, per carità!



Dopo che si fu calmata, rialzò la testa e guardò il ragazzo.

E riguardo i suoi consigli cosa pensate? –

Marinette, prima di rispondere ti voglio chiedere un favore: smettila di darmi del voi! Santo cielo, viviamo insieme da molto ormai – sembrava esasperato.

D’accordo, scusami. È che io sono stata educata così e certe abitudini sono difficili da perdere. E poi la smetto se la smetti pure tu. – rispose ridacchiando. – Allora, che ne pensi? –

Affare fatto. - e le sorrise caldamente. Beh, non ha tutti i torti. Certo, è rischioso seguirli, ma la vita cos’è senza rischio? Devi prendere in considerazioni i pro e contro che si presenteranno quando li metterai in pratica.

Mi stai per caso dicendo di fidarmi? –

Non alla cieca cara. –

Non sei d’aiuto. Non molto, almeno. Senza offesa. – sbuffò.

Sai qual è il tuo problema? – sbottò Luka che perse per un attimo la sua calma. La paura

Nella vita, è la paura che ci frega. Ma se vinciamo la paura, vinciamo anche la vita. Impara a rischiare, Marinette. So che sei una ragazza con tanta forza nel tuo cuore. –

E se così facendo combinassi un guaio? In mezzo a cui ci andassero anche altre persone? – disse mentre stringeva tra le mani la seta bianca del vestito

Si dice che la strada per il paradiso passi per l’inferno. –

Fra tutte le ragazze che Marinette aveva conosciuto nel suo nuovo paese, l’unica che le piacesse davvero era Alya Cèsaire. Figlia di un ricco mercante del paese e moglie di un proprietario terriero, aveva la sua stessa età ma era sposata da molto più tempo, da quando aveva compiuto diciotto anni. Suo marito, era un uomo di bell’aspetto ma di pessimo carattere: donnaiolo, grande bevitore e giocatore di carte.

Lui e Alya si erano conosciuti anni prima e si erano innamorati perdutamente. Ma alcuni anni più tardi dopo il matrimonio, i sentimenti erano cambiati: mentre la ragazza non aveva mai smesso di amarlo, l’uomo si era presto stufato di lei. L’unico motivo per cui non l’aveva lasciata era che Alya non si lamentava mai e inoltre, qualora dei soldi venissero a mancare nelle casse familiari a causa dei suoi vizi, c’era il caro suocero che tappava i buchi finanziari.

Marinette provava una pena infinita per Alya, ma non riusciva a spiegarsi come facesse a sopportare che tutti le ridessero e parlassero dietro. Tuttavia, lei non aveva mai provato un amore così cieco e dunque non se la sentiva di menare sentenze e giudizi. In fin dei conti, seppur per motivi diversi, anche lei era incastrata in un matrimonio scomodo.



La andava a trovare ogni giovedì nel pomeriggio, quando i rispettivi mariti erano al lavoro; era un momento piacevole per entrambe.

Quel giovedì, a quattro giorni dall’incontro con Adrien, Marinette era particolarmente distratta; le parole di Luka le ronzavano in testa insieme alle due piccole regole della vita elargite dal cavaliere.

Era da sempre che desiderava prendere in mano la sua vita e adesso, adesso che se ne presentava l’opportunità, aveva paura e titubanze. Come era possibile? Perché almeno per una volta le cose non erano semplici?



Ti vedo distratta, Marinette. Cosa ti cruccia? –

La voce dolce di Alya la riportò alla realtà. Mise a fuoco la ragazza e notò che aveva un’espressione divertita in viso.

Tutto a posto, stavo solo pensando. – si giustificò. Ma Alya rise come se avesse fatto una battuta.

Cosa c’è? – chiese leggermente piccata.

Oh, niente. – rispose l’altra. – È solo che credo di sapere che genere di pensieri affollino la tua mente. Te lo leggo in viso e nello sguardo. –

Marinette attese che andasse avanti, ma evidentemente Alya si divertiva a tenere qualcuno sulle spine.

E di grazia, cosa leggi? – la interrogò nascondendo il fatto che fosse leggermente indispettita.

Una sola parola: amore. A quanto pare finalmente Monsieur Couffaine ha finalmente fatto la mossa giusta. – si sentì rispondere.

Le spalle della ragazza si abbassarono. – Ti sbagli. Io non provo amore. – mormorò sconsolata.

E questo chi lo dice? Io penso che tutti amano. In modi diversi e a volte un po’ strani, ma amano. Anche tu, te lo leggo negli occhi. Sono diversi, si perdono più del solito. Gli occhi sono lo specchio dell’anima, lo sai? –

Marinette non rispose e nella stanza calò un silenzio quasi rumoroso.

Cosa sai del cavaliere misterioso? – chiese tutto ad un tratto.

Non molto, a parte le storie di mia nonna. – disse Alya pensierosa. – Ma so che alcuni l’hanno incontrato. –

La giovane si voltò a guardarla di scatto, gli occhi fuori dalle orbite, la bocca che formava una “o” silenziosa.

Che cosa? Chi? – riuscì a rantolare con un filo di voce.

I nomi non li so, e le storie che vengono tramandate oralmente non sono molto affidabili. Ma mi ha detto che alcuni coraggiosi uomini, anni e anni fa, hanno pattugliato il bosco e i dintorni di notte per fermarlo. –

E...? – la incalzò l’altra.

Ecco, mi hanno detto di non dirlo in giro per non spaventare nessuno, ma... alcuni sono stati ritrovati morti. Altri, sono spariti nel nulla e nessuno li ha mai più visti. –

E che mi dici della nenia che cantano le vecchie del villaggio? Qualcuno deve essere sopravvissuto ad un incontro con il cavaliere se sanno cosa dice... –

Sinceramente non lo so Marinette. Quella canzone gira da decenni, è vecchia quanto la leggenda. Comincio a credere che forse è davvero solo una storia per tenere i ragazzini lontano dai boschi... –



Marinette dovette mordersi la lingua per evitare di urlare che non era una leggenda, che il cavaliere esisteva, si chiamava Adrien e che era la creatura più bella che lei avesse mai visto.

Si limitò a cambiare argomento e  perdersi di nuovo nei suoi tortuosi pensieri, fingendo di ascoltare le chiacchiere dell’amica su questa e quella persona.

Alla fine, quando era ormai sulla strada di casa, aveva un piano.

Era nuovamente notte, ma stavolta la luna, coperta da un velo di nuvole, era visibile solo per tre quarti.

Una silente figura incappucciata si muoveva per le stradine secondarie, diretta verso il bosco, stavolta sola. Ci mise il doppio del tempo della prima volta, poiché aveva fatto il giro di mezzo paese piuttosto che attraversarlo ed essere riconosciuta, ma era soddisfatta ugualmente.

Arrivò vicino al masso sul quale sia lei che Adrien si erano appoggiati quella domenica notte e si calò il cappuccio sulle spalle; scrutò tutto attorno a sé e constatò che non c’era anima viva.

Sospirando, alzò lo sguardo verso la luna e pregò intensamente che lui si facesse vivo. Sua madre, quando era piccola, le raccontava che la luna accoglie tutte le preghiere degli amanti, è complice e spettatrice delle loro passioni e con la sua luce li aiuta a vedersi e a nascondersi.

Ma una nuvola coprì l’unica fonte di luce di quella notte e tutto piombò nell’oscurità; una poderosa folata di vento freddo soffiò dal bosco, e l’orlo del mantello della ragazza ondeggiò furiosamente. Marinette si portò una mano al viso per evitare che il vento le facesse lacrimare gli occhi e quando la abbassò con sua grande sorpresa vide un cavallo nero come la notte a pochi metri di distanza.

Basita, lo riconobbe come l’animale sul quale cavalcava Adrien.



Lui non c’è. – disse una familiare voce femminile direttamente nella sua testa.



Vieni pure. – continuò la voce. – Solo perché io sono la Morte non vuol dire che ti farò del male. –



Titubante, inghiottì la saliva che le bloccava la gola e si avvicinò alla bestia. Nuovamente, ne apprezzò tutto: era grande, sinuosa, irradiava potenza; arrivata a pochi passi, dovette reprimere la voglia di accarezzarle un fianco.



Sei... sei davvero la Morte? – domandò.



In una delle sue tante forme, sì. –



E dunque, di conseguenza, Adrien è davvero l’Amore? –



Esattamente. Non riesci a crederci, vedo. L’Amore non mente mai. Gli uomini mentono, l’amore no. Mi pare di capire che lui e le sue parole abbiano lasciato un segno non indifferente in te. –



Marinette arrossì ed evitò lo sguardo della Morte. L’animale alzò uno zoccolo e lo battè a terra.

E la cosa non è a senso unico. Anche tu hai fatto un certo effetto su di lui. – le disse, sempre parlandole nella testa.



Allora perché non è qui? – sbottò, incapace di trattenersi.



Perché essendo lui una delle tante forme dell’Amore, ha dei doveri. Così come me. Il che, – continuò – mi porta al motivo della mia presenza qui.



Ossia? –

Amore e Morte sono strettamente legati, anche se magari solo dal filo che può tessere un ragno. Sottile, invisibile, ma resistente. Ne sanno qualcosa i pochi uomini che anni addietro sono venuti, come te, a cercare me e Adrien di persona. –



Sono morti? – si sentì domandare con voce vacillante.



Alcuni, sì. Pochi altri, quelli abbastanza forti da sostenere il peso, l’onere e l’onore della comprensione - comprensione non totale, si intende - sono andati via. Hanno chiuso con la vecchia vita e ne hanno iniziata un’altra. La maggior parte di quell’esiguo gruppo è felice, te lo assicuro. Nemmeno la Morte mente. –



La ragazza si stava torcendo le mani in grembo, mentre una strana sensazione di esaltazione la pervadeva.

Hai detto che sei qui per un motivo. Quale sarebbe? –

Se accetti la forma di amore più pura che esista, devi accettare anche un’altra cosa. Immagini quale sia? –



Te. – mormorò Marinette. Si stupì nel sentire che la propria voce era ferma.



Io. – confermò la Morte. – La storia di Adrien è... ah, complicata. Chissà, forse te la racconterà un giorno. Ti basti sapere che pur essendo una forma dell’Amore, lui non conosce questo sentimento in prima persona. Ma questo lo sai. Non sai, invece, che quando ti ha vista, ha sentito per la prima volta qualcosa. Da quella notte, in lui si agita, quasi in rivolta, il suo stesso potere.

La voce si fermò e la ragazza giurò di poter sentire il rombare del proprio cuore nell’aria. Iniziava a capire dove stesse andando a parare quel discorso e non aveva assolutamente paura. Piuttosto, fremeva per arrivare ai fatti.



È vero che lui rappresenta l’Amore, ma è anche vero - ripeto - che non ha la minima esperienza. Non si farà mai avanti. Primo, perché conserva ancora le abitudini degli uomini e come ogni uomo alle prese col primo amore, è pieno di dubbi, ansie e paure. Secondo, perché non vorrebbe che tu rinunciassi alla vita.

Eccolo, il succo del discorso che tanto attendeva: lei era innamorata dell’Amore ed era anche ricambiata, e se voleva vivere il suo sogno doveva morire. Niente di più semplice. E facile.

Da quando sono nata, – iniziò – sono stata costretta a prendere strade che altri hanno deciso per me. Sono stata costretta a percorrerle, sopprimendo il mio vero io. A mio parere, è come se fossi già morta, sin dalla prima volta che mi è stato imposto qualcosa. La morte sarebbe una nascita, per me. Accetto... –



Aspetta. – la interruppe la Morte. – È vero sì, che questa vita non la senti come tua, ma è anche vero che durante questo tuo cammino hai incontrato persone e adesso, in un modo o nell’altro, sei legata a loro. Inoltre, non è me che devi accettare, in fin dei conti io ti sono stata sempre vicina. È all’altra faccia della moneta che devi comunicare la tua scelta. –



Marinette volse lo sguardo alla luna, anche se non aveva bisogno di suggerimenti. Per la prima, vera volta in poco più di vent’anni poteva davvero prendere in mano la propria vita. Con il sorriso sulle labbra, tornò a guardare il cavallo, che però era scomparso.

Il sorriso le si allargò ancor più.

Non vedo l’ora. –

Angolo autrice:

Dopo un bel pò di tempo mi sono rifatta viva (yayy...) e ho deciso di continuare con la storia.  Pensavo di aver fatto un buco nell'acqua con questa perchè non avevo ricevuto nessuna recensione fino a poco tempo fa, invece mi sono accorta di tre lettrici silenziose che mi hanno messa nelle storie seguite da Mippippippi e da _Farye_ (che ha anche recensito :3) e nelle storie preferite di TalesOfAFairy !!  Vi ringrazio infinitamente e spero vi sia piaciuto il capitolo! Ci avviamo verso la fine...

A presto! 

JLuna_Diviner

  
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